martedì 30 novembre 2010

COMUNICATO STAMPA del 01 dicembre 2010: "Arriva in Belgio il 'Metodo alla Salute' del Dr. Mariano Loiacono".


Azienda Ospedaliero - Universitaria
Dipartimento di Neuroscienze
- CENTRO DI MEDICINA SOCIALE -
Responsabile: Dr. Mariano Loiacono

Via Arpi - 71 100 FOGGIA
Tel./ fax 0881.745133
E-mail: disagio diffuso@interfree.it



COMUNICATO STAMPA DEL 01 DICEMBRE 2010

ARRIVA IN BELGIO IL “METODO ALLA SALUTE” DEL DR. MARIANO LOIACONO

Da sabato 04 a giovedì 09 dicembre il Dr. Mariano Loiacono sarà in Belgio (Bastogne) per presentare l’innovativo “metodo alla salute” per la cura del “disagio diffuso” che ha già ricevuto importanti riconoscimenti, tra cui la recente visita dello scienziato statunitense prof. Fred Baughman. Alla tournée in Belgio parteciperà anche la Presidente dell’Associazione Alla Salute Marche, prof.ssa Sandra Recchia.

Per la prima volta il “metodo alla salute” verrà presentato all’estero, e precisamente a Bastogne. Gli incontri sono stati organizzati da Vivette e Anny che hanno conosciuto il “metodo alla salute” in precedenti incontri al Centro di Foggia e hanno sentito l’esigenza di farlo conoscere nella loro città, invitando anche l’oriunda belga prof.ssa Sandra Recchia, Presidente dell’Ass. Alla Salute Marche.

Sempre più incalzanti sono le richieste di un approccio alternativo all’uso di psicofarmaci e psicoterapie per le varie fenomenologie di “disagio diffuso” (dipendenze, attacchi di panico, fobie, ossessioni, depressioni, disturbi dell’alimentazione, patologie autoimmunitarie, sindromi psicotiche, ecc.). Infatti, il modello psichiatrico dominante, contenitivo-chimico-ermeneutico, risulta sempre più insufficiente e inadeguato per il trattamento delle suddette fenomenologie e produce una crescente cronicizzazione a livello mondiale, come ribadito recentemente anche dal prof. Baughman nel Convegno “Malattie psichiatriche del cervello: squilibrio chimico o disease mongering?”.

La trasferta in Belgio permetterà di realizzare dinamiche metastoriche su alcune persone già trattate e di fare incontri a piccoli gruppi per far conoscere l’alternativa del “metodo alla salute” e per ridare speranza a famiglie con membri affetti da “disagio diffuso”.

Lo stesso prof. Luca Poma, portavoce nazionale di “Giù le mani dai bambini” - il più importante network di farmacovigilanza pediatrico a livello europeo –, in una sua lettera ai vertici dell’Azienda “Ospedali Riuniti” ha sottolineato che «Particolarmente significativa ci è sembrata la sperimentazione portata avanti dal dr. Mariano Loiacono, che da anni cura con successo pazienti psichiatrici senza l’ausilio di psicofarmaci, avvalendosi di una metodologia che lo stesso prof. Baughman ha giudicato innovativa, efficace e tale da rappresentare una interessante prospettiva a livello internazionale per la cura del disagio psichico, sempre più resistente alla cura con psicofarmaci o con modalità psichiatriche contenitive».

INFO: Centro di Medicina Sociale “OO.RR. Foggia – 0881.745123 / 0881.736392
Sito: www.nuovaspecie.com
Blog: www.metodoallasalute.blogspot.com

Per cortese pubblicazione o notizia. Grazie.

domenica 28 novembre 2010

IL CERCHIO MAGICO NELLA SCUOLA ELEMENTARE DI SABRINA (resoconto del primo incontro - mer. 10/ 11/10).

IL MIO CERCHIO MAGICO...

NELLA NOSTRA SCUOLA DI ORDONA (FG)

Resoconto del primo Gruppo Alla Salute - mercoledì 10 novembre 2010


Volevo raccontarvi un pò del mio progetto che anche quest'anno ho iniziato nella mia scuola di Ordona, un paesino in provincia di Foggia.

Come è già stato scritto nel Blog il primo Gruppo Alla Salute si è tenuto mercoledì 10 novembre 2010. Vi hanno partecipato alcune mamme della mia classe, i miei alunni (insegno in una seconda elementare) e poche altre mamme di altre classi, una mia amica docente di Foggia e alcuni accompagnatori venuti da Foggia e da Barletta tra cui il dottor Gianni Chiariello che da tre anni appoggia questa mia iniziativa.


Il nostro Preside ritiene indispensabile in una scuola di oggi la presenza di un Punto di Ascolto ed io mi sono impegnata ad aiutarlo in questo essendo stata incaricata della funzione strumentale sul "Disagio e sulla Dispersione Scolastica". Chiramante sto usando le mie competenze ora per crescere ulteriormente e far crescere. Il Punto di Ascolto si è trasformato così in un Gruppo Alla Salute.

