venerdì 30 settembre 2011

Foggia, mercoledì 28 settembre 2011. DUEGIORNI DI BILANCI E PROSPETTIVE INERENTI IL CMS DI FOGGIA.



FONDAZIONE NUOVA SPECIE ONLUS

Presidente: Dr. Mariano Loiacono
 


DUE GIORNI DI
BILANCI E PROSPETTIVE
INERENTI IL CMS DI FOGGIA


In vista del trasferimento del Centro di Medicina Sociale presso i nuovi locali si è aperta oggi la "duegiorni" organizzata per fare un bilancio sulle varie attività che si sono svolte ed individuare prospettive di miglioramento e crescita. Hanno condotto il Dr. Gianni Chiariello e l’assistente sociale Vittoria, in presenza del Dr. Loiacono e di un folto gruppo di partecipanti.

La giornata si è aperta con i festeggiamenti per il compleanno di Vittoria. Molti sono stati i pensieri che le sono stati rivolti e che hanno evidenziato l’affetto che si è saputa conquistare presso i colleghi e le persone in trattamento. Sono stati sottolineati la sua capacità di accoglienza parimenti al suo rigore, puntualità e professionalità e la continua crescita che ha saputo mostrare anche in quest’ultimo anno segnato per lei da vicende familiari dolorose. L’ambiente di lavoro si è dimostrato per lei un luogo in cui condividere gioie e dolori con quella che lei stessa ha definito la propria vera famiglia. D’altro canto, ha sottolineato il Dr. Loiacono, così bisognerebbe immaginare ed organizzare gli ambienti di lavoro in una società evoluta, ambienti in cui sia possibile accogliere ed essere accolti per far uscire il meglio di sé.



Dopo aver spento le candeline e consumato torta e pasticcini, si sono aperti i lavori. E’ stata invitata al banco dei conduttori una madrina d’eccezione Pina P., che si è presentata dimostrando gratitudine e commozione per l’incarico assegnatole.


Si è passati quindi al primo punto in discussione, costituito da "primo accesso, gruppo contratti e conduzione nelle settimane ordinarie ed intensive".

Nella discussione molta attenzione da parte dei partecipanti è stata posta al problema della scarsità dei conduttori, come sottolineato da Annamaria; è stata data importanza alla precisione e puntualità da parte dei conduttori stessi nel mantenere gli impegni presi, come sottolineato da molti e ripreso da Marilisa che ha posto in particolare il problema dell’affidabilità. Altri punti emersi riguardo alla conduzione dei gruppi sono stati:l’importanza di dare spazio a tutti, come sottolineato da Michele, anche alle persone nuove, che meno si mettono in evidenza o meno propense alle dinamiche e la necessità di dare più spazio alla teoria, che deve essere fatta da tutti anche da chi ha meno esperienza. Elisa poi ha posto il problema se sia giusto che i nuovi si fermino direttamente dopo la visita del martedì a completare la settimana ordinaria o sia meglio che tornino in una nuova occasione. Più persone hanno evidenziato l’importanza del bilancio dei conduttori del giovedì pomeriggio e la validità di quello della settimana, che si tiene il venerdì mattina. Rosa ha sottolineato l’importanza della rete anche per le persone che non alloggiano nelle domus; Dina ha suggerito che ai gruppi sia maggiormente presente il personale del centro. Da Vittoria è provenuto un richiamo alla puntualità rispetto all’orario di inizio dei gruppi anche da parte dei conduttori, al fatto che il personale del Centro non possa entrare solo per ‘dare un’occhiata’, all’importanza del bilancio giornaliero dei conduttori da effettuarsi dopo ogni gruppo. Il Dr. Chiariello ha sottolineato l’importanza che i conduttori ogni giorno si informino su quello che è avvenuto nei giorni precedenti e che nel gruppo venga dato spazio in ugual modo a persone nuove così come a persone presenti da più tempo, che alloggino o meno nelle domus. Si è conclusa così la mattinata e ci siamo avviati al pranzo allestito da volontari e personale delle domus.

Alla ripresa sono arrivate le conclusioni e le proposte del Dr. Loiacono che ha innanzitutto sottolineato come in merito alla rete ognuno dovrebbe proporre attivamente il proprio contributo e non, con meccanismo infantile, sempre aspettarsi qualcosa dall’esterno.

E’ necessario poi che alcune persone inizino a sperimentarsi nella conduzione anche come principianti: è il caso di Paola, Alberto, Nicola, Michele, Mirko; inoltre ai gruppi che si tenga ben presente l’importanza della teoria che deve essere iniziata alle ore 12, teoria che rappresenta un momento in cui si svelano i meccanismi della vita.

