ORGANIZZATA DALLA FONDAZIONE NUOVA SPECIE CON L'ASSOCIAZIONE ALLA SALUTE CAMPANIA
PARTE LA SETTIMANA INTENSIVA ALL'OMBRA DEL VESUVIO....
Accoglienza e primo giorno
Un bambino nasce e si incammina lungo un sentiero, fatto di faticose salite e gradevoli discese, di animali pericolosi e di fiori profumati, di fredda neve e di caldo sole. Affianco al bambino cammina una figura, più grande, che il sentiero l'ha già percorso e che vuole accompagnare il piccolo, spinto dall'affetto che prova per lui. Questa figura non farebbe mai nulla di male al bambino, perché vuole solo che lui percorra il sentiero con felicità e tranquillità. Ci sono pochissimi modi giusti in cui il bambino può essere accompagnato, e nessuno li conosce, mentre i modi sbagliati sono tantissimi, e per questo motivo cadere inconsapevolmente in errore è la cosa più facile del mondo. Lungo il sentiero il bambino può soffrire la salita perché non è stato preso in braccio, può essere morso dall'animale perché si è avvicinato troppo oppure può star male perché non è stato coperto dal freddo. O peggio ancora, può superare tutte queste prove non mostrando fatica, nascondendo i morsi o resistendo ostentatamente al freddo, credendo di aver superato tutte le prove, fino a quando non arriva il momento in cui i muscoli sono affaticati, il morso si è infettato e il raffreddore è diventato polmonite. A quel punto, la figura grande può dare una caramella al pioppo per placare il dolore del bambino, per sedare le sue emozioni, oppure può cercare un antidoto che vada a snocciolare la causa in maniera molto lenta, per poter arrivare con più sicurezza alla giusta soluzione, la tanto agognata “SALUTE”.
La settimana intensiva di Caserta, come spiegato direttamente dal Dr. Mariano Loiacono nella serata di accoglienza di martedì 30 aprile, servirà ai partecipanti per verificare ed ampliare le proprie competenze nel contesto delle situazioni psicotiche che ho metaforicamente descritto sopra. La psicosi non è altro che l'allontanamento da se stessi e dalla vita, ossia da quel sentiero fatto di mille cose belle e mille difficoltà che ci hanno creato una serie di problemi, tecnicamente “sintomi”, che fino a questo momento abbiamo il più delle volte affrontato o curato in maniera errata.
Il punto nevralgico del Metodo Alla Salute, che è stato giustamente sottolineato nella serata d'apertura, è la modalità alternativa dell'affrontare determinate situazioni, ossia la partecipazione attiva ai “Gruppi alla salute” ed alle “unità didattiche” che permetteranno ai vari soggetti di aiutarsi a vicenda proprio grazie alla struttura amplia ed aperta che caratterizza il Metodo: una rete che aiuta le persone, mettendo a disposizione dei vari vissuti una serie di teorie in continua evoluzione. Per sottolineare quanto importante sia lo scambio comunicativo e il mettersi a proprio agio per potersi affidare meglio agli altri componenti del Gruppo, il Dr. Loiacono ha invitato a presentarsi molti dei ragazzi, genitori, ed accompagnatori che non conosceva, introducendo così alcune delle problematiche diffuse nei nostri tempi in cui, il proliferarsi del disagio affrontato in maniera quantomeno superficiale, ha dato vita ad un vero e proprio “campionario di aborti di figli bloccati”.
Dopo la leggerezza della serata di accoglienza, rinfrescata da una serie di siparietti comici che sicuramente hanno sciolto molti presenti alle prime esperienze,
nella giornata di mercoledì 1 Maggio si è avuto il primo affondo all'interno del Metodo, attraverso la riproduzione allargata ed approfondita del “Gruppo alla salute” in tutti i suoi passaggi. La spiegazione del “Graal alla salute” è servita da apripista per la giornata, che è stata programmata secondo il classico schema pensieri-comunicazioni-immersioni-teoria tipico del “Metodo”.
Dopo la fase dei pensieri, come può spesso accadere quando alcuni simpatici componenti del gruppo che sono maggiormente sensibili ed attivi, si sono innescate una serie di dinamiche che hanno spaventato molti dei pensieri, salvo essere riprese e spiegate dagli abili conduttori che sono stati in grado di raccogliere tutto il necessario per poter fare teoria alla fine.
Dopo le sensazioni ed impressioni causate dalle dinamiche, dalle comunicazioni e dalle immersioni, nel pomeriggio è stato giustamente dato ampio spazio alla teoria ed alla raccolta degli elementi necessari per chiudere la giornata con un sostanziale rafforzamento del fondo comune, principio fondamentale per la buona riuscita di ogni “Gruppo” che si rispetti.
Il titolo scelto per la teoria è stato “Segnali non accettati, danni di vita causati”, che reputo il miglior titolo possibile, soprattutto nella prima giornata di un intensiva. Innanzitutto l'importanza data alla parola “segnale”, ossia l'unico ponte comunicativo profondo che si può instaurare all'interno di una famiglia, a meno che questa non sia stata illuminata dalla grazia divina. Percepire un segnale non è impossibile, più difficile è accettarlo, soprattutto se il genitore viene da una famiglia e da una società in cui chi comunicava i propri sentimenti veniva arrestato, metaforicamente e non. Ancor più importante l'uso del verbo “causare”. Causa è molto diverso da “colpa”. Spesso vedo genitori stizziti o distrutti dal fatto che i loro vuoti interiori hanno caricato di disagi i figli, ma reputo questi sentimenti inutili. Nessuno deve farsi una colpa, perché è stato un rapporto causa-effetto del tutto inconsapevole, poiché ingranaggio di un meccanismo inevitabile se non si hanno alcuni elementi come quelli proposti dal “Metodo alla Salute”. Tutte le storie, grossomodo, erano le varie sfumature di questo concetto composto dal binomio segnale-causa, che sono sicuro sarà un tema principale anche nelle prossime giornate.
Spero che questa settimana intensiva faccia luce su alcuni lati oscuri della vita di molti, e sono convinto che la luce arriverà. D'altronde siamo vicino Napoli, quindi....ha da passa' a nuttata.
Alessio Amato
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