lunedì 27 aprile 2015

Fortino S. Antonio - Bari, 25 febbraio 2015.IV ANNIVERSARIO DELLA NASCITA DELLA FONDAZIONE NUOVA SPECIE.




FONDAZIONE NUOVA SPECIE ONLUS 
Registro Persone giuridiche n. 429 
Prefettura di Foggi







Associazione alla Salute Bari




LA FONDAZIONE NUOVA SPECIE:
UNA NUOVA SOLIDARIETÀ PER LA CRESCITA DELL'INDIVIDUO E DELLE COMUNITÀ TERRITORIALI.



Bari. Terra che guarda verso il mare. 
Verso quell'Oriente dove nasce il sole. 
Qui, fin da quando nasci, ti sporchi del caos, delle contraddizioni, di quel calore che è insieme colore e rumore, musica che accoglie e culla ma anche rumore che assorda e distoglie. 
Di qui in tanti sono partiti, qui in tanti tornano.


Quest'anno è proprio qui che vogliamo festeggiare la Fondazione Nuova Specie. É l'Associazione alla Salute Bari ad organizzare questa giornata.
Non è una festa tradizionale. 

Questa festa ha in sé i segni tangibili della transizione, di un volto che cambia, di un tempo che si scioglie in uno che lo segue, di un vecchio che non è più e di un nuovo che non è ancora. 


Come un organismo che si affaccia ad un'altra tappa di crescita, le sembianze sono fluide, sfumate, liquide. Gli opposti giocano, si rincorrono, a volte danzano, a volte si scontrano. È il viaggio di ogni entità viva e reale. È il viaggio di ognuno di noi.



Siamo al Fortino Sant'Antonio. Un fortino in qualche modo è una fortezza, una struttura di difesa e protezione a qualcosa che è prezioso. Ed è proprio così, oggi tra queste mura celebriamo qualcosa che è prezioso. Per ognuno di noi, per la storia della vita, per il procedere di chi non si arrende alla stanzialità ma che è ancora in cerca di nuove rotte verso terre e cieli nuovi.

Arriviamo sotto una pioggerellina, quasi un segno benedicente, una presenza delicata di "Sora Acqua che bagna le nostre parti terra arida e che ci indica che spesso alla vita serve che dall'alto torniamo alla terra per renderla e renderci fertili, ammorbidirci. Oggi c'è anche "Frate Vento", il mare è in tumulto, come il cambiamento che rimescola le nostre acque, a volte dolcemente, a volte potente e deciso. Gli antenati sembrano accompagnarci spingendoci a “stare dentro”.
Oggi è il compleanno di Mariano. In un cerchio aperto verso l'orizzonte levantino, lo celebriamo con dei pensieri

Ci accompagnano i suoni profondi del didgeridoo, ce li regala lo "spirito-soffio" sensibile di Francesco. Il suo suono è dolce e potente, smuove e accarezza la pancia e quasi sembra riconnetterci ad una vibrazione unica, universale, originaria. 

Il mare solcato da Mariano in tutti questi anni si sente tutto, circola tra di noi come un'energia sacra, solenne, che provoca al risveglio e alla liberazione del nostro "spirito creatore". I suoi occhi portano traccia di tutto l'osservato e contemplato; la vastità che esprimono quasi dà vertigine


Arrivano pian piano i partecipanti alla giornata, reduci da viaggi più o meno lunghi...eh beh, abbiamo ospiti da tutta Italia! Gli riserviamo un'accoglienza calda e gustosa con “popizze” di benvenuto, tipiche frittelle bagnate, o meglio “sponzate” nello zucchero, preparate da due "massaie" che aggiungono un po' di folklore tra un colorito dialetto e un pentolone di olio fumante...

Oggi è anche giornata aperta al confronto e tentativo di intreccio e scambio col territorio e le istituzioni locali.


Si apre il Convegno dal titolo “La Fondazione Nuova Specie: una nuova solidarietà per la crescita dell'individuo e delle comunità territoriali”.

La Fondazione Nuova Specie è già un modello di buone prassi che, ormai da decenni, opera nella sanità e nel sociale con una importante opera di prevenzione e di sostegno alla crescita-non frantumazione dell'individuo.  