Per quanto riguarda i primi accessi già da ora entreranno in vigore SPA o "Settimane di Prima Accoglienza", settimane ordinarie in cui verrà concentrata la presenza delle persone nuove al trattamento. Dovrà inoltre essere presa in considerazione la creazione di laboratori ad integrazione delle attività del mattino (almeno due volte alla settimana) in cui verranno svolte attività manuali.

Inoltre per quanto solo una questione semantica, poiché il termine "contratto" spaventa molti, esso dovrà essere sostituito da "valutazione trattamento"; quindi il "gruppo contratti" diventerà "gruppo valutazione trattamento". Riguardo alla giornata dell’accoglienza, sarà importante il saper "accogliere", come sottolineato già da Marinella, dilungandosi sulle caratteristiche del Metodo alla Salute e sulle sue origini piuttosto che sbilanciandosi in teorie sulle singole storie nuove; questo infatti potrebbe spaventare e demotivare persone ancora non preparate a questo.


 Al termine di questa prima fase di bilancio è venuto un momento importante, condotto dal Dr. Loiacono, il momento di rivisitare la vicenda di Giovanna e Antonio, esitata nel ricovero della stessa Giovanna. E’ importante infatti dagli insuccessi trarre un’opportunità di crescita. Inoltre la figlia della signora ad un primo colloquio con il Dr. Loiacono si era dimostrata delusa e molto contrariata per la gestione effettuata anche in relazione alle dinamiche fisiche utilizzate.

La prima fase è stata quella della ricostruzione degli eventi. Si sono ascoltate le testimonianze delle persone allora presenti ai gruppi ed alla casa (domus), il contributo inviato via e-mail da Raffaele e quello telefonico di Letizia. E’ emerso che in una prima fase Giovanna ed Antonio avevano frequentato regolarmente i gruppi apparendo sempre molto concentrati, attenti e piuttosto silenziosi, salvo per la partecipazione di Antonio ad alcune dinamiche. I racconti effettuati avevano riguardato vicende relative alle famiglie d’origine. Molta attenzione era stata posta al problema dell'anziana madre di Giovanna e del carico costituito dalla necessità di accudimento della stessa in casa. Non erano emersi altri nodi profondi. I farmaci a Giovanna erano stati gradualmente scalati ed alla sospensione le era stato consigliato di trascorrere un periodo in una casa di accoglienza, cosa che lei aveva accettato.

Dopo una prima settimana trascorsa a Villa Terronia in modo tranquillo e senza eventi di rilievo, Giovanna aveva manifestato un cambiamento repentino. Infatti era molto agitata, provocatoria nei confronti delle persone presenti nella casa e difficilmente contenibile. Al termine della prima notte trascorsa insonne Giovanna aveva raccontato un evento profondamente drammatico, occorso parecchi anni prima e che aveva segnato profondamente la sua vita.

L’agitazione di Giovanna era andata in crescendo e tenuto conto anche della indisponibilità del marito Antonio a trasferirsi con lei a Villa Terronia, nei giorni successivi si era evidenziata l’impossibilità a proseguire il trattamento presso la casa stessa, anche tenuto conto della riduzione del personale volontario durante il fine settimana, cui era seguito il ricovero in un reparto psichiatrico.

Dopo la fase della ricostruzione degli eventi è seguita quella della teoria. Ascoltati i contributi di Angela, Antonietta, Michele, Annamaria, il Dr. Loiacono ci ha esposto la sua teoria dal titolo "Notte e giorno io penso a te".

Alla base della cosiddetta sindrome psicotica o bipolare come si è verificato in Giovanna vi è un evento forte, un nodo profondo non rielaborato. Questa sacca di emozioni forti, dolore e rabbia si manifesta con una modalità "diurna" caratterizzata da iperattività ed una modalità notturna" caratterizzata da depressione. La persona non è più libera; tutta la sua vita, ed il suo pensiero sono condizionati da questo.

Una prima linea di interpretazione di quello che è successo a Giovanna è quella culturale-sociale, che prevede l’inquadramento dei fatti nell’ambito della cultura contadina, ancora fortemente presente nei piccoli paesi della nostra regione. In questo tipo di cultura il dolore deve essere "dignitoso", quindi sostanzialmente nascosto, il negativo non deve emergere, pena conseguenze anche sui propri ruoli sociali e lavorativi. In questa storia emerge come la sofferenza riguardi sì l’evento, ma molto anche come sia stata gestita in un ambiente culturale di tipo contadino.

