giovedì 31 maggio 2012

Urbania (PU), giovedì 31 maggio 2012. ADDIO AL CELIBATO DI MIO FRATELLO CRISTIAN.


MEMORIA STORICA,
VIVA ED
EMOTIVA



VIAGGIO METASTORICO
COME RITO DI PASSAGGIO
PER L'ADDIO AL CELIBATO
DI CRISTIAN, MIO FRATELLO
 



Scrivere questo post è un'occasione per me di rivivere dei momenti belli ed irripetibili passati  assieme a te, Cristian, in quest'ultimo periodo.
 
 
Cristian è mio fratello da quarant'anni e ormai è deciso: domenica si sposerà Valentina.

Con il matrimonio che si avvicina era inevitabile non pensare all'addio al celibato e all'importanza che sentivo di volergli dare sia come fratello e sia come testimone della sua famiglia di origine.

Quando uno pensa con il cuore, ed io quei giorni pensavo con il cuore, quello che c'è e non si vede: la "metastoria" come usiamo chiamarla noi (lo possiamo chiamare "spirito") mi ha illuminato e dalla pancia mi è salito un impulso adolescenziale, una voglia forte di viaggiare e di  viaggiare finalmente con te fratello! Te  l'ho proposto e i tuoi occhi hanno risposto sì prima che le tue labbra si muovessero. Vai, si parte!!!!!


La Sicilia, ancora non so perché, è la meta prefissata, non ci sono altre scelte, da decidere è se vogliamo visitare la parte occidentale, quella settentrionale, il nord o il sud. Ci piaceva l'idea di visitare la zona di Catania, l'Etna con il suo pennacchio ci attirava, camminare e risalire un vulcano mi attira, forse perché ti può dare la sensazione di vivere un po' l'inferno... Farsene una idea magari può servire per organizzarsi meglio negli anni a venire; a parte anche queste leggerezze andare in quella zona avrebbe voluto dire anche cogliere l'occasione di incontrare Ekaterina amica da me trovata da poco ma compagna di sempre nel Metodo alla Salute, questa è la sua terra e sarebbe stata un'ottima compagna ed accompagnatrice purtroppo la malattia della nonna non ha reso possibile questo nostro incontro.
 
In quei giorni incontrarci e confrontarsi nelle varie mete possibili da percorrere era un vero piacere; sentivo la leggerezza e la fluidità di chi semplicemente vuole partire per stare insieme: avremmo potuto decidere di fare qualsiasi cosa solo il poco tempo a disposizione ci ha un po' limitati e col senno di poi dico che questo è stato buono. La scelta è stata dirottata verso la zona del trapanese: avremmo affittato una macchina per poi scendere fino l'agrigentino; insomma l'idea di fare un "on the road" con te e magari anche perdersi mi gustava e, sì, stavo già viaggiando e solo ora me ne sto accorgendo. Poi un'altra idea, la tua, seguita dalla proposta di approfittare, vista la vicinanza a Marsala, di un vecchio amico di nome Vincenzo di cui si erano perse le tracce da un po'.


Vincenzo è stato l'accompagnatore storico di Cristian  nei primi giorni di mio fratello al Metodo, quando quasi nessuno avrebbe scommesso 5 lire su di lui; Vincenzo si offrì di accompagnarlo in questo viaggio, noi la famiglia d'origine non avevamo ancora capito il senso del Metodo alla Salute e l'importanza che ha la famiglia in questo viaggio. Noi invece avevamo delegato ad altri un problema anche nostro. Fu Vincenzo, una mattina con Cristian in crisi e ormai in fuga da Foggia, ad andare a riprenderlo in stazione mentre il treno stava partendo, ed oggi penso alla coincidenza che mio fratello avrebbe potuto perdere con la vita.


Sento che è questo un po' il senso di un addio al celibato,  in un viaggio si può ritrovare un fratello che è parte della famiglia d'origine, si puo rincontrare un amico devoto con cui si è fatto un giro di boa importante, ripercorrere in qualche modo i momenti storici è un prendere coscienza di quello che si è; un punto di partenza per un nuovo viaggio,

Paride

mercoledì 30 maggio 2012

Foggia, mercoledì 30 maggio 2012. COMUNICATO STAMPA DELLA FONDAZIONE NUOVA SPECIE ONLUS: due giorni dedicati all'amore.

