sabato 24 novembre 2012

CMS (FG), giovedì 22 novembre 2012. III CORSO INTENSIVO DI QUADRIMENSIONALISMO. II settimana. Secondo giorno.




FONDAZIONE NUOVA SPECIE ONLUS 
Presidente: Dr. Mariano Loiacono




III CORSO DI QUADRIMENSIONALISMO.
II SETTIMANA DI CORSO.
Secondo giorno:
"Mariano Che". 



La mattina di ieri si è aperta con l’ingresso del nostro miereco piccirille vestito con la maglia del “Mariano Che”, simbolo non di un contestatore fine a se stesso, bensì di un rivoluzionario della vita che, attraverso il suono di tutte le note metastoriche, c’èattivamente e pienamente nell’esistenza. 
 
Di lì a poco, sulle note di un brano neomelodico, Mimmo cosiddetto "Cinque Stelle" recita due poesie da lui composte, che, con tutta la napoletanità che sprigionano, ci commuovono facendoci rivivere il percorso doloroso che ci ha portati nella me…ravigliosa Foggia, a accumincià a camminà vicino a Mariano.

Cominciare a camminare, a crescere – ribadisce Mariano – vuol dire iniziare a cogliere il senso delle cose che ci accadono andando al di là delle parole, del codice simbolico, e scendere più nelle profondità, adottando da qui una visione più globale. Gli strumenti e le competenze che acquisiamo nei corsi tenuti da Mariano, devono permetterci, se ben integrati, di vedere di più, vedere meglio, per non andare nel disagio e rimanere più vicini a noi stessi. Se schizofrenicamente il corso resta una cosa e la vita un’altra, rimaniamo dove siamo e non cresciamo.

Ma noi chi siamo
Da dove veniamo?
Dove andiamo?
Le risposte sinora date a tutti questi interrogativi sono state inventate dagli uomini, e non sono certezze definitive, ma poesie parziali. Per la visione ebraico-cristiana, l’esistenza non ha valore in sé, ma più soffriamo, più stiamo male, più abbiamo diritto all’eden, perché siamo peccatori che devono espiare le loro colpe. Per la visione orientale, come ripreso dalla poesia Indù che Mariano ci ha letto, l’esistenza è una cosa illusoria, e noi siamo degli attori che devono interpretare la parte assegnataci dal Regista supremo. Entrambe sono visioni infantili che si basano sull’idea asimmetricain cui c’è sempre una figura che sta al di sopra di noi, che siamo semplici pedine o esseri insulsi privi di un loro ruolo specifico.

Ma può questo davvero spiegare cos’è la vita? Mariano non è d’accordo, e ci propone la sua poesia, pur rispettando le vecchie poesie parziali mitico-religiosa, filosofica e scientifica. A partire dal quadro di Michela, la storia del laboratorio terrestre ci viene presentata come una gravidanza, in cui siamo in due a lavorare: noi, i Globnauti, e lei, la metastoria, ovvero tutto ciò che non si vede e non si sa, o, in una visione al positivo, tutto ciò che crea continuamente cose nuove. Se il viaggio è il senso della vita, allora lo è anche per la metastoria, che sta trovando la sua strada attraverso noi.

Finora, della gravidanza, cosa si è realizzato? Il disagio diffuso e il quadrimensionalismo sono entrambi nella gravidanza: il primo, è il segnale che la gravidanza si è fermata, che siamo bloccati in situazioni finite, statiche, morte (FI.ST.OLLA); il quadrimensionalismo può essere la via per procedere nei mesi successivi ai primi tre sin qui percorsi, verso un angolo successivo al pi-greco1, il pi-greco2, in cui fare il salto verso una Nuova Specie, attraverso l’uso di un codice globale che includa tutti i codici.

Due sono le certezze di questa nuova poesia:
  1. Tutti gli antenati della vita hanno rilievo;
  2. Se sono in una gravidanza e resto ai margini del caos, devo avere fede che sto dentro la pancia della metastoria, e mi sono alleati tutti gli antenati, ma è fondamentale che io ci creda e resti legato all’albero maestro!
Gli antenati più importanti e vicini alla metastoria sono la luce e l’acqua, senza dei quali non ci sarebbe vita.

Man mano che si è allontanato dalla metastoria, ogni codice ha messo dei veli. Dal codice bioorganico, che dice che “la vita sono io” e tutto il resto è morte, si è passati al codice analogico, quello del territorio e del confronto-differenza, sino ad arrivare al codice simbolico, in cui la metastoria comincia a rappresentare se stessa in modo ancora più difficile. Qui troviamo il codice simbolico-analogico, quello del sonno-sogno o delle arti figurative e della musicanelle cui rappresentazioni della metastoria restano sempre delle tracce di vita, corrispondenti a ciò che non vediamo e non sentiamo. Un’ulteriore evoluzione è rappresentata dal codice simbolico-digitale, in cui la creatività della metastoria diventa ancora maggiore, partendo da aspetti che non hanno nulla a che fare con la vita. Nella catena dei codici simbolici-digitali, si passa dal FONEMA, che ancora risente delle emozioni, al GRAFEMA, al MATEMA, al BITEMA e in fine all’IMBROGLIEMA, un labirinto in cui non sappiamo più dove andare, perché la visione della vita che ne è alla base è legata ad un simbolico completamente astratto. E’ questo il regno dell’economia finanziaria, del capitale, completamente autoreferenziale e slegato dalla filogenesi dei codici, che ha perso il contatto con la metastoria, il codice biorganico e l’analogico, generando il disagio diffuso, che nel mondo-villaggio in cui viviamo, sta bloccando l’imbrogliema, spingendoci verso un salto evolutivo.



Come la stessa metastoria ci insegna, anche il fare festa è parte della vita, e nella seconda giornata di corso non poteva mancare la nota del LA: dalla originalissima torta con il Graal che la band di Cerignola ha preparato per tutti i corsisti, e che tutti i palati hanno ampiamente apprezzato, al momento del canto dedicato da Marta e Luca a Mariano, con una simpatica rivisitazione “metastorica” del canto religioso “Il tuo popolo in cammino” (scritta da Marta, Luca e Gioele).

Ed è proprio sulle note di questo canto, che auguriamo a tutti: Buon proseguimento di corso!

Marina e Diego

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