onlussalute@libero.it
www.nuovaspecie.com
iscritta ai sensi della L. 266/91 – L.R. 48/95 nel Registro regionale delle organizzazioni di volontariato con
Decreto dirigenziale n.20 TSG05 del 28/02/2007 - Cod. fisc.: 90032770415
Presidenza tel.: 328-6147257
RESOCONTO DEL QUARTO GIORNO DI CORSO
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RESOCONTO DEL QUARTO GIORNO DI CORSO
Carissimi lettori,
è per me una grande gioia di potervi ritrovare perché il "dia-ballo" o diavolo si è accanito su di me e su questo blog: ho aspetto quasi due ore prima di riuscire a connettermi... Non sono neanche sicura che questa connessione precaria mi permetterà di pubblicare niente; tuttavia confido nella metastoria: che i suoi venti siano favorevoli!
Come quarto post, vi propongo gli appunti che ho preso durante la giornata di ieri. Preciso - prima di immergerci nei miei appunti - che la quarta giornata dei me.me. è stata molto specifica, poiché - oltre alle ore di corso di "teoria-prassi" proposte da Mariano e condivise dal gruppo - abbiamo potuto assistere ad un "rito di immersione nella vita di un bimbo di nome Matteo (che significa "dono di Dio"). Tale rito è stato preceduto da una sottile ed esauriente teoria inerente al rito di battesimo nella tradizione cattolica e al rito "RIVIVO" (maggio 2005), ovvero di immersione nella vita. Questa illuminante teoria ha permesso al gruppo di iniziare a riprendersi il me.me. del rito di passaggio chiamato "battesimo" nella nostra tradizione cristiana.
Eccovi dunque alcuni dei miei appunti; spero possano ancora indirizzarvi!
Dopo la comunicazione di Cristian e Valentina che da due giorni hanno smesso di fumare.
Il "me.me. del fumo" assomiglia al mangiare un cibo di morte ovvero al prendere il proprio cibo nell'immondizia; tale me.me. fa parte del "me.me. karmici". Fumare è una soluzione che maschera tanti nodi o tagli subiti. Fumare non serve: danneggia l'organismo ed è una complicanza sistemica - interviene sugli arti inferiori, potendo persino sfociare in gangrena. Fumare nasconde un desiderio di allattamento non avuto e, non solo, un desiderio di morte: "Dato che non ho avuto la vita da chi più mi spettava [la madre], mi do la morte".
Dopo una coraggiosa comunicazione di Silvio a Michela.
I "me.me. karmici" sono dei nodi che ci impediscono di scendere in profondità o "metastoria"; mi fanno entrare in un circolo vizioso improntato da non-vita... Dannati "me.me. karmici" di persone che si vogliono dannare! Quando noi non ci permettiamo di venir fuori con le nostre parti, ci condanniamo ad "abortire" e ad andare in cerca di situazioni simili che non superiamo mai: questo è il "me.me. karmico".
Riprendiamo il corso - tanti spunti da approfondire (in questo post troverete solo alcuni accenni).
Il termine che Mariano utilizza è "me.me.", proposto anche da Richard Dopkins (meme)... Abbiamo parlato del termine "metastoria", il quale non offende né va contro nessuna religione, neanche contro i non credenti. "Metastoria" è Dio, ma anche di più: si estende alla Creazione. La "metastoria" non possiamo sicuramente interpretarla come un Dio che si è annoiato ed ha deciso di creare qualcosa partendo dal caos...
La storia ha assistito al susseguirsi di generazioni in cui si è creduto specie in Occidente che la metastoria coincidesse con Dio - Yavhé - Allah; oggi invece possiamo andare oltre il punto di vista trascendente e andare verso un punto di vista della vita o metastoria immanente. Come facciamo in effetti oggi per aiutare tutte quelle situazioni di disagio anche giovanile in bilico, tra vita e morte? Come facciamo a chiedere ad esempio a una persona che ha tentato il suicidio più volte di credere in un Dio che oltre tutto neanche vede, né sente? Oggigiorno, il disagio dilaga e non guarda in faccia nessuno: non risparmia né il medico di famiglia per bene, né la persona pensionata che ad un certo punto è presa da un cosiddetto "raptus"... [I fatti di cronaca disegnano una realtà sempre più disastrata, segno di una società che scava sempre più la propria fossa].