Siamo riusciti ad ascoltare e a far percepire lo spirito del Metodo pur non rispettando lo schema delle fasi, ma lasciando più che altro venir fuori comuncazioni, desideri, pianti, così come la vita desiderava. Ogni interazione ha avuto un momento di teoria in cui si è potuto andare al di là del visibile e scendere in una profondità condivisa un pò da tutti, essendo noi stati molto rispettosi dello stato quiete dei partecipanti. I bambini, essendo già abituati, hanno partecipato "naturalmente", sentendosi liberi di esprimersi e di parlare tutto il tempo che hanno voluto senza preoccuparsi di luoghi comuni che ostacolano la loro crescita. Ogni momento è stato documentato con l'uso della telecamera e la macchina fotografica oltre che con il registratore per conservare una traccia dell'evento vivo come ci insegna il Metodo alla Salute.

Vi informeremo su questo Blog delle date in cui si terranno i prossimi incontri.

Vi saluto,

Prof.ssa Sabrina Cela

sabato 27 novembre 2010

Cineforum in Villa Terronia (FG) - TRE DOMENICHE AL CINEMA per la Fondazione Nuova Specie!


ASSOCIAZIONE ONLUS ALLA SALUTE - FOGGIA

iscritta ai sensi della l.r. n. 11 del 16 marzo 1994
nel reg. gen. assoc. Volontariato col N. 305 – d.r. 56 del 25 maggio 1998
Via Candelaro 98/A – 71121 Foggia
Cod. Fiscale 94036850710

Presidenza: 347 6601241 - Segreteria: 339 1010386
E-mail: associazioneallasalute@interfree.it - Tel. 0881/748651 - Fax: 0881/745123


TRE DOMENICHE AL CINEMA

in Villa Terronia
a Foggia



Breve rassegna cinematografica che vuole preannunciare un futuro prossimo di Cineforum


Calendario delle proiezioni
:
  1. domenica 28 novembre - Si può fare, regia di Giulio Manfredonia (Italia, 2008);
  2. domenica 19 dicembre - E' già ieri, regia di Giulio Manfredonia (Italia, 2004);
  3. domenica 9 gennaio - La strategia della lumaca di Sergio Cabrera (Italia, Columbia, 1993).

Programma:
  • alle ore 17.00 - presentazione del progetto;
  • ore 17.30 - proiezione del film (primo tempo);
  • ore 18.30 - intervallo tè e sgranocchiamenti;
  • ore 18.45 - proiezione del film (secondo tempo);
  • ore 19.45 - fine proiezione e libere riflessioni.

Ingresso: 7, 00 €
L'intero ricavato sarà devoluto alla "Fondazione Nuova Specie".


- INVITO -


Domenica 28 novembre parte a VILLA TERRONIA il cineforum!



Primo film

Si può fare
di Giulio Manfredonia con Claudio Bisio


Trama del film...

Nello, un imprenditore milanese che ha perso la propria posizione, si ritrova a dirigere una cooperativa di ex pazienti di ospedali psichiatrici, dopo l'entrata in vigore della legge Basaglia. Credendo fortemente nella dignità del lavoro, Nello spinge ogni socio della cooperativa a imparare un mestiere per sottrarsi alle elemosine dell'assistenza, inventando per ciascuno un ruolo incredibilmente adatto alle sue capacità ma finendo per scontrarsi con inevitabili quanto umanissime e tragicomiche contraddizioni.


Uscita al cinema - 31/10/2008

Regia
- Giulio Manfredonia
Sceneggiatura
- Giulio Manfredonia; Fabio Bonifacci
Attori
- Claudio Bisio; Anita Caprioli; Giuseppe Battiston
Montaggio
- Cecilia Zanuso
Musiche
- Aldo De Scalzi; Pivio


Produzione
- Rizzoli Film
Distribuzione
- Warner Bros / Pictures Italia
Genere
- Commedia /Drammatico
Durata
- 111 min.



Vi aspettiamo numerosi!


Per info:
340 27 25 328 (Lara Procaccini)

Villa Terronia, via Salice Vecchio
- 71121 Foggia -
&
349 17 54 359 (Angela D'Apolito)

mercoledì 24 novembre 2010

"Si riparte con LIMAX, finalmente"! Feedback della riunione del 12 novembre 2010; aggiornamento e prospettive.

onlussalute@libero.it
www.nuovaspecie.com

iscritta ai sensi della L. 266/91 – L.R. 48/95 nel Registro regionale delle organizzazioni di volontariato con
Decreto dirigenziale n.20 TSG05 del 28/02/2007 - Cod. fisc.: 90032770415
Presidenza tel.: 328-6147257


Carissimi lettori
,

eccoci di nuovo sul blog del "Metodo alla Salute", dopo qualche giorno di break... Anche questa volta, vi scrivo a nome dell'Associazione alla Salute ONLUS Marche, la quale ha il piacere di comunicare che venerdì 12 novembre 2010, in occasione della venuta del Dr. Mariano Loiacono nelle Marche, si è tenuta una riunione a Jesi a casa di Lucia Marinelli e Maurizio Toccaceli, riunione di rilancio della rivista "Limax", rimasta in letargo per circa un anno, a causa della mancanza di un effettivo comitato di redazione. Al Dr. Loiacono, questa rinuncia era costata molto... e tuttavia risultava lui impossibile continuare a mandare avanti da solo una rivista di tale portata e levatura: contenente articoli e riflessioni di persone in trattamento presso il Centro di Medicina Sociale di Foggia, sennonché ricca di fondi comuni scritti da rappresentanti delle nostri istituzioni (medicina, scuola, chiesa, famiglia...), ecc.

