mercoledì 28 novembre 2012

Pesaro, 12 novembre 2012. LETTERA DELLA PSICOTERAPEUTA NADIA SCIALDONE A NICHI VENDOLA.


 
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LETTERA DELLA PSICOTERAPEUTA PESARESE NADIA SCIALDONE
A NICHI VENDOLA

 



Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola 
p.c .: 
Assessore della Salute Ettore Attolini
          Assessore delle Politiche giovanili Nicola Fratoianni
          Assessore del Welfare Elena Gentile
          Direttore generale dell’ASL di Foggia Attilio Manfrini
          Segretario regionale Cittadinanzattiva –
Tribunale per i diritti del malato Regione Puglia
Tonino D’Angelo
          Direttore sanitario dell’Azienda OO.RR. di Foggia 
Deni Aldo Procaccini
          Direttore generale dell’Azienda OO.RR. di Foggia
Tommaso Moretti





Egregio Presidente,

Sono uno psicologo, psicoterapeuta che ha conseguito un master di specializzazione biennale, ho una seconda laurea, ho lavorato e lavoro come libero professionista da quasi dieci anni in una struttura pubblica poi trasformata in Azienda Sanitaria, effettuo docenza e formazione in giro per l’Italia.
Le scrivo per sottoporre alla Sua attenzione una realtà che mi ha cambiato in meglio l’esistenza, una realtà di rilevanza nazionale presente nel SUO territorio pugliese.
Il Centro di Medicina Sociale, della città di Foggia, rischia la chiusura in quanto il Direttore, il Dr. Mariano Loiacono, dal 1° marzo 2013 andrà  in pensione e tuttora non è stato riconfermato il Dr. Gianni Chiariello, medico che lo affiancava da tre anni nel gestire l’enorme carico di lavoro del CMS.
Mi interrogo molto sul fatto che né l’Azienda ospedaliero-universitaria di Foggia che fa capo al Centro di Medicina Socialele istituzioni del territorio abbiano dato alcuna risposta alle numerose segnalazioni e lettere di dissenso inoltrate da varie persone in trattamento, da istituzioni e associazioni di varie regioni italiane.