Il secondo filone di interpretazione riguarda quello che è stato fatto a Villa Terronia dove vanno evidenziati alcuni elementi: innanzitutto con le situazioni cosiddette "psicotiche gravi", con pregressi ricoveri, vanno valutate molto attentamente considerando anche la possibilità di un inserimento nelle case prima della sospensione del farmaco, soprattutto quando il nucleo profondo di sofferenza non si sia ancora manifestato. Inoltre la presenza del familiare-accompagnatore è da ritenersi fondamentale. Se Antonio fosse stato presente, avrebbe potuto testimoniare dell’accaduto, magari avendo preso parte lui stesso alle dinamiche. Inoltre in questo caso va incoraggiata la presenza dei figli come parte integrante in causa. Va sottolineato inoltre come l’avvicinarsi del weekend in cui i volontari sono in numero ridotto non può essere un motivo per scoraggiare la presenza di persone già in trattamento che si trovano in situazioni di emergenza.

Va poi tutelato nel modo più assoluto il sonno-sogno, anche eventualmente somministrando psicofarmaci.

La terza linea di interpretazione riguarda il Metodo alla Salute: la bipolarità è causata dalla presenza di uno stesso focolaio di sofferenza non rielaborato che si manifesta con facce opposte. Giovanna ha manifestato durante i primi mesi di trattamento la "faccia della notte", cioè del sonno, della tranquillità. Durante questa fase però non si è arrivati a toccare il nucleo profondo della sua sofferenza. Con il passaggio a Villa Terronia sono venuti meno i meccanismi di controllo ed è emersa potentemente tutta la sua sofferenza. Ecco l’emergere della "fase giorno". In queste situazioni psicotiche di tipo bipolare in ciascuna fase bisogna saper prevedere l’arrivo dell’altra e giocare d’anticipo. Nella "fase notte" (tranquillità) saper prevedere l’arrivo della "fase giorno" (iperattività, agitazione, non contenibilità) e viceversa, cosa che non è stata fatta.

Inoltre Giovanna aveva scelto come psicofarmaco la drammatizzazione fornendo una possibile chiave interlocutoria, ma questo strumento non è stato sfruttato.

Concludendo, da questa supervisione sono emerse diverse criticità sulle quali si può crescere. Sicuramente è anche importante sottolineare l’intento positivo di cura verso la persona in trattamento e la buona fede che sempre sono alla base del nostro operato, che piuttosto che a dei protocolli risponde ad un modo di fare più creativo e che tiene conto della globalità della persona.


Paola



mercoledì 28 settembre 2011

Moie (AN), domenica 25 settembre 2011. PRIMA RIUNIONE D'INIZIO ANNO 2011-2012 DELL'ASSOCIAZIONE ALLA SALUTE ONLUS MARCHE.

iscritta ai sensi della L. 266/91 – L.R. 48/95 nel Registro regionale delle organizzazioni di volontariato con
Decreto dirigenziale n.20 TSG05 del 28/02/2007 - Cod. fisc.: 90032770415. Presidenza tel.: 328-6147257


UN PIACEVOLE RITORNO AI LAVORI, UNA NUOVA VICE-PRESIDENTE E UN RINNOVATO COMITATO DIRETTIVO PER L'ASSOCIAZIONE ALLA SALUTE ONLUS MARCHE


Dopo una lunga pausa estiva, l'Associazione alla Salute ONLUS Marche si è riunita a Moie, in provincia di Ancona, allo scopo di discutere dei progetti da svolgere durante il prossimo anno solare, di eleggere un nuovo vice-presidente e un nuovo comitato direttivo.


La temperatura è molto gradevole domenica e ci si ritrova verso le 16:30 tutti seduti sotto la tettoia di casa di Tartaglia-Marcobelli, lo sguardo di molti volto verso il giardino. Incomincia serenamente questa prima riunione, giocando ognuno con l'etimologia del proprio nome... Ne riporto solo alcuni: Luigi, di origine germanica e di larga diffusione, significa "glorioso in battaglia, uomo valoroso"; Raffaele viene dal ebraico Repha'el e vuol dire "Dio guarisce"; Sandra è la forma femminile e contratta del greco Alex - Andros: "difensore degli uomini"; Nicoletta, nome greco anche questo, significa "vincitore del popolo"; Michela vuol dire "chi è come Dio (?)"; Silvio, dal latino Silvius, significa "uomo dei boschi, che ama vivere nei boschi"; Cindy non è il diminutivo di Cinderella (!), bensì la forma inglese di Cinzia, proveniente dal Monte Cinto (isola di Delos), dove secondo la mitologia nacquero Apollo e Artemide; Benedetta, nome latino cristiano Benedicta, "dire bene"... 