Fondazione Nuova Specie ONLUS
Presidente: Dr. Mariano Loiacono



COMUNICATO  STAMPA
DEL 30 MAGGIO 2012


DUE GIORNI DEDICATI ALL’AMORE: DALLA RILETTURA
DELLA FAVOLA DI APULEIO
“AMORE E PSICHE”
ALLA CELEBRAZIONE
DI UN MATRIMONIO
DI NUOVA SPECIE

 
Sabato 2 giugno, ore 15.00, presso la Sala Volponi del Comune di Urbania (PU) si terrà il Pomeriggio Letterario Globale dedicato alla celebre Favola di Apuleio “Amore e Psiche”. Domenica 3 giugno, alle ore 10.00, presso la sala consiliare del Comune di Urbania si uniranno in matrimonio Cristian e Valentina, due artisti urbaniesi, neo-genitori di Ester. Entrambi gli eventi saranno condotti dal Dr. Mariano Loiacono.


I profondi cambiamenti che si sono manifestati nel mondo di oggi hanno evidenziato anche la crisi di istituzioni e riti che fanno sempre più difficoltà ad essere vissuti con partecipazione e con piacere risultando, piuttosto, come degli "obblighi-doveri". Una istituzione particolarmente in crisi è la coppia-famiglia, come testimoniano le separazioni sempre più in aumento e la precoce insorgenza di conflittualità coniugale e familiare. Molto spesso, queste convivenze in crisi creano le premesse per profondi disagi nei figli che possono sfociare sempre più in manifestazioni di frantumazione interiore e di psicosi.
 
Il matrimonio civile di Cristian e Valentina, due giovani che hanno lavorato sul proprio disagio personale e di coppia, sarà l’occasione per sperimentare un rito di matrimonio più vicino alla loro vita e a quella degli invitati. Domenica 3 giugno, nella pregevole sala consiliare del Comune di Urbania il Dr. Mariano Loiacono, che da anni accompagna i due sposi e la figlia Ester (di appena otto mesi), celebrerà il loro percorso personale, le loro radici etno-culturali, i motivi della scelta matrimoniale, gli impegni da prendere e il ruolo dei testimoni in questa nuova avventura. In questa prima sperimentazione i familiari degli sposi e tutti gli invitati saranno coinvolti attivamente impegnandosi a dare un proprio contributo nella fase centrale del rito.

L’importanza di questo evento ha fatto in modo che l’Associazione alla Salute Marche organizzasse, per sabato 2 giugno alle ore 15.00, il IX Pomeriggio Letterario Globale nella artistica sala Volponi del Comune di Urbania, all’intero del quale verrà commentata la favola di Apuleio “Amore e Psiche”.

L’introduzione all’opera e la caratterizzazione delle divinità e dei personaggi in essa contenuti saranno curate dalla prof.ssa Paola Selleri, latinista di Rimini.


Fondazione Nuova Specie

71029, Troia (FG)
C.F. 94084660714
    


martedì 29 maggio 2012

Frattamaggiore (NA), domenica 20 maggio 2012. GRUPPO ALLA SALUTE IN CAMPANIA.


FONDAZIONE NUOVA SPECIE ONLUS 
Presidente: Dr. Mariano Loiacono

 
  

