venerdì 30 novembre 2012

Ancona, lunedì 19 novembre 2012. LETTERA DI MARIA RAMIREZ, COMUNITA' PERUVIANA DI ANCONA, ALL'ON. NICHI VENDOLA.

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EMERGENZA CMS DI FOGGIA.
LETTERA DI MARIA RAMIREZ,
DELLA COMUNITA' PERUVIANA
DI ANCONA, 
 ALL'ON. NICHI VENDOLA.




Al Presidente della Regione Puglia
On. Nichi Vendola
e per conoscenza:
Al Presidente della Repubblica
On. Giorgio Napolitano
Al Presidente del Consiglio
Prof. Mario Monti
Al Ministro della Sanità
Prof. Renato Balduzzi
Al Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali
Prof.ssa Elsa Fornero
All’Assessore Regionale alla Sanità
Dott. Ettore Attolini
All’ Assessore Regionale per le Politiche Giovanili,
Cittadinanza Sociale, Attuazione del Programma 
Dott. Nicola Fratoianni
All’Assessore Regionale per il Welfare Dr.ssa Elena Gentile
Direttore generale dell’Azienda OO.RR. di Foggia  Dott. Tommaso Moretti
Ai Gruppi Consiliari della Regione Puglia



Egregio Presidente,

sono una immigrante peruviana con residenza in Ancona da più di 6 anni e le scrivo per sottoporre una questione sua attenzione.

Ho conosciuto al Centro di Medicina Sociale attraverso la Associazione alla Salute ONLUS Marche quando partecipai al Convegno  “Uguali nella diversità” nel 2009 organizzato da loro e dove trovai de le persone molto brave che subito mi accolsero diventando tuttora miei amici.

Questa esperienza mi ha aiutato ad uscire dal disagio personal e de la difficoltà d'integrazione perché io stessa mi ero fatta un muro fra me y la comunità Italiana.


Anche per la mia figlia di 9 anni, arrivata da poco dal Perù, mi trovavo disorientata, non sapevo come fare con mia piccola: per lei era un nuovo mondo, lontano de sue abitudine, coltura e idioma.


Grazie alla Associazione alla Salute medianti suoi gruppi di terapia ho superato questo disagio affrontando serenamente il percorso mio y de mia figlia, anche più del mio marito, para la integrazione y sentirci “uguali nella diversità”, perché loro erano sempre al mio fianco.

E’ per quello che prego lei, Presidente, faccia  tutto  il possibile per impedire la chiusura del Centro di Medicina Sociale.  


Perché con la chiusura rischiano altre famiglie marchigiane e immigranti di non conoscere la vera integrazione y essere UGUALI NELLA DIVERSITÀ.


Per tanto sono fiduciosa in un suo rincentro e spero che darà credito a la problematica.


Distinti Saluti,

 
Maria Elena Ramirez
 

Ancona, venerdì 9 novembre 2012. LETTERA DEL DOTT. STEFANO BERTI, DELL'ASUR 2 MARCHE DI ANCONA, ALL'ON. NICHI VENDOLA.


Ufficio di Promozione della Salute
Dipartimento di Prevenzione




LETTERA DEL DOTT. STEFANO BERTI,
DELL'ASUR MARCHE,
ALL'ON. NICHI VENDOLA.  




Ancona, 09.11.2012



Al Presidente della Regione Puglia
On. Nichi Vendola


e, p.c.  All’Assessore Regionale alla Sanità
Dr. Ettore Attolini

All’ Assessore Regionale per le Politiche Giovanili
Dott. Nicola Fratoianni

All’Assessore Regionale per il Welfare
Dr.ssa Elena Gentile

Al Direttore Generale dell’ASL di Foggia
Dott. Attilio Manfrini

Al Direttore Generale Azienda OO.RR.- Foggia
Dott. Tommaso Moretti

Al Direttore Sanitario Azienda OO.RR.- Foggia
Dr. Aldo Procaccini


Al Segretario regionale Cittadinanzattiva
Tribunale per i diritti del malato Regione Puglia
Dr. Tonino D’Angelo




Oggetto: Appello in difesa del Centro di Medicina Sociale di Foggia quale laboratorio pilota per il trattamento efficace del disagio psichico e per la promozione della salute nella popolazione.




Egregio Presidente,
Le scrivo in qualità di Dirigente Sociologo Responsabile dell’Ufficio Promozione della  Salute dell’Area Vasta 2 Ancona A.S.U.R. Marche in merito alla prospettata chiusura del Centro di Medicina Sociale di Foggia, ancora per poco diretto dal Dr. Mariano Loiacono

Come operatore nel campo della Promozione della Salute sono referente di alcuni progetti del Piano Regionale della Prevenzione della Regione Marche e collaboro a progetti nazionali  quali “Un approccio integrato per la riduzione delle diseguaglianze all’accesso ai servizi di Promozione della Salute: interventi strategici per la gestione del rischio di utenti con disturbi di interesse psichiatrico e giovani problematici” e “Una rete di Azioni per rendere operativa la Carta di Toronto” coordinati dalla Regione Emilia Romagna e finalizzati a promuovere il benessere  nella popolazione.