Una festa è anche un rito
Un rito, come ci ricorda etimologicamente la radice “ri”, è anche un passaggio, un mettere insieme e celebrare una identità che già è, la terra che ha già percorso e conosciuto un organismo-entità e individuare il nuovo porto verso cui può ancora andare e spingersi e le opportunità che dalle nuove rotte, dai nuovi passi possono nascere. 



Inizia il convegno, si aprono i lavori. 
Dopo il benvenuto e i saluti delle Istituzioni, in un arcobaleno di interventi, per argomento, stile e inflessione linguistica regionale, raccontiamo per parole e immagini qual è l'impegno concreto della Fondazione Nuova Specie: 


attraverso il G.E.I.P.E.G. (Genitori Educatori Insegnanti Progetto Evolutivo-Globale), nella scuola, nell'accompagnamento alla crescita e allo sviluppo, all'integrazione delle nostre parti-“codici”, ovvero simbolico-razionale, analogico-fisico, biorganico-emotivo, e al sostegno-formazione delle famiglie, degli educatori, degli insegnanti


attraverso le Convivenze Intensive(Conv.Inte.), progetti di convivenze intensive con l'obiettivo di tornare all'intero delle nostre parti, riscoprire-scoprire-rimettere in viaggio ciò che di noi può essersi fermato, incantato, congelato, armonizzando il nostro insieme Femminile-Maschile


attraverso il Centro Documentazione Nuova Specie che si occupa di raccogliere la memoria storica per garantire e tramandare un archivio di tutta la ricerca scientifica e antropologica frutto di questi anni di immersione e lavoro e tanto altro ancora.

Potrebbe essere un buon momento di confronto e scambio tra gli addetti ai lavori e con le Istituzioni. Oggi, più che mai che l'offerta delle Istituzioni tradizionali è spesso insufficiente e inadeguata a rispondere ai bisogni emergenti di una folla disorientata e che in tanti casi perde il senso e il piacere della propria esistenza, sarebbe importante fondere le esperienze e gli stili, sinergizzare le forze e creare contesti in cui occuparsi dell'individuo nel suo essere speciale e irripetibile; dei contesti in cui non ridurre, preoccuparsi e occuparsi della malattia-morte ma invertire il punto di vista partendo dalla potenza che ognuno di noi originariamente era e che può esprimere, mettere in circolo e far esplodere. E non tornerebbe più questo al mondo in termini di energie, risorse, molteplicità? 

Il Progetto Nuova Specie è ambizioso, per certi versi irriverente e strano nella sua semplicità e "naturale scientificità". Ahimè, anche stavolta è stato complesso rianimare la verve collaborativa e di scoperta delle istituzioni; ahimè, anche stavolta l'apertura e il piacere di incontrarsi e conoscersi ha camminato spalla a spalla con la diffidenza e l'autarchico senso di pienezza che basta a se stesso e ama riferirsi e specchiarsi solo in se stesso. 
Bella invece è stata la presenza degli addetti ai lavori, in particolare della referente della Cooperativa A.L.I.C.E., che ha aggiunto al coro una voce viva e schietta.




Il pubblico segue incuriosito, alcuni pur ascoltando attenti restano ai margini, altri, riconoscendosi in alcuni vissuti testimoniati, si commuovono e ci regalano la loro emozione.
È bello ascoltare le domande incuriosite di alcuni a fine convegno.
Le porte chiuse non sempre sono un fallimento, una sconfitta. A volte stanno semplicemente ad indicarci che altrove c'è una strada più adatta a noi. 
Oggi questo convegno mi parla di questo.       



È tempo di privilegiare chi ha voglia e apertura, chi ascolta e, sentendosi mancante, conserva una particina vuota e libera e, pur avendo incontrato terre fertili, si spinge oltre quel che gli è già noto.
È ora di pranzo, la pioggia ritorna e stavolta più forte. Bontà vegane e una tavola imbandita di dolci ci coccolano i sensi.

Oggi è anche il compleanno di Marinella che, per l'occasione, si è fatta il regalo più bello, la sudata e sognata laurea in Psicologia, primizia anche di un lungo percorso.



