giovedì 8 novembre 2012

Paterno (PZ), martedì 6 novembr 2012. LETTERA DELLA FAMIGLIA CIMETTI-MASTRANGELO ALL'ON. NICHI VENDOLA.






LETTERA DELLA FAMIGLIA
CIMETTI-MASTRANGELO
ASSOCIAZIONE ALLA SALUTE
ONLUS BASILICATA,
ALL'ON. NICHI VENDOLA





 Al Presidente della Regione Puglia
On. Nichi Vendola
 
e per conoscenza a:

All’Assessore della Salute
Ettore Attolini
All’Assessore del Welfare
Elena Gentile
Alle redazioni giornalistiche/televisive
di servizio pubblico e non




Egregio Signor Presidente Nichi Vendola,

Diamo seguito alla precedente comunicazione inviatale come Associazione alla Salute Onlus – Basilicatacon questa lettera aperta personale, al fine di farle comprendere, se vuole,  che dietro le parole, le proteste, le urgenze, i perché, le burocratizzazioni varie, e i tagli di bilancio… ci sono le storie delle persone

L’imminente chiusura del Centro di Medicina Sociale di Foggiaa seguito del mancato rinnovo del contratto del medico (Dr. Gianni Chiariello Neuro-psichiatra), formato per le specifiche competenze richieste da questa complessa struttura,  che affianca da anni il Dr. Loiacono, Direttore del Servizio, prossimo alla pensione, è una questione che richiede urgente attenzione nei suoi aspetti amministrativi, ma soprattutto merita attenzione in più per il delicato sottile intreccio tra struttura in sé e i percorsi di crescita  personali di tante famiglie.
 
Siamo una coppia di giovani lucani, Giusi 36 anni Geometra, mamma e da qualche anno Presidente dell’Associazione alla Salute nel nostro territorio, Antonio 40 anni, stimato Osteopata (libero professionista), genitori di Andrea 6 anni e Alice 6 mesi. Il quadretto ideale di una perfetta famigliola dei tempi nostri alle prese con le comuni difficoltà dei tempi nostri, ma il quadretto in sé è una rappresentazione della realtà ma non la realtà.

Siamo arrivati a Foggia presso il Centro di Medicina Sociale per alcooldipendenza, farmacodipendenza e “disagio diffuso” nel 2007, non riconoscendoci un sintomo specifico di quelle che comunemente si considerano malattie, sindromi o disturbi, ma con una sofferenza nel viverelatente e insidiosa conseguenza naturale di due infanzie e adolescenze difficili, rapinate dall’ “emigrazione”. Siamo entrambi figli degli anni ’70, anni in cui le famiglie del Sud si separavano con la speranza di trovare benessere economico nel Nord Italia o nel Nord Europa lasciando spesso in pegno i figli alla propria terra natia.

Sono stati anni di grandi speranze ma anche di profondi cambiamenti antropologici, con conseguenti grandi spaccature, dove il disagio diffuso in varie forme è potuto, infiltrasi e appunto diffondersi velocemente, ma soprattutto anni in cui il benessere economico a cominciato a non colmare più quei vuoti profondi che la mancanza di affetti e di accompagnatori i giovani hanno sentito e continuano a sentire.

In questi anni di percorso di crescita, grazie al trattamento di cui abbiamo liberamente e con il solo pagamento del Ticket sanitario potuto usufruire al CMS di Foggia dell'accompagnamento devoto del Dr. Loiacono, del personale, di tutti i volontari,  grazie alle Associazioni alla Salute che sono presenti nel territorio nazionale e alla rete di persone che le costituiscono, abbiamo potuto come individui, come coppia e come genitori sanare tanti debiti emozionali che bloccavano le nostre vite. Abbiamo potuto conoscere e sperimentarestrumenti nuovi per comprendere le nostre storie e quelle di altri, ci siamo formati per aiutare altre famiglie e situazioni fino a concretizzare sul nostro territorio una rete di persone costituita in Associazione.


Confidi Presidente, oggi non è scontato avere e mettere a disposizione competenze utili alla VITA, vista la quotidianità fatta di tempi incalzanti e mille acrobazie per risolvere mille problemi che spuntano da ogni dove.

Crediamo visto il suo silenzio, nei confronti di tante voci che le arrivano con vari mezzi da tutta l’Italia, lei non abbia ben compreso o è stato male informato sul danno reale che avranno tante famiglie che non potranno usufruire di questo efficiente servizio ospedaliero. Per questo vogliamo raccontarle gli ultimi eventi che hanno coinvolto la nostra famiglia nella speranza che possa leggere tra le righe quanti e quali aspetti avrebbero potuto assumere forme distruttive invece, com’è stato, di mutarsi in forza vitale grazie alle competenze e all’accompagnamento attinte al Centro di Medicina Sociale foggiano.
 