"Limax", nata nel 1995 dalla collaborazione dell'Associazione Nuova Specie e del Lam Studium (Laboratorio di Antropologia del Mutamento e Studi Umanistici), è cresciuta molto degli anni 2007-2008-2009. La rivista ha ospitato per anni pensieri, disegni e articoli di persone di ogni età, cultura e professionalità.

"Limax", addormentatasi nel mese di dicembre 2009 come un sogno nel cassetto, sta per risvegliarsi grazie allo spirito imprenditoriale di una giovane donna marchigiana: Benedetta Palmieri, la quale ha creduto per prima nella rinascita di questa rivista e ha proposto ad alcune persone di fiducia di far parte del comitato di redazione insieme a lei; esse sono Maurizio Toccaceli; Lucia Marinelli; Daniela Marcobelli e Luca Pieroni...

Eccolo qui: Il Comitato di Redazione Nuovo "Limax",
con il Dr. Mariano Loiacono e il Vice-Presidente dell'Associazione alla Salute ONLUS Marche


Colgo l'occasione per trasmettervi un messaggio da parte del Capo Redazione, Benedetta Palmieri...

"Si riparte con Limax, finalmente! Dopo essersi fermata per quasi un anno, la nostra rivista riprenderà il via prossimamente per la gioia di tutti noi.

Il 12-11-10 è nata una nuova redazione sul territorio marchigiano, pronta a lavorare per rilanciare la rivista che per 15 anni grazie alla dedizione e al sacrificio del Dr. Mariano ha potuto accompagnare molti di noi.

Questa nuova versione sarà accessibile esclusivamente on-line... Ciò significa: facile da raggiungere; facile da stampare per chi avesse desiderio di conservarsi il cartaceo e di crearsi una propria memoria storica!

La redazione invita tutti a mandare i propro contributi (foto, disegni, pensieri, poesie, bilanci, etc.) al seguente indirizzo: redazione.limax@tiscali.it - E' importante che le persone in trattamento, cresciute con il Metodo alla Salute parlino attraverso di voi: Limax è di tutti! Sentitevelo vostro e partecipate! In effetti, più sarete solidali, più permetterete a noi, Redazione, di "comporre un documento" e far uscire un numero unico e irripetibile.

Ribasdisco dunque che la vostra partecipazione è fondamentale e che... vi aspettiamo numerosi!

Vi faremo sapere su questo stesso blog la data in cui verrà pubblicato il Limax e la sua periodicità.

Un saluto e un abbraccio,

Benedetta Palmieri
per la Redazione Limax


Non ho più niente da aggiungere, sennonché faccio i miei più cari auguri alla Nuova Redazione Limax! Auguro a tutti e cinque di aggiungere inediti e specifici ingredienti al vostro percorso di crescita grazie a questa nuova sperimentazione. Grazie per la vostra solidarietà!

E grazie ai lettori di seguirci!
Un bacio e a presto,

Cindy Recchia

Segretaria dell'Associazione alla Salute ONLUS Marche

sabato 20 novembre 2010

"RICERCA DEI ME.ME. E UTERO PSICHE' [Ψ]": feedback della quinta ed ultima giornata di corso (venerdì 19/11/10).

Associazione alla Salute ONLUS Marche

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RESOCONTO DELLA QUINTA E ULTIMA GIORNATA DI CORSO

Cari lettori,

ho iniziato a scrivervi nel tardo pomeriggio oggi, ma non potevo mancare di dare un ultimo feedback della giornata conclusiva del corso "Ricerca dei me.me. e Utero psiché (Ψ)".

Prima di entrare in merito all'argomento, voglio informarvi che ho riletto il post pubblicato ieri mattina ed ho portato alcune modifiche in alcuni punti. Comunico quindi alle persone che hanno già letto il resoconto della giornata di giovedì che avrei piacere di sapere che lo rileggeranno.

Vi auguro adesso buona lettura e vi ricordo che se siete interessati dal materiale emerso in questo corso, potete richiedere gli atti deregistrati all'Associazione alla Salute ONLUS Marche, inviandoci una mail.