Dopo il benvenuto dato da Daniela in quanto padrona di casa, la Presidente dell'Associazione, Sandra Recchia, introduce in modo vero e proprio la riunione, dando valore alla memoria storica e ricordando che il 26/09/2011 l'Associazione alla Salute ONLUS Marche compie cinque anni. In questi anni di vita, è molto cresciuta grazie alla tenacia e alla crescita stessa delle persone che non si sono scoraggiate davanti alle difficoltà e hanno lottato affinché potesse avanti progetti di una certa portata. Dopo qualche mese di break, è importante tuttavia "ascoltare gli stati quieti" e aggiornarci sulle nostre vicende.      


Una tappa importante ed attesa di questa riunione è consistita nell'elezione del Vice-Presidente; vi annuncio dunque che Nicoletta Pennella è stata scelta dall'assemblea dei soci per rappresentarci insieme a Sandra. Abbiamo colto l'occasione della sua nomina per ringraziarla per la sua benefica presenza nelle Marche e dar valore al suo percorso. 


Il Vice-Presidente uscente, Silvio Boldrini, ha dunque passato il testimone a Nicoletta, dicendole che la sua crescita e la sua affidabilità l'hanno resa autorevole ed hanno contribuito alla sua elezione. Silvio presta simbolicamente il bastone del Dr. Fred Baughman, regalato l'anno scorso a Silvio dal Dr. Loiacono. Sandra prende la parola e si emoziona, ricordando il momento in cui Raffaele le passò il testimone della Presidenza; esprime la sua contentezza di avere affianco Nicoletta.   


Nicoletta, dopo aver ascoltato Michela, Raffaele, Nicola ed altri soci, dice di attraversare un momento di passaggio importante per la sua vita e del suo percorso. Ieri a casa di Benedetta, ha deciso di scrivere ciò che sentiva: 

Cari amici, 

in questo periodo sta avvenendo dentro me una metamorfosi molto profonda, è qualcosa che arriva fino all'osso e fa tanto male

Voglio condividere questo mio passaggio con tutti voi che siete stati la mia ancora di salvezza in tanti momenti bui. 

Per me l'Associazione alla Salute è rappresentata dalle tante persone con le quali in questi tre anni ad Ancona ho fatto rete e per fare rete intendo accompagnarsi, sostenersi, incontrarsi e viversi per costruire assieme a partire dalle nostre storie, dalle nostre famiglie.

Il mio cambiamento è cominciato da quando sono arrivata ad Ancona.

Dopo i tre anni di percorso a Foggia ero pronta ad affrontare i miei mostri: la mia famiglia d'origine e Kebè che però sono stati anche il diavolo che mi ha spinto verso questo cambiamento.

In questi tre anni ho dovuto affrontare prove durissime che mi hanno resa forte, onesta e più sincera con me stessa e con gli altri.

Oggi non sto più bene nelle vecchie soluzioni, nei vecchi rapporti e non riesco più a vivermi le relazioni con finzione, posso dire che oggi e come se fossi usciti da un guscio. 

Proprio la mia voglia di verità mi ha spinta, per il momento, a tagliare con la mia famiglia d'origine perché non ho la forza e l'energia di essere loro accompagnatrice e non ho neanche voglia, ma sento che Nicoletta nella sua nascita-vita vada rispettata

Oggi voglio molto bene a questa vita che è la mia e morirei se dovessi vivere un solo giorno come allora. 

L'augurio che oggi faccio a tutti noi è quello di attraversare il buio per vedere la nostra luce, per trovare nuove prospettive per noi, nelle relazioni forti e  nelle persone che oggi stanno male.  

Il negativo ci deve spingere ad attraversare per riprenderci i pezzi che abbiamo lasciato e fare un passetto avanti per vivere più a partire da noi e così fare entrare nelle nostre vite-famiglie questo ciclo vita-morte antico quanto la vita.
     

Dopo queste pillole di saggezza e profondità, siamo tornati al da farsi associativo e sono stati eletti come membri del Comitato direttivo: Michela G. in qualità di rappresentante di Ancona; Angela C., Giovanna M. e Filippo P. per Senigallia; Cristian O. e Paride O. per Urbania; Benedetta P., Daniela M., Lucia M. e Luca P. per Jesi; Monica G. infine per Osimo

Si parlano in seguito dei Gruppi alla Salute che ripartiranno questa settimana a Senigallia, nella sede dell'Associazione "Camminiamo insieme", venerdì alle ore 16:30, e la prossima settimana ad Ancona (data da confermare) agli Archi a casa di Luigi.