Il campo di cui mi occupo punta a conferire alle popolazioni i mezzi per assicurare un maggior controllo sui livelli di salute e con ciò a migliorare la salute e il benessere della comunità.

Questo modo di procedere deriva da un assunto della Carta di Ottawa del 1986 che costituisce il primo documento dell’Organizzazione Mondiale della Sanità atto a difendere la causa della salute nella popolazione puntando a rinforzare l’azione della comunità, sviluppare le attitudini personali, ri-orientare i servizi sanitari e creare ambienti favorevoli per il benessere.

Le cito tutto questo perché il Metodo alla Salute del Dr. Loiacono realizza questa innovativa idea di politica pubblica per la salute che va molto al di là delle cure tradizionali e del concetto di cura relegato alle sole strutture sanitarie.

Questa innovativa impostazione pone la salute come responsabilità non solo di ogni singolo individuo, ma anche dei politici e di tutti quei diversi settori che concorrono a creare ambienti e culture salutari.

L’autentica forza dell’approccio del Metodo alla Salute è quella di conferire saperi e competenze diffuse alla popolazione sia sana che malata consentendo, attraverso l’empowerment individuale e sociale, di gestire le sempre più frequenti problematiche psichiche del nostro tempo in un’ottica di integrazione sociale, lotta alle diseguaglianze e consapevolezza diffusa.

In tempi di spending review, poter contare su approcci ed interventi capaci di limitare la spesa sanitaria e aggredire la tendenza alla cronicità nel settore psichiatrico e del disagio psichico come attuato dal Metodo alla Salute, significa avere una risorsa importante e irrinunciabile per il necessario controllo della spesa pubblica oltre che per il benessere della popolazione.

Certo che queste considerazioni non sono irrilevanti per la sua sensibilità, cultura politica e senso delle istituzioni e ancora di più certo di poter contare sulla sua attenzione per le problematiche di cui il Centro di Medicina Sociale si occupa, La ringrazio per quanto potrà attuare per continuare a dare dignità a questa importante esperienza di metodo e di prassi  per il Paese e per la Comunità Scientifica in generale.

Fiducioso in un suo cortese riscontro, Le porgo molti cordiali saluti,

 Dott. Stefano Berti

giovedì 29 novembre 2012

Napoli, lunedì 19 novembre 2012. LETTERA DELLA PROF.SSA MADDALENA TOSCANO ALL'ON. NICHI VENDOLA.


Prof. Maddalena Toscano
Ex ricercatore LOR/09
Professore a contratto di lingua swahili
Dipartimento Asia Africa Mediterraneo
Università degli Studi di Napoli "L'Orientale"
Palazzo Corigliano, p.zza San Domenico Maggiore 12
80134 Napoli - IT
Tel.: ++39-081-6909742
Mobile: 328-9024304
Personal home page:


Al Presidente della Regione Puglia
Dr. Nichi Vendola
Fax08054066260

e p.c: all’Assessore  alla Salute della Regione Puglia
Dr. Ettore Attolini
Fax: 080 6403237





EMERGENZA CMS DI FOGGIA.
LETTERA DELLA
PROF.SSA M. TOSCANO
ALL'ON. NICHI VENDOLA.
 


Oggetto: rischio chiusura del C.M.S. degli OO.RR di Foggia diretto dal Dr. Mariano Loiacono.

Egregio Presidente,

ti va di leggere questa mia storia? Sarà breve e densa, cosicché il tuo sguardo possa coglierla e il tuo cuore possa  accoglierla…

Nel 2005 mio figlio Massimiliano - 25 anni, studi di chitarra classica, laurea in fisica con lode, iscritto ad un dottorato in scienze cognitive -  a seguito di una grave manifestazione di disagio viene etichettato come "psicotico" e “curato” per cinque anni dalla psichiatria tradizionale con una pesante terapia farmacologica. Di un giovane venticinquenne sensibile, intelligente e preparato - che inizialmente riesce anche ad insegnare e lavorare nel settore informatico - la “cura” restituisce  un uomo di 30 anni obeso, con sintomi di disagio sempre più gravi, una vita non più autonoma e con il solo progetto di vita di chiedere la pensione di invalidità; e con me e il padre, ingegnere presso un’azienda aeronautica,  ridotti a fargli  da badanti,  e con il nostro secondo figlio anche lui in difficoltà a vedere la sorte del fratello maggiore. Un inferno, per noi e per chi ci stava vicino…

Poi la vita ci mette davanti un foglietto con un numero di telefono, e una voce amica che dice: “Provate qui, dal Dr. Loiacono, a Foggia”. Ci siamo andati. Era il mese di luglio del 2010. 

E’ stata la svolta! Seguendo le procedure previste dal Metodo alla Salute, ideato dal Dr. Loiacono e attuato  nel CMS (Centro di Medicina Sociale dell’OO.RR) di Foggia, ci siamo messi in gioco tutti; e dopo pochi mesi Massimiliano aveva dismesso i farmaci e ripreso una vita autonoma. Scrissi allora una lettera per ringraziare la dirigenza dell’Ospedale, raccontando in dettaglio la storia.

