
Silvetti sollecita l'azienda sanitaria: 'Al centro mentale terapie non conformi ad alcun protocollo'
Sedute di gruppo con malati psichiatrici, persone affette da disagio sociale o dipendenze di varia natura in cui si indurrebbe i pazienti ad uno stato di «dipendenza» totale, a tal punto da spingerli a rifiutare la famiglia di origine e tutte le istituzioni sociali, religiose e psichiatriche. Sarebbe questo il “Metodo della salute” che secondo il consigliere regionale di An Daniele Silvetti verrebbe praticato da due anni in alcuni corsi tenuti presso il Centro diurno di salute mentale di Ancona, sotto la direzione di Roberto Boldrini.
L'esponente di An sollecita in un'interrogazione al presidente della giunta «un'immediata ispezione da parte di un commissario interno, o l'istituzione di una commissione consiliare di indagine», valutando anche il coinvolgimento delle autorità competenti.Secondo Silvetti, il metodo propugnato dall'Associazione onlus alla Salute presieduta dal dottor Loiacono di Foggia (e di cui Boldrini è vice presidente) sarebbe «in totale contrapposizione con le tradizionali terapie farmaceutiche e le prassi psicoterapeutiche e riabilitative», al punto da «sconfessare le tradizionali terapie previste in letturatura medica, le figure degli operatori e il fondamento stesso della psichiatria».
Nell'interrogazione, Silvetti chiede se il “Metodo della salute” corrisponda a qualche protocollo sanitario di riferimento, e se il Dipartimento di salute mentale ha formalizzato rapporti di lavoro con Loiacono e l'Azienda sanitaria della Regione Puglia.
L’associazione non è altro che il contenitore attraverso il quale i due dottori diffondono una concezione alternativa alle tradizionali terapie senza alcun controllo del dipartimento di salute mentale locale in cui si nega l’esistenza della patologia psichiatrica con contestuale critica e demolizione della figura degli operatori, della funzione dei farmaci e delle terapie tradizionali conosciute in letteratura». Con questa interrogazione Silvetti «intende far riemergere un serio e preoccupante fenomeno che si sta impadronendo delle strutture sanitarie e che sta producendo gravi danni agli utenti».

Il caso. La Zona avvia la procedura dopo l'interrogazione del consigliere Silvetti. Il responsabile del corso: sono tranquillo.
Igiene mentale, sospeso Boldrini
'Pratiche sessuali come cura', sotto inchiesta il Metodo della Salute
di MICHELE CAMPAGNOLI
“Metodo della salute” sotto inchiesta. Una vera e propria bufera si è abbattuta sul centro diurno “Soledalia” dopo l’interrogazione del consigliere regionale Daniele Silvetti (An).
Roberto Boldrini, responsabile del centro nonché vicepresidente dell’onlus, è stato sospeso e un’inchiesta interna, avviata da Gianfranco Rocchetti, direttore del Dipartimento di salute mentale, dovrà accertare se, come dichiarato da Silvetti, «i pazienti vengono spogliati e incoraggiati ad atteggiamenti sessuali come pratica rigenerativa» nel cosiddetto “Metodo della salute” applicato da circa due anni in alcuni corsi tenuti al centro diurno di salute mentale di via Giordano Bruno.
Secondo l’interrogazione presentata da Silvetti all’assessore alla salute Almerino Mezzolani, le sedute di gruppo con malati psichiatrici, persone affette da disagio sociale o dipendenze di varia natura, si discostano da quelle tradizionali e si basano sulle metodologie propugnate dall’Associazione onlus alla salute presieduta dal dottor Mariano Loiacono di Foggia (e di cui Boldrini è vice presidente).
Le terapie non prevedono l’uso di psicofarmaci che, anzi, vengono sottratti ai pazienti, ma si basano su percorsi di gruppo volti a raggiungere la serenità individuale. Secondo Silvetti i pazienti verrebbero indotti a uno stato di “dipendenza”, al punto da rifiutare la famiglia d’origine e le altre istituzioni sociali, religiose e psichiatriche. Sempre secondo il consigliere regionale il “metodo della salute” sarebbe «in totale contrapposizione con le tradizionali terapie farmaceutiche e le prassi psicoterapeutiche e riabilitative, al punto da sconfessare le tradizionali terapie previste in letteratura medica, le figure degli operatori e il fondamento stesso della psichiatria».
