lunedì 30 luglio 2012

CAMPOSOLAGNA "MONTE GRAPPA" (VI) domenica 22 luglio 2012. - OTTAVO GIORNO DEL III PROGETTO RAINBOW



Fondazione Nuova Specie ONLUS 
Presidente: Dr. Mariano Loiacono


"Dal 14 al 29 luglio
sulle pendici del Monte Grappa in località 
Camposolagna, presso la struttura "Casara di Cuccett" convivranno notte e giorno 
operatori formati al Metodo alla Salute, 
persone con diagnosi di psicosi cronica che hanno 
dismesso l’uso di psicofarmaci in un precedente 
trattamento al Centro di 
Medicina Sociale di Foggia, 
genitori e familiari.
Il progetto, superando l’ottica
della psichiatrizzazione farmacologica, 
è finalizzato alla crescita dell’individuo
nel rapporto con se stesso,
con la sua famiglia di origine e
con il contesto sociale in cui è inserito." 



OTTAVO GIORNO... 
....riposare... fare festa.... è domenica!


La stanchezza è tanta domenica mattina a Casara Cuccetto... I coordinatori si riuniscono e propongono all’equipaggio di suonare due note: il "la" (fare festa) e il "si" (riposo) [vedi “Homelife”].

 

Piove ancora in montagna; deve piovere anche a valle...

 

Alcune persone si dedicano alla cucina: Rita, Ernestina, Nadia, Marilisa e Isaia. Altri discorrono, giocano o si occupano delle bambine.
 

Verso ora di pranzo, Stefano (il marito di Maria, papà di Eva e Gloria) sale in montagna a sorpresa per vedere la sua bella famigliola.
 

Si mangia tutti insieme Rainbownauti e non: carne alla brace, polenta e sfiziosi antipastini. L’atmosfera è piacevole: serviva proprio un giorno di riposo, una domenica.
 

Un piccolo gruppo di musicisti ci diletta dopo pranzo: Giacomo al organetto, Renato al clarinetto (in do), Gioele – chitarra e percussioni – e il piccolo grande Ludovico, che con gran senso del ritmo, suona il tamburello. 

Raffaele e Marilisa approfittano della pausa per coordinare le scialuppe e il gruppo: domani si riparte.
Dopo aver riposato, la gran maggioranza dei Rainbownauti prendono le macchine per una piccola gita turistica nella bella Marostica (paese di origine di Nadia) e una pizza a Bassano del Grappa...


Marostica
Marostica - Marostica, Vicenza
Marostica
 
Penso sia servito all’equipaggio "cambiare stanza" e rimarcare "en passant" quanto ci eravamo abituato ai bastoncelli e quanto il passaggio alle cellule a coni fosse inizialmente difficile... 
Ma ci è rimasta una settimana per farli funzionare ancora!
A presto.


Cindy
 

CAMPOSOLAGNA "MONTE GRAPPA" (VI) sabato 21 luglio 2012. - SETTIMO GIORNO DEL III PROGETTO RAINBOW


Fondazione Nuova Specie ONLUS 
Presidente: Dr. Mariano Loiacono


"Dal 14 al 29 luglio
sulle pendici del Monte Grappa in località 
Camposolagna, presso la struttura "Casara di Cuccett" convivranno notte e giorno 
operatori formati al Metodo alla Salute, 
persone con diagnosi di psicosi cronica che hanno 
dismesso l’uso di psicofarmaci in un precedente 
trattamento al Centro di 
Medicina Sociale di Foggia, 
genitori e familiari.
Il progetto, superando l’ottica
della psichiatrizzazione farmacologica, 
è finalizzato alla crescita dell’individuo
nel rapporto con se stesso,
con la sua famiglia di origine e
con il contesto sociale in cui è inserito." 

SETTIMO GIORNO... 
....lampi e tuoni 
...l’emozione della pioggia sul corpo....