Riprendendo lo schema del "GraAllaSalute": la metastoria e i suoi rivestimenti...
Il primo rivestimento o velo di maja è il bio-organico ovvero sono le mie emozioni profonde; il secondo velo di maja è definito dal mio corpo, il quale fa da specchio alle mie profondità o ai miei blocchi (la scioltezza o la rigidità, ad esempio, sono indici di contatto o mancato contatto con le mie profondità); il terzo velo di maja è quello dell'apparato vocale, della voce usata dall'uomo come un territorio che non posso vedere (mi impongo, esisto, sono attraverso il linguaggio, la parola e il modo in cui mi esprimo)...
Il me.me. (mediatore metastorico), che cos'è?
Il percorso, partendo dalla metastoria, arriva nella storia. Il me.me. deve essere ascendente: partendo dal Fondo Comune, attraversa i tre rivestimenti o veli di maja submenzionati. Se invece ho avuto un cattivo rapporto con mia madre (ovvero con i miei rapporti forti) e poi con i rapporti di gruppi (deluso nel rapporto con le istituzioni, con le comitive, ecc.), il mio me.me. si blocca al primo rivestimento profondo ("bio-organico"). Il me.me. bloccato può essere chiamato "me.me. karmico".
Il me.me. del Progetto Nuova Specie, cos'è stato per Mariano?
Madre, Padre, Moglie, Figli. Partendo da una tale base che si crea con l'andare (non la si possiede "d'emblée", né senza lavorarci), ha potuto crescere nella sua sfera personale e profonda (codice bio-organico - IMMERSIONE) e ha portato la sua crescita nel suo lavoro al Centro di Medicina Sociale (COMUNICAZIONE); infine ha potuto formulare un suo pensiero originale e profondo con il codice simbolico-razionale (PENSIERI ANTENATI) grazie a quanto "osservato-visto-contemplato" sul campo, confrontandosi con tutte le situazioni di vita incontrate in tanti anni di duro lavoro e sacrificio. Questo originale pensiero si è potuto tradurre anche in me.me. (mediatori metastorici).
Storie e percorsi...
Il me.me. è quindi ascendente, ma il percorso intrapreso da molte persone al Centro di Medicina Sociale con il "Metodo alla Salute" e il progetto Nuova Specie si manifesta in modo discendente (riprendiamo anche qui la metafora del "GraAllaSalute"). Le persone che vengono al Centro vengono accompagnate innanzittutto a riprendersi il codice della parola... Prendiamo il "caso delle casalinghe" (casalinghe in mutamento antropologico, come le chiamiamo noi) che approdano al Centro di Medicina Sociale per il disagio di un figlio. Ebbene, spesso tali casalinghe provegono da una cultura contadina che tagliava le donne persino nel parlare. Quindi la casalinga, ma anche qualsiasi persona impaurita o svalutata, viene aiutata ad iniziare dal codice simbolico una graduale discesa verso la sua metastoria, verso la metastoria. Inizia a riconoscere i suoi bisogni e si permette piano piano di soddisfarli. Scendendo dal simbolico, arriva all'analogico e scioglie le sue rigidità o blocchi, si avvicina agli altri: si concede di prendersi il territorio che le spetta e che non poteva prendersi nella cultura contadina. Da lì continua e si avvicina sempre di più al suo Dharma, ovvero alla sua specificità, si mette a contatto con i suoi nodi profondi e prova a scioglierli l'uno dopo l'altro...
E' ovvio che tale percorso necessità di tanta pazienza (dal latino "patior" che significa "soffro e sopporto"), tempo e umiltà... Questi percorsi sono molto difficili e sofferti, ma sono percorsi di crescita vera che permettono a poco a poco di "rivivere" [come nel rito di immersione nella vita], di "rinascere" e di riprendersi in mano la propria vita.