SETTIMO G. A. S.
A FRATTAMAGGIORE
Domenica 20 maggio 2012



Cara Cindy,

si è svolto ancora a casa di Mimmo e Lucia  il Gruppo alla Salute Campania.
Hanno partecipato Enzo e Maddalena, Rachele, Ernesto, Carla ed il figlio Emanuelearrivati dalla provincia di Salerno. Non tante persone, ma un Gruppo alquanto movimentato. Ha condotto Rosapaola Russo arrivata da Foggia, accompagnata dalla figlia Carla che però non ha partecipato. Ognuno ha fatto la sua comunicazione, io ho comunicato di aver  finalmente accolto mia figlia e di averla anche aiutata in un momento di difficoltàrispettando le sue scelte anche se alcune volte in parte non le ho condivise.  Grazie al Metodo alla Salute sono riuscito a capire che le aspettative sui figli che desideravo erano tese ad accontentare solo me stesso ma non loro, quindi ho capito che essi  sono delle specificità con bisogni, sogni ed aspettative diversi. Ernesto ha comunicato la mancanza di accoglienzaricevuta dal Metodo ed a tal proposito l’intervento molto bello di Enzo e Maddalena ha chiarito che proprio quella che puo sembrare mancanza di accoglienza è invece uno sprone ad andare alle nostre profondità, accedere alle nostre risorse e metterci in gioco per aiutare i nostri figli e noi stessi.
Rachelec’è stata ma non ha detto granché, alcune volte ho l’impressione che ci sia solo perché nostra amica, lei ancora non dà elementi concreti per poterla aiutare ne vuole realmente mettersi in gioco. Carla ha detto tante volte che il Metodo le piace ma guarda solo all’esempio Mariano e vede i Gruppi (secondo me) come un intrattenimento per il figlio. Lei vuole solo che il figlio sia in compagnia e che faccia quello che fanno gli altri giovani, ma non si chiede del perché il figlio sta così ne del cosa lei possa fare per aiutarlo. Il suo atteggiamento ha fatto andare su tutte le furie Maddalena che più di una volta le ha chiesto del perché lei fossi con noi poiché non dice niente e noninteragisce con nessuno tantomeno con il figlio. Maddalena ha spiegato a tutti che i genitori non devono sentirsi colpevoli ma devono lavorare per cercare di smontare i meccanismi innescatisi nei figli che li hanno portati a manifestare disagio e rimontarli in maniera diversa. Comunque prima della fine del Gruppo ho accompagnato Emanuele e la madre in macchina e qui di fronte all’evidenza della dichiarazione di Emanuele di essere stato vittima di qualche soprusoancora la madre insisteva nel non crederci e di far ritrattare al figlio ciò che egli aveva detto. Il ragazzo nella sua immersione ha chiaramente dimostrato di farsi carico dei problemi dei genitori e di un padre tossico che ancora giustifica e di una madre che insiste ancora dicendo che lei è appagata e felice. Io sono andato su tutte le furie e stavo quasi facendola scendere dall’auto, comunque le ho detto che se lei diceva solo di credere al Metodo senza impegnarsi e lavorare allora era meglio non partecipare.  
Si è discusso di fondare un’Associazione, della sede, etc. 
Comunque spero che sia stato chiaro a tutti che nei Gruppi alla Salute bisogna starci, con impegno, altrimenti non si otterrà alcun risultato ed è molto importante effettuare laddove necessita e dei cambiamenti nel proprio stile di vita per una nostra crescita più vicina alla vita e per poter far fronte al disagio sempre più dilagante.
Un abbraccio,
Mimmo
Tel. 081 8312696
Cell. 339 1451783

lunedì 28 maggio 2012

Cesenatico (FC), domenica 29 aprile 2012. CORSO APPROCCIO GLOBALE ALL'ADOLESCENZA.

FONDAZIONE NUOVA SPECIE ONLUS 
Presidente: Dr. Mariano Loiacono 





ULTIMO GIORNO E BILANCI
DEL CORSO
"APPROCCIO GLOBALE
ALL'ADOLESCENZA",
 ORGANIZZATO DALL'ALSA ROMAGNA




Anche se con ritardo, ci piace pubblicare oggi l'ultimo post del corso “APPROCCIO GLOBALE ALL’ADOLESCENZA”, tenuto dal Dr. Mariano Loiacono il mese scorso a Cesenatico.

Buona lettura a tutti,

Cindy Recchia

...................................................................................................


È domenica 29 aprile 2012, ultimo giorno di corso. La mattina inizia parlando della piccola Ester di otto mesi e di come fin dall’inizio della settimana Mariano abbia interagito con lei invadendola per far sì che venisse fuori con le sue parti autentiche.

Valentina, la mamma di Ester, infatti ha instaurato un rapporto univoco con lei perché va ancora alla ricerca della propria madre e in questo modo Ester porta già pesi che la ingabbiano in atteggiamenti iperattivi e pianti disperati.