La mattinata è iniziata con l'ascolto da parte di Mariano e dei corsisti dei pareri critici relativi al "rito di immersione nella vita di Matteo Brunelli". Diverse persone hanno potuto esprimere gli aspetti positivi del rito e anche quelli da migliorare. Per quanto mi riguarda, ho apprezzato lo spirito che i conduttori - Ekaterina, Sandra e Raffaele - hanno saputo trasmettere al gruppo nonostante la stanchezza che accusavano. Molto interessanti sono stati i simboli usati (penso ad esempio alla bella idea di intrecciare fili rosa e blu - femminile e maschile - per formare una rete di persone intorno al bambino) anche se questi simboli non sono stati tutti investiti dal valore che avrebbero meritato (il mucchio di terra e la caraffa d'acqua che simboleggiavano i me.me. da tralasciare, me.me. sfavorevoli per l'esistenza). Mi sono piaciuti gli impegni che diverse donne e uomini hanno preso nei confronti della giovane vita che avevano davanti a sé e dei loro genitori: ho avuto il sentimento che oltre ad esserci stati un padrino (Raffaele) e una madrina (Sandra), diverse persone hanno espresso il desiderio di entrare nelle loro vite per potersi intrecciare con loro e fare rete.

Alla fine di tale feedback proposto dal Dr. Loiacono, si è parlato dell'organizzazione dell'ultima giornata: costruzione di alcuni me.me. importanti non ancora abbordati tra cui il "me.me. della πολις" (polis); teoria sulla struttura del "me.me." da riprendere e sviluppare (mattino e primo pomeriggio); incontro con il Sindaco di Ancona Fiorello Gramillano e consegna degli attestati di partecipazione.

Vorrei focalizzare ora la mia attenzione sulla parte dedicata alla teoria relativa alla struttura del me.me. Ad avermi colpita, è stato il seguente passaggio che mi sono appuntato in questo modo:

"Il me.me. gene per potersi esprimere ha bisogno del me.me. di un territorio, necessariamente femminile, di donna.

Il me.me. gravidanza ha bisogno di un'organizzazione sociale fondata su un determinato sistema di valori. Tempo fa, una donna incinta aveva una sua riconoscibilità: era in grado di figli ed era dunque madre; poteva usufruire di una serie di privilegi dovuti alla sua gravidanza. Facciamo un altro esempio, nella cultura ebraica, la donna sterile era considerata come una maledizione di Dio... [Certi retaggi culturali purtroppo possono ancora pesare sulle spalle delle persone...]

Il me.me. della trasmissione genetica sta nell'ovulo e nello spermatozoo, ma essi devono incontrarsi in un contesto particolare: di amore e sessualità.

Perché il me.me. sia un me.me. interessante relativamente alla nostra prospettiva, bisogna che sia ascendente, ovvero che parta dalla metastoria e attraversi successivamente i tre filtri della storia.

Il gene non è un me.me. karmico? Certo che lo è!... E come! Lo spermatozoo è molto frettoloso, ma anche determinato: fa un viaggio molto lungo per andare in cerca dell'ovulo. C'è molta somiglianza tra il meccanismo del gene e quello dei tossicodipendenti che per soddisfare il loro karma hanno trovato la soluzione della droga.

Il me.me. della meiosi in questo senso è molto interessante: la meiosi potrebbe essere definita cellula karmica; dalla riduzione nasce il karma (i 46 cromosomi si dimezzano). Da lì si diventa frettolosi o "iper-attivi"; tale iper-attività finisce quando ci si sente interi, overro quando si recuperano i 23 cromosomi mancanti.

Il me.me. della cellula germinale maschile (o spermatozoo) è dunque un me.me. karmico: se non incontra la sua metà, muore e non genera niente. Invece, da un incontro fortuito, può nascere un Einstein!...

In realtà il me.me. karmico se indirizzato, se incanalato bene, può realmente portarci a realizzare grandi cose e vari progetti... All'opposto, può sfociare in catene di negatività e circoli viziosi dai quali difficilmente si esce. In effetti, il me.me. karmico non sanato diventa ossessione. Penserò dunque, se ho avuto ad esempio una brutta esperienza con la mia figura di riferimento femminile, che tutte le donne sono inaffidabili; anziché scendere in profondità e risolvere gradualmente questo problema con mia madre [tale discesa necessita ovviamente di tanti strumenti di cui non posso adesso rendere conto], risalirò in superficie - al livello simbolico-razionale - e mi costruirò delle mie teorie rimanendone prigioniero/a. Attuo dunque la difesa-resistenza della razionalizzazione per non vedere il mio dolore originario: la mia delusione.

Tornando ad Albert Einstein potremmo dire che questo matematico aveva trovato la sua metastoria nei numeri; altri grandi artisti, [uomini come noi], l'hanno trovato nella pittura, nella musica, ecc. Tuttavia, spesso e volentieri, la loro arte non è stata loro una via sufficientemente profonda per reggere di fronte ai loro problemi: si pensi a Vincent Van Gogh o Robert Schumann...

Perché ci piace il me.me. "uguali nella diversità"? Perché ci permette di incontrare culture diverse dalle nostre o "semplicemente" persone diverse da noi, le quali danno a vedere le parti che ci mancano; tale incontro se profondo può diventare immersione e creare le condizioni per scambiarci pezzi nostri".