Gli antenati sono dalla nostra parte stamattina: piove... di quella pioggia battente che ti consiglia di stare in casa e ti acconsente di “cambiare stanza”


Qualche coraggioso decide tuttavia di sfidare lampi e tuoni, andando a passeggiare nella natura: Raffaele, Ludovico, Benedetta e Mauro. Tutti e quattro sono tornati belli e rinfrescati dopo aver vissuto l’emozione della pioggia sul corpo.
 Le emozioni del giorno precedente sono state davvero tante... Si mangia tutti insieme poi ci si riposa nel pomeriggio... Si suona un meritato “si”: stanza da letto (vedi “Homelife”)


Alle tre inizia un bilancio molto lungo, nel quale tutti rendono conto del proprio stato quiete e parlano delle tre precedenti giornate. 


La stanchezza è tanta quando si va a letto, ma le sette ore di bilancio sono state utilissime a tutto l’equipaggio.


Buona notte e a domani! 

 Cindy

CAMPOSOLAGNA "MONTE GRAPPA" (VI) venerdì 20 luglio 2012. - SESTO GIORNO DEL III PROGETTO RAINBOW


Fondazione Nuova Specie ONLUS 
Presidente: Dr. Mariano Loiacono



"Dal 14 al 29 luglio
sulle pendici del Monte Grappa in località 
Camposolagna, presso la struttura "Casara di Cuccett" convivranno notte e giorno 
operatori formati al Metodo alla Salute, 
persone con diagnosi di psicosi cronica che hanno 
dismesso l’uso di psicofarmaci in un precedente 
trattamento al Centro di 
Medicina Sociale di Foggia, 
genitori e familiari.
Il progetto, superando l’ottica
della psichiatrizzazione farmacologica, 
è finalizzato alla crescita dell’individuo
nel rapporto con se stesso,
con la sua famiglia di origine e
con il contesto sociale in cui è inserito."

 

SESTO GIORNO... 
....verità che non appena dette.... 
iniziano a liberare....
I Rainbownauti organizzano gli equipaggi e riprendono il mare...  


Scialuppa n.1: "ascolto profondo"
Gioele, Cindy, Lucia, Marilisa, Renato e Nadia.
Verso le undici di mattina una scialuppa spigliata approda su un prato tutto in discesa costeggiato da un suggestivo bosco... Nadia, dopo l'introduzione, passa la parola a Cindy chiedendole di spiegare come si sente: qual è il suo stato quiete. Cindy dice che durante il massaggio offertole da Maria il giorno precedente si è sentita molto bene, rilassata ed emozionata... Non essendo tuttavia abituata a ricevere tante attenzioni e coccole, ha avvertito un fastidio che presto le ha dato un senso di nausea... E’ come se fosse stato offerto un cenone di Natale ad una piccola fiammiferaia dei tempi presenti: troppo cibo per un così lungo digiuno.
Si chiede a Lucia di rendere conto del suo stato quiete: ha avvertito il dolore di Cindy giovedì pomeriggio; oggi ha avuto paura di adombrarla nonostante sentisse che un suo profondo bisogno stesse emergendo. Cindy le lascia spazio, sentendo a sua volta il desiderio di Lucia di mettere fuori il suo materiale. Lucia viene dunque aiutata ed energicamente stimolata. Dopo un lungo travaglio dovuto ad un forte razionale che le impediva di scendere in profondità, Lucia ancora non riesce ad immergersi. Ad un certo punto viene distesa sul parto; l’equipaggio non vuole forzarla. All’improvviso però Lucia fa allarmare Marilisa, Renato, Nadia, Gioele e Cindy: dice di sentire un forte mal di testa e di far difficoltà ad aprire la bocca e parlare. Questo particolare spinge Marilisa a riattivare la dinamica aiutata da Renato e Nadia; decidono di andare fine in fondo, permettendole di urlare il suo dolore.   
Gioele, sentendo parlare Lucia di sua nonna, si ricorda della figura del nonno soprattutto nel momento della sua scomparsa. Accolto da Cindy, Gioele non riesce a trattenere le lacrime, una volta conclusa o quasi la dinamica di Lucia, racconta del suo rapporto con il nonno e del giorno del suo funerale. Viene incoraggiato a rivisitare i luoghi della sua infanzia, di ritorno a casa, allo scopo di iniziare a riprendersi parti proprie.
 