Ci aspetta un pomeriggio alla scoperta del borgo antico, di “Bari vecchia, qui si chiama così. 
"Sora Acqua" ci dà tregua, la pioggia si attenua pian piano. Smette di piovere e noi ci disperdiamo tra viuzze e viottoli accompagnati dalle guide che, con aneddoti e detti in vernacolo, ci sanno incuriosire a quest'antica cittadina al di qua delle mura.
Camminiamo, i passi sulle “chianche” e gli sguardi al cielo. 

Si fa sera, ci salutiamo, ognuno torna alla sua terra, dalla Muraglia lo sguardo va all'orizzonte che si perde nell'imbrunire.
L'orizzonte che è prospettive, spazio ampio in cui puoi perderti e ritrovarti infinite volte.
E chissà come e dove ci ritroveremo alla prossima festa...



Graziana














lunedì 20 aprile 2015

Sasso di Castalda (PZ), sabato 11 aprile 2015. VI° PROGETTO RAINBOW. Bilancio finale.

FONDAZIONE NUOVA SPECIE ONLUS 
Registro Persone giuridiche n. 429 
Prefettura di Foggia




VI° PROGETTO RAINBOW.
TREDICESIMO GIORNO: 
BILANCIO DEL PROGETTO.

  

Siamo giunti a sabato 11 aprile 2015, ultimo giorno di questo VI° Progetto "Rainbow" svoltosi a Sasso di Castalda, in provincia di Potenza. Ci troviamo all'interno del Teatro Comunale per la giornata di bilancio finale di questo progetto. Coordinano questa giornata Gioele Tartaglia e Giovanni D'Errico, visto che Mariano sta facendo il suo salto precipiziale e Francesca Loiacono lo sta accompagnando.


Gioele prende la parola alle 10:30 e chiede ai Rainbownauti di uscire dalla sala e rientrare per presentarsi come equipaggio. Ci raccogliamo all'ingresso e veniamo accolti tra le note di "O Fortuna" di Carmina Burana. Gioele a questo punto presenta il capitano della nave, Raffaele Matera, e i conduttori-coordinatori, primo tra tutti Raffaele Cimetti, Barbara Loiacono, Daniela Marcobelli e l'outsider Cristiano Ceglie.

Giovanni D'Errico chiede di dire qualcosa a riguardo della situazione di Mariano e Francesca L. emozionata sottolinea di aver affrontato la situazione senza Barbara. Ha dovuto farsi carico della responsabilità di rivedere il calendario degli impegni di Mariano annullando diversi eventi e diverse partecipazioni. Mariano si sta vivendo questo passaggio come un padre che affida un figlio a terzi.


Per far conoscere meglio il progetto Rainbow, il gruppo presenta la canzone che lo ha accompagnato: “Ho imparato a sognare” di Fiorella Mannoia.

A seguire viene presentato il video preparato durante la notte da Cristiano e Barbara, veramente rappresentativo dei momenti trascorsi insieme e pregno di emozioni.

A questo punto viene ringraziata tutta l'Associazione alla Salute Basilicata per la presenza e accoglienza durante questo progetto, primo fra tutti Andrea, poi vengono chiamati Giuseppina, Tonino e Assunta.

Marco Masullo comunica che il giorno successivo ci sarà la Supervisione della Coppia di Giuseppina e Tonino.


Si inizia con il bilancio: comincia Roberto Di Filippo che è riuscito ad iniziare a sciogliere cose che si vergognava a fare. Giovanni D'Errico raccoglie dicendo che anche per lui la cosa importante raggiunta grazie al proprio Rainbow è stato sciogliersi un po' con il corpo, facendo cose senza usare troppo la testa.

Roberto cede il testimone ad Ivan, il quale si è vissuto i primi giorni in maniera un po' alienante ma poi con l'uscita a Maratea ha cominciato a sentire il gruppo.

Ivan chiama Paolo, Paolo è confuso, fa fatica a selezionare i suoi bisogni, vive il corpo e le emozioni in maniera scollata, tuttavia, nonostante la tentazione di mollare è riuscito a concludere il progetto e per questo Raffaele gli dà il giusto valore e si complimenta con Paolo sottolineando che è il partecipante più giovane del progetto. Il bilancio di Paolo si conclude con un ballo con il padre, Max, tra le note di un brano musicale suonato dal vivo da Giacomo.