«Negli ultimi giorni ci eravamo riproposti di controllare il lavoro del centro “Soledalia” – spiega il dottor Rocchetti – Gli eventi sono precipitati e ora mi ritrovo responsabile ad interim. Le terapie? Prima di sbilanciarci svolgeremo le indagini necessarie sul Metodo della salute, nato come corso di formazione interna contro il disagio diffuso e promosso da un’associazione onlus».
Se Loiacono non risponde al telefono, Boldrini si limita ad un «sono tranquillo», rinviando qualsiasi ulteriore affermazioni al momento in cui sarà conclusa l’indagine interna.
Sulle ultime vicissitudini del centro d’igiene mentale è intervenuto il presidente dell’Associazione alla salute onlus d’Ancona Raffaele Cimetti: «Sono meravigliato di quello che sta accadendo. Vorrei che la gente vedesse le foto dei pazienti prima e dopo le cure. Molti rinascono letteralmente e a volte ragazzi e anziani schiavi degli psicofarmaci riescono a riprendere in mano la loro vite».
E le dichiarazioni di Silvetti su «canti ossessionanti, riti, manifestazioni d’annullamento dell’individuo e toccamenti sessuali fra pazienti» sembrano impensierire Cimetti. «Tutti gli incontri sono rigorosamente filmati e a volte è presente un pubblico – spiega il responsabile onlus – In alcune occasioni si canta e si balla, non vedo cosa ci sia di male. Anche prendersi per mano e abbracciarsi fa parte del percorso rigenerativo. Non avviene nulla di scandaloso».
Quindici euro per diventare soci della onlus, pagamento del ticket per seguire le lezioni. Sono le modalità per aderire e seguire il “Metodo della salute” al quale si sono rivolti in questi anni circa trenta persone al mese. L’età delle persone varia dai 16 ai 70 anni e la maggior parte di rivolgersi all’istituto di via Giordano Bruno per superare i propri problemi.
Le finalità principali di “Soledalia” sono il sostegno e la prevenzione delle situazioni di “disagio diffuso”, come gli attacchi di panico, le sindromi psicotiche e le dipendenze di vario genere. Le lezioni di gruppo servirebbero a recuperare la fiducia in se stessi e a ritrovare un equilibrio interno.
I requisiti per l’accesso sono l’impegnativa sanitaria e il pagamento di un ticket mensile. In città le terapie si svolgono nei pomeriggi di lunedì e giovedì dalle 15.30 alle 19.30. Al martedì, invece, i partecipanti raccontano le proprie esperienze di vita e discutono del percorso verso la guarigione.
I pazienti sono seguiti da un accompagnatore; il più delle volte si tratta di un familiare. Gli incontri vengono filmati e chiunque può assistere. La struttura è organizzata su tre livelli consequenziali: l’accoglienza, l’attivazione sociale e la promozione della salute mentale.
Il metodo si articola in quattro fasi di un “viaggio”:
1) Pensieri. In questa fase, si entra nel viaggio della vita attraverso ciò che gli ante-nati hanno saputo comunicare alla nostra esistenza.
2) Comunicazioni.Si passa dall’oceano degli antenati al mare del piccolo gruppo. Ci si presenta e si riferisce da quanto tempo si sta cambiando “stile di vita” negli aspetti per i quali mancava la salute.
3) Immersioni. Ognuno può raccontare un proprio episodio di vita, bello o brutto, evitando astrazioni, ma raccontandolo prima di tutto a se stesso e poi agli altri, facendo quasi vedere un film.
4) Fondo comune. Dopo che si è parlato si cerca di tirar fuori il respiro, lo spirito che avevano quelle storie. E’ la fase della teoria in cui ognuno cerca di ricavare osservazioni e insegnamenti utili per vivere in salute.
fonte: Il Messaggero 09/01/2008
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