Si decide di riproporre delle Unità didattiche itineranti questa volta, ovvero per le quali ci sposteremo nelle diverse città e paesi dove ci sono rappresentanti dell'Associazione alla Salute (cf. supra più Fano). I responsabili di tale attività (Michela, Benedetta, Cindy e Paride) si impegnano a preparare un calendario da presentare entro il 15 ottobre 2011; le Unità didattiche verranno proposte circa ogni mese, ogni mese e mezza tutt'al più. 

L'organizzazione della prossima duegiorni è il punto successivo all'ordine del giorno. Si interpreterà la favola yiddish Il principe che si credeva un gallo il sabato 5 novembre; la domenica 6 sarà dedicata alla preparazione al progetto "Rainbow". Alcune persone danno la loro disponibilità per organizzare la cucina (Angela), occuparsi dell'ospitalità (Lucia) e curare i rapporti con il Centro Servizi (Raffaele ed altri).   

Quest'anno il Laboratorio di Danze interetniche ripartirà prima del mese di marzo. Si parla del mese di novembre o dicembre...


Infine Raffaele e Silvio danno dei dettagli relativi a due progetti della Fondazione Nuova Specie a cui parteciperà anche l'Associazione alla Salute ONLUS Marche: il progetto "Rainbow" che si svolgerà dal 13/11/11 al 26/11/11 e il progetto "Faama"  di cui vi daremo maggiori dettagli prossimamente...  

Si conclude la giornata facendo qualche foto e cenando con le pizze rustiche preparate da Daniela, insalate di patate e tanti altri stuzzichini... senza dimenticare le torte di compleanno per Ludovico, Silvio e l'Associazione alla Salute ONLUS Marche ;-) !


Vi saluto  tutti,

Cindy Recchia

lunedì 26 settembre 2011

Foggia, giovedì 22 settembre 2011. UN POMERIGGIO DI ASCOLTO E TEORIA SULL'ESPERIENZA DI NICOLA PRIMA E DURANTE IL PERCORSO CON IL METODO ALLA SALUTE.



  
FONDAZIONE NUOVA SPECIE ONLUS


NELL'AMBITO
DEL PROGETTO "RAINBOW",
ASCOLTO E SCAMBIO RELATIVO
AL PERCORSO DI NICOLA,
RAGAZZO COSIDDETTO "PSICOTICO"

Giovedì 22 settembre 2011, presso il Centro di Medicina Sociale di Foggia, sì è svolto – nell’ambito del progetto "Rainbow" – un incontro sul percorso di nostro figlio Nicola, all’interno del Metodo alla Salute da aprile 2010. All’incontro erano presenti moltissime persone che hanno conosciuto Nicola durante il suo percorso e che hanno potuto seguire da vicino i suoi cambiamenti e la sua crescita fino ad oggi.

Si è iniziato con  il nostro racconto dell’esperienza della nostra famiglia dal momento in cui ci siamo accorti del disagio di Nicola sino al nostro arrivo a Foggia. E’ stato per noi importante essere accompagnati dal Dr. Loiacono a rileggere e comprendere tante fasi di quel periodo che mai nessuno nell’ambito della psichiatria tradizionale aveva tenuto in considerazione ne tantomeno analizzato in profondità, ad esempio le difficoltà relazionali con i coetanei ed in particolare con l’altro sesso che Nicola non ha potuto condividere con la figura maschile di riferimento (padre) e si è scontrato con la non capacità di accoglienza rispetto al corpo femminile (madre) a seguito di problematiche e vissuti irrisolti di noi genitori.