Ora, a due anni di distanza, posso confermare i risultati avuti. Massimiliano vive in Lombardia con la sua compagna, con la quale sta costruendo una famiglia e un futuro per entrambi. Tutta la mia  famiglia continua comunque a frequentare  il CMS di Foggia per attuare quello che ora è diventato un percorso di vita

E posso confermare che l’efficacia del Metodo si è vista non solo nel mio caso personale, ma nei tanti altri che ho avuto modo di conoscere in più di due anni. Difatti, assieme ad altre persone della Campania, abbiamo costituito l’ASSOCIAZIONE ALLA SALUTE CAMPANIA,  attraverso la quale intendiamo diffondere e  donare ciò che abbiamo ricevuto.

E voglio concludere proprio sottolineando l’aspetto etico dell’attività del Dr. Loiacono e del suo Metodo alla Salute. Il Dr. Loiacono avrebbe potuto brevettare il suo metodo e privatizzare la sua attività: ha scelto  e invece di restare in una struttura pubblica alla quale si accede con il ticket.  Se le scelte dell’Assessorato alla Sanità della tua Regione non consentiranno la continuazione delle attività attualmente svolte nella struttura pubblica (il CMS degli OO.RR di Foggia) queste attività dovranno essere svolte in via privata, limitandone l’accesso e la fruibilità per i molti utenti che non hanno sufficienti risorse economiche.

Tu ti trovi nella posizione di assumerti la responsabilità di questa svolta. Quale direzione vorrai prendere? Costringere i cittadini a rinunciare ad una terapia che funziona o consentir loro di esercitare il diritto di scegliersi un servizio pubblico efficace e meridionale?

Con condivisione dei tuoi ideali e fiducia nella tua coerenza,

Prof. Maddalena Toscano 

Napoli, 19/11/2012

mercoledì 28 novembre 2012

Pesaro, 12 novembre 2012. LETTERA DELLA PSICOTERAPEUTA NADIA SCIALDONE A NICHI VENDOLA.


 
Associazione Alla Salute ONLUS - Marche

onlussalute@libero.it
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iscritta ai sensi della L. 266/91 - L.R. 48/95 nel Registro regionale 
delle organizzazioni di volontariato con Decreto dirigenziale
n.20 TSG05 del 28/02/2007.
Cod. fisc.: 90032770415.
Presidenza tel.: 328-6147257





LETTERA DELLA PSICOTERAPEUTA PESARESE NADIA SCIALDONE
A NICHI VENDOLA

 



Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola 
p.c .: 
Assessore della Salute Ettore Attolini
          Assessore delle Politiche giovanili Nicola Fratoianni
          Assessore del Welfare Elena Gentile
          Direttore generale dell’ASL di Foggia Attilio Manfrini
          Segretario regionale Cittadinanzattiva –
Tribunale per i diritti del malato Regione Puglia
Tonino D’Angelo
          Direttore sanitario dell’Azienda OO.RR. di Foggia 
Deni Aldo Procaccini
          Direttore generale dell’Azienda OO.RR. di Foggia
Tommaso Moretti





Egregio Presidente,

Sono uno psicologo, psicoterapeuta che ha conseguito un master di specializzazione biennale, ho una seconda laurea, ho lavorato e lavoro come libero professionista da quasi dieci anni in una struttura pubblica poi trasformata in Azienda Sanitaria, effettuo docenza e formazione in giro per l’Italia.
Le scrivo per sottoporre alla Sua attenzione una realtà che mi ha cambiato in meglio l’esistenza, una realtà di rilevanza nazionale presente nel SUO territorio pugliese.
Il Centro di Medicina Sociale, della città di Foggia, rischia la chiusura in quanto il Direttore, il Dr. Mariano Loiacono, dal 1° marzo 2013 andrà  in pensione e tuttora non è stato riconfermato il Dr. Gianni Chiariello, medico che lo affiancava da tre anni nel gestire l’enorme carico di lavoro del CMS.
Mi interrogo molto sul fatto che né l’Azienda ospedaliero-universitaria di Foggia che fa capo al Centro di Medicina Socialele istituzioni del territorio abbiano dato alcuna risposta alle numerose segnalazioni e lettere di dissenso inoltrate da varie persone in trattamento, da istituzioni e associazioni di varie regioni italiane.

