giovedì 17 gennaio 2008

Silvetti voleva farci la festa? E noi festeggiamo con lui!

Pubblichiamo di seguito l'invito per domenica prossima: bilancio e festa!

All’Assessore alla Sanità
Almerino Mezzolani

Al Dr. Gianfranco Rocchetti

Al Dr. Fabio Papino

Al Consigliere Regionale
Daniele Silvetti


Incontriamoci per conoscerci
L’Associazione alla Salute ONLUS di Ancona invita la S.V. all’incontro aperto “Incontriamoci per conoscerci” che si terrà domenica 20 gennaio 2008 alle ore 11.30 presso la Sala Parrocchiale della Chiesa del Crocefisso degli Archi di Ancona.

L’incontro sarà un’occasione per trascorrere insieme una giornata di riflessione e conoscere il “Metodo alla Salute”, frutto della trentennale esperienza sul campo del Dott. Mariano Loiacono, responsabile del Centro di Medicina Sociale dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria OO.RR. di Foggia.

All’incontro saranno presenti il Dr Mariano Loiacono, il Dott. Roberto Boldrini, i componenti dell’Associazione alla Salute ONLUS di Ancona e le persone che partecipano ai Gruppi alla Salute.
Lieti di poterci incontrare porgiamo cordiali saluti.

Il Presidente dell’Associazione alla Salute
Raffaele Cimetti


Non sai come raggiungerci?
Clicca sulle immagini!
dalla Stazione di Ancona









sabato 12 gennaio 2008

Rocchetti fa retromarcia. E tampona Silvetti.

Finalmente si sta facendo più luce sugli ultimi eventi burrascosi in cui ci siamo spiacevolmente ritrovate noi persone in trattamento dei Gruppi alla Salute.
Ieri abbiamo per la prima volta incontrato il dr Rocchetti (dopo numerosi inviti nel corso dell'ultimo biennio) che ci ha assicurato che i Gruppi alla Salute riprenderanno, salvo imprevisti.
La decisione è rimandata alla consulta di lunedì.
"Rinnovo la mia stima nei confronti del dott. Boldrini; i gruppi riprenderanno al termine dell'indagine e io parteciperò come supervisore. Non possiamo interrompere una terapia." - queste le parole di Rocchetti.
Abbiamo avuto il piacere di far partecipare il primario ad uno dei nostri "atti sessuali", come dimostrano le foto.

"E' inaccettabile che l'imbarbarimento politico e sociale possa influire in questa vicenda: ci sono stati utilizzi strumentali e irresponsabili in tutto questo, e sono stati colpiti il servizio, gli operatori e i cittadini" - sono le parole di Anna Medei, del Tribunale del Malato - "Che si ascoltino gli interessati".

Sugli stessi toni il Presidente della Onlus, Raffaele Cimetti (e non Loiacono), che non si capacita di come si possa pensare che il Gruppo sia una setta, quando c'è solo una porta (aperta) a fare da barriera con il resto del Dipartimento. "Siamo sempre stati favorevoli allo scambio, nessuno ha mai risposto ai nostri inviti."

Molte le testimonianze dei presenti: alcune storie di vita, come Mariuccia e Mauro; altre più tecniche, come la dichiarazione di Martina, una psicologa che ha svolto il suo tirocinio presso il Centro Diurno, frequentando i Gruppi alla Salute: "Ero abituata al rigido setting psicoanalitico, all'inizio ero scossa e turbata da questa rivoluzionaria metodologia. Sono rimasta per conoscere meglio e sono cresciuta molto come psicologa e come Martina. Se avessi visto qualcosa di scorretto sarei stata la prima ad esporre denuncia."
Fondamentale il chiarimento di Silvio, riguardante le ultime notizie circa il campeggio della scorsa estate a Portonovo: "Non c'è stata nessuna violenza, e comunque sia quella era un'attività del centro diurno in cui non c'era alcun riferimento al Gruppo alla Salute o al Metodo".

E' di nuovo il Presidente della Onlus a chiarire la nostra intenzione di agire per vie legali nei confronti di Daniele Silvetti, visti gli ulteriori danni subiti in questi giorni: sono stati appena bloccati diversi progetti nelle scuole della provincia, oltre al danno di immagine e alla sospensione del servizio.
Di seguito gli articoli degli ultimi due giorni, alcuni link e il comunicato stampa dell'Associazione alla Salute.