Scialuppa n.2: "scambio corporeo"
  
Gianpaolo, Rita, Maria, Silvano, Ermanna e Jasmina
Gianpaolo ci racconta come si è vissuto il suo viaggio a bordo di un’altra particolare scialuppa: massaggi all’onore! G.P. viene massaggiato da Rita ed Ermanna e dà valore a Rita che si dimostra molto sensibile e femminile... “più di quanto ella ritenga di essere”, aggiunge il felice beneficiario del massaggio. Dopodiché Ermanna continua a coccolarlo con un massaggio particolare nel quale si occupa di spostare le fasce muscolari... Il tutto si rivela molto piacevole “nonostante il chiacchierio di fondo”, Gianpaolo dixit. 


Silvano ritiene che il massaggio sia stato molto puro; ha apprezzato molto la dolcezza e l’energia di Maria.
Jasmina è arrivata all’ultimo: era impegnata in un’altra “faccenda”. Gianpaolo e Silvano particolarmente sballati della loro piacevole avventura. Questo momento è stato lungo, intenso e scherzoso, poiché si scivola sul prato. 


Scialuppa n. 3: “genitori-figli”
Roberta, Giacomo, Mauro, Tobia, Giovanna, Ernestina e Raffaele
Raffaele racconta di questa scialuppa […]. L’embrione è Roberta che rivede in Mauro il padre che ha perso all’età di tredici/quattordici anni. Le è stata amorevolmente preparata la stanza dell’Uno Trino: candeline, tappeti, musica dolce, una coperta che l’avrebbe potuto avvolgere. E’ stata accompagnata all’ingresso della stanza da Raffaele ed è stata portata al centro del cerchio creato dall’equipaggio. Roberta si è molto rilassata, dicendo di sentirsi all’interno di un Utero. Viene dedicato un tempo di ascolto dello stato quiete dei presenti. Dopodiché tutti si sono accomodati sulla coperta, ascoltando le piccole immersioni-racconti che l’embrione Roberta regalava a tutti. Mauro, arrivato ad un certo punto, esordisce dicendole di essere suo padre. Nasce una dinamica nella quale Roberta esprime la rabbia e scoppia in un pianto disperato. Alla fine, si lascia accogliere da Mauro che la coccola. Si conclude con un bilancio della scialuppa. 

  
Scialuppa n. 4: "rapporto alla pari 
tra figure femminili"
 
Alberta, Titta ed Elena
Un venticello leggero accoglie la quarta scialuppa tutto al femminile. Tre donne diverse che si conoscevano poco si raccontano: conversano con leggerezza, tra amiche. Alberta si è trovata a suo agio; Titta l’ha rispettata. Elena ha raccontato la sua storia.
 Scialuppa n. 5: 
"adulti-bambini/bambini-adulti"
Ludovico, Gloria, Eva, Carla e Benedetta
Carla racconta di aver dedicato molto tempo a Gloria, mentre Benedetta ha giocato con Eva e Ludovico... ma Eva ha spesso lasciato l’imbarcazione, tentata dalla terra ferma dove si trovava “nono Isaia”...
Ludovico ha accompagnato la scialuppa a visitare la capanna costruita con Isaia, Raffaele, Tobia, Silvano e Jasmina il giorno prima. Gloria si è lasciata accompagnare da Carla nonostante la conoscesse poco; a fine giornata si è persino lasciata addormentare da Carla che si è stupita dall’autonomia della bambina: sembra gestisse lei i grandi.
 