La chiusura del CMS di Foggia comporterebbe un’enorme perdita per la Regione Puglia sia per le numerose famiglie in trattamento che, con il solo ticket, stanno affrontando e superando situazioni di disagio grazie ad una metodologia innovativa e ad un accompagnamento continuo, sia per le persone provenienti da varie regioni italiane e dall’estero che sono cresciute grazie all’esperienza maturata all’interno del CMS e hanno beneficiato dei numerosi corsi di formazione tenuti dal Dr. Loiacono acquisendo competenze e strumenti spendibili sul proprio territorio. Infatti, negli ultimi anni sono nate diverse Associazioni alla Salute in varie regioni italiane portando un punto di vista  più globale sulla salute.
L’ho ascoltata in molte occasioni parlare delle motivazioni per le quali  credere nel suo mandato. Tra queste vi era anche la frase “difendere dalla disabilità, difendere dai tagli agli enti pubblici”.
Credendo in queste sue parole chiedo a lei che ne ha gli strumenti tecnici ed umani per poterlo fare di a far continuare a vivere questa innovazione che, se aiutata anche da Lei, potrà sicuramente crescere e migliorare, quale dovrebbe essere la finalità di ogni realtà esistente.
Noi, un grande popolo che ha amato, grazie a questo Centro, la sua terra, ora le chiediamo di non farla impoverire, ora che Lei può farlo meglio e più di altri.
Vede Presidente, io cerco di fare quotidianamente con passione e dedizione il mio lavoro, ciò che è nella mia professione, nella mia deontologia e nelle mie speranze per tante persone.
Le confesso che, nel mio agire, mentre vedevo famiglie commosse dalla felicità, speravo un giorno qualcuno avesse restituito questa gioia a me.
E finalmente, dopo molti anni, per fortuna, siamo giunti al Centro di medicina sociale di Foggia.
Una città che oggi amo profondamente.
Come psicologo, psicoterapeuta che lavora, da poco meno di dieci anni, in una struttura pubblica ed effettua docenza e formazione, sono arrivata al Centro di medicina sociale come un naufrago senza speranza: causa presunta diagnosi di un mio strettissimo familiare adolescente con diagnosi di "psicosi", rituali compulsivi, depressione e ossessioni. Fino al giorno precedente erano stati effettuati percorsi presso nomi conosciuti, psicoterapie costose, somministrazioni farmacologiche, di un ragazzo arrivato così a più di 90 chili, che non aveva prima mai  avuto amici, che alla fine nemmeno aveva il desiderio di confrontarsi con le persone e che non comprendeva ciò che accadeva nelle situazioni vivendole egocentricamente in maniera persecutoria. POI, poi siamo arrivati, ormai da 19 mesi, al METODO ALLA SALUTE DEL DR. MARIANO LOIACONO. La presa in carico è globale, si possono identificare vari strumenti dell’agire psicoterapico ma all'interno di una teorizzazione e pratica complessa e completa che ne cambia l’assetto, di iniziale forma sistemico-analitico, ha elementi quotidiani "del fare" comportamentali, attua un lavoro spontaneo di interruzione dei circuiti disfunzionali che viene realizzato attraverso esperienze di legami amicali spontanei e gruppi supervisionati nei quali l'esperienza di uno può diventare la possibilità di comprensione, decentrandosi, dell'altro; il tutto immesso all'interno, di una teorizzazione globale molto alta, completa e complessa che supera in un risultato gestaltico (cioè che è più della somma delle sue parti) tutti gli strumenti sopra menzionati e che fa dire al Dr. Loiacono di non attuare in verità una singola psicoterapia, all’interno di una cornice che - che se volete- potete rivedere anche nei principi di una "psichiatria sociale", un approccio che parla di vita come antropologia della persona.
Un approccio, quello del Dr. Loiacono che cioè RI-unisce le varie branche dell'uomo, oggi divise.
QUESTO METODO HA VISTO QUESTO RAGAZZO mio familiare CHE ERA PERDUTO, SEMPRE PIù ISOLATO PERDENTE PENSIERI PROPRI, MIGLIORARE.
Come: TOGLIENDO FARMACI MA CON UN PERCORSO PRECISO, PROFONDO, CONTINUO, INTENSIVO CHE LO HA AL CONTEMPO TOLTO dai diversi tipi di isolamento mentale, psichico, sociale ed emotivo, dando assidua supervisione di ciò che accadeva a lui e a persone vicine a lui, facendo incontrare coetanei/pari a diversi livelli del percorso di crescita che spontaneamente scelgono una frequentazione, donando così un gruppo di pari che contemporaneamente viene supervisionato nelle elaborazione e nei vissuti che durante i gruppi della mattina, al Centro, emergono. La persona ha in dono (spesso per la prima volta nella vita) un gruppo devoto, la neo-costruzione di un diritto, quello di vivere in un mondo sociale e societario spontaneo costituito da persone di diversa età. La presa in carico permessa ANCHE attraverso la gestione di case chiamate domus nelle quali personale esperto volontario (di persone che sono state in trattamento e che ancora vi sono poiché il trattamento è visto ANCHE come crescita personale) accoglie ed è pronto ad accompagnare 24 ORE SU 24 le persone che arrivano al Centro, notte e giorno, lo ha visto MIGLIORARE ACCOGLIENDO PRIMA TUTTO QUEL NEGATIVO CHE PER un motivo o per l’altro non era stato mai preso in carico e decodificato ed elaborato insieme a lui e ai suoi familiari.
Questo metodo riesce a creare SPONTANEAMENTE una rete di persone che non per soldi ma in virtù dell’esperienza da loro vissuta e di ciò che hanno ricevuto dagli altri, a loro volta si mettono nella vera disposizione che la psicoterapia dice essere il primo passo verso la guarigione: l’accoglienza; TUTTO FACENDO RISPARMIARE AL SERVIZIO PUBBLICO UN SACCO DI SOLDI, DICIAMOCELO. 
La continuità della presa in carico è esemplare: la mattina si fanno i gruppi, orario 9-13, le dinamiche delle persone in trattamento che scatenano i gruppi (aventi conduttori che sono persone che hanno fatto da tempo questo percorso) possono essere così osservate e “accompagnate” durante la restante parte della giornata nelle domus. Poiché il Centro è inoltre frequentato da persone in trattamento di tutte le età e di tutte le estrazioni culturali, l'interazione con i pari aventi problemi diversi o simili così come l'interazione intergenerazionale permette arricchimento, scambio e se la coscienza, come insegna Liotti, è interpersonale e se, come richiede questo metodo, vi deve essere almeno un familiare (che si mette anch'egli nella posizione di persona in trattamento) ad accompagnare la persona che porta il disagio, ecco che questo apre scenari inediti di storie familiari mai scoperte o mai affrontate e di rapporti preziosi.
La mia personale esperienza è aver trovato un METODO COMPLETO. Quando la persona torna a casa può continuare inoltro il proprio percorso attraverso i gruppi alla salute delle Associazioni alla salute presenti IN TUTTA ITALIA e i corsi che frequentemente vengono fatti.
 Attenzione, il metodo non dice che i farmaci non servono: vi sono malattie per le quali i farmaci sono importantissimi;  questo metodo dice che per le persone con diagnosi cosiddetta psichiatrica GRAZIE AD UN PERCORSO PRECISO, I FARMACI POSSONO ESSERE TOLTI POICHè LE SOSTANZE VERE DI CUI LA PERONA NECESSITA SONO GIA’ (IN LINEA CON CIO’ CHE DICONO LE ULTIMISSIME RICERCHE) NELLE RELAZIONI TRA LE PERSONE.
IO HO VISTO SU questo MIO STRETTISSIMO FAMILIARE QUESTE VERITA' ED HO RITROVATO COSì LA MIA SPERANZA per la sua vita.
 