Sembra che ce l'abbia fatta a scrivere e pubblicare questo post! La metastoria esiste!! ;-)
Vi abbraccio tutti molto forte,
è per me una grande gioia di potervi ritrovare perché il "dia-ballo" o diavolo si è accanito su di me e su questo blog: ho aspetto quasi due ore prima di riuscire a connettermi... Non sono neanche sicura che questa connessione precaria mi permetterà di pubblicare niente; tuttavia confido nella metastoria: che i suoi venti siano favorevoli!
Come quarto post, vi propongo gli appunti che ho preso durante la giornata di ieri. Preciso - prima di immergerci nei miei appunti - che la quarta giornata dei me.me. è stata molto specifica, poiché - oltre alle ore di corso di "teoria-prassi" proposte da Mariano e condivise dal gruppo - abbiamo potuto assistere ad un "rito di immersione nella vita di un bimbo di nome Matteo (che significa "dono di Dio"). Tale rito è stato preceduto da una sottile ed esauriente teoria inerente al rito di battesimo nella tradizione cattolica e al rito "RIVIVO" (maggio 2005), ovvero di immersione nella vita. Questa illuminante teoria ha permesso al gruppo di iniziare a riprendersi il me.me. del rito di passaggio chiamato "battesimo" nella nostra tradizione cristiana.
Eccovi dunque alcuni dei miei appunti; spero possano ancora indirizzarvi!
Dopo la comunicazione di Cristian e Valentina che da due giorni hanno smesso di fumare.
Il "me.me. del fumo" assomiglia al mangiare un cibo di morte ovvero al prendere il proprio cibo nell'immondizia; tale me.me. fa parte del "me.me. karmici". Fumare è una soluzione che maschera tanti nodi o tagli subiti. Fumare non serve: danneggia l'organismo ed è una complicanza sistemica - interviene sugli arti inferiori, potendo persino sfociare in gangrena. Fumare nasconde un desiderio di allattamento non avuto e, non solo, un desiderio di morte: "Dato che non ho avuto la vita da chi più mi spettava [la madre], mi do la morte".
Dopo una coraggiosa comunicazione di Silvio a Michela.
I "me.me. karmici" sono dei nodi che ci impediscono di scendere in profondità o "metastoria"; mi fanno entrare in un circolo vizioso improntato da non-vita... Dannati "me.me. karmici" di persone che si vogliono dannare! Quando noi non ci permettiamo di venir fuori con le nostre parti, ci condanniamo ad "abortire" e ad andare in cerca di situazioni simili che non superiamo mai: questo è il "me.me. karmico".
Riprendiamo il corso - tanti spunti da approfondire (in questo post troverete solo alcuni accenni).
Il termine che Mariano utilizza è "me.me.", proposto anche da Richard Dopkins (meme)... Abbiamo parlato del termine "metastoria", il quale non offende né va contro nessuna religione, neanche contro i non credenti. "Metastoria" è Dio, ma anche di più: si estende alla Creazione. La "metastoria" non possiamo sicuramente interpretarla come un Dio che si è annoiato ed ha deciso di creare qualcosa partendo dal caos...
La storia ha assistito al susseguirsi di generazioni in cui si è creduto specie in Occidente che la metastoria coincidesse con Dio - Yavhé - Allah; oggi invece possiamo andare oltre il punto di vista trascendente e andare verso un punto di vista della vita o metastoria immanente. Come facciamo in effetti oggi per aiutare tutte quelle situazioni di disagio anche giovanile in bilico, tra vita e morte? Come facciamo a chiedere ad esempio a una persona che ha tentato il suicidio più volte di credere in un Dio che oltre tutto neanche vede, né sente? Oggigiorno, il disagio dilaga e non guarda in faccia nessuno: non risparmia né il medico di famiglia per bene, né la persona pensionata che ad un certo punto è presa da un cosiddetto "raptus"... [I fatti di cronaca disegnano una realtà sempre più disastrata, segno di una società che scava sempre più la propria fossa].
Riprendendo lo schema del "GraAllaSalute": la metastoria e i suoi rivestimenti...