 
Alle ore 13:00 si sospende il bilancio per la pausa pranzo. Dopo un lauto pranzo a base di orecchiette al pomodoro e carne alla brace ci siamo ritrovati davanti al teatro a ballare danze popolari. Bellissimo, tutto spontaneo, anche la quadriglia franco-barese improvvisata da Vincenzo Matera.

Si riprende alle 15:10 e Raffaele Cimetti prende la parole dando la precedenza a chi deve partire.

Accogliamo il sindaco che ci trova mentre balliamo "Cambiamenti" di Vasco Rossi. Il sindaco riconosce l'importanza del lavoro della Fondazione Nuova Specie ed è onorato di ospitare per la seconda volta questo progetto nella proprio comune. 


Dopo aver salutato il sindaco, Raffaele chiama a questo punto Brunella, la quale riporta la propria esperienza positiva. Raffaele e Daniela le danno il giusto valore per tutto quanto ha dato al gruppo.

Si passa a Francesco de Nittis il quale viene invitato a scrivere il bilancio per iscritto. Barbara gli dà valore invitandolo a non fermarsi alle prime difficoltà e continuare ad esprimere i suoi colori.

Tocca a Giuseppe, che si è goduto il progetto considerato molto "vacanziero" e si sente più predisposto ad accogliere il nuovo.

Monica accompagnata da Daniela viene molto valorizzata per gli enormi passi fatti considerando gli oltre 20 anni di “crocifissione” subiti dalla stessa. Si festeggia Monica tra le note di "Lady Madonna".

Lara viene accolta con un corale “Sei bellissima” spontaneo accolto con leggerezza e grande femminilità. Lara racconta l'importanza del rito di Maratea, i 3 papà, Roberto, Diego e Giuseppe. Gioele riconosce questo passaggio di Lara che si sta godendo la propria parte figlia e bambina. Viene celebrata Lara tra le note di “Can you feel the love tonight” di Elton John.

Tocca a Michele Amato il quale è stato molto male fisicamente e ha avuto paura di spronfondare, Raffaele l'ha confortato, anche Giovanni lo elogia per la capacità di essere onesto e coraggioso nel mettere fuori le proprie debolezze.

Ornella inizia a dar valore al proprio corpo. Balliamo e festeggiamo Ornella a suon di “Vivere” di Vasco Rossi. Barbara consegna l'attestato. La mamma, Silvana, riconosce i cambiamenti di Ornella e ringrazia il Metodo alla Salute e in particolare Raffaele Cimetti. Il padre riconosce il nuovo equilibrio di Ornella e Raffaele vuole che egli balli con Ornella e lo fanno tra le note di “Se mi vuoi” di Pino Daniele con la voce anche di Giorgia.

Daniela S. ha realizzato che solo due settimane fa NON conosceva nessuno e che invece oggi si sente accompagnata e in sintonia con tutto il gruppo. Si è goduta e ha scoperto la BASILICATA (da piccola non sapeva neanche dove si trovava), gli ampi spazi e ha apprezzato in particolare l'accoglienza dei Lucani. Lara consegna l'attestato e riconosce la capacità di Daniela di esprimere vari colori.

Gianluigi, il Rainbow non voleva farlo! Adesso invece è molto contento di aver accettato la sfida e ha vissuto l'esperienza come se fosse in una grande famiglia. Ha apprezzato in particolare le uscite, specialmente quella di Maratea ma anche l'escursione nel Faggieto, dove al centro ha sentito la presenza di un papà molto forte, Zi Michele, mentre tutt'intorno ha avvertito la presenza dei figli che danzavano tra le onde del vento. Consegna l'attestato Daniela Marcobelli.

Raffaele Matera, parla del progetto come di una medicina antica, ricevuta come dono. Raffaele Cimetti valorizza Raffaele Matera per la sua sensibilità e i tanti talenti che ha, gli consiglia di vivere la tristezza come diritto e non con un senso di colpa. Lo esorta ad usare la capacità di cogliere le cose e renderle produttive e meno astratte. Raffaele Cimetti chiama il vice-comandante Cristiano per la consegna dell'attestato, il quale ringrazia per la nomina a vice e si complimenta con Raffaele Matera. La mamma di Raffaele Matera, molto emozionata, rappresenta le proprie paure. Il padre ringrazia tutti in particolare Raffaele Cimetti. Giacomo improvvisa un motivo musicale popolare e la famiglia Matera balla.