Ah! Anche la foto dell'abbraccio tra Mariuccia e uno dei giornalisti...che non sono poi così cattivi!

Per ascoltare l'intervista a Radio Rain del dr Loiacono, premi qui


Articolo Qui nord-est

Giornale Informa, Asur Ancona (in cui il dott Boldrini parla dei Gruppi alla Salute, un anno fa)



COMUNICATO STAMPA ASSOCIAZIONE ALLA SALUTE ONLUS ANCONA

I componenti dell’Associazione alla Salute e le persone in trattamento dei Gruppi alla
Salute di Ancona si sentono calunniate dalle accuse infondate di Daniele Silvetti e dalle
illazioni pubblicate in questi giorni.

Scriviamo per chiarire che:

• il Metodo alla Salute non prevede atteggiamenti sessuali come pratica rigenerativa.
Le persone in trattamento non sono mai state spogliate e incoraggiate al sesso;

• il Metodo alla Salute non prevede la “sottrazione degli psicofarmaci”: non utilizzare
sostanze psicoattive è un punto di arrivo, non un punto di partenza

• durante i Gruppi alla Salute non sono mai stati utilizzati messaggi subliminali, canti
ossessionanti
, e mai si sono svolti riti finalizzati all’annullamento dell’individuo;

• i Gruppi alla Salute non sono una setta: tutti possono partecipare alle sedute, le
quali sono sempre registrate ed esiste un vasto archivio audiovisivo consultabile;

• Daniele Silvetti ha finora gettato fango sul Metodo alla Salute, senza minimamente
tutelare la dignità dei terapeuti e dei pazienti. In un’ottica di tutela, tanto declamata
da Silvetti, ci sarebbero riservatezza e rispetto, che sono mancati invece nei nostri
confronti.
Non consentiamo speculazioni sulla nostra pelle.
Ci sentiamo profondamente offesi e calunniati dalle dichiarazioni di Silvetti, il quale
dovrà rispondere di ogni parola detta
: le persone in trattamento si stanno muovendo
in questa direzione, anche in termini legali;

• è altrettanto grave l’interruzione di un servizio pubblico dal quale dipende la salute
di molte persone. Pretendiamo una nuova sede in cui poter continuare a svolgere le
attività del Metodo alla Salute, come diritto sancito dalla Costituzione.

Ancona, 11/01/2008
Associazione alla Salute Ancona
Gruppo alla Salute Ancona

giovedì 10 gennaio 2008

Lasciati senza terapia: e la sanità dov'è?

"Siamo rimasti senza gruppo, non possiamo curarci"

"Abbiamo bisogno di continuare la terapia intrapresa con il Metodo alla Salute, non si può interrompere un trattamento sulla base di voci infondate scritte sui giornali. Non ci sentiamo tutelati."

Queste le voci di chi oggi ha aspettato invano l'apertura del Centro Diurno, per il consueto Gruppo alla Salute. Appuntamento saltato per via delle accuse rivolte a dott. Roberto Boldrini. Ci si chiede se i Gruppi alla Salute riprenderanno, le persone sono preoccupate.

"Non possono lasciarci così. Io stessa quando ero venuta a conoscenza del Metodo alla Salute, ero una donna molto diversa da ora: non volevo essere toccata. Ero spaventata dal contatto fisico, anche minimo. Immaginate voi se avrei mai potuto tollerare una sessoterapia...tutto ciò è scandaloso." racconta N. persona in trattamento presso il Centro.

"Mi sento offeso come essere umano: sono un uomo di una certa età, un professionista, e non tollero che si dica di me e delle altre persone che siamo abbindolati con messaggi subliminali, che assistiamo a violenze sessuali, o che ci spogliamo e ci lasciamo andare a chissà quali incontri orgiastici terapeutici".

Grazie al pacifico dissenso manifestato oggi, abbiamo ottenuto un incontro con il dr Rocchetti, venerdì 11 alle ore 15:30 presso gli Ospedali Riuniti di Ancona.

Il dr Loiacono oggi è stato intervistato da radio Blackout e da RadioRai.
Nel frattempo sono usciti altri articoli sui quotidiani di Ancona e sulla stampa nazionale. Clicca con il tasto destro sulle immagini e salvale sul tuo computer per leggere gli articoli locali, oppure clicca sui seguenti link per gli articoli nazionali:

Il Messaggero "Sesso terapeutico nel centro di salute mentale. Indagine nelle Marche, sospeso un dirigente" 9/01
Il Messaggero "Sesso terapeutico, Loiacono si difende: «Colpevole solo di non usare i farmaci»" 10/01
Repubblica "Sesso per curare le malattie mentaliIndagini e polemiche nelle Marche" 10/01
Il Resto del Carlino "Pazienti indotti al sesso terapeutico?S'indaga su centro di salute mentale" 09/01
Il Resto del Carlino "Il dottor Loiacono va al contrattacco:"Il mio metodo lo porto avanti da 30 anni" 10/01



























mercoledì 9 gennaio 2008

Testimonianza in anteprima

Dopo aver pubblicato gli articoli usciti in questi ultimi due giorni, ecco ora una lettera scritta da Fabrizio Bartoli a nome di molti dei partecipanti ai Gruppi alla Salute di Ancona, in risposta alle diffamatorie accuse rivolte al dott. Boldrini e ai Gruppi alla Salute.
La seguente lettera sarà pubblicata tra poche ore dai quotidiani dorici; noi ve la proponiamo in anteprima, integralmente.

Lettera di richiesta e di testimonianza
da parte di un gruppo di utenti del centro diurno “soledalia” di Ancona che hanno aderito ai “gruppi alla salute”, guidati dal dott. Boldrini

All’Assessore regionale alla Salute
Almerino Mezzolani

Al direttore generale della Zona 7
Carmine Di Bernardo

Al dott. Rocchetti direttore del dipartimento di
salute mentale e responsabile del centro diurno “Soledalia”

e.p.c. alla Stampa locale

e.p.c. al Tribunale del malato

Siamo un gruppo di “utenti” del servizio sanitario del dipartimento di salute mentale marchigiano, che per diversi mesi (alcuni da più di un anno) hanno seguito i cosiddetti “gruppi alla salute”, presso il centro diurno “Soledalia” di Ancona, guidati dal dott. Boldrini.
Abbiamo appreso dai giornali la sospensione del dott. Boldrini, come responsabile del centro diurno, e le infamanti accuse rivolte non solo al dott. Boldrini, ma a tutti i partecipanti ai “gruppi alla salute”.

Innanzi tutto chiediamo un incontro con il dott Rocchetti per dare chiarimenti approfonditi relativi all’attività svolta all’interno del centro diurno “Soledalia” di Ancona, e soprattutto chiediamo un locale della struttura pubblica sanitaria per poter continuare, insieme al dott. Boldrini, l’importante attività di terapia di gruppo. Non avere la possibilità di continuare ad usufruire di questo servizio pubblico di assistenza, costituirebbe una grave privazione per numerosi utenti, andando anche a ledere i diritti di libera scelta del metodo di cura sancito dalla nostra costituzione.

Vorremmo intanto, con la presente lettera, dare testimonianza diretta di ciò che realmente succede all’interno delle sedute di terapia di gruppo (gruppi alla salute), che possono senz’altro essere considerati come gruppi di auto mutuo aiuto rivolti agli utenti con disagio mentale e ai loro familiari.
Le accuse del consigliere regionale di An Daniele Silvetti, rivolte all’attività del centro diurno di Ancona e apparse sui giornali, sono gravi, infamanti e del tutto prive di fondamento.
Come utenti del servizio sanitario e liberi cittadini ci sentiamo “calunniati” e ci riserviamo di compiere azioni legali, innanzi tutto nei confronti del sig. Silvetti. Ci si accusa di far parte di un “progetto eversivo”, di compiere un percorso rigenerativo con “canti ossessionanti, messaggi subliminali, con svolgimento di riti o manifestazioni di totale annullamento dell’individuo e di totale dipendenza tale da escludere i concetti di famiglia di appartenenza, psichiatria, religione ecc…”.
Accusa ancora più grave quella di “essere spogliati ed incoraggiati a toccamenti sessuali”.
Facciamo presente che le terapie di gruppo (gruppi alla salute), che si sono svolte per quasi due anni all’interno del centro diurno “Soledalia” di Ancona, sono state registrate (con registrazioni sonore) e ci sono centinaia di fotografie a disposizione di qualunque indagine di tipo ispettivo.
Possiamo testimoniare, in tutta tranquillità, che queste accuse sono false ed inoltre vanno a ledere la salute mentale, già compromessa, degli utenti e dei familiari che hanno partecipato ai gruppi.
Il fatto stesso di essere accusati in modo così infamante in riferimento ad un “totale annullamento dell’individuo e di totale dipendenza tale da escludere i concetti di famiglia di appartenenza”, può costituire, per soggetti sofferenti di gravi disagi mentali, un ulteriore aggravamento della propria salute e della propria autostima.

I “Gruppi alla salute” si svolgono certamente con una modalità diversa dalle altre terapie di gruppo, che vengono svolte normalmente da altri operatori; innanzitutto sono aperti a diverse forme di disagio mentale e anche i familiari sono invitati a partecipare, sappiamo infatti che molto spesso i diversi disagi si originano da dinamiche che avvengono nella famiglia, quindi il coinvolgimento dei familiari viene ritenuto utile per l’utente e terapeutico per gli stessi familiari, che spesso sono a loro volta in difficoltà.
Un’altra caratteristica fondamentale del funzionamento dei gruppi è quella di accogliere il disagio cercando di far sentire l’utente in un ambiente amico e all’interno di una “rete” che può fornire aiuto e sostegno.
Si cerca inoltre di coinvolgere gli utenti anche nelle dinamiche di conoscenza del disagio, facendoli diventare parte attiva e non semplicemente subendo una terapia riabilitativa. Si cerca, all’interno dei gruppi, di far comprendere quanto è importante ridurre le diverse dipendenze che provocano disagio (droghe, alcol, depressione, negatività, ecc..) ed anche naturalmente gli psicofarmaci come del resto viene suggerito da una vasta letteratura psichiatrica. L’efficacia del metodo può essere comprovata in diversi casi, naturalmente ci sono anche risultati non soddisfacenti, il metodo infatti deve essere ulteriormente affinato e sperimentato. L’adesione ai “Gruppi” è libera ed assolutamente non forzata, in qualsiasi momento si può rinunciare alla terapia di gruppo, come è avvenuto per diversi utenti.
Per una migliore comprensione del “metodo alla salute” alleghiamo alla presente una descrizione più dettagliata.
Crediamo che il responsabile del servizio di salute mentale debba in primo luogo difendere ciò che è avvenuto all’interno di una struttura pubblica del servizio, sappiamo che i “gruppi alla salute” sono stati autorizzati a suo tempo ed inoltre più volte altri diversi operatori (in primis il responsabile del servizio), psichiatri, psicologi sono stati invitati a partecipare per meglio rendersi conto di una novità terapeutica di gruppo di auto mutuo aiuto.
Certamente non ci sentiamo di appartenere a nessuna “setta” anche perché proprio i “gruppi alla salute” sono oltremodo aperti a qualsiasi forma di disagio mentale ed anche a persone vicine cosiddette asintomatiche.

Lo scrivente sottoscrive questa lettera a nome di numerosi utenti che hanno partecipato all’attività dei “gruppi alla salute” presso il centro diurno “Soledalia” di Ancona.

In fede. Prof. Fabrizio Bartoli Osimo 09-01-2008
N.B.
Fabrizio Bartoli di anni 57, ha svolto la professione dell’insegnante ad Osimo in provincia di Ancona per oltre 30 anni. Dopo aver conseguito la maturità classica si è laureato in fisica nel lontano 1976; ha assunto incarichi di vide-preside e direttore della sede staccata presso la scuola (ISIS Osimo), ha avuto l’incarico come direttore del Museo di scienze naturali della Provincia di Ancona “Luigi Paolucci” per 6 anni consecutivi. Sposato e padre di tre figli: Alberto (29 a.), Adriano (26 a.) ed Alice (23 a.); ha conosciuto il “Metodo alla salute” (nell’ottobre 2006) praticato presso il Centro diurno di Ancona e presso il centro di medicina sociale di Foggia, diretto dal dott. Mariano Loiacono, a causa del disagio psicologico manifestato dal figlio Alberto.
Allegato:

Il “Metodo alla Salute”