Ringrazio il cielo di aver trovato QUESTO  CENTRO PUBBLICO; centro, poiché pubblico, grazie al quale i familiari hanno potuto e possono accompagnare tramite impegnativa per psicoterapia familiare e tramite il quale altri percorsi sono possibili e sperimentabili positivamente.
Dandomi la possibilità, il tempo e la fiducia (necessarie in qualsiasi percorso) per poter fare questo percorso, anche LA MIA QUALITA’ DI VITA, LE MIE RELAZIONI, IL MIO MODO DI STARE  E DARE AL LAVORO SONO CAMBIATI IN MEGLIO ma ciò che sento è che i cambiamenti realizzatisi dentro di me sono molto profondi e che l’assetto sistemico mi ha permesso di comprendere realtà che in anni di psicoterapia individuale non avrei forse capito se non dopo davvero molti e molt anni, forse.
Questo non toglie valore a nessun altro centro pubblico o metodo poiché ritengo che sia fondamentale l’esistenza di ogni centro pubblico italiano esistente; ma attesta ciò che il Centro di Medicina Sociale è stato ed è, con pochissime risorse, capace di fare e della bravura a creare sistemi di reti di questo Dirigente Medico, di questo professionista della salute, ATTESTANDO UNA ALTERNATIVA CHE POTREBBE AIUTARE LE PSICHIATRIE STESSE.
Dietro il malessere di questo mio familiare c’erano dolori e vissuti impensati che solo condivisi grazie ad una fiducia rinata molto piano verso persone devote, hanno permesso aperture, possibilità e quindi  miglioramenti suoi e della sua famiglia.
Progressivamente la persona viene reimessa nel proprio ambiente, ma in un ambiente sanato, in collegamento con le persone delle Associazioni di tutta Italia e dell’Associazione Regionale che effettua gruppi settimanali.
Chi di noi non vive in comunità siffatte, mi chiedo. Comunità che le altre persone, come Lei Presidente o come me, hanno trovato da quando erano bambini e rispetto alle quali sanno oggi da adulti come ricostruirne di nuove o di simili; non è vero che due fratelli ad esempio che vivono nello stesso ambiente vivono con la stessa consapevolezza e sensibilità le stesse cose, pur crescendo nella stessa famiglia possono addirittura vivere cose diverse, positive o negative, costruttive o distruttive.
HO IMPARATO E STO IMPARANDO MOLTISSIMO DALLA PRATICA CLINICA E DAI CORSI DI QUESTO EGREGIO PROFESSORE.
Ho impiegato un anno per poter capire questo metodo che inizialmente sembra banale e non clinico poiché solo apparentemente semplice; in realtà è profondamente complesso e profondamente clinico, un metodo della vita, che è già con le sue dinamiche e i suoi processi nell’ontologia e nella filogenesi; il fascino più grande è la consapevolezza di avere ancora molti altri elementi complessi da dover approfondire.