Michele Fontana ha vissuto questa esperienza in modo straordinario e vorrebbe ripeterla quanto prima, esprime inoltre il desiderio di voler ridurre i farmaci in modo la sentire meglio in corpo le emozioni e sentirsi ancora più vivo. La mamma, Teresa, lamenta l'aver sentito la mancanza di Michele per ben due settimane, viene consigliato alla mamma di fare una Settimana Intensiva con il marito. Michele invita a ballare Lara, il brano è "Gelosia" di Adriano Celentano. Filippo, consegna l'attestato.


Cristiano Ceglie si è commosso nel vedere Michele Fontana, dispiaciuto per i danni che più o meno involontariamente i genitori possono fare. Cristiano ringrazia i propri genitori con grande emozione e grande trasporto, bacia loro i piedi e racconta loro dei propri progressi e dei propri bisogni. Momenti veramente profondi seguono e risulta impossibile tradurre in parole le emozioni e le sensazioni provate durante questi momenti magici. Cristiano chiede di poter ballare “Blue eyes” con il padre. Alla madre, Cristiano, dona un bacio. Prende la parola il padre di Cristiano che confessa la propria emozione ed è pentito di essere stato particolarmente assente durante la crescita di Cristiano e si complimenta con il figlio per gli ottimi risultati raggiunti. La madre gli bacia le mani e lo ringrazia per la sollecitazione a continuare il Viaggio della Vita. Tonino consegna l'attestato, emozionatissimo e confessa una iniziale antipatia nei confronti di Cristiano dovuta principalmente a uno specchiarsi in parti che Tonino non voleva affrontare. Gaetano celebra l'incontro tra il maschile e il femminile di Cristiano con “Il Re” di Jovanotti. Tutti vogliono partecipare alla celebrazione di Cristiano con lunghi abbracci.

Per Barbara Loiacono questo è il II° Progetto "Rainbow", il precedente è quello svoltosi a Celle. Ha vissuto questo progetto con un focus sulla rielaborazione del rapporto con il padre. Agli inizi sentiva le difficoltà del gruppo ad amalgamarsi, poi grazie all'azione dello Spirito si è sentita alleggerita. Anche la presenza di Daniela Marcobelli l'ha aiutata. E' molto addolorata per le condizioni di Mariano ma la presenza di Francesca Loiacono allevia questa sofferenza ed è molto orgogliosa del lavoro svolto dalla sorella. Raffaele Cimetti le manifesta la stima e considera il suo contributo fondamentale per la missione da compiere. Barbara aggiunge che per lei andare al bosco è stato come andare in chiesa, il vecchio faggio le ha parlato e si è sentita in sintonia con parti molto profonde di se. Francesca, carica di emozioni, le dice che è venuta al bilancio per onorarla. Gioele aggiunge di sentire che lei, Barbara, sta facendo un passaggio analogo e parallelo al passaggio che sta compiendo Mariano e che grazie alla profondità del rapporto con Francesca si è permessa di aprirsi di più. Francesca e Barbara ballano tra le note e la melodia de “Il mio canto libero”, di Lucio Battisti, circondate da Raffaele, Cristiano, Daniela e Vincenzo. Cristiano consegna l'attestato di partecipazione e ringrazia Barbara per considerarsi sorella. Francesca consegna a Gioele la goccia dell'arcobaleno e lo ringrazia per aver accettato di condurre questo bilancio.

Daniela Marcobelli è contenta ed emozionata, ringrazia Giuseppina, Tonino e Simona per il grande impegno, Assunta e tutta l'Associazione alla Salute Basilicata, ringraziano soprattutto Raffaele Cimetti. Gioele chiama Daniela "mamma," "mammina"... "mammella". Gioele esorta Daniela a riconoscere i mille colori che ha. Un ballo, “Volare”, permette a Gioele e Daniela di ballare. Daniela viene celebrata e fatta volare tra le note di “Marina”. Silvia consegna l'attestato a Daniela.