Attingo parole al mio personale vissuto per cui le trasmetto in prima persona:
"Ho due figli, la più piccola e nata sei mesi fa. In gravidanza grazie ai controlli più serrati mi è stato diagnosticato un carcinoma all’utero. Non mi dilungo a spiegarle cosa si prova in una tale situazione, perché non troverei le parole, e perché è intercorso dalla conclusione di questa brutta avventura poco tempo e ancora faccio fatica a elaborare, lascio immaginare il vortice di emozioni e paure in cui sono entrata rischiando il “cortocircuito”, purtroppo nonostante esistano mezzi e cure che salvano tante vite, il cancro quando si presenta costituisce ancora un “presagio di morte” difficile da affrontare con positività piena. Mi sono ritrovata tempestivamente dal primo momento accompagnata e devotamente accolta dal Dr. Loiacono che mi ha aiutato a non perdere il piacere e la spinta vitale che la gravidanza mi offriva, a non lasciarmi investire dal negativo che mi si presentava, a considerarlo una parte tra le altre parti che costituiscono il mio percorso di vita. Nei mesi intercorsi da quel momento a ora a più riprese ho potuto usufruire delle attività del Centro di Medicina Sociale a Foggia (Corsi, incontri, seminari, bilanci ecc.) che man mano hanno aiutato me, mio marito e mio primogenito, insieme alle tante persone delle reti territoriali che hanno voluto starci vicino ad attraversare le varie fasi di questo periodo difficile. E già! Difficile ma rivelatosi poi, tanto importante in termini di crescita personale, di famiglia e di relazioni con l’esterno. Dopo la nascita di Alice abbiamo potuto affrontare l’aspetto più strettamente medico che prevedeva l’isterectomia totale e le terapie del caso presso il reparto di Ginecologia Chirurgica Oncologica del Policlinico Gemelli di Roma.  E’ stato pesante entrare in un reparto ospedaliero dove il “Il FEMMINILE DEL TERZO MILLENIO PIANGE”, spogliarsi dei vestiti di donna coraggiosa ed efficiente, di madre e moglie amorevole e indossare quelli di ammalata di un male che neanche mi dava sintomi ma che avrebbe potuto farmi fuori, entrare a stretto contatto con donne provenienti da tutta l’Italia che chiedono speranzose altri anni da vivere. Il 5 ottobre ho fatto l’intervento chirurgico che mi ha permesso di liberarmi di questo “presagio di morte” e di continuare la mia vita. Sarò sempre grata del grande regalo, incartato con tanto dolore alla pancia, che la scienza medica ha potuto farmi in quella sala operatoria quel giorno, ma ancor prima di quel giorno e non me ne vogliano le persone cui ho affidato il mio corpo in quell’occasione, sento di ringraziare tutti quelli, in primis il Dr. Loiacono e la sua ricerca, che in questi anni di frequentazione del CMS in quella sala operatoria mi ci hanno fatto arrivare VIVA. VIVA nello spirito, VIVA nelle profondità, VIVA nelle relazioni, VIVA nella coppia, VIVA come madre di due splendidi bambini, VIVA come figlia di un profondo mutamento antropologico di cui porto i segni ma che ho potuto comprendere e rielaborare, VIVA nelle competenze adulte che ho potuto sfruttare per attraversare “la foresta paurosa”, VIVA!

La chirurgia mi ha tolto il cancro, e le cure e i controlli medici che dovrò fare mi aiuteranno a raggiungere con serenità la vecchiaia tra molti anni, ma la VITA nella sua essenza profonda mi è stata salvata tante e tante volte da interventi senza bisturi e sale operatorie di ultima generazione in un Centro senza troppe pretese se non quella di continuare ad esistere in condizioni ragionevoli, che per incoerenti motivazioni rischia di chiudere, in una terra, la Puglia, che ingenerosa non ne riconosce le grandi potenzialità".
 
Presidente Vendola, come famiglia in transizione vogliamo essere fiduciosi e sperare che la nostra testimonianza possa sollecitarla nell’intervenire rapidamente e confidando in una sua risposta la salutiamo.
 
Paterno 06/11/2012
Antonio Cimetti
Giusi Mastrangelo
I nostri figli Andrea e Alice 
 
C/da Piazzolla, 34
85050 Paterno (PZ)

 

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