La chiusura del CMS di Foggia comporterebbe un’enorme perdita per la Regione Puglia sia per le numerose famiglie in trattamento che, con il solo ticket, stanno affrontando e superando situazioni di disagio grazie ad una metodologia innovativa e ad un accompagnamento continuo, sia per le persone provenienti da varie regioni italiane e dall’estero che sono cresciute grazie all’esperienza maturata all’interno del CMS e hanno beneficiato dei numerosi corsi di formazione tenuti dal Dr. Loiacono acquisendo competenze e strumenti spendibili sul proprio territorio. Infatti, negli ultimi anni sono nate diverse Associazioni alla Salute in varie regioni italiane portando un punto di vista  più globale sulla salute.
L’ho ascoltata in molte occasioni parlare delle motivazioni per le quali  credere nel suo mandato. Tra queste vi era anche la frase “difendere dalla disabilità, difendere dai tagli agli enti pubblici”.
Credendo in queste sue parole chiedo a lei che ne ha gli strumenti tecnici ed umani per poterlo fare di a far continuare a vivere questa innovazione che, se aiutata anche da Lei, potrà sicuramente crescere e migliorare, quale dovrebbe essere la finalità di ogni realtà esistente.
Noi, un grande popolo che ha amato, grazie a questo Centro, la sua terra, ora le chiediamo di non farla impoverire, ora che Lei può farlo meglio e più di altri.
Vede Presidente, io cerco di fare quotidianamente con passione e dedizione il mio lavoro, ciò che è nella mia professione, nella mia deontologia e nelle mie speranze per tante persone.
Le confesso che, nel mio agire, mentre vedevo famiglie commosse dalla felicità, speravo un giorno qualcuno avesse restituito questa gioia a me.
E finalmente, dopo molti anni, per fortuna, siamo giunti al Centro di medicina sociale di Foggia.
Una città che oggi amo profondamente.
Come psicologo, psicoterapeuta che lavora, da poco meno di dieci anni, in una struttura pubblica ed effettua docenza e formazione, sono arrivata al Centro di medicina sociale come un naufrago senza speranza: causa presunta diagnosi di un mio strettissimo familiare adolescente con diagnosi di "psicosi", rituali compulsivi, depressione e ossessioni. Fino al giorno precedente erano stati effettuati percorsi presso nomi conosciuti, psicoterapie costose, somministrazioni farmacologiche, di un ragazzo arrivato così a più di 90 chili, che non aveva prima mai  avuto amici, che alla fine nemmeno aveva il desiderio di confrontarsi con le persone e che non comprendeva ciò che accadeva nelle situazioni vivendole egocentricamente in maniera persecutoria. POI, poi siamo arrivati, ormai da 19 mesi, al METODO ALLA SALUTE DEL DR. MARIANO LOIACONO. La presa in carico è globale, si possono identificare vari strumenti dell’agire psicoterapico ma all'interno di una teorizzazione e pratica complessa e completa che ne cambia l’assetto, di iniziale forma sistemico-analitico, ha elementi quotidiani "del fare" comportamentali, attua un lavoro spontaneo di interruzione dei circuiti disfunzionali che viene realizzato attraverso esperienze di legami amicali spontanei e gruppi supervisionati nei quali l'esperienza di uno può diventare la possibilità di comprensione, decentrandosi, dell'altro; il tutto immesso all'interno, di una teorizzazione globale molto alta, completa e complessa che supera in un risultato gestaltico (cioè che è più della somma delle sue parti) tutti gli strumenti sopra menzionati e che fa dire al Dr. Loiacono di non attuare in verità una singola psicoterapia, all’interno di una cornice che - che se volete- potete rivedere anche nei principi di una "psichiatria sociale", un approccio che parla di vita come antropologia della persona.
Un approccio, quello del Dr. Loiacono che cioè RI-unisce le varie branche dell'uomo, oggi divise.
QUESTO METODO HA VISTO QUESTO RAGAZZO mio familiare CHE ERA PERDUTO, SEMPRE PIù ISOLATO PERDENTE PENSIERI PROPRI, MIGLIORARE.
Come: TOGLIENDO FARMACI MA CON UN PERCORSO PRECISO, PROFONDO, CONTINUO, INTENSIVO CHE LO HA AL CONTEMPO TOLTO dai diversi tipi di isolamento mentale, psichico, sociale ed emotivo, dando assidua supervisione di ciò che accadeva a lui e a persone vicine a lui, facendo incontrare coetanei/pari a diversi livelli del percorso di crescita che spontaneamente scelgono una frequentazione, donando così un gruppo di pari che contemporaneamente viene supervisionato nelle elaborazione e nei vissuti che durante i gruppi della mattina, al Centro, emergono. La persona ha in dono (spesso per la prima volta nella vita) un gruppo devoto, la neo-costruzione di un diritto, quello di vivere in un mondo sociale e societario spontaneo costituito da persone di diversa età. La presa in carico permessa ANCHE attraverso la gestione di case chiamate domus nelle quali personale esperto volontario (di persone che sono state in trattamento e che ancora vi sono poiché il trattamento è visto ANCHE come crescita personale) accoglie ed è pronto ad accompagnare 24 ORE SU 24 le persone che arrivano al Centro, notte e giorno, lo ha visto MIGLIORARE ACCOGLIENDO PRIMA TUTTO QUEL NEGATIVO CHE PER un motivo o per l’altro non era stato mai preso in carico e decodificato ed elaborato insieme a lui e ai suoi familiari.
Questo metodo riesce a creare SPONTANEAMENTE una rete di persone che non per soldi ma in virtù dell’esperienza da loro vissuta e di ciò che hanno ricevuto dagli altri, a loro volta si mettono nella vera disposizione che la psicoterapia dice essere il primo passo verso la guarigione: l’accoglienza; TUTTO FACENDO RISPARMIARE AL SERVIZIO PUBBLICO UN SACCO DI SOLDI, DICIAMOCELO. 
La continuità della presa in carico è esemplare: la mattina si fanno i gruppi, orario 9-13, le dinamiche delle persone in trattamento che scatenano i gruppi (aventi conduttori che sono persone che hanno fatto da tempo questo percorso) possono essere così osservate e “accompagnate” durante la restante parte della giornata nelle domus. Poiché il Centro è inoltre frequentato da persone in trattamento di tutte le età e di tutte le estrazioni culturali, l'interazione con i pari aventi problemi diversi o simili così come l'interazione intergenerazionale permette arricchimento, scambio e se la coscienza, come insegna Liotti, è interpersonale e se, come richiede questo metodo, vi deve essere almeno un familiare (che si mette anch'egli nella posizione di persona in trattamento) ad accompagnare la persona che porta il disagio, ecco che questo apre scenari inediti di storie familiari mai scoperte o mai affrontate e di rapporti preziosi.
La mia personale esperienza è aver trovato un METODO COMPLETO. Quando la persona torna a casa può continuare inoltro il proprio percorso attraverso i gruppi alla salute delle Associazioni alla salute presenti IN TUTTA ITALIA e i corsi che frequentemente vengono fatti.
 Attenzione, il metodo non dice che i farmaci non servono: vi sono malattie per le quali i farmaci sono importantissimi;  questo metodo dice che per le persone con diagnosi cosiddetta psichiatrica GRAZIE AD UN PERCORSO PRECISO, I FARMACI POSSONO ESSERE TOLTI POICHè LE SOSTANZE VERE DI CUI LA PERONA NECESSITA SONO GIA’ (IN LINEA CON CIO’ CHE DICONO LE ULTIMISSIME RICERCHE) NELLE RELAZIONI TRA LE PERSONE.
IO HO VISTO SU questo MIO STRETTISSIMO FAMILIARE QUESTE VERITA' ED HO RITROVATO COSì LA MIA SPERANZA per la sua vita.
 