Scialuppa inattesa a sera:
"le donne della famiglia Citton-Tres"
Maria, Nadia, Eva e Giovanna
La giornata è stata intensa; ha risvegliato nodi antichi in diverse persone... specialmente in Maria che verso sera, nella camera da letto, è entrata in dinamica con la figlia Eva. Maria cerca di aiutare Eva ad esprimere la delusione: sente che la bambina prova rabbia nei suoi confronti ma non riesce ad esprimerlo e continua a dirle: “Sei bella, mamma; ti voglio bene”. Giovanna non coglie subito il valore della dinamica innescata da Maria e si dimostrata abbastanza sofferente: rivede attraverso il pianto di Eva il suo dolore. Maria decide allora di far entrare un esterno nella loro dinamica e scende nel cortile della "Casara". Maria, stimolata principalmente da Marilisa a dire alla bambina le sue verità, esplode in un pianto dicendo che vuole talmente bene alla figlia (Eva) che le rimane difficile dirle il negativo. Si percepisce la simbiosi tra mamma e figlia: tra queste due vite appiccicate dalla paura... 
Benedetta invita Maria a cogliere l’occasione per dire delle verità a sua madre Nadia che è appena arrivata nel cortile. Questo è il momento giusto per Maria: il momento di sviscerare quelle verità rispetto a catene mai spezzate, tramandate da generazione in generazione, da madre a figlia. Le due donne si affrontano. 


Maria non si è sentita vista, visitata, coccolata, abbracciata nella sua profondità. Sente il peso di queste catene che appesantiscono anche Nadia.

 
 Nasce una forte dinamica che viene accompagnata da Raffaele e da Marilisa che invita dolcemente anche Nadia a dire le sue verità. Quest’ultima scoppia in un pianto che la riporta al suo dolore e a quelle verità che non appena dette iniziano a liberare mamma e figlia. 
 
Entrambe si accomodano sul tappeto preparato dagli accompagnatori dove mamma Nadia accoglie Maria piccola: si assiste ad un commuovente parto al quale si aggiunge Giovanna, accompagnata da Cindy e Raffaele. Isaia assiste alla scena ed è emozionato dalla sacralità del momento, come tutti i presenti.   
E’ tarda sera quando mamma e figlie lasciano il cortile per dirigersi verso la loro camera da letto.

 Cindy,
aiutata da Gioele, Marilisa, G. P., Raffaele e Carla

domenica 29 luglio 2012

Campo Solagna - Monte Grappa (VI), mercoledì 18 luglio 2012. QUARTA GIORNATA DEL III PROGETTO RAINBOW.


Fondazione Nuova Specie ONLUS 
Presidente: Dr. Mariano Loiacono





III PROGETTO "RAINBOW"
QUARTO GIORNO...

Scialuppe e bilancio del rito...




Come da tradizione, anche per questa edizione del "Rainbow", sono state formate delle scialuppe. La prima era composta da Elena e Cindy, che si sono prese cura delle piccole Gloria ed Eva, per consentire a mamma Maria di lasciare per un giorno il ruolo di mamma per entrare in quello di figlia, cresciuta troppo presto. Eva, inizialmente ha fatto molta difficoltà ad affidarsi alle cure delle nuove mamme, ma poi ha ceduto e si è lasciata dipingere da vera squaw, così come sua sorella. Si sono divertite molto anche grazie alla capacità di Elena di fare da intrattenitrice.


La Seconda era composta da Silvano, Gianpaolo, Isaia, Mauro, Tobia, Giacomo, Ludovico e Jasmina. L’obiettivo era di fare un grosso covone di fieno e, come una vera squadra, a tempo di tamburo, con tanto entusiasmo, rotolandosi nel fieno tra un gioco, uno scherzo e tante cavallette ha portato a termine il lavoro. Non è mancato un po’ di stupore quando si sono trovati di fronte ad un vero serpente, molto grande, ma Isaia ha fatto in modo che “il mostro”, guardandolo da vicino, ha lasciato scoprire anche il suo fascino nei  sinuosi movimenti utilizzati per lasciarli. Dopo la fatica, si sono abbandonati in una danza di corpi in lotta, ed infine una doccia ristoratrice all’aperto tutti insieme.


La terza scialuppa era formata da Roberta, Nadia e Marilisa che, passeggiando attraverso il bosco, hanno raggiunta una bella e comoda radura su cui abbandonarsi e consentire a Roberta di rivisitare il proprio antico dolore tra le braccia di due devote accompagnatrici.