Dott.ssa Nadia Scialdone

martedì 27 novembre 2012

CMS (FG), sabato 24 novembre 2012. III CORSO INTENSIVO DI QUADRIMENSIONALISMO. II settimana. Quarto giorno.




FONDAZIONE NUOVA SPECIE ONLUS 
Presidente: Dr. Mariano Loiacono





III CORSO

DI QUADRIMENSIONALISMO.

II SETTIMANA DI CORSO.

Diario di bordo emotivo, quarto giorno… 


Si spalancano le porte di questa quarta giornata di corso e immancabile arriva l’appuntamento con Raffaele che ci diletta con il suo canto. Dimostrazione della profondità di questo ragazzo e smentita ufficiale della sua diagnosi è la chiara lettura della antica e grande tristezza di Rachele che, teneramente, si concede di esprimere il suo dolore attraverso il pianto. A testimonianza della crescita della discendenza devotamente accompagnata in questi anni, Silvio ci racconta del suo incontro con la famiglia di Giovanni e della possibilità che anche questa famiglia riprenda il suo Viaggio nella Vita. 

Da buon accompagnatore, Mariano, percependo lo sbarellamento un po’ di tutti i corsisti, cerca di far teoria su questa sensazione per aiutarci a transitare e permetterci di proseguire nell’ascolto di questa “poesia”. Ognuno di noi è abituato a percepirsi prevalentemente come attore Fi.St.Olla per cui, la dilatazione che richiede l’essere In.Di.Co ha generato in noi smarrimento e confusione come ogni volta che la Vita ci richiede di non irrigidirci ma di approfittare di circostanze anche impreviste o apparentemente negative per creare nuove prospettive. Per poter divenire Spirito Creatore diventa quindi fondamentale essersi riappropriati di tutti i codici e averli integrati in maniera libera e fluida. Per far questo è importante percepire noi e le nostre esistenze non più come bacinelle chiuse e concluse ma come gocce di un oceano infinito.


Grazie alla proposta del progetto Laerte, iniziativa e desiderio di Riccardo, Raffaele C. , assente ma presente, ci dona un emozionatissimo pezzo di sè… in tutti questi anni, e sin da bambino, ha dovuto fare a meno del maschile di suo padre, privandosi dell’essere figlio e dell’esprimere e soddisfare i suoi bisogni e desideri più profondi. Questo l’ha portato a sviluppare una spiccata e dolce sensibilità fungendo finora da membrana per soddisfare i bisogni altrui. Il suo contributo al Progetto Nuova Specie e alla crescita dell’Associazione alla Salute Marche in questi anni, anche spinto da queste grandi caverne poco visitate, è stato importantissimo e di valore. Ora, oggi però è tempo che Raffaele abbia intorno a sé uteri devoti che lo accolgano nella sua specificità e gli permettano di abbandonare la soluzione dell’iperattività a servizio degli altri, pur importanti nella sua vita, e di avvicinarsi ancor di più alle sue profondità.


Sulle note de “La donna è mobile”, famosa aria del Rigoletto, Mariano approfitta per fare teoria su un meccanismo-soluzione comune a Lara, Marta, Rachele e Gioele. La tendenza è ancora quella a fuggire dal proprio Jhavè, la difficoltà a riconoscere il proprio progetto di vita e a mettere radici. Lasciarsi tutte le strade aperte sentendosi onnipotenti per praticarle tutte appartiene ad una visione infantile e dismatura della vita, abbandonarne qualcuna privilegiando quella che sentiamo più nostra segna il passaggio ad una fase più adulta.


Alla ripresa pomeridiana noi dell’Associazione alla Salute Bari, decidiamo finalmente di invadere un po’ il territorio per darci valore presentando il nostro logo, realizzato da me, Graziana, e Giuseppe Altero, e il roll-up realizzato da un giovane creativo del nostro territorio, Gianni Zelano, ispirati dal bilancio-teoria post Natale 2011 “Da Bari centro a Safari centro”. L’occasione è ghiotta per metter fuori un po’ delle nostre difficoltà…in particolare Cristian esprime il desiderio di venir più fuori con i propri codici profondi sentendoli ancora un po’ “muti” ma molto molto vitali e pronti per essere vissuti e messi al servizio della vita. Prescrizione medica: dosi massicce di Silvio!  Un crossing over tra loro potrebbe arricchire entrambi e portarli a scambiarsi ognuno parti mancanti per continuare il viaggio più interi e leggeri


Prima di entrare nel vivo del corso, badate bene sono appena le 16:30, Mariano ci fa osservare come lo “spettacolo” del Cummunitometro non è altro che l’allineamento ON di tutti e tre i codici (simbolico, analogico e biorganico) mentre l’allineamento OFF è il massimo della Fi.St.Olla.
La prospettiva che Mariano sostiene e ci consiglia è quella di tendere all’In.Di.Co considerando che per essere Fi.St.Olla c’è sempre tempo e modo per ritornare. Il lavorio è duro, certo, perché lasciare i vecchi schemi è doloroso e faticoso.