E questo è solo un accenno alle perle di teorie che Mariano ci ha regalato ieri. Sarò ridondante, ma vi consiglio davvero di approfondire questi me.me. negli atti che verranno deregistrati da Barbara. Ci troverete tra l'altro una splendida applicazione dell'unità didattica "Home Life" e quindi dell'Epistemologia globale;
troverete anche la teoria del me.me. della virtualità che spacca tutto!... Per non parlare del me.me. dell'alimentazione che lascia senza voce... né fame! Difatti non resisto al piacere di accennarvelo adesso: innanzitutto questo me.me. è chiaramente karmico! Parto da un presupposto: possiedo un mio stato quiete che va di pari passo con la mia alimentazione. Mangio di continuo, ogni volta che sono in calo, ogni volta che sento una minima défaillance, butto giù qualche cosa! E' una soluzione che ho trovato, più o meno inconsapevole, di ridurre l'insorgenza di altri bisogni o mancanze... Posso mascherare tale soluzione a sua volta di altre soluzioni: tecniche per ridurre questo bisogno di sfogare o colmare con il cibo... Ma sotto sotto, il bisogno originario ancora c'è. Tutto karma e nient'altro! Fin quando questo karma mi soddisfa vado avanti, ma quando inizio a sentire che le mancanze sono più forti delle mie soluzioni, affondo oppure mi ingegno a trovare altre soluzioni karmiche, oppure ancora con gli adeguati strumenti cerco di attraversare la Home Life per approdare a un nuovo stato quiete... più vicino alla mia specificità o Dharma se vogliamo.

Per gli spunti teorici mi fermo qui; vorrei scrivere due parole relative all'incontro con il Sindaco di Ancona al quale era presente anche Don Alvaro, prete salesiano, che ha accettato di mettere a disposizione sala e oratorio. Che dire di questo incontro sennonché sia stato molto piacevole perché Fiorello Gramillano si è messo in ascolto, ha dimostrato curiosità nei confronti della presentazione del corso fatta da Mariano Loiacono e apertura rispetto alle richieste fatte dal Vice-Presidente dell'Associazione alla Salute ONLUS Marche, Silvio Boldrini. Il corso si è chiuso con la consegna degli attestati di partecipazione dal Sindaco a tutti i partecipanti che venivano da 11 province italiane (Veneto, Lombardia, Emilia-Romagna, Toscana, Marche, Abruzzo, Campania, Basilicata, Puglia, Sardegna e Sicilia) e anche dal Belgio!

Ed ecco che il mio compito si conclude qui. E' stato un piacere scrivere questi resoconti ogni sera o notte per me e per voi. Mi dispiace che sia già finita... Mi dispiace sopratutto che sia finito il corso! Non ci resta che rimboccarci le maniche e proporre a Mariano di tenere dei weekend di approfondimento sui me.me. Speriamo che accetti!

Vi mando un grosso bacio e vi saluto tutti; ci rivediamo tra qualche giorno su questo blog!

Cindy Recchia

giovedì 18 novembre 2010

"RICERCA DEI ME.ME. E UTERO PSICHE' [Ψ]": feedback della quarta giornata di corso (giovedì 18/11/10).

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RESOCONTO DEL QUARTO GIORNO DI CORSO

Carissimi lettori,

è per me una grande gioia di potervi ritrovare perché il "dia-ballo" o diavolo si è accanito su di me e su questo blog: ho aspetto quasi due ore prima di riuscire a connettermi... Non sono neanche sicura che questa connessione precaria mi permetterà di pubblicare niente; tuttavia confido nella metastoria: che i suoi venti siano favorevoli!

Come quarto post, vi propongo gli appunti che ho preso durante la giornata di ieri. Preciso - prima di immergerci nei miei appunti - che la quarta giornata dei me.me. è stata molto specifica, poiché - oltre alle ore di corso di "teoria-prassi" proposte da Mariano e condivise dal gruppo - abbiamo potuto assistere ad un "rito di immersione nella vita di un bimbo di nome Matteo (che significa "dono di Dio"). Tale rito è stato preceduto da una sottile ed esauriente teoria inerente al rito di battesimo nella tradizione cattolica e al rito "RIVIVO" (maggio 2005), ovvero di immersione nella vita. Questa illuminante teoria ha permesso al gruppo di iniziare a riprendersi il me.me. del rito di passaggio chiamato "battesimo" nella nostra tradizione cristiana.

Eccovi dunque alcuni dei miei appunti; spero possano ancora indirizzarvi!
Dopo la comunicazione di Cristian e Valentina che da due giorni hanno smesso di fumare.
Il "me.me. del fumo" assomiglia al mangiare un cibo di morte ovvero al prendere il proprio cibo nell'immondizia; tale me.me. fa parte del "me.me. karmici". Fumare è una soluzione che maschera tanti nodi o tagli subiti. Fumare non serve: danneggia l'organismo ed è una complicanza sistemica - interviene sugli arti inferiori, potendo persino sfociare in gangrena. Fumare nasconde un desiderio di allattamento non avuto e, non solo, un desiderio di morte: "Dato che non ho avuto la vita da chi più mi spettava [la madre], mi do la morte".

