venerdì 9 novembre 2012

CMS (FG), giovedì 8 novembre 2012. CORSO DI QUADRIMENSIONALISMO. Seconda giornata.



FONDAZIONE NUOVA SPECIE ONLUS 
Presidente: Dr. Mariano Loiacono




III CORSO INTENSIVO DI
QUADRIMENSIONALISMO.
SECONDA GIORNATA.


Ieri era la pioggia che andava, stamattina è ritornato il sereno: gli antenati Sole e Cielo ci accompagnano inaspettatamente in questo secondo giorno di corso, a ricordarci che la vita sa parlarci ed esprimere i suoi buoni auspici attraverso un linguaggio antico. L’anello diabolico in cui il CMS di Foggia si trova in questo momento storico, l’oscurità del canale da parto, teatro di un travaglio doloroso, oggi sono stati raggiunti da un raggio di speranza: le istituzioni, pressate dalla pioggia di testimonianze di chi non si arrende alla chiusura del centro, hanno fatto visita al folto popolo quadrimensionale, nelle persone del l’Ing. Manfrini (Dir. Gen. ASL territoriale), Dr. Fuiano (dir. Amm. A. O. Foggia), Dr. Procaccini (Dir. Sanitario A. O. di Foggia). Il messaggio è stato incoraggiante: non potendo non riconoscere il valore dell’esperienza professionale del Dr. Loiacono, testimoniata anche oggi dalla massiccia presenza di persone provenienti da tutta Italia - e non solo -, i re magi hanno prospettato per il centro non solo un futuro, ma anche una possibilità di crescita. Tuttavia, come Mariano ci ricorda, è importante in questa fase continuare a inviare le nostre testimonianze alle istituzioni(risparmiando per il momento i tre succitati), perché il tutto non si esaurisca nell’entusiasmo di promesse verbali.



Questo 8 novembre è importante anche perché ricorre il 38° anniversario della Laurea in Medicina e Chirurgia di Mariano: nelle fotografie in bianco e nero gli occhi lucidi di un 26enne reduce dal viaggio attraverso i congegni prodigiosi della vita, dove ogni sua parte, anche quelle considerate inerti o nella loro mera funzionalità, svuotate della loro specificità da una scienza fenomenologica e descrittiva, può rivelare invece, ad un occhio che non si accontenta di ciò che vede, un’anima, uno spirito creatore, una profonda sapienza delle leggi della vita.
Chiara con la sua storia e la sua sofferenza offre un’ulteriore occasione per dar valore al negativo: l’anello diabolico dello scollamento, dove ciò che è stato non c’è più e ciò che verrà ancora non si vede, il buio in cui si trova la fa sentire smarrita, la tenta a ricorrere a vecchie soluzioni, ad aspettare che un nuovo spettacolo, nuova linfa vitale le arrivi dall’esterno. Mariano intrecciando vissuto e rappresentazione, vita e conoscenza la accompagna a transitare, a vedere al di là di questa storia, a valorizzare il momento di perdita, di meiosi perché è proprio dalla meiosi che può nascere un nuovo e inedito spettacolo di vita. La esorta a ripartire da ciò che solo lei è, dalla sua specificità rimasta a lungo umiliata in una vita che non l’ha rispettata, schiacciata sotto il peso delle macerie di una bella casa senza fondamenta, come l’estremità di una bacchetta di legno spezzata dall’impeto di un gesto. Offrendole il bastoncino di legno Mariano ritualizza l’augurio di questa nascita, di una Chiara bambina che inizia ad affidarsi al viaggio metastorico, alla pioggia di lacrime di vero dolore preludio di un nuovo sereno.

La storia di Chiara si intreccia con quella di Giuseppe, anche lui immerso nelle tenebre del tunnelmeiotico, confuso dalla perdita di una relazione che per lungo tempo aveva rappresentato l’oasi ristoratrice, l’approdo ad una condizione in cui la vita è funzionale, soluzione a vuoti derivanti da antiche ferite, dove il codice simbolico risplende, mentre quelli più profondi sanguinano; fino a che l’oasi si inaridisce, fino a voltare le spalle al viaggio della vita. Il sangue è il disagio di Marina, è il disperato bisogno di vivere i codici delle emozioni, a raccoglierlo c’è Mariano, che accoglie il negativo, ancora una volta, non lo esclude dalla vita, anzi lo erge a occasione più preziosa per riconoscere la Metastoria, a momento privilegiato, in cui la vita può iniziare una nuova gravidanza, transita in una spirale infinita di cicli simbolico-diabolico, vita-morte.


In questo viaggio infinito la storia, che è ciò che vediamo e sappiamo, deve essere radicata nell’esistenza, che nella radice etimologica – ex ci rivela quella oscurità misteriosa, che mai si rivelerà completamente, mai potrà essere colta del tutto da qualsivoglia rappresentazione - religiosa, filosofica, scientifica che sia -, perché limitate da una percezione simbolica e parziale di ciò che non può vedere né sapere. Per questo nessuna rappresentazione dovrebbe imporsi come assoluta, perché questo ostacolerebbe il viaggio della vita che è infinito, dinamico, complesso così come In.Di.Co. è la stessa oscurità misteriosa che nella sua Poesia globale Marianochiama Metastoria.
La Metastoria è, al di là delle categorie temporali, è quel tutto dal quale non possiamo uscire, è il vento che spinge Ulisse a superare le Colonne d’Ercole, ad affidarsi all’oscurità misteriosa del mare aperto, a spronare i suoi marinai, ad ammonirli che la vita nella sua essenza profonda non è stanziale, ma avida di virtute e canoscenza. La Metastoria stessa non è statica, non un’entità genitoriale e suprema che si nega o taglia il male sublimando il bene, ma è in dinamica continua con ognuno di noi; ognuno di noi è un In.Di.Co., anche se non tutto, è il cordone ombelicale che ci collega alla Metastoria, il cuore pulsante che ci mantiene in vita nelle tenebre dell’anello diabolico. Ciò che solo io sono. La Metastoria è in ognuno di noi, ma è necessario saperla riconoscere. Essa è in viaggio insieme a noi: mentre noi siamo in viaggio come spiriti creatori, anche il suo processo di creazione prosegue, come in gravidanza sia la madre sia il feto sono in transizione, entrambi sono, senza sapere quale sarà l’esito del viaggio. La Metastoria ci spinge al viaggio, mentre essa stessa è in viaggio, così come l’ Ulisse-Mariano ci esorta al viaggio non dalla terra ferma di una rappresentazione simbolica, ma dal mare aperto, al nostro fianco.

Chiara 
e
Alessia

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