Il “Metodo alla Salute”, sviluppato e sperimentato dal dott. Mariano Loiacono da oltre 30 anni, si basa su un nuovo concetto di salute che possiamo esplicitare partendo dal termine latino “salus”.
“Salus “ viene dalla stessa radice di “salvus” (salvo). “Salv-us” a sua volta deriva dal sanscrito “sarv-as”, il cui significato fondamentale è “intero, tutto”.
Salute e salvezza, dunque, sono solo due punti di vista dello stesso tronco: significa che in quella persona, in quella situazione si ha a che fare con un “intero”, con un “tutto”. Più si è parziali, più vi sono frammenti e meno vi è salute.
Più i vari frammenti, le varie persone della persona sono com-presi in un intero, nel proprio intero, più vi è salute. Più frammenti o persone vengono com-presi, più l’intero, il proprio intero, cresce.

La dinamica di accrescimento dell’intero riguarda tutti (a parte la caratterizzazione iniziale in paziente-operatore, malato-terapeuta) e si esprime in una costante teoria-prassi. Il ruolo di enzima-substrato, in questa dinamica di accrescimento, è reciproco, dialettico, creativo, modificabile in base alle tappe percorse e alla memoria storica “vissuta”. Ognuno si autocostruisce in maniera autorefenziale e progressiva, aiutato da un contesto “devoto”, sensibile al programma specifico di quell’intero.
Le “dipendenze”, gli stili di vita dismaturi e psicotici, le patologie correlate, i disagi asintomatici, la frammentazione comunitaria e istituzionale, la omologazione delle specificità e diversità, sono tutte manifestazioni di parzialità, frammentazione dell’intero e, quindi, di non salute o perdita della salute.

I “Gruppi alla salute”

Il “Metodo alla Salute” si basa essenzialmente nel mettere in pratica in modo assiduo una particolare psicoterapia di gruppo, attivando subito, per i diversi disagi, i cosiddetti “Gruppi alla salute”. Essi rappresentano una nuova metodologia per ri-generare la propria salute, a partire da una delle situazioni prima esposte, e si propongono di raggiungere le competenze sufficienti a vivere da intero e ad accrescere il proprio intero “viaggiando” nella vita reale e rimanendo nel proprio contesto di appartenenza.
La metodologia prevede più incontri settimanali della durata di circa tre ore e mezza. L’intera esperienza è consigliata per due anni, La partecipazione è “aperta”: è possibile uscire o entrare nel gruppo in un qualsiasi momento, purché lo si comunichi.

L’incontro si svolge in quattro fasi:
1. I “pensieri” (riportare una riflessione di vita personale o letta in qualsiasi autore di qualsiasi etnia e cultura”);
2. Le “comunicazioni” (riguardanti il cambiamento personale dello stile di vita, fatti ed eventi di rilevanza personale e/o sociale, altro);
3. L’ “immersione” (entrare nella propria “caverna” per pescare un pezzo della propria vita, bello o brutto, antico o recente, e raccontarlo. Ognuno ascolta senza giudicare e aggiunge liberamente);
4. Il “fondo comune” (tirare fuori dal materiale raccontato, a cominciare da chi per primo ha fatto l’immersione, il respiro-spirito della vita in esso presente, ciò che abbiamo tutti in comune come funzionamento della vita).

L’incontro è condotto da un accompagnatore che ha già fatto in precedenza quel viaggio, si è formato alle dinamiche di vita o di gruppo, si rende disponibile ad accompagnare altri sulla strada da lui già percorsa.

Sono previsti progressivi cambiamenti nei “rapporti con sé”, nei “rapporti forti”, nei “rapporti con i gruppi”, nei “rapporti col Globale”, che connotano in maniera sempre nuova e inedita l’intero di quella specifica persona.

Metodo alla Salute sotto accusa

Riportiamo indignati le pesanti accuse rivolte al Metodo uscite in questi ultimi due giorni nei quotidiani della zona di Ancona:




'Strano metodo della salute, serve un'inchiesta'

Silvetti sollecita l'azienda sanitaria: 'Al centro mentale terapie non conformi ad alcun protocollo'