Dopo una coraggiosa comunicazione di Silvio a Michela.
I "me.me. karmici" sono dei nodi che ci impediscono di scendere in profondità o "metastoria"; mi fanno entrare in un circolo vizioso improntato da non-vita... Dannati "me.me. karmici" di persone che si vogliono dannare! Quando noi non ci permettiamo di venir fuori con le nostre parti, ci condanniamo ad "abortire" e ad andare in cerca di situazioni simili che non superiamo mai: questo è il "me.me. karmico".

Riprendiamo il corso - tanti spunti da approfondire (in questo post troverete solo alcuni accenni).
Il termine che Mariano utilizza è "me.me.", proposto anche da Richard Dopkins (meme)... Abbiamo parlato del termine "metastoria", il quale non offende né va contro nessuna religione, neanche contro i non credenti. "Metastoria" è Dio, ma anche di più: si estende alla Creazione. La "metastoria" non possiamo sicuramente interpretarla come un Dio che si è annoiato ed ha deciso di creare qualcosa partendo dal caos...

La storia ha assistito al susseguirsi di generazioni in cui si è creduto specie in Occidente che la metastoria coincidesse con Dio - Yavhé - Allah; oggi invece possiamo andare oltre il punto di vista trascendente e andare verso un punto di vista della vita o metastoria immanente. Come facciamo in effetti oggi per aiutare tutte quelle situazioni di disagio anche giovanile in bilico, tra vita e morte? Come facciamo a chiedere ad esempio a una persona che ha tentato il suicidio più volte di credere in un Dio che oltre tutto neanche vede, né sente? Oggigiorno, il disagio dilaga e non guarda in faccia nessuno: non risparmia né il medico di famiglia per bene, né la persona pensionata che ad un certo punto è presa da un cosiddetto "raptus"... [I fatti di cronaca disegnano una realtà sempre più disastrata, segno di una società che scava sempre più la propria fossa].

Riprendendo lo schema del "GraAllaSalute": la metastoria e i suoi rivestimenti...
Il primo rivestimento o velo di maja è il bio-organico ovvero sono le mie emozioni profonde; il secondo velo di maja è definito dal mio corpo, il quale fa da specchio alle mie profondità o ai miei blocchi (la scioltezza o la rigidità, ad esempio, sono indici di contatto o mancato contatto con le mie profondità); il terzo velo di maja è quello dell'apparato vocale, della voce usata dall'uomo come un territorio che non posso vedere (mi impongo, esisto, sono attraverso il linguaggio, la parola e il modo in cui mi esprimo)...

Il me.me. (mediatore metastorico), che cos'è?
Il percorso, partendo dalla metastoria, arriva nella storia. Il me.me. deve essere ascendente: partendo dal Fondo Comune, attraversa i tre rivestimenti o veli di maja submenzionati. Se invece ho avuto un cattivo rapporto con mia madre (ovvero con i miei rapporti forti) e poi con i rapporti di gruppi (deluso nel rapporto con le istituzioni, con le comitive, ecc.), il mio me.me. si blocca al primo rivestimento profondo ("bio-organico"). Il me.me. bloccato può essere chiamato "me.me. karmico".

Il me.me. del Progetto Nuova Specie, cos'è stato per Mariano?
Madre, Padre, Moglie, Figli
. Partendo da una tale base che si crea con l'andare (non la si possiede "d'emblée", né senza lavorarci), ha potuto crescere nella sua sfera personale e profonda (codice bio-organico - IMMERSIONE) e ha portato la sua crescita nel suo lavoro al Centro di Medicina Sociale (COMUNICAZIONE); infine ha potuto formulare un suo pensiero originale e profondo con il codice simbolico-razionale (PENSIERI ANTENATI) grazie a quanto "osservato-visto-contemplato" sul campo, confrontandosi con tutte le situazioni di vita incontrate in tanti anni di duro lavoro e sacrificio. Questo originale pensiero si è potuto tradurre anche in me.me. (mediatori metastorici).

Storie e percorsi...
Il me.me. è quindi ascendente, ma il percorso intrapreso da molte persone al Centro di Medicina Sociale con il "Metodo alla Salute" e il progetto Nuova Specie si manifesta in modo discendente (riprendiamo anche qui la metafora del "GraAllaSalute"). Le persone che vengono al Centro vengono accompagnate innanzittutto a riprendersi il codice della parola... Prendiamo il "caso delle casalinghe" (casalinghe in mutamento antropologico, come le chiamiamo noi) che approdano al Centro di Medicina Sociale per il disagio di un figlio. Ebbene, spesso tali casalinghe provegono da una cultura contadina che tagliava le donne persino nel parlare. Quindi la casalinga, ma anche qualsiasi persona impaurita o svalutata, viene aiutata ad iniziare dal codice simbolico una graduale discesa verso la sua metastoria, verso la metastoria. Inizia a riconoscere i suoi bisogni e si permette piano piano di soddisfarli. Scendendo dal simbolico, arriva all'analogico e scioglie le sue rigidità o blocchi, si avvicina agli altri: si concede di prendersi il territorio che le spetta e che non poteva prendersi nella cultura contadina. Da lì continua e si avvicina sempre di più al suo Dharma, ovvero alla sua specificità, si mette a contatto con i suoi nodi profondi e prova a scioglierli l'uno dopo l'altro...