I componenti la quarta scialuppa : Alberta, Lucia, Rita, Carla, Titta, Benedetta, Maria, Ermanna e Gioele, risalendo il prato dietro la Casara, si sono concessi momenti di scambio di comunicazione del proprio stato quiete. Successivamente, dopo una frugale merenda, in silenzio, si sono dedicati  lunghi intensi attimi di attenzione, attraverso massaggi reciproci che hanno risvegliato il piacere di “sentire” il corpo. Gioele è stato "accolto" da madri devote che lo hanno accompagnato in un profondo abbandono.



Nel pomeriggio, ci siamo dedicati al bilancio del rito svolto il giorno precedente, nel quale, l’amore e la dedizione delle organizzatrici, attraverso una profonda comunicazione emotiva, hanno facilitato i partecipanti al rito già ben predisposti a scendere nelle proprie profondità che, in alcuni casi, non erano mai state raggiunte.


Alberta,
Roberta,
Jasmina,
Gianpaolo e
Lucia

venerdì 27 luglio 2012

CAMPOSOLAGNA "MONTE GRAPPA" (VI) giovedì 19 luglio 2012. - QUINTO GIORNO DEL III PROGETTO RAINBOW



Fondazione Nuova Specie ONLUS 
Presidente: Dr. Mariano Loiacono



"Dal 14 al 29 luglio
sulle pendici del Monte Grappa in località 
Camposolagna, presso la struttura "Casara di Cuccett" convivranno notte e giorno 
operatori formati al Metodo alla Salute, 
persone con diagnosi di psicosi cronica che hanno 
dismesso l’uso di psicofarmaci in un precedente 
trattamento al Centro di 
Medicina Sociale di Foggia, 
genitori e familiari.
Il progetto, superando l’ottica
della psichiatrizzazione farmacologica, 
è finalizzato alla crescita dell’individuo
nel rapporto con se stesso,
con la sua famiglia di origine e
con il contesto sociale in cui è inserito." 

  QUINTO GIORNO... 
....Trasformare i confini in soglie....

Dopo una notte abbastanza tranquilla  un nuovo sole viene a visitarci nella "Casara Cuccetto" e un po’ alla volta l’equipaggio prende forma per affrontare un nuovo viaggio in mare aperto.



Le scialuppe a salpare sono quattro:  
  • Isaia prende il comando accompagnato dal suo fedele Asino Red che con altri sette componenti dell’equipaggio (Gianpaolo, Ludovico, Silvano, Lucia, Mauro, Tobia, Giacomo),affronteranno il bosco e si cimenteranno in una attività manuale e di scoperta del territorio. 
  • Ermanna, Maria e Rita guideranno Cindy, Elena e Roberta a viversi-sentire i propri corpi che non sempre riusciamo a ri-conoscere.

  • La scialuppa di Raffaele e Marilisa accompagnerà in un luogo devoto e  accogliente Carla a riviversi dei momenti sacri della propria vita, per aiutarla a risanare le ferite riemerse nei giorni precedenti. 
  • Nadia e Benedetta affiancate dall’affidabile Artù, l’asino più anziano, con in groppa la piccola-grande Eva guidano in una lunga passeggiata nel bosco, Alberta, Titta, Giovanna, Gloria, Gioele ed Ernestina, affidandosi agli antenati per immergersi nella storia di uno di loro. 
 

La mattinata, tra le tante dinamiche, scorre velocemente per poi ritrovarsi tutti insieme nel cortile antistante la casara ad attendere l’arrivo di Mariano che  ci aiuterà a vedere luci ed ombre della traversata vissuta fino ad ora.
 
Il primo che Mariano sente di dover coinvolgere è Mauro, e così si apre la lunga e profonda teoria di Mariano che, attraverso la storia chiusa di Mauro, ci fa riconoscere le diverse forme di chiusura che possono caratterizzare ognuno di noi. 
Mauro spaesato, cerca di raccontare  i suoi ultimi inconti-scontri che lo hanno visto protagonista insieme a Gioele, e nel raccontarsi riconosce quanto sia simile e presente la chiusura di Gianpaolo con il quale ha sentito subito di avere un’intesa che va al di là delle parole.
Chi ci rispecchia spesso ci attrae, perchè non ci spinge a dover tirare fuori altre parti nostre che ci spaventano e/o ci scomodano.

