VIAGGIO METASTORICO
NEI MARI DEL NORD
DI MARIANO E BARBARA.
questo post è per raccontarvi un po’ il viaggio che io e Mariano abbiamo fatto dal 17 al 24 maggio scorso nei mari del nord, grazie al regalo che molti di voi hanno contribuito a farci.
Dopo un viaggio in aereo da Bari a Roma per arrivare in Danimarca, siamo partiti dal porto di Copenhagen a bordo della MSC Poesia per solcare le acque del mar Baltico in direzione Warnemünde (Germania), Stoccolma (Svezia), Tallin (Estonia), San Pietroburgo (Russia).
La proposta di fare questo viaggio è stata fatta tempo fa da Mariano, per festeggiare un lungo periodo di lavoro insieme all’interno del Progetto Nuova Specie. Poi mia sorella Francesca ci ha dato una mano ad organizzarlo, anche spingendoci a scegliere di fare una crociera… Proprio io che le crociere le ho sempre schifate, perché le vedevo come vacanze per ricchi anziani che vogliono passare il tempo senza fare sforzi e con tutti i confort a cinque stelle (e non parlo di Grillo).
Posso dire, tuttavia, che il fatto di stare in mare per vari giorni è stata una esperienza bella. Dal ponte della nave ho potuto respirare l’aria e il vento proveniente dal mare, ammirare lo spettacolo del sole che nasce e che tramonta, vedere gli isolotti di terra e i fiordi sparsi nei mari nordici, le piccole onde che si accendevano e si spegnevano come le stelle del cielo. Anche la sensazione di quella leggera instabilità e movimento della nave è stata bella, sembrava un po’ di essere cullati dalle onde.
Come ogni nave da crociera che si rispetti, vi erano al suo interno diverse locazioni per intrattenersi, bere alcolici, giocare nel Casinò, ascoltare musica e ballare, fare shopping nelle boutique, assistere agli spettacoli teatrali, rilassarsi nell’Aura SPA e solarium, fare esercizi nella palestra, mangiare a volontà nella zona bouffet o al ristorante, fare un bagno in piscina, prendere il sole, avere il servizio in camera, partecipare alle serate di gala e a quelle a tema.
Per esplicito divieto da parte dei miei familiari, non ho potuto portare con me il computer, per poter lavorare nei tempi morti. Questo mi ha permesso di vivermi quei giorni veramente come uno stacco dall’ordinario (e di non fare in tempo a deregistrare gli atti del prossimo Corsaggio).
È stato bello partecipare alle escursioni previste nelle capitali del nord, di cui ho potuto apprezzare la diffusa presenza di parchi, boschi, fiumi e canali, la simmetria e organizzazione delle città, le piste ciclabili ampiamente utilizzate, i palazzi colorati e le case dal tetto spiovente con le finestre e le mansarde abitate, le insolite giornate di luce che si dilungano oltre la notte, le belle ragazze bionde e alte, i musei, le architetture, i monumenti, le città medievali, lo spirito di autonomia, le aiuole fiorate, la pulizia e l’ordine delle strade.
Stare con Mariano mi ha permesso di fare anche un viaggio dentro me stessa, per comprendere altre parti di me su cui ancora devo crescere o verso le quali voglio procedere.
Per esempio, ho visto quanta paura (che è l’altra faccia del desiderio) ancora mi fa il contatto con un corpo maschile, quanto radicata sia ancora la mia tendenza a essere territorio che si fa dominare e quanto la mia indipendenza sia ancora fragile, come il monumento di vetri della cittadina estone Tallin, che ha raggiunto la sua autonomia politica solo dal 1991, dopo anni di dominazione tedesca e russa. La rotta della mia nave è ancora incerta e timida, e il timone ancora non è gestito da me.
Per concludere, riporto quanto ho scritto in una pagina del mio diario di bordo:
“Ho ancora molto da fare, e non parlo delle cose materiali, ma del lavoro da fare dentro di me, poiché ora è proprio il tempo che io faccia questo salto nella mia adultità, che lasci queste vesti da ragazzina che mi stanno strette. Qui si tratta di un mutamento profondo che parte da dentro di me. Lo sento che adesso entro veramente in una nuova terza fase della mia vita, dopo quella infantile e adolescenziale, che è quella adulta, in cui devo cambiare proprio mentalità nel leggere e fare le cose.Sento che questo viaggio segna per me uno spartiacque anche rispetto al rapporto con mio padre. Lui stesso in questi giorni ha detto che ora lui vuole consegnare il testimone del percorso beta-gamma a un gruppo di giovani, tra cui ci sto anche io.
Quindi credo che il mio essere più adulta è anche credere che questo Progetto Nuova Specie ha un valore importante e che mi ci posso dedicare come ambito emergente della mia vita e della mia attività da adulta, sapendo che, pur se ancora mi sento incapace per tante cose, posso crescere come sono cresciuti in tanti. Resta da vedere per me in che modo mi voglio coinvolgere nel rapporto con gli altri e nel creare relazioni profonde, di aiuto, poiché per me questo resta ancora un punto dolente sul quale faccio difficoltà e su cui sono ancora chiusa. Credo che il mio rapporto più intimo con la metastoria passi anche da questo.Mariano ripete spesso che vuole aiutarci a recuperare un rapporto “stabile” con la metastoria, e che però tale rapporto lo devi percorrere e creare tu. Ho pensato allora che devo cominciare dal dare valore e far crescere quella mia particolare sensibilità nel vedere e leggere le cose, che per ora è ancora in stato embrionale; vedere le cose, collegarle, interpretarle in una luce diversa, altra.
Quello che ha fatto Mariano (e che fa) è il suo percorso metastorico, da cui certamente prendere tanti spunti, ma ognuno deve fare il suo.
Mariano dice di “superare le attese infantili”, quelle che io sento di avere ancora e da cui però mi voglio liberare. Attesa infantile è anche aspettare che qualcuno ti dia tutto l’amore o l’attenzione che desideri e, per di più, magicamente, senza che tu faccia nulla. Attesa infantile è anche aspettare riconoscimento o approvazione o incoraggiamento dagli altri per quello che fai”.
Quello che ha elaborato Mariano durante questo viaggio, invece, ve lo dirà direttamente lui al prossimo Corsaggio e nelle altre occasioni di incontro.
Concludo dicendo che viaggiare è proprio bello, perché ti fa conoscere cose nuove, andare al di là dei pregiudizi, ridimensionare gli assoluti psicotici del tuo ordinario e del tuo ambiente, ti fortifica, ti fa crescere, ti fa scendere più in profondità, ti aiuta a superare le paure e le insicurezze, ti fa prendere consapevolezza di te e di dove vuoi andare, ti apre al viaggio della vita.
Perciò ringrazio di cuore quanti hanno contribuito a regalarci questo viaggio nei mari del nord a bordo di una nave Poesia.
Barbara