E' ovvio che tale percorso necessità di tanta pazienza (dal latino "patior" che significa "soffro e sopporto"), tempo e umiltà... Questi percorsi sono molto difficili e sofferti, ma sono percorsi di crescita vera che permettono a poco a poco di "rivivere" [come nel rito di immersione nella vita], di "rinascere" e di riprendersi in mano la propria vita.

Sembra che ce l'abbia fatta a scrivere e pubblicare questo post! La metastoria esiste!! ;-)

Vi abbraccio tutti molto forte,

la vostra compagna di Viaggio,
Cindy

mercoledì 17 novembre 2010

"RICERCA DEI ME.ME. E UTERO PSICHE' [Ψ]": feedback della terza giornata di corso (mercoledì 17/11/10).


Associazione alla Salute ONLUS Marche

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RESOCONTO DEL TERZO GIORNO DI CORSO

Cari lettori
,

eccomi di nuovo dietro la mia postazione pronta ad aggiornarvi relativamente al corso che stiamo seguendo: "Ricerca sui me.me. e Utero psiché (Ψ)"!... Dietro a tale comportamento funzionale, si nasconde il "me.me. dell'angolo α" (ordine, regole, tempo, riconoscibilità) il quale è di fondamentale importanza per chi si vuole impegnarsi nel progetto L.I.F.E. e in qualsiasi progetto a dire il vero! Vedete quanto sono brava come Metodista: "teoria-prassi"!

Scherzi a parte, ho un tremendo mal di testa!... Ma dato che tengo realmente a questo blog (immagino ve ne siate accorti), dedico volentieri tempo a questo terzo resoconto che non sarà facile da scrivere, poiché la giornata è stata improntata da dinamiche di vita molto complesse che desidero solo accennare, perché non avrebbe senso sintetizzarle.

Il corso stamattina è iniziato con quello che comunemente chiamiamo il "dia-ballo" o diavolo (dal greco "δια βαλλω" che significa "metto tra", "scollo"). Il Dr. Loiacono ha dovuto usare il suo "me.me. di maschile dominante" per imporre delle regole che devono sottoscrivere tutte le persone in trattamento. Mariano dice che l'accompagnamento è simile al processo di gravidanza e che gli accompagnati sono come gli zigoti (dal greco "ζυγω": "unito a"); utilizza dunque il "me.me. dello zigote" allo scopo di rendere conto della necessità per l'accompagnato di affidarsi all'Utero [devoto] per crescere. Lo zigote è l'inizio delle potenzialità che abbiamo; il "me.me. dello zigote" indica che alcune parti mie si sono messe insieme, ma ancora non posso vivere da solo. Lo zigote ha bisogno di essere accompagnato, se lo si lascia solo ad affrontare la realtà, non ce la farà mai. Concretamente, quale problema si può riscontrare a livello di accompagnamento? Il problema di trovarsi di fronte a persone che non abbiano l'umiltà di riconoscere che da soli non possono andare avanti nella vita e diventino di conseguenza ambivalenti nei confronti dell'accompagnatore. "Ti cerco quando mi ritrovo da solo di fronte alle mie emergenze e sono impaurito, ma non ti permetto di entrare nella mia vita come dici tu: con le tue regole... Anche perché se tu ci entrassi, mi scombussoleresti e mi imporresti delle regole che non mi permetterebbero più di ricorrere alle soluzioni che ho trovato per non soffrire e farmi i cavoli miei". E tuttavia l'accompagnatore deve essere a sua volta una persona che utilizza il "me.me. dell'umiltà" (dal latino "humus" che significa "terra"): riconosce che ha potuto anche sbagliare e si prendere le sue responsabilità rispetto agli aborti avvenuti durante il viaggio...

Dal mio punto di vista, Mariano è stato finora molto bravo a riprendere ogni elemento emerso dalle dinamiche in termine di me.me.; tra i tanti spunti teorici, ha parlato del "me.me. della guerra" che andrebbe fatta un po' ogni giorno e non una volta ad ogni morte di papa, rischiando allora di farlo diventare "me.me. del bombardamento-scoppio". Interessante è stata anche la teoria inerente al "me.me. dell'ospitalità" (dal latino "hostis" e "potis" >> "straniero, estraneo, nemico" e "padrone")...

Verso la fine del pomeriggio, Mariano si è nuovamente interessato al "GraAllaSalute" per spiegare la creazione dei me.me. attraverso le quattro fasi: partendo dal Fondo comune e risalendo fino ad arrivare ai Pensieri antenati.

Vediamo dunque di ripercorrere brevemente il tragitto effettuato da questi me.me. ...

Come si creano i me.me. e quale tragitto devono fare?... Badiamo anche al fatto che in ogni gravidanza, la traiettoria "memica" si può interrompere, abortire...