Mentre Mauro nella chiusura ha trovato una sua realtà che lo aiuta a rappresentarsi la vita, infatti la  figura di "malato" pur essendo un’etichetta pesante, gli dà un’identità
Gianpaolo ha dovuto rinunciare totalmente a se stesso rimanendo dentro un ruolo che, per l’esterno è molto funzionale ma, che alla sua vita, non da più nulla se non quello di essere utile agli altri senza dar fastidio. Mariano sottolinea quanto quest’ultima chiusura ci porta a rappresentare la vita attraverso gli altri rinunciando alle nostre emozioni. In questo caso il “cosiddetto normale”, come tanti di noi, non esprimendo un sintomo visibile all’esterno, rischia di chiudersi definitivamente, negando quelle parti che magari un tempo esprimeva, ma che i tagli subiti fin dall’infanzia lo hanno costretto a cancellarle e a chiuderle dentro di sè.

L’altra forma di chiusura che Mariano evidenzia è quella che ci sta facendo vedere Tobia; il continuo combattimento interiore tra scegliere una cosa piuttosto che un’altra lo rimanda alla relazione confusa con i suoi genitori, ai quali vuole molto bene, e che non sente ancora due persone definite e ben distinte da lui e dai  loro conflitti di coppia. Tobia si nega anche l’uso delle parole, dei movimenti, delle emozioni, ha talmente paura di scegliere, perché sente che scegliendo può deludere uno dei suoi genitori. Con il suo sintomo vuole spingerli a cambiamenti profondi, a decidere e a viversi quell’autenticità che lui stesso si sta negando.

Mariano rimescola le carte; visto il buon lavoro fatto dagli accompagnatori nei confronti di Tobia, Mauro e Giacomo nei giorni precedenti, propone che siano proprio loro “sintomatici” ad accompagnare gli asintomatici dell’equipaggio a “stanare” i meccanismi nascosti ed insidiosi che loro stessi conoscono bene perché li hanno subiti. Quindi invita sia Mauro che Giacomo a prendere il comando in sostituzione di Marilisa e Benedetta, affiancando il resto del coordinamento.

 

 

A dimostrare che la teoria è anche prassi è proprio il nostro sensibile Mauro che, in una dinamica di lotta tra lui e Ludovico, riesce ad accompagnare quest’ultimo rispettando la sua forza e i suoi tempi, per portarlo a tirar fuori una rabbia repressa  che si conclude tra le braccia della sua mamma in un pianto antico e profondo.


Nella parte conclusiva del bilancio, Mariano dà le ultime direttive a tutti   i rainbownauti definendo come procedere nei giorni a seguire; è importante che ora i cosidetti “normali”, siano accompagnati a ri-viversi la loro parte embrionale, e che ogni scialuppa abbia ben chiaro per quale embrione attivarsi per utilizzare al meglio le energie.
Questa nuova fase del progetto Rainbow, a differenza delle altre due, servirà prevalentemente ad aiutare  i cosiddetti “normali” a crescere e a transitare verso un’adultità che oggi viene sempre più a mancare.

Infatti, più si riesce a modificare le nostre parti dismature più il disagio, anche quello sintomatico, potrà essere arginato e prevenuto. 


....Al tramontar del sole, che scompare dietro le montagne venete , il calore del fuoco  invita una parte dell’equipaggio  a scatenarsi in danze tribali,  e a mettersi in sintonia con gli antenati più antichi, Fuoco, Cielo, Terra e Vento....