Sedute di gruppo con malati psichiatrici, persone affette da disagio sociale o dipendenze di varia natura in cui si indurrebbe i pazienti ad uno stato di «dipendenza» totale, a tal punto da spingerli a rifiutare la famiglia di origine e tutte le istituzioni sociali, religiose e psichiatriche. Sarebbe questo il “Metodo della salute” che secondo il consigliere regionale di An Daniele Silvetti verrebbe praticato da due anni in alcuni corsi tenuti presso il Centro diurno di salute mentale di Ancona, sotto la direzione di Roberto Boldrini.
L'esponente di An sollecita in un'interrogazione al presidente della giunta «un'immediata ispezione da parte di un commissario interno, o l'istituzione di una commissione consiliare di indagine», valutando anche il coinvolgimento delle autorità competenti.Secondo Silvetti, il metodo propugnato dall'Associazione onlus alla Salute presieduta dal dottor Loiacono di Foggia (e di cui Boldrini è vice presidente) sarebbe «in totale contrapposizione con le tradizionali terapie farmaceutiche e le prassi psicoterapeutiche e riabilitative», al punto da «sconfessare le tradizionali terapie previste in letturatura medica, le figure degli operatori e il fondamento stesso della psichiatria».

Nell'interrogazione, Silvetti chiede se il “Metodo della salute” corrisponda a qualche protocollo sanitario di riferimento, e se il Dipartimento di salute mentale ha formalizzato rapporti di lavoro con Loiacono e l'Azienda sanitaria della Regione Puglia.

In una nota di accompagnamento all'interrogazione Silvetti parla poi di «un non meglio identificato percorso rigenerativo, in cui i pazienti sarebbero assistiti con canti ossessionanti, e coinvolti in riti o manifestazioni di totale annullamento dell'individuo e di totale dipendenza tale da escludere i concetti di famiglia di appartenenza, psichiatria, religione cultura».

«Sembra inoltre - scrive il consigliere di An - che i pazienti vengano spogliati e incoraggiati a toccamenti sessuali come normali pratiche della vita rigenerativa».«Ma non si è in presenza solo di un indottrinamento da setta - sottolinea ancora nel documento che accompagna l’interrogazione - Si sarebbe infatti in sostanza di una vera e propria occupazione delle strutture del centro diurno da parte dell’Associazione alla salute che fa capo proprio allo stesso Loiacono e di cui è vicepresidente il Boldrini.

L’associazione non è altro che il contenitore attraverso il quale i due dottori diffondono una concezione alternativa alle tradizionali terapie senza alcun controllo del dipartimento di salute mentale locale in cui si nega l’esistenza della patologia psichiatrica con contestuale critica e demolizione della figura degli operatori, della funzione dei farmaci e delle terapie tradizionali conosciute in letteratura». Con questa interrogazione Silvetti «intende far riemergere un serio e preoccupante fenomeno che si sta impadronendo delle strutture sanitarie e che sta producendo gravi danni agli utenti».
fonte: Il Messaggero 8/01/2008



Il caso. La Zona avvia la procedura dopo l'interrogazione del consigliere Silvetti. Il responsabile del corso: sono tranquillo.

Igiene mentale, sospeso Boldrini

'Pratiche sessuali come cura', sotto inchiesta il Metodo della Salute

di MICHELE CAMPAGNOLI
“Metodo della salute” sotto inchiesta. Una vera e propria bufera si è abbattuta sul centro diurno “Soledalia” dopo l’interrogazione del consigliere regionale Daniele Silvetti (An).
Roberto Boldrini, responsabile del centro nonché vicepresidente dell’onlus, è stato sospeso e un’inchiesta interna, avviata da Gianfranco Rocchetti, direttore del Dipartimento di salute mentale, dovrà accertare se, come dichiarato da Silvetti, «i pazienti vengono spogliati e incoraggiati ad atteggiamenti sessuali come pratica rigenerativa» nel cosiddetto “Metodo della salute” applicato da circa due anni in alcuni corsi tenuti al centro diurno di salute mentale di via Giordano Bruno.

Secondo l’interrogazione presentata da Silvetti all’assessore alla salute Almerino Mezzolani, le sedute di gruppo con malati psichiatrici, persone affette da disagio sociale o dipendenze di varia natura, si discostano da quelle tradizionali e si basano sulle metodologie propugnate dall’Associazione onlus alla salute presieduta dal dottor Mariano Loiacono di Foggia (e di cui Boldrini è vice presidente).