Ringrazio il cielo di aver trovato QUESTO  CENTRO PUBBLICO; centro, poiché pubblico, grazie al quale i familiari hanno potuto e possono accompagnare tramite impegnativa per psicoterapia familiare e tramite il quale altri percorsi sono possibili e sperimentabili positivamente.
Dandomi la possibilità, il tempo e la fiducia (necessarie in qualsiasi percorso) per poter fare questo percorso, anche LA MIA QUALITA’ DI VITA, LE MIE RELAZIONI, IL MIO MODO DI STARE  E DARE AL LAVORO SONO CAMBIATI IN MEGLIO ma ciò che sento è che i cambiamenti realizzatisi dentro di me sono molto profondi e che l’assetto sistemico mi ha permesso di comprendere realtà che in anni di psicoterapia individuale non avrei forse capito se non dopo davvero molti e molt anni, forse.
Questo non toglie valore a nessun altro centro pubblico o metodo poiché ritengo che sia fondamentale l’esistenza di ogni centro pubblico italiano esistente; ma attesta ciò che il Centro di Medicina Sociale è stato ed è, con pochissime risorse, capace di fare e della bravura a creare sistemi di reti di questo Dirigente Medico, di questo professionista della salute, ATTESTANDO UNA ALTERNATIVA CHE POTREBBE AIUTARE LE PSICHIATRIE STESSE.
Dietro il malessere di questo mio familiare c’erano dolori e vissuti impensati che solo condivisi grazie ad una fiducia rinata molto piano verso persone devote, hanno permesso aperture, possibilità e quindi  miglioramenti suoi e della sua famiglia.
Progressivamente la persona viene reimessa nel proprio ambiente, ma in un ambiente sanato, in collegamento con le persone delle Associazioni di tutta Italia e dell’Associazione Regionale che effettua gruppi settimanali.
Chi di noi non vive in comunità siffatte, mi chiedo. Comunità che le altre persone, come Lei Presidente o come me, hanno trovato da quando erano bambini e rispetto alle quali sanno oggi da adulti come ricostruirne di nuove o di simili; non è vero che due fratelli ad esempio che vivono nello stesso ambiente vivono con la stessa consapevolezza e sensibilità le stesse cose, pur crescendo nella stessa famiglia possono addirittura vivere cose diverse, positive o negative, costruttive o distruttive.
HO IMPARATO E STO IMPARANDO MOLTISSIMO DALLA PRATICA CLINICA E DAI CORSI DI QUESTO EGREGIO PROFESSORE.
Ho impiegato un anno per poter capire questo metodo che inizialmente sembra banale e non clinico poiché solo apparentemente semplice; in realtà è profondamente complesso e profondamente clinico, un metodo della vita, che è già con le sue dinamiche e i suoi processi nell’ontologia e nella filogenesi; il fascino più grande è la consapevolezza di avere ancora molti altri elementi complessi da dover approfondire.

Dott.ssa Nadia Scialdone

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