Silvia Tarantino ringrazia i coordinatori e i Rainbownauti. E' arrivata con la confusione e va via con la confusione ma è diverso. Non si sente di aggiungere altro e chiede di poter ascoltare “L'isola che non c'e'”. Simona consegna l'attestato.

Francesco Mauri si riconosce un valore inestimabile e ringrazia tutti per il sostegno ricevuto. Sono 6 giorni che non prende farmaci e per questo riceve un applauso di incoraggiamento. La mamma di Francesco ringrazia tutti soprattutto Mariano. Il padre è felice perché stamattina Francesco lo ha accolto calorosamente, ringrazia tutti, il gruppo per tutto il sostegno e grazie al movimento messo in moto riconosce i benefici apportati a tutta la famiglia.

Mila dice che il gruppo per lei era strano ma poi si è rivelato ricco, creativo, con tante specificità. E' stato un Rainbow ricco; sono arrivata senza ruolo, riconosce il valore di Cristiano e ringrazia Mariano perché quello che ha seminato sta dando i suoi frutti. Gioele dice di Mila di iniziare a chiedere per lei, di chiedere alle persone di mettersi a suo servizio.

Diego dice che gli dispiace che sia finito, dice che è arrivato molto male, riconosce la sensibilità dei conduttori verso se stesso  per averlo aiutato a scendere.


Alle 20:45 il bilancio viene sospeso per la cena e si riprende alle 21:45 con la consegna dell'attestato a Ivan e la sua performance in dialetto sardo.

Elena ringrazia l'Associazione alla Salute Basilicata. Un Rainbow l'aveva già fatto ma questo è stato molto più profondo. “Riprenditi la tua Vita riprenditi quello che sei”. Elena si esibisce in una danza molto sensuale tra le note di “Ballati tutti quanti”, circondati da quasi tutti i Rainbownauti. La mamma di Cristiano consegna l'attestato.

A Ruggero il Progetto "Rainbow" è piaciuto moltissimo ma l'ha stancato molto e non sa dove rientrare, Gioele espone il suo punto di vista e Ruggero si lancia in una esibizione canora presentato da Cristiano. Diego ha consegnato l'attestato.

Giacomo ricorda che Mariano è stata la prima persona al mondo a dargli valore. Veniva da un periodo di confusione. Si è goduto l'accoglienza considerata meravigliosa. Gioele esponendo il proprio punto di vista gli consiglia di risalire a Foggia alla Casa Madre e assumere un ruolo da uomo della casa, durante la settimana intensiva prossima. Consegna l'attestato Ruggero.

Filippo ringrazia le persone, maschi e femmine che si sono posti in maniera attiva verso di lui e dice che lui si è impegnato ed ha dato quello che poteva. Quindi Filippo con Silvia e Lara si esibiscono in uno "spogliarello" mozzafiato senza eguali a ritmo di "Bombastic" di Shaggy. Cristiano consegna l'attestato di partecipazione, dicendogli di essere una persona che va di cuore nelle cose.

Ultimi due Rainbownauti ad essere celebrati sono Roberto Pasini, a cui Raffaele chiede a tutti di alzarci in piedi e ringraziarlo perché senza di lui tante parti nostre non si sarebbe smosse.. è il protagonista ed enzima indiscusso del "Rainbow"... Roberto sale sul palco da vera star e balla in maniera coinvolgente e giocosa un rap, che ci porta tanta energia..


Infine il nostro maestro, Raffaele Cimetti, grande anima di questo Rainbow, tutti lo accogliamo con la canzone di Raffaella Carrà “Che musica maestro” e festosamente gli balliamo attorno... e ci mettiamo attorno ai suoi piedi per dimostrargli il sincero ringraziamento per esserci stato in maniera continuativa ed instancabile per tutto il Rainbow, riuscendosi anche a ricaricarsi e prendersi pezzi del padre, facendo una sua scialuppa da un amico del padre, che casualmente avevano incontrato a Viggiano Gaetano e Veronica... che dire un vero maestro dei nostri tempi, che è riuscito grazie all’accompagnamento devoto di Mariano a riprendere in mano la sua vita e quella di coppia partendo da una situazione molto frantumata... e ad essere esempio per gli altri... altro che chiacchiere!

Il "Rainbow" è finito; andate in pace!