La progressiva chiusura di Nicola, l’assenza delle parole a discapito di una spiccata gestualità (per la psichiatria: “manierismo”) in realtà è sinonimo di chi si vive ormai come un naufrago su un’isola deserta, dove sente che non può essere compreso attraverso le parole e quindi esaudisce il proprio bisogno di comunicare le proprie emozioni profonde attraverso il corpo. E’ attraverso questa lettura del Dr. Loiacono che abbiamo potuto comprendere il dolore di Nicola che, oltre a non essere compreso da noi nel suo star male, è stato trattato come un “malato di mente” per un anno e mezzo.  Sicuramente la nota positiva di quel periodo è che, in modalità e tempi diversi, abbiamo evitato il ricovero in ospedale a Nicola che ancor più, ne siamo certi, lo avrebbe traumatizzato.
Tra i presenti all’incontro c’era Roberto, una persona che con Annamaria e Simona, esercenti del bar di fronte al Centro di Medicina Sociale, pur non frequentando il Centro hanno una sensibilità e una modalità di relazione con Nicola e non solo, tanto da diventare fondamentali nel percorso, in quanto rappresentano l’esterno che ha la capacità di accogliere e accompagnare se non si ferma a stereotipi e paure che troppo limitano la relazione profonda. Roberto ha raccontato che ha conosciuto Nicola nel proprio bar e che superata la difficoltà iniziale del non sapere come gestire la relazione ha compreso che la chiave di ingresso era la gestualità, una volta riconosciuto in questo, Nicola ha aperto nuove modalità, cominciando ad utilizzare le parole limitando i gesti e a fidarsi di lui (il suo esterno), raccontandosi in episodi di vita importanti. Noi sentiamo di dare grande valore a queste persone che hanno accolto nostro figlio aiutandolo ed aiutandoci e che sono state l’enzima affinché Nicola potesse intrecciare altre relazioni all’esterno del Centro. Ormai tutta via Arpi  lo conosce, lo saluta, non lo “teme” ma lo accoglie.

Tra le persone presenti che ci hanno aiutato e voluto bene: Giusy, Tonino (assente per lavoro) Raffaele e il piccolo Andrea sono stati fondamentali in una fase in cui Nicola ha fatto emergere tutta la propria rabbia nei confronti del padre. Giusy ha raccontato che proprio in quel periodo ha accolto nella propria casa Nicola e Marino; ha raccontato quei così giorni difficili ma anche così importanti per la nostra crescita e quella della propria famiglia. Ha raccontato della capacità di Tonino nell’entrare con il corpo in Nicola; è stata la prima persona a cui Nicola ha permesso di avvicinarsi al proprio corpo in intimità lasciandosi fare il bagno da lui e tanto era contento di questo che, con l’ironia che lo contraddistingue, Nicola ha detto: “Tuo marito mi ha fatto nuovo”! Giusy ha raccontato le dinamiche che in quei giorni hanno coinvolto noi e la sua famiglia, aiutandoci nella fase più difficile sino ad ora vissuta con grande generosità e competenza. Infine ha fatto un bilancio di cosa in positivo ha portato la presenza di Nicola nella propria casa, sia rispetto alla loro famiglia – in particolare con Andrea –, che all’esterno in quanto ha avuto un’occasione concreta per spiegare di cosa si occupa l’Associazione alla Salute Basilicata al vicinato e in cosa consiste il Metodo alla Salute. Raffaele ha raccontato di un momento, forse il più difficile tra Marino e Nicola, a cui era presente insieme a Tonino; entrambi sono stati al loro fianco e li hanno aiutati ad attraversare il tunnel di quel momento dimostrandoci tanto amore per le nostre vite.

Il Dr. Loiacono durante i due interventi, passo passo, ha fatto luce e teorizzato su quanto è emerso ed è stato un pomeriggio davvero formativo per noi ma anche per tutti i presenti.

Vogliamo ringraziare tutti i presenti in particolare chi come Giusy, Raffaele e Silvio sono arrivati da altre regioni per esserci vicini in questa importante giornata. Al Dr. Loiacono va la nostra più profonda riconoscenza per averci aiutato fin qui con grande professionalità, sensibilità e umanità.

A conclusione di questo post un grande applauso a Nicola, che ha ascoltato con attenzione tutto il pomeriggio, e che dal 21 maggio 2010 non assume più psicofarmaci!

Annamaria C.
e
Marino S.

P.S. Per mancanza di tempo l’incontro non si è concluso ed è stato fissato un altro appuntamento per il 11 ottobre 2011 alle ore 16.00.

venerdì 23 settembre 2011

Dolomiti lucane (PZ), sabato 10 settembre 2011. UNA GIORNATA NELLA TERRA DEI LUPI E DEI BRIGANTI CON L'ASSOCIAZIONE ALLA SALUTE ONLUS BASILICATA.



   
  
FONDAZIONE NUOVA SPECIE ONLUS


UN'INTERA GIORNATA
SULLE DOLOMITI LUCANE,
VOLANDO COME ANGELI


Cari compagni di viaggio, 

durante la duegiorni su "Ricerca Quantitativa e Qualitativa", è venuta fuori l'idea di una giornata sulle Dolomiti lucane. L'iniziativa è nata per ripetere in gruppo l'emozionante esperienza del Volo dell'Angelo e concederci una giornata di "fuoricampo" a lavori iniziati così da non dimenticare che... far festa, cambiare stanza, è importante anche quando impegni, dinamiche (fuori e dentro di sé) richiedono energie. L’idea pian piano con le varie ed eventuali modifiche del caso e non poche turbolenze, ha preso forma. La data, 10 settembreSperiamo che non piova!!