A questo punto Mariano ci propone una breve lettura monoculare del c.d. Villaggio Mondo, ricordandoci come ormai le specificità di questo modello non esistano più neanche nella cultura africana, quella che per più tempo è stata assimilata al Villaggio Mondo

Con grande maestria, poi, si lancia in un avventuroso excursus storico partendo dal periodo che più ha fatto da detonatore per la società basata sul Villaggio Mondo, il Rinascimento.

Non possiamo non riconoscere a Mariano la sua grande passione per la storia del mondo che fa di lui davvero uno studioso dell’Uomo.

Il nostro Globnauta più esperto individua così tutti i capisaldi del periodo rinascimentale che, come ci ricorda, mette al centro di tutto l’Uomo come individuo terreno con il suo valore intrinseco. In questa fase in qualche modo si sente un forte scollamento dalla metastoria e dalla vita antenata. 

Questa rivisitazione della storia dell’uomo prosegue passando anche dalla Rivoluzione Industriale,
periodo in cui il codice simbolico-razionale e quindi l’epistemologia scientifica hanno fatto da padroni. In questo periodo storico la società cambia in modo significativo: vengono introdotte novità che ancora oggi permangono nella società moderna come la nascita delle classi sociali ma anche la necessità di produrre merci, il denaro e la forte tendenza al consumo.

C’è stato anche chi avrebbe voluto fermare questa folle corsa al consumo, al denaro e all’esaltazione della c.d. proprietà privata ma anche questa bella poesia, il comunismo, non è stata mai realizzata storicamente.

Tutta questa produzione industriale e questo presunto progresso, soprattutto ad opera della società americana, ha portato alla nascita di un mondo senza barriere e confini, globalizzando tutto ed eliminando le specificità tipiche di ogni territorio. Tutto questo ha nutrito l’illusione di poter asservire la vita alle manie di onnipotenza di questo millennio. L’uomo in tutto questo bailamme che fine fa?L’uomo cede i propri codici, la giornata diventa tempo angusto per ergere muri dentro di sé e tra sé e i propri cari illudendosi di costruire un’oasi felice, l’uomo diventa schiavo del Dio Denaro e del suo degno successore, il Dio Virtuale.

Nel virtuale, come ci illustrano bene le vicende di Re Mida e Pinocchio, tutto si può, senza sforzi e senza pene…ma nel reale cosa sta accadendo? Questo non rispetto della vita e della sua anima bisognosa di continue gravidanze per mantenersi in salute sta portando gli individui a svendersi e confondersi nelle profondità, bloccando crescite e trasformazioni che si esprimono poi in dismaturità, frantumazione e morte. La vita antenata però, per fortuna, inizia a ribellarsi attraverso il disagio diffuso, messaggio evidente che le nostre vite urlano a gran voce Rigenerazione. È proprio l’anello diabolico a farsi occasione e possibilità di rigenerazione: se osiamo attraversarlo con cor-aggio, partendo con umiltà dalle nostre povertà, da imbuto verso l’aborto della gravidanza può trasformarsi in canale da parto in cui ritornare, ognuno secondo la propria specificità, In.Di.Co e riprendere il Viaggio con la complessità-ricchezza di un Codice Globale.

Non ci resta che ringraziarti, caro Mariano, per averci fatto dono della tua Poesia e per averci condotto in questo Viaggio entusiasmante in compagnia di Madre Metastoria, Fratello In.Di.Co e Sorella Fi.St.Olla. senza la quale probabilmente non ci saremmo incontrati.

Graziana πorcaro & Giusi πascolla


lunedì 26 novembre 2012

Foggia, venerdì 16 novembre 2012. PROGETTO LAERTE DI RICCARDO PROSSIMO.




FONDAZIONE NUOVA SPECIE ONLUS 
Presidente: Dr. Mariano Loiacono





PROGETTO "LAERTE"
DI RICCARDO PROSSIMO





A seguito del mio percorso nel METODO ALLA SALUTE sento il desiderio di dar vita ad un progetto che coinvolga padri e figli in un CONTESTO UNICO.

L’obiettivo sarebbe quello di SMUOVERE VECCHI ANGOLI ALFA e/o di RICONOSCERE NUOVI angoli alfa.

L’ESIGENZA TEORICA-PRASSICA mi viene dal fatto che ancora non ho vissuto con continuità DINAMICHE PROFONDE CON ADULTI MASCHI; oltre a questo sento il desiderio di ricevere “gratuitamente” da maschi adulti parti di accoglienza così da poter gettare le basi di una gratuità autonoma al fine di diminuire le dismaturità soprattutto stando con vissuti di un villaggio-mondo dei quali, noi del mondo-villaggio, abbiamo perso il contatto.

I PUNTI IN SINTESI SONO I SEGUENTI:
 
  • ricevere da maschi adulti parti di accoglienza; 
  • costruire un proprio angolo alfa accompagnato; 
  • acquisire competenze del villaggio-mondo.