Le terapie non prevedono l’uso di psicofarmaci che, anzi, vengono sottratti ai pazienti, ma si basano su percorsi di gruppo volti a raggiungere la serenità individuale. Secondo Silvetti i pazienti verrebbero indotti a uno stato di “dipendenza”, al punto da rifiutare la famiglia d’origine e le altre istituzioni sociali, religiose e psichiatriche. Sempre secondo il consigliere regionale il “metodo della salute” sarebbe «in totale contrapposizione con le tradizionali terapie farmaceutiche e le prassi psicoterapeutiche e riabilitative, al punto da sconfessare le tradizionali terapie previste in letteratura medica, le figure degli operatori e il fondamento stesso della psichiatria».

«Negli ultimi giorni ci eravamo riproposti di controllare il lavoro del centro “Soledalia” – spiega il dottor Rocchetti – Gli eventi sono precipitati e ora mi ritrovo responsabile ad interim. Le terapie? Prima di sbilanciarci svolgeremo le indagini necessarie sul Metodo della salute, nato come corso di formazione interna contro il disagio diffuso e promosso da un’associazione onlus».

Se Loiacono non risponde al telefono, Boldrini si limita ad un «sono tranquillo», rinviando qualsiasi ulteriore affermazioni al momento in cui sarà conclusa l’indagine interna.

Sulle ultime vicissitudini del centro d’igiene mentale è intervenuto il presidente dell’Associazione alla salute onlus d’Ancona Raffaele Cimetti: «Sono meravigliato di quello che sta accadendo. Vorrei che la gente vedesse le foto dei pazienti prima e dopo le cure. Molti rinascono letteralmente e a volte ragazzi e anziani schiavi degli psicofarmaci riescono a riprendere in mano la loro vite».
E le dichiarazioni di Silvetti su «canti ossessionanti, riti, manifestazioni d’annullamento dell’individuo e toccamenti sessuali fra pazienti» sembrano impensierire Cimetti. «Tutti gli incontri sono rigorosamente filmati e a volte è presente un pubblico – spiega il responsabile onlus – In alcune occasioni si canta e si balla, non vedo cosa ci sia di male. Anche prendersi per mano e abbracciarsi fa parte del percorso rigenerativo. Non avviene nulla di scandaloso».

Quindici euro per diventare soci della onlus, pagamento del ticket per seguire le lezioni. Sono le modalità per aderire e seguire il “Metodo della salute” al quale si sono rivolti in questi anni circa trenta persone al mese. L’età delle persone varia dai 16 ai 70 anni e la maggior parte di rivolgersi all’istituto di via Giordano Bruno per superare i propri problemi.

Le finalità principali di “Soledalia” sono il sostegno e la prevenzione delle situazioni di “disagio diffuso”, come gli attacchi di panico, le sindromi psicotiche e le dipendenze di vario genere. Le lezioni di gruppo servirebbero a recuperare la fiducia in se stessi e a ritrovare un equilibrio interno.
I requisiti per l’accesso sono l’impegnativa sanitaria e il pagamento di un ticket mensile. In città le terapie si svolgono nei pomeriggi di lunedì e giovedì dalle 15.30 alle 19.30. Al martedì, invece, i partecipanti raccontano le proprie esperienze di vita e discutono del percorso verso la guarigione.
I pazienti sono seguiti da un accompagnatore; il più delle volte si tratta di un familiare. Gli incontri vengono filmati e chiunque può assistere. La struttura è organizzata su tre livelli consequenziali: l’accoglienza, l’attivazione sociale e la promozione della salute mentale.

Il metodo si articola in quattro fasi di un “viaggio”:
1) Pensieri. In questa fase, si entra nel viaggio della vita attraverso ciò che gli ante-nati hanno saputo comunicare alla nostra esistenza.
2) Comunicazioni.Si passa dall’oceano degli antenati al mare del piccolo gruppo. Ci si presenta e si riferisce da quanto tempo si sta cambiando “stile di vita” negli aspetti per i quali mancava la salute.
3) Immersioni. Ognuno può raccontare un proprio episodio di vita, bello o brutto, evitando astrazioni, ma raccontandolo prima di tutto a se stesso e poi agli altri, facendo quasi vedere un film.
4) Fondo comune. Dopo che si è parlato si cerca di tirar fuori il respiro, lo spirito che avevano quelle storie. E’ la fase della teoria in cui ognuno cerca di ricavare osservazioni e insegnamenti utili per vivere in salute.
fonte: Il Messaggero 09/01/2008