E già, non è piovuto, anzi quel giorno abbiamo avuto 33 gradi, un caldo e un sole sfolgorante che a settembre e a 1100 m di altitudine qui in Basilicata non si avevano da anni.


E mattina presto... molto presto, quando il nostro piccolo gruppetto di “capa tosta” lucani si sveglia e avvia le danze.
Ore 5.45. Caffè nella tavernetta di casa Mastrangelo, dove Carmine sta preparando già da un po’ la “pastural” il piatto tipico dei pastori (carne ovina in umido con patate), Teresa è pronta con i suoi scarponi e lo zaino in spalla per andare al lavorare  (operaia forestale, e non vi azzardate a dirle che è un bel lavoro… soprattutto in inverno) e ci dà la sua consueta raccomandazione per la giornata : "facit’ chian’" (fate piano) che, detto da un’iperattiva come lei, vale doppio!

Il profumo dei cornetti che ci portano Tonino e Andrea si mescola agli odori di peperoni ripieni, “cuccia di Santa Lucia” (zuppa di legumi e cereali), zucchine al pecorino, melanzane, salsiccia e peperoni rossi, salame e altre preparazione che con pazienza e leggerezza dal pomeriggio di venerdì tutti insieme abbiamo cucinato per il pranzo PIC-NIC. Abbiamo pensato di offrire ai partecipanti con le nostre pietanze, gli odori e i sapori della cucina povera lucana, quella che pazientemente le donne preparavano e portavano con i cesti di vimini ai lavoranti nei campi. Oggi saremo a pranzo circa 40… la battuta accompagnatrice della giornata: niente panicosi può fare!!

Ore 7.15. Sistemiamo il pranzo nei cesti, carichiamo le macchine di tutto ciò che occorre, e via... si parte alla volta di Sasso di Castalda dove ci aspettano Rosa e Ivan. A modo suo, Ivan ci chiede quanto  teniamo alla sua presenza ma dopo 15 minuti e un altro caffè  è bello e pronto e ripartiamo per raggiungere Pietrapertosa dove incontreremo gli altri.


Ore 9.00. Francesco, che ci anticipa in sella alla sua moto, incontra i primi arrivati da Foggia… saluti, baci e abbracci… tanta allegria,  un po’ di fifa per il volo…- Siamo tutti?? - OK! Si riparte in auto per raggiungere la stazione di partenza per IL VOLO DELL’ANGELO


Al di sopra delle Dolomiti Lucane, nel cuore della Basilicata, un cavo d'acciaio sospeso tra le vette di due paesi, Castelmezzano e Pietrapertosa permette di effettuare e vivere un’esperienza straordinaria tra “cielo e terra”. Un'avventura a contatto con la natura e con un paesaggio unico. Legati con tutta sicurezza da un imbracatura e agganciati ad un cavo d'acciaio si  può  provare per qualche minuto l'ebbrezza del volo e godersi il panorama che di norma è privilegio delle sole creature alate. L'ebbrezza del volo si prova su due linee differenti, la prima, detta di San Martino, che parte da Pietrapertosa (quota di partenza 1020 Mt.) e arriva a Castelmezzano (quota di arrivo 859 mt) dopo aver percorso 1415 Mt. raggiungendo una velocità massima di 110 Km/h; la linea Peschiere, invece, permetterà di lanciarsi da Castelmezzano (quota di partenza 1019 Mt) e arrivare a Pietrapertosa (quota di arrivo 888 mt) toccando i 120 Km/h su una distanza di 1452 Mt. (per saperne di più visita   http://www.volodellangelo.com/).

Alcuni partecipanti non sono nuovi a questa esperienza, già due estati fa, era stata organizzata (sempre da noi, anche se ancora non costituiti in Associazione alla Salute) una giornata sulle Dolomiti lucane.


Ore 11.00. Biglietto in tasca, casco e imbragatura, euforia per i ripetenti, un po’ di ansia per i nuovi… Si vola! Nicola si fa un giro panoramico sulle rocce mentre Marino e Annamaria si affidano al vuoto-inedito, Ivan guarda esterrefatto le persone che si lanciano e poi comincia a giocare a “un due tre stella”, Luigi che non ha dormito molto la notte precedente, si riposa qua e la, Alberto superando ogni aspettativa, dopo aver rinunciato a volare, non rinuncia ad accompagnare ed incoraggiare pazientemente Ivan nella scarpinata che il gruppo delle persone che rimane a Pietrapertosa (accompagnati da Giusy e Francesco) decide di effettuare per visitare l’incantevole Castello. Che fatica! ma il paesaggio è spettacolare, in vetta alla roccia più alta nella splendida cornice delle Piccole Dolomiti lucane, l’arroccamento saraceno offre una panoramica a 360° di rara bellezza.