Chi si presta al progetto come Padre dovrà il più possibile con umiltà cedere questi tre punti.

Chi si presta come Figlio dovrà il più possibile con umiltà impegnarsi a prendere e sperimentare il più armonicamente possibile il dono.

Fermo restando l’inedito e lo spirito della Metastoria, 

Riccardo Prossimo

sabato 24 novembre 2012

CMS (FG), venerdì 23 novembre 2012. III CORSO INTENSIVO DI QUADRIMENSIONALISMO. II settimana. Terzo giorno.




FONDAZIONE NUOVA SPECIE ONLUS 
Presidente: Dr. Mariano Loiacono





III CORSO

DI QUADRIMENSIONALISMO.

II SETTIMANA DI CORSO.

Terzo giorno:
Da Cerignola oltre alla torta
 anche un secondo post!



Raffaele e Mariano ci hanno introdotti nella terza giornata. In diretta nella loro interazione hanno mostrato con vari passaggi, i meccanismi innescati dalla “semplice” mancanza di chiarezza nei rapporti all’interno della coppia, che provocano danni estesi a tutta la famiglia. Mancanza di cose semplici e non riconosciute porta Raffaele a richiamare alla vita i genitori con modalità che il corso ci sta insegnando ad interpretare ed a cogliere attivamente.


Come l’analisi di Mariano della recentissima lettera  di risposta alle molte inviate al Presidente della regione Puglia, da parte della sua segreteria: unico “modello” per tutti e con un contenuto da interpretare con strumenti che stiamo apprendendo. Coinvolti sono anche Silvio, Cristian e Maddalena.

Di altro livello di profondità è la @mail di Annamaria che ci aggiorna riguardo alla sua situazione e propositi.

Segue la celebrazione trionfale del compleanno di Fabio ed alcune testimonianze di riconoscimento per il suo lavoro al “Centro” da parte di Martino, Maria Letizia e Mariano, che continua nei vari intervalli.


Si alternano varie comunicazioni quelle di Paolo, Marta, Diego, Benedetta, Silvia, Riccardo in ambiti diversi e la consegna a Maria da parte di Mariano di due @mail dello zio Eliseo dall’Etiopia indirizzate a Vendola.

Poi Sandra legge una intensa testimonianza della sua attività di madre/insegnate e ci dimostra come la generazione non è solo quella biologica anche se viene, in alcuni casi, desiderata, ricercata e non ottenuta. Questo intervento ci riporta a rileggere con i nuovi strumenti del corso la sua esperienza ed a farne pratica dove noi viviamo ed il bisogno di creare un coordinamento nazionale di insegnati per contribuire a rinnovare la “scuola” dal suo interno. Intervengono anche Chiara, Maria Letizia e Giusi.

Procedendo lentamente siamo arrivati alla presentazione di una scatola nera che ci mostrerà il senso fondamentale di come si è formato "l’imbroglio” in cui viviamo che ha portato ad un disagio diffuso. Per poterne uscire per ora utilizzeremo l’ingrandimento di un microscopio ottico: gli “Indici funzionali specifici dei tre codici” (biorganico, analogico e simbolico) cioè come i tre codici rappresentano loro stessi e successivamente gli “Indici funzionali di controllo tra i codici” cioè come i vari codici si relazionano tra di loro, in infinite combinazioni.

Queste rappresentazioni/conoscenze riusciremo poi ad utilizzarle nella nostra vita quando diventeranno parte di noi e solo allora ne capiremo la portata.

Per poter accogliere questa modalità di lettura è necessario astenersi da compiere associazioni con concetti già presenti in noi, ma lasciare che le parole del “nostro simpatico matto” (Vendola dixit) entrino così come sono. Le capiremo con il tempo e la pratica.

I tre codici anche se nelle loro profondità sono collegati in superficie appaiono separati, ciascuno con il suo indice specifico e quindi possono andare in direzioni diverse a meno che non ci sia una integrazione globale.  Per entrare in relazione ciascuno di loro deve conoscersi/ rappresentarsi e poiché sono una rappresentazione di un infinito sono in continuo mutamento e spaziano da un massimo di IN.DI.CO., stato “ON” o Metastorico ad un masimo di FI.ST.OLLA, stato “OFF” o Storico.

Nella esposizione ci sono presentati esempi ed applicazioni dell’espressione dei codici e della loro interazione nella storia, stimolo per noi a continuare ad esercitarci dopo la fine del corso.

Molto simpatica e divertente durante la giornata è stata l’organizzazione e l’apertura di una mostra di arte figurativa allestita da due bambini: Samuele ed Andrea.


A chiusura del terzo giorno viene dato spazio alle domande tra le quali sputano anche alcune considerazioni di Giacomo.
Infine Mariano fa emergere e chiarire a Paolo e Chiara il punto del loro contrasto, con il contributo della testimonianza di Silvio, e da loro ed anche a Sandra una indicazione. Infatti questo meccanismo è comune a molte coppie.

Se qualcuno vuole più capire ed approfondire a fare questo corso deve venire.

Gianpaolo, Eugenia  e Rita