Michele Amato e Filippo Marroccoli















sabato 18 aprile 2015

Sasso di Castalda (PZ), venerdì 10 aprile 2015. VI° PROGETTO RAINBOW. Dodicesimo giorno.

FONDAZIONE NUOVA SPECIE ONLUS 
Registro Persone giuridiche n. 429
Prefettura di Foggia




VI° PROGETTO RAINBOW.
DODICESIMO GIORNO: 
VISITA AL VECCHIO MAGGIO.
 
 
Inizia la giornata con una veloce colazione ed i preparativi per l’escursione verso il VECCHIO FAGGIOZi Michele.


Parcheggiamo le macchine e dopo una bevuta di acqua di sorgente intraprendiamo il sentiero che ci porta verso la destinazione prefissa.

Arrivati a destinazione ci appare Zi Michele con tutta la sua imponenza, un faggio di circa 500 anni alto più di 30 metri pieno di nodosità testimonianti  la potenza in positivo ma anche il dolore, la sua umiltà che non ha paura delle contraddizioni ma le racchiude, Raffaele gli rende omaggio.


Lara prostrata a lui esprime il suo dolore, perché è sempre vista come sirena e come parte materna e reclama la sua parte bambina, evidenzia le sue fragilità e chiede di fare un passaggio, Raffaele la benedice massaggiandole i piedi nudi con il muschio, Silvia con gli altri elementi della terra.

Diego accompagnato da Ivan riconosce nel faggio le caratteristiche del padre ne celebra le radici.

Barbara ringrazia  la presenza del Faggio  di cui sente il dono, le grandi radici fanno vedere una grande forza, una saggezza di chi cresce senza far rumore, chiede di aiutarci a sentire queste forze profonde e silenziose.


Vede le radici del progetto che Mariano ha fatto nascere e gli chiede di reagire, e di riprendere la forza sotterrata per riempirle di gratitudine.

Michele dice che non è stato riconosciuto e chiede di essere visto dalla potenza dell’albero, si abbandona in un pianto liberatorio abbracciato all’albero, Silvia si e concessa di gridare tutto il suo dolore, Filippo chiede umilmente e con dignità di sviluppare in questo anno il suo tronco, Giacomo accompagnato da Giuseppe e Diego è molto fermo, interviene Cristiano che gli dice di prendere con positività sia i momenti di chiusura che quelli di iperattività, gli omaggi si susseguono in continuità da parte di tutti i componenti dell’escursione.


Il rito si chiude con un pensiero collettivo tutti abbracciano l’albero e si congedano da lui.

L’escursione si chiude con la preoccupazione per la scomparsa di Brunella, Robertino, Raffaele M. ed Ornella dopo un breve consulto si decide di mandare Raffaele alla casa che li ritrova per strada. Arrivati a casa R. informa Paola che la sorella colpita da un tumore è in gravi condizioni, e l’accompagna a Potenza per prendere il treno per  Roma.

La giornata termina con una partita di calcetto proposta da Raffaele, contro dei ragazzi immigrati del posto; si perde con onore che finisce 3 a 2, tutti soddisfatti festeggiamo Filippo, il migliore in campo.


Mila e Roberto D.















giovedì 16 aprile 2015

Sasso di Castalda (PZ), giovedì 9 aprile 2015. VI° PROGETTO RAINBOW. Undicesimo giorno.

FONDAZIONE NUOVA SPECIE ONLUS 
Registro Persone giuridiche n. 429
Prefettura di Foggia




VI° PROGETTO RAINBOW.
UNDICESIMO GIORNO: 
SCIALUPPE...


Da ieri i marinai, ormai immersi nel viaggio, navigano giorno e notte per esplorare insieme le profondità dell’oceano.


Seconda giornata dedicata alle Scialuppe; oggi non ci sarà Raffaele C. che si recherà da un amico del padre per recuperare una parte importante del suo passato.

La I^ Scialuppa, con Diego come embrione, vede come equipaggio Ruggero, Giacomo, Paola, Francesco De N. e Cristiano

La II^ Scialuppa: embrione - Brunella; equipaggio - Monica, Michele A., Ivan e Lara.
La III^: embrione - Filippo; equipaggio - Silvia, Daniela S., Michele F.
La IV^: embrione - Gianluigi; equipaggio - Daniela M., Giuseppe, Mila.
La V^: embrione - Raffaele M.; equipaggio - Elena, Roberto De F., Robertino e Paolo.
La VI^: embrione - Francesco M.; equipaggio - Ornella e Barbara.
 
Nel pomeriggio ci ritroviamo per i bilanci.
 
 
Cominciamo dalla Scialuppa di Raffaele M.: sono usciti riproducendo un modello familiare (2 genitori e 3 figli), hanno fatto la spesa e pranzato al ristorante. Raffaele dice di essere contento dell’esperienza, definita come “centrale”, e che sta cercando nuove modalità di comunicazione in famiglia.
 
Diego è riuscito a scendere nelle profondità, nel suo maschile e nel rapporto con suo padre morto proprio un anno fa. Per lui è stato fondamentale essere parte di una scialuppa numerosa, dove ogni componente ha suonato diversi note, aiutandolo anche a “riscendere” ogni qual volta sentiva di risalire e tornare ad utilizzare il codice razionale

Utile è stato per lui sentire il dolore (grazie all’intervento di Ruggero), esperienza che lo riporta immediatamente al codice analogico e ad un ascolto più profondo di sé. Con l’esperienza di oggi sente di essere riuscito ad esprimere il suo maschile, in continuità con ciò che ha vissuto nel progetto EVVIVA, anche attraverso il corpo. Fondamentale è stato il rito che gli ha consentito di lasciare andare suo padre con serenità.


Brunella ha selezionato subito il bisogno esprimendo il suo dolore nei confronti del padre; gli accompagnatori rilevano che abbia sfruttato l’occasione solo in parte perché come velocemente è scesa nei suoi codici profondi, altrettanto rapidamente è risalita. In proposito Daniela M. sostiene che spesso il vissuto dell’embrione è diverso da quello dei facilitatori perché ognuno ha la sua verità.

Filippo è riuscito a metter fuori il suo maschile in famiglia dopo il Progetto EVVIVA; nel raccontarsi emerge il nodo delle relazioni di coppia e del ruolo di sostituto-padre rivestito da anni in famiglia. L’equipaggio lo invita a fare l’esperienza del ricevere concretamente attraverso un massaggio esprimendo chiaramente anche i suoi bisogni. In questa esperienza ha toccato le emozioni profonde del suo bio-organico e liberato il corpo. 



Silvia nell’accompagnare come sirena Filippo, si riconosce più consapevolmente questa parte e chiede di essere a sua volta accompagnata nella relazione con Francesco De N.
 
Daniela S. si è molto immedesimata nell’embrione avendo vissuto le medesime difficoltà nelle relazioni.
 
Raffaele C. rientra dalla sua Scialuppa contento di quanto ha potuto recuperare della figura paterna confrontandosi con l’amico del padre, recando ricchi doni  per tutti. Offre a Silvia e Francesco una chiave di lettura del loro rapporto invitandoli con decisione a distinguere l’esperienza metastorica dalla storia, ma comunque a “viversi” con libertà e chiarezza. 

 
Gianluigi esordisce dicendo che il suo bilancio non è molto positivo: ritiene di essersi immerso poco, condizionato dal confronto con altri embrioni e dalle sue aspettative. Gli accompagnatori ritengono invece che, nonostante le difficoltà ambientali e le condizioni di partenza, sia riuscito a toccare aspetti significativi del rapporto col padre. Viene invitato a invertire il suo circuito anteponendo il positivo al negativo e ad individuare piccoli obiettivi concreti da raggiungere. Gianluigi stesso peraltro si era già assunto impegni in proposito.

Francesco M. racconta del massaggio che ha ricevuto (preceduto da un momento di cura della persona offerto da Barbara a lui ed Ornella) e di cui è stato molto contento perché gli ha consentito di rilassarsi. Ha poi spontaneamente ricambiato il massaggio ad Ornella con molta delicatezza e dolcezza. 

Concludiamo il bilancio delle Scialuppe con il ballo fra Re Francesco I° e la Regina Ornella sulle note di “Questo piccolo grande amore”  e il rito del taglio della barba a Raffaele M.

Daniela S. e Diego