Ore 13.00. Rincontriamo il  gruppo degli “Angeli” (accompagnati da Tonino) di ritorno dal volo. Tutti entusiasmati,  elettrizzati, emozionati… e SBALLATI DI VITA, direi!!!... ma soprattutto affamati!

Ore 14.00. Si parte per il Parco della Grancia dove nel bosco ci accolgono i suoni e l’odore di carne alla brace di altri gruppi che festeggiano  il Santo patrono di Brindisi di Montagna (il Comune in cui è situato il  parco) con la tipica “scampagnata”. Troviamo un posto libero dove poterci accomodare per terra, scarichiamo insieme le vettovaglie dalle auto e finalmente …. SI MANGIA! 



Accompagnati dal suono di qualche tamburello e gli organetti dei nostri vicini a pancia piena qualcuno si riposa steso sotto gli alberi, altri chiacchierano, Andrea (la mascotte della giornata) giocaMariano ci invita a dire qualcosa sulla giornata e sull’organizzazione dell’Associazione alla Salute Basilicata dando molto valore alla trasmissione dei me.me. della cultura contadina lucana che abbiamo saputo esprimere con il cibo, l’accoglienza e con la scelta dei luoghi. Si rende merito a Raffaele antenato presente dell’Associazione (della sua terra d’origine) che ha lavorato con sofferenza e onestà in questi anni di percorso e che tanto ha saputo trasmettere e creare anche qui per noi in Basilicata.


Ore 16:00. Ci trasferiamo in una zona adiacente del bosco dove ci accolgono in costume storico briganti, contadini, carri trainati da enormi buoi bianchi, cavalieri e falchi, un accampamento Medievale con spettacoli di combattimento e cerimonia d’investitura…. un tuffo nel passato tra realtà e scena.


Nel territorio di Brindisi Montagna, caratteristico paese di origine albanese si trova il Parco della Grancia, primo Parco storico-rurale e ambientale d’Italia. Il parco si articola in 6 aree attrezzate per rappresentazioni artistiche-spettacolari e di animazione culturale dove è possibile scoprire e conoscere la cultura materiale e l’immaginario delle popolazioni rurali lucane. Le forme artistiche e le animazioni del Parco sono tutte finalizzate a presentare aspetti e momenti della vita delle comunità locali in un clima di fascinazione e di “magia”. Fulcro dell’iniziativa è il Cinespettacolo “La storia bandita”, la più grande rappresentazione spettacolare di teatro popolare, animata da 500 volontari, all’interno di un format artistico di livello internazionale, con straordinari effetti speciali. La figura centrale è quella di Crocco (con la voce di Michele Placido), capo dei briganti lucani, che nel racconto della sua vicenda umana e della rivolta sociale e politica di cui fu protagonista, dà voce all'anelito di riscatto sociale, di rivendicazione di dignità e di libertà di un popolo, il popolo dei cafoni, che disprezzato e umiliato, tradito e deluso da quelle che sperimenta di volta in volta come false promesse, insorge. Calpestati ci vendicammo, è in questo giudizio folgorante di Carmine Crocco, che si riassume "La storia bandita". Una storia liquidata come fenomeno di banditismo secondo alcuni, negata, rimossa, nello spirito dello spettacolo (per saperne di più www.parcodellagrancia.com).

 

Ore 21.00. Al tramonto inizio del Cinespettacolo “LA STORIA BANDITA” uno spettacolo… spettacolare, rimaniamo tutti un po’ stupiti della moltitudine di attori e figuranti... cittadini volontari, di Brindisi di Montagna che ogni anno riescono a mettersi insieme e a mettere insieme una così articolata iniziativa. Un po’ strano l’accostamento tra rievocazione storica e alcuni passaggi scenici molto attuali… ma si sa, tra palco e realtà… tutto ci sta!!

Ore 23.30. Un po’ stanchi ma "pieni" di tutto quello che la giornata ci ha voluto regalare rientriamo a casa stranamente… un po’ abbronzati…


E già, non è piovuto, anzi quel giorno abbiamo avuto 33 gradi, un caldo e un sole sfolgorante che a settembre e a 1100 m di altitudine qui in Basilicata non si avevano da anni.


Giusy,
Tonino 
Francesco