Innanzittutto come nascono tutti i me.me.? I me.me. provengono tutti dalla "metastoria". Tale termine indica tutto ciò che vi è "al di là della storia", ovvero di tutto ciò che vedo, di tutto ciò che sono. La parola "storia", ricordiamocelo, viene dal sanscrito "id tor"; "id" diventato "fid", poi "vid" significa "vedere" e per derivazione "sapere". In tale parola è quindi veicolata l'idea che sappiamo quello che vediamo. E tuttavia, non è ciò tutto quello che posso vedere né tutto ciò che posso sapere. Non vi è stata mai nessuna storia, che rimasta eterna, andasse bene per risolvere il tutto. Al di là di ciò che vedo con i miei occhi, ci deve essere qualcosa: questo postulato è difeso da ogni religione; tale asserzione non va contro nessuna religione... Molto più maturo è l'atteggiamento che consiste nel raccogliere i me.me. provenienti da ogni tradizione religiosa, filosofica, ecc.

Quindi tutti i me.me. partono dalla metastoria [FONDO COMUNE] che non si può esprimere direttamente; la metastoria avrà i veli di maja (la storia non esprime tutto ciò che è la metastoria; è una versione parziale della metastoria >> per approfondire tale tematica, vedi "Quadrimensionalismo"). Definire un'immagine di Dio - Yavhé - Allah non è possibile.

La metastoria per incarnarsi nella storia ha bisogno di codici: il primo di tutti è il codice "bio-organico" o profondo [IMMERSIONE]. La metastoria diventa la specificità mia: non la conoscerò più in sé, ma per come si manifesta in me... Vogliamo dare un esempio? Qual è la base del progetto "Uguali nella diversità"? Proveniamo tutti dalla metastoria, ma la esprimiamo in modo diverso.

Purtroppo il codice bio-organico non si manifesta così in sé e per sé; devo tener conto di un altro codice che lo esprime (e mi allontano sempre più della mia specificità): passo al codice analogico [COMUNICAZIONE]. Il codice del territorio: se io sono una specificità, tu ne sei un'altra e un terzo ne possiede un'altra ancora... Dobbiamo vedere chi di noi è più forte (come nel regno animale). Questo è il codice del territorio, il codice dell'habitat ed è stato questo con il codice bio-organico fondamentale nel villaggio-mondo. Infatti, prima che avvenisse il mutamento antropologico, nelle società organiche, l'ultimo codice era subordinato ai codici bio-organico e analogico.

Ed eccoci all'ultimo codice, il codice del confronto-differenza, ossia codice simbolico-razionale [PENSIERI ANTENATI]. Perché nasce il codice simbolico? Il bio-organico ancora lo sento? Sì, certo, ma è strettamente collegato al bio-organico oppure no? No, non lo è... Con il codice razionale posso mettere a tacere la mia profondità e credere di poter diventare il "legislatore dell'universo" al posto di Dio (postulato dei moderni e di Blaise Pascal, se non erro che se ne spaventava tra l'altro molto)... Questo modo che poteva funzionare nei primi secoli della modernità scientifica, oggi non funziona più ed è difficile oggi andare avanti essendo tutto testa e nient'altro. Oggi siamo confusi; viviamo di confronti-differenza: chi guadagna di più, chi è più bello e più tutto... Non partiamo dai nostri bisogni e da ciò che sentiamo, da ciò che è rispettoso della cultura e non più della nostra natura. Non c'è metastoria qui, anzi mi separo proprio dagli altri codici: metto insieme dei simboli (dal greco "συν βαλλω") che non hanno un collegamento profondo o bio-organico tra di loro. Se pronuncio la parola "tavola" non c'entra granché con il mobile sopra il quale mangio; non c'è nessuna proprietà di questo oggetto che corrisponda concretamente alla parola "tavolo": questo collegamento risulta da una semplice convenzione. Questo è il codice della "trascendenza": posso con le parole distruggere tutto e ricostruire, non tenendo conto assolutamente del territorio (analogico) e della profondità (bio-organico); si tratta dunque di un codice molto rapido e che non costa niente. Tale codice, arrivato per ultimo, è insignificante paragonato alla nascita della vita sul pianeta, eppure ha spodestato tutti gli altri e ha fatto sì che l'umanità specie negli ultimi decenni si impoverisse molto.

Cosa sono i me.me.? Sono la fede (da "fides": cordicella) che unisce storia e metastoria; media tra l'una e l'altra. La metastoria non si può conoscere senza la storia; in compenso il nostro laboratorio terrestre ci permette dunque di arrivare a questa metastoria. Mariano Loiacono formula una sua "ipotesi metastorica": il me.me. (mediatore metastorico) avrà una partenza metastorica e diversi rivestimenti bio-organico, analogico, simbolico. Più un me.me. ha queste caratteristiche più è valido...

Per ora è tutto; prossimo "rendez-vous", domani: stessa ora, stesso posto, per la penultima puntata.

Un bacio metastorico,

Cindy