Il primo rivestimento o velo di maja è il bio-organico ovvero sono le mie emozioni profonde; il secondo velo di maja è definito dal mio corpo, il quale fa da specchio alle mie profondità o ai miei blocchi (la scioltezza o la rigidità, ad esempio, sono indici di contatto o mancato contatto con le mie profondità); il terzo velo di maja è quello dell'apparato vocale, della voce usata dall'uomo come un territorio che non posso vedere (mi impongo, esisto, sono attraverso il linguaggio, la parola e il modo in cui mi esprimo)...
Il me.me. (mediatore metastorico), che cos'è?
Il percorso, partendo dalla metastoria, arriva nella storia. Il me.me. deve essere ascendente: partendo dal Fondo Comune, attraversa i tre rivestimenti o veli di maja submenzionati. Se invece ho avuto un cattivo rapporto con mia madre (ovvero con i miei rapporti forti) e poi con i rapporti di gruppi (deluso nel rapporto con le istituzioni, con le comitive, ecc.), il mio me.me. si blocca al primo rivestimento profondo ("bio-organico"). Il me.me. bloccato può essere chiamato "me.me. karmico".
Il me.me. del Progetto Nuova Specie, cos'è stato per Mariano?
Madre, Padre, Moglie, Figli. Partendo da una tale base che si crea con l'andare (non la si possiede "d'emblée", né senza lavorarci), ha potuto crescere nella sua sfera personale e profonda (codice bio-organico - IMMERSIONE) e ha portato la sua crescita nel suo lavoro al Centro di Medicina Sociale (COMUNICAZIONE); infine ha potuto formulare un suo pensiero originale e profondo con il codice simbolico-razionale (PENSIERI ANTENATI) grazie a quanto "osservato-visto-contemplato" sul campo, confrontandosi con tutte le situazioni di vita incontrate in tanti anni di duro lavoro e sacrificio. Questo originale pensiero si è potuto tradurre anche in me.me. (mediatori metastorici).
Storie e percorsi...
Il me.me. è quindi ascendente, ma il percorso intrapreso da molte persone al Centro di Medicina Sociale con il "Metodo alla Salute" e il progetto Nuova Specie si manifesta in modo discendente (riprendiamo anche qui la metafora del "GraAllaSalute"). Le persone che vengono al Centro vengono accompagnate innanzittutto a riprendersi il codice della parola... Prendiamo il "caso delle casalinghe" (casalinghe in mutamento antropologico, come le chiamiamo noi) che approdano al Centro di Medicina Sociale per il disagio di un figlio. Ebbene, spesso tali casalinghe provegono da una cultura contadina che tagliava le donne persino nel parlare. Quindi la casalinga, ma anche qualsiasi persona impaurita o svalutata, viene aiutata ad iniziare dal codice simbolico una graduale discesa verso la sua metastoria, verso la metastoria. Inizia a riconoscere i suoi bisogni e si permette piano piano di soddisfarli. Scendendo dal simbolico, arriva all'analogico e scioglie le sue rigidità o blocchi, si avvicina agli altri: si concede di prendersi il territorio che le spetta e che non poteva prendersi nella cultura contadina. Da lì continua e si avvicina sempre di più al suo Dharma, ovvero alla sua specificità, si mette a contatto con i suoi nodi profondi e prova a scioglierli l'uno dopo l'altro...
E' ovvio che tale percorso necessità di tanta pazienza (dal latino "patior" che significa "soffro e sopporto"), tempo e umiltà... Questi percorsi sono molto difficili e sofferti, ma sono percorsi di crescita vera che permettono a poco a poco di "rivivere" [come nel rito di immersione nella vita], di "rinascere" e di riprendersi in mano la propria vita.
Sembra che ce l'abbia fatta a scrivere e pubblicare questo post! La metastoria esiste!! ;-)
Vi abbraccio tutti molto forte,
la vostra compagna di Viaggio,
Cindy
Cindy
Carissimi corsisti che avete seguito il corso insieme a me,
RispondiEliminase per caso passate da queste parti, sappiate che sarebbero graditi commenti, riflessioni o approfondimenti teorici da voi proposti! Potremmo condividere e continuare a scambiarci rispetto al corso... Io ci sto e voi?