Mariano col suo intervento aiuta madre e figlia a ritrovare il proprio ruolo facendo scoprire ad Ester per la prima volta che la madre può essere un rifugio; il corpo della bimba è meno rigido, lo sguardo più rilassato, non ha più paura della molteplicità è più separata dalla madre e si sta liberando dal meccanismo psicotico.

Poi Mariano invita Raffaella a mostrare una locandina dove c’è la foto di Mariano, Raffaele e Silvio a Mirabilandia insieme su una attrazione acquatica per rivivere la loro adolescenza.

La locandina è il simbolo del Progetto "Nuova Specie" che si riassume nella frase:

"In tanti e giovani, si imbarcheranno nel Niagara che stiamo costruendo".

La locandina viene consegnata a tutti i componenti della Associazione alla Salute Romagna e una anche a Nadia Tres come augurio per l’organizzazione del corso “RAPPORTO GENITORI E FIGLI NELL’UTERO E A CIELO APERTO” che si terrà all’inizio del prossimo anno.

Ore 10:30 circa arrivo del Sindaco di Cesenatico; accoglienza da parte di Mariagrazia e Davide (Presidente e Vicepresidente) dell’Associazione alla Salute Romagna.

Si è sottolineato come oggi sia importante vivere le vacanze in maniera diversa infatti vacanza da latino “vacuum” (vuoto) dovrebbe essere un momento di riflessione per la nostra crescita.

L’incontro-scontro tra Mariano Loiacono e il Sindaco è stato per tutti un momento di crescita che ci ha fatto transitare dalla sponda dell’infanzia verso l’adultità.

Mariano ci spiega infatti che rispetto alle istituzioni dobbiamo crescere e prima di tutto riconoscere il valore suo, quello della Fondazione Nuova Specie e di tutti coloro che sostengono il Progetto Nuova Specie.

Proprio in quest’ottica Mariano propone  a Lucio e Raffaella l’idea di creare una struttura gestita dagli operatori formati al Metodo alla Salute pensata per ospitare vari eventi nel corso dell’anno.

Segue la consegna degli attestati a tutti i corsisti compresi i bambini, Mariano invita poi Giovanna Velluto a parlare della serata precedente in cui lei è stata protagonista.

Giovanna ringrazia prima di tutto Mariano che l’ha messa al centro dell’attenzione; poi tutte le donne che hanno contribuito con il vestiario e gli accessori a farle rivivere la sua adolescenza.

Dice: “Per me è stato un vero e proprio rito” cioè una dinamica metastorica per ritornare al ballo in cui a 12 anni era stata bloccata da uno sguardo punitivo del padre.

Proprio per aiutare Giovanna a riprendersi le sue parti adolescenziali verrà ripreso il progettoLA FINESTRA DI BABICHaperto alle donne che vorranno accompagnarla in questa esperienza.

A questo punto Mariano invita chi vuole a descrivere la figura dell’accompagnatore e a fare un po' il bilancio della settimana.

Si inizia dicendo che l’accompagnatore è colui che riesce a vedere l’interezza della persona non solo l’8 % che nell’Iceberg è la parte visibile.

E’ importante che chi accompagna non lo faccia come funzione- ruolo o per obbligo-dovere e che non si arrenda di fronte alle difficoltà ma che riesca a trovare lo spettacolo anche nel negativo e sappia vedere oltre.

Dove la realtà è univoca e gli altri si fermano, l’accompagnatore vede cose nuove e pensa che possa esserci un nuovo inizio.

Tutto questo deve esserci in modo continuativo e proprio perché  in un viaggio, nell'INfinito DInamico e COmplesso, è indispensabile che l’accompagnatore ogni tanto faccia un po' di standby per ricaricarsi.

Un buon accompagnatore è anche colui che ha già fatto il viaggio prima di noi, che non ha perso la memoria storica dei sui eventi e quindi si immerge e racconta la sua esperienza in modo ormai distinto.

Come recita la frase di oggi dell’agenda Fondazione Nuova Specie:

“Un bravo accompagnatore deve far riconoscere all’accompagnato ciò che gli serve ”.

Ormai il corso è arrivato al termine man mano che i corsisti fanno il bilancio lasciