Presidente: Dr. Mariano Loiacono
iscritta ai sensi della L. 266/91 – L.R. 48/95 nel
Registro regionaledelle organizzazioni di volontariato con
Decreto dirigenziale n.20 TSG05 del 28/02/2007
Decreto dirigenziale n.20 TSG05 del 28/02/2007
Cod. fisc.: 90032770415. Presidenza tel.: 328-6147257
OTTAVO GIORNO:
GIORNATA DI PASQUA,
GIORNATA DI NUVOLE.
GIORNATA DI NUVOLE.

"IL VENTAGLIO DELL'ARCOBALENO"
La casa si risveglia in silenzio, in ritardo, forse perché le esperienze notturne vissute ieri si sono protratte fino a dopo l’alba.
Alcuni di noi, i sopravvissuti, i non dormienti, si sono incontrati nella sala da pranzo un po’ fredda.
Non eravamo molti, circa 15: volevamo dedicarci ad un momento di bilancio relativo alle ultime esperienze di dinamiche vissute venerdì 6 aprile.
Non eravamo molti, circa 15: volevamo dedicarci ad un momento di bilancio relativo alle ultime esperienze di dinamiche vissute venerdì 6 aprile.
Poi la vita ti porta dove soffia il vento o dove senti che è buono andare per seguire la corrente più fertile.
E’ stato giusto, secondo noi, accogliere Michela e un suo doloroso momento di pezzenteria legato all’adolescenza, al ruolo delle donne, alla tristezza che riemerge quando a distanza di anni ci troviamo imbrogliati in vecchi meccanismi.
E’ stato giusto, secondo noi, accogliere Michela e un suo doloroso momento di pezzenteria legato all’adolescenza, al ruolo delle donne, alla tristezza che riemerge quando a distanza di anni ci troviamo imbrogliati in vecchi meccanismi.
Una serata goliardica tra uomini opposta ad una serata tra donne stanche davanti ad un camino, ha smosso in noi parecchio tumulto che abbiamo deciso di portare a teoria, teoria permessa dalla presenza anche del piccolo gruppo.
Come spesso accade, l’inedito stravolge i nostri orizzonti e, come pezzi di un puzzle sparsi in terra, abbiamo virato la nostra rotta.
Michela è stata aiutata a tornare all’inizio della sua storia da “pezzente” e alle ferite mai sanate che riguardano la sua famiglia d’origine e che ancora sono fonte di antico dolore.
La dinamica vissuta in gruppo è stata importante sia per Michela, sia per noi che abbiamo riconosciuto la nostra crescita nella capacità di riuscire a suonare più note come l’home life ci insegna.
Certo, non è mai semplice cambiare stanza, ma grazie ad Eka e ai co-conduttori Giacomo, Lara e Marta e all’idea di un rito capovolto, abbiamo transitato dalle profondità, alla solennità, al raccoglimento, all’immersione-gioco.
Mentre il resto del gruppo pranzava, si riposava o continuava il proprio raccoglimento in merito alla dinamica della mattina, Eka, Giacomo, Lara e Marta, chiusi nel piccolo bagno mansardato hanno dato forma al rito che già nei giorni precedenti prendeva vita durante le passeggiate condivise anche con Massimiliano.
Siamo stati concordi (parlo direttamente io, Marta), nel ritenere che dovessimo condurre un rito di “risalita”, non di immersione, dando spazio anche alle nostre parti sia teoriche, sia di alleggerimento dato che la mattina e Michela già ci avevano regalato l’ inizio del senso del passaggio/Pasqua da ritualizzare.
Il rito, attraverso una processione iniziale accompagnata da un canto-lamento e dal suono dei tamburi, ha preso forma davanti all’antenato fuoco con la lettura di una poesia scritta da Eka (Piuttosto il vuoto) che ci ha permesso di introdurre ai partecipanti l’intento del rito: Pasqua, giornata di Resurrezione, è diventata per noi Pasqua di Resurrezione nella verità, consapevolmente attraversare la rinascita con l’onestà di condividere quelle parti pesanti, negative, dolorose che ancora vogliamo tenere con noi e che forse, sono proprio la zavorra del nostro non-passaggio.
Dobbiamo ringraziare Michela, la generosità della sua immersione e il coraggio di vivere pienamente la pezzenteria che come prima spinta da parto, ha trasformato il fenomeno vivo in un inizio di un rito che noi abbiamo avuto il compito solo di concludere nel pomeriggio scivolando
... dalle scale di pietra che separano il primo piano dal secondo
... alle scale musicali delle dita di Giacomo sui tasti del suo organetto.
... dalle scale di pietra che separano il primo piano dal secondo
... alle scale musicali delle dita di Giacomo sui tasti del suo organetto.
Vi salutiamo, condividendo una cena semplice, ma ristoratrice (grazie ad Angela e Anna) e della buona musica di sottofondo.
Maria ed Ace...
Marta ed Eka
Nessun commento:
Posta un commento