Benedetta 
Titta

venerdì 20 luglio 2012

CAMPOSOLAGNA "MONTE GRAPPA" (VI) martedì 17 luglio 2012. - TERZO GIORNO DEL III PROGETTO RAINBOW


Fondazione Nuova Specie ONLUS 
Presidente: Dr. Mariano Loiacono



"Dal 14 al 29 luglio
sulle pendici del Monte Grappa in località 
Camposolagna, presso la struttura "Casara di Cuccett" convivranno notte e giorno 
operatori formati al Metodo alla Salute, 
persone con diagnosi di psicosi cronica che hanno 
dismesso l’uso di psicofarmaci in un precedente 
trattamento al Centro di 
Medicina Sociale di Foggia, 
genitori e familiari.
Il progetto, superando l’ottica
della psichiatrizzazione farmacologica, 
è finalizzato alla crescita dell’individuo
nel rapporto con se stesso,
con la sua famiglia di origine e
con il contesto sociale in cui è inserito." 


TERZO GIORNO... 
....confrontarsi con le proprie paure
visitare oltre il buio
ciò che gli occhi non vedono...

Dopo una nottata un po’ insonne e turbolenta per alcuni di noi, dovuta alle forti dinamiche vissute nel pomeriggio di ieri, stamattina ci siamo incontrati tutti per fare un’abbondante colazione all’aperto.
Subito dopo, ci siamo ritrovati nel tinello per continuare ad ascoltare il vissuto emotivo di coloro che ancora non avevano avuto la possibilità di esprimerlo ieri sera, dato che si era fatto molto tardi.


Grazie alle molte paure espresse dalle donne “ cosiddette adulte” emerse ieri durante il tragitto di ritorno dalla montagna, oggi nelle comunicazioni e nel bilancio si sono evidenziate ancora di più le parti nostre di Adulte Bambine” che, finalmente, lontano dai doveri del quotidiano, si sono autorizzate a venir fuori per essere accolte dal gruppo. Ognuno di noi ha accolto ed è stato accolto riconoscendosi e dando valore a tutto ciò che veniva fuori.

  

Un momento importante vissuto insieme è stato quando Maria ha chiesto al gruppo di essere accompagnata a distinguersi dalle figlie Eva e Gloria, per darsi la possibilità di essere più libera di ascoltare bisogni, desideri e paure sue e allo stesso tempo permettere alle sue bambine di aprirsi ad una famiglia molteplice, che favorisca la loro crescita nel dolore e nella fiducia. Il gruppo ha accolto e riconosciuto il bisogno e la crescita di Maria per aver fatto questa richiesta, per aver saputo osare. Brava Maria! Sei proprio una mamma di nuova specie

A chiusura del bilancio siamo stati accolti da un coloratissimo e gustoso pranzo-buffet servito all’aperto e preparato da Renato, Mauro e Silvano. Grazie uomini, per la vostra operatività, semplicità e creatività. Dopo il riposino pomeridiano ci siamo riuniti tutti per il rito della foresta, accompagnati da Benedetta, Cindy, Maria ed Ermanna.


Eravamo già pronti in fila per due per entrare nella stanza dell’Uno Trino, quando Tobia, ancora una volta con la sua esuberanza, ha tentato di mandare tutto all’aria. Isaia prontamente l’ha bloccato portandolo a riflettere con una dinamica corpo a corpo. Gioele invitato ad entrare in dinamica con il fratello si è coinvolto esprimendo la sua rabbia di fratello e di figlio non visto.

Inizia il rito con la lettura del testo “TI PENSO E CAMBIA IL MONDO” di Celentano. Al buio, alla luce delle candele, Ermanna ci ha accompagnato con un sottofondo musicale ad ascoltare e liberare i nostri corpi. Subito dopo, ad uno ad uno bendati siamo stati accompagnati con molta sacralità nel bosco e in solitudine ognuno ha potuto visitare "la propria foresta".

  

Non è stato certo un momento facile perché ognuno di noi a contatto con la terra ha potuto confrontarsi con le proprie paure e visitare oltre il buio ciò che gli occhi non vedono.
Il suono dei tamburi ci ha spinti ad aprire gli occhi, a procurarci un "bastoncello" per scendere dalla montagna e radunarci intorno ad un falò dove le conduttrici, distribuendoci dei fogliettini di carta e penne, ci hanno invitato a scrivere ciò che avevamo provato in quei momenti di buio. Ognuno, poi, è stato invitato a leggere e a bruciare ciò che aveva scritto . Danzando intorno al fuoco e cantando insieme la canzone di Celentano, il rito ha avuto termine.

  

Sentiamo il bisogno di ringraziare le conduttrici di questo rito perché ha permesso a tutti noi di visitare le nostre profondità. 

Il falò è rimasto acceso per tutta la serata e dopo cena ci siamo raccolti alternando intensi silenzi a fragorose risate.

Elena
Marilisa
Titta

giovedì 19 luglio 2012

CAMPOSOLAGNA "MONTE GRAPPA" (VI) lunedì 16 luglio 2012. - SECONDO GIORNO DEL III PROGETTO RAINBOW



Fondazione Nuova Specie ONLUS 
Presidente: Dr. Mariano Loiacono



"Dal 14 al 29 luglio
sulle pendici del Monte Grappa in località 
Camposolagna, presso la struttura "Casara di Cuccett" convivranno notte e giorno 
operatori formati al Metodo alla Salute, 
persone con diagnosi di psicosi cronica che hanno 
dismesso l’uso di psicofarmaci in un precedente 
trattamento al Centro di 
Medicina Sociale di Foggia, 
genitori e familiari.
Il progetto, superando l’ottica
della psichiatrizzazione farmacologica, 
è finalizzato alla crescita dell’individuo
nel rapporto con se stesso,
con la sua famiglia di origine e
con il contesto sociale in cui è inserito."




SECONDO GIORNO... 
...alla ricerca del respiro giusto in armonia con il nostro passo...


Da Casara Cuccetto a Casara Andreon….
eterogenei per età e luoghi di provenienza: montanari pochi, cittadini e abitanti del mare molti, alla scoperta delle cime del Grappa. Con noi Red e Artù, gli asini di Isaia e Nadia, che ci hanno fatto strada con il loro passo lento e rassicurante


Abbiamo camminato su terreni erbosi, tappeti di foglie bagnate, terreni rocciosi, erbe spinose, sentieri insidiosi. Le diverse pendenze hanno richiesto una ennesima prova di equilibrio. 


Lente lumache che ogni giorno devono affrontare le fatiche della  vita con tutte le loro difficoltà senza perdere di vista la meta. Ci siamo confrontati con i nostri limiti fisici: muscoli da troppo tempo sopiti e cuori accelerati e non solo per lo sforzo….. alla ricerca del respiro giusto in armonia con il nostro passo. 



Lo spettacolo naturale ci ha sorpreso nei suoi cambi di scena: alberi secolari, muschi, rocce scultoree, nel Museo di Guerra a cielo aperto, sacrario della prima guerra mondiale. Nelle trincee l’eco di una terribile ed inutile guerra. 



Arrivati alla casara Andreon leggiamo: "In ogni caverna, in ogni grotta, in ogni trincea risuona una voce, un’anima, bisogna saperla ascoltare, bisogna saperla vedere, come nel profondo della nostra anima buia (grotte e caverne dentro ognuno di noi), urla spesso un dolore inascoltato". 
Siamo tutti combattenti dal cuore fragile che chiede solo di essere visto. 




Ed ecco finalmente il Col del Gallo ed il meritato ristoro, caffè e torta per tutti. L’ultimo tratto, il piu’ impegnativo soprattutto per noi montanare improvvisate, ha messo alla prova la nostra capacità di resistere e di farcela con le sole nostre forze “anche quando ti sembra sia finita, all’orizzonte scorgi un’altra salita”. 




Il tramonto ci regala atmosfere incantevoli, la luce cala, le candele accendono le nostre emozioni piu’ profonde, smosse dalla dinamica di G., J. e M. alla ricerca della loro specificità, e delle loro note assopite. 


Il bilancio prosegue nella sala, accompagnati dal calore delle lanterne, nonostante il sonno e la stanchezza i nostri bastoncelli cominciano a captare tutto quello che nel buio si nasconde ma c’è. 
Buona notte 
Alberta
Rita
(alla tastiera: Lucia)