Un bacione,
Cindy
P. S. Riposiamoci comunque sia un po'... dopo queste cinquanta ore di formazione!
Cara Cindy,
RispondiEliminagrazie per il tuo prezioso lavoro nel blog, so che è stato difficile per te riuscire a fare degli aggiornamenti quotidiani anche se lo hai fatto con piacere. Oltre ad essere una professoressa nelle dinamiche stai crescendo molto anche nel raccogliere e fare teoria. Riconosco la tua crescita da come mi sei stata vicina durante la settimana, mi sono sentito ascoltato e accompagnato da te. Grazie, ti voglio bene, Silvio
non so se questo è il posto giusto dove lasciare il mio bilancio, sono certo però di non creare "scandalo" e che il buon cuore di Cindy (che ha mostrato abbondantemente in questa settimana) saprà risolvere l'eventuale errore.
RispondiEliminaBilancio corso di formazione ricerca me.me. e utero psiché 15/19 novembre 2010 ancona
Primo e non ultimo bilancio
Il sottotitolo indica chiaramente il mio interesse a proseguire il cammino appena intrapreso nel mondo dei me.me.!
Al momento non riesco ad individuare e trascrivere i determinati esempi diretti che mi portano a sentirmi entusiasta dell’esperienza che si è appena conclusa; sicuramente il forte impatto con l’aspetto prassi della teoria-prassi di Mariano è stato coinvolgente (e un po’ anche sconvolgente).
In più ho ricevuto il grande dono da parte vostra di provare uno smemeramento sorto proprio grazie al rito laico del battesimo del piccolo Matteo. L’esperienza vissuta e subito teorizzata è stata per me molto preziosa, soprattutto perché già da solo e senza il fecondo aiuto di una teoria-prassi ben delineata ho cominciato molti anni fa il mio cammino di cambiamento ed avervi incontrato mi dona ora sollievo e speranza.
A causa delle pressioni tra me.me. esterni e me.me. interni in adolescenza mi sono sentito costretto a reagire prima in maniera autodistruttiva, poi distruttiva ed infine, con pianto e stridor di denti, a dedicarmi a coloro che stavano passando attraverso la parte bassa del cum-munitometro come già era successo a me.
Il mio cammino è ora ben lontano da quelle dinamiche eccessivamente karmiche che hanno contraddistinto il mio cammino, ma incontrarvi è stato per me molto salutare perché mi ha donato la consapevolezza che anche io sono ancora troppo superbo e bigotto per potermi fermare nell’arduo compito della crescita.
Essendo questo il mio primo bilancio non so proprio come crearlo e di cosa parlare, con la certezza di rimanere purtroppo forse eccessivamente in superficialità voglio però dedicare a tutti coloro che sentono di trovarsi in una fase difficile della propria dinamica personale un me.me. che rispecchia molto il mio nuovo modo di affrontare la vita che ha contribuito molto ad uscire dalla parte più fangosa e buia della mia palude.
“Un tale aveva un fico piantato nella vigna e venne a cercarvi i frutti, ma non ne trovò. Allora disse al vignaiolo: Ecco, sono tre anni che vengo a cercare frutti su questo fico, ma non ne trovo. Taglialo. Perché deve sfruttare il terreno? Ma egli rispose: Padrone, lascialo ancora quest’anno finché io gli zappi attorno e vi metta il concime e vedremo se porterà frutto per l’avvenire; se no, lo taglierai.”
Ad ognuno di voi l’analisi memica che più gli aggrada.
Un abbraccio
Federico Pierlorenzi
Volevo dire "fico" prima... scusa il lapsus! ;-)
RispondiEliminaSilvio mio,
RispondiEliminagrazie per questo commento che mi hai lasciato ieri! Mi veniva da piangere quando l'ho letto...
Anch'io ti voglio bene e in questa settimana di te mi hanno commossa l'umiltà, il coraggio e la bontà.
Sei un vero Perceval del mondo-villaggio globalizzato che parte alla ricerca del Graal.
Un forte abbraccio,
Cindy