Registro Persone giuridiche n. 429
Prefettura di Foggia
Prefettura di Foggia
V° PROGETTO
"LA FINESTRA DI BABICH".
PROGETTO DI CONVIVENZA
AL FEMMINILE.
Giornata dell'accoglienza
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I° giorno .
Ore 18:00, comincia il pomeriggio dell’accoglienza del V° Progetto "La Finestra di Babich". Siamo arrivate a destinazione, Pedaso, un po’ alla volta, a gruppetti regionali. Ad accoglierci uno spettacolare paesaggio fatto di alberi, mare e colline, un insieme di colori, profumi e suoni devoti alle nostre preziose vite: 27 donne in viaggio provenienti da Puglia, Basilicata, Campania, Lazio, Abruzzo, Marche, Romagna, Toscana, Veneto, Lombardia e Friuli, la ventottesima donna ci raggiungerà martedì dalla Sicilia.
La responsabile Giovanna, insieme alle altre coordinatrici hanno mostrato il progetto e ci hanno invitato a presentarci per ascoltare lo stato quiete di ognuna e le motivazioni che ci hanno spinto a partecipare: c’è chi sperimenta per la prima volta una vera condivisione al femminile, chi sente il bisogno di riconciliarsi con i luoghi e le persone, chi vuole imparare a fidarsi delle donne, chi si regala e dedica del tempo per sé.
La serata termina con un caldo minestrone preparato dalla nostra super cuoca Maria.
Lunedì 1 giugno 2015
Entriamo nel vivo del progetto. La mattina ci riuniamo sul prato circondate dagli alberi e dai cespugli, illuminate e riscaldate dal sole con lo sguardo rivolto verso l’azzurro e tranquillo mare.
Dopo le comunicazioni di servizio, Marinella e Annamaria ci introducono in un viaggio di ascolto e immersione nel nostro corpo.
Subito dopo Giovanna ci invita a raccontarci facendo vuoto dell’esterno rimanendo in contatto con le nostre parti profonde. Anna Maria racconta della sua famiglia d’origine, dei vincoli e del rapporto coi genitori e questa cosa innesca un effetto domino per cui Nunzia, Rocchina, Elena, e infine Paola, si immergono nei loro vissuti di figlie in relazione con i padri. Emozioni, lacrime e danze concludono l’intensa mattinata.
Dopo una rilassante e abbronzante pausa, ci riuniamo per la teoria del pomeriggio sebbene alcune donne sentissero ancora il bisogno di immergersi nelle loro storie. Come ha detto Chiara, il negativo come soglia e il dolore come doglia è la spinta a rinascere dalla miseria alla grandezza. Pina Pitta ci spiega che etimologicamente la parola "miseria" viene dal latino miso - odio e la parola "grandezza" viene dal latino gravis – dare peso e quindi, la nostra rinascita dovrebbe partire dal "negativo" subito, che ci ha ridotto e rimpicciolite e di conseguenza ci porta a subire o a distruggere, per arrivare poi alla grandezza, intesa anche come gravidanza del nostro "divino" e dare peso e importanza a ciò che solo io sono.
Questo progetto è un’opportunità per noi di viverci come donne, come bambine, a partire da ciò che solo noi siamo e non per come ci vogliono gli altri.
Dalle storie raccontate emerge il complesso e desiderato rapporto con la figura paterna, tanto da suscitare il tema "nel nome del padre". Mariagrazia dice che noi donne siamo abitate da uomini adulti e quindi i figli trovano il grembo materno già occupato. Questo accade perché le donne sposano la miseria maschile e ne vengono schiacciate, la maggior parte scompare a se stesse.
Infine emerge la difficoltà di Donatella, che poi si rivela non essere l’unica, a stare nel gruppo, a ricontattare le sue emozioni e con esse i suoi ricordi. Tutte ci sentiamo coinvolte impegnandoci a dare il nostro contributo e sostegno. La serata si conclude con la canzone proposta da Marialetizia come inno di riappacificazione ai nostri padri - "Tu sei l’unica donna per me" - convertita al maschile per l’occasione che danziamo strette in un complice ed energico abbraccio.
Accomodate nel salottino del terrazzo, tra patatine e tisane, in compagnia delle lucciole e della luna piena abbiamo scritto questo post augurandoci una serena notte in previsione della giornata di domani.
Marialetizia,
Nunzia,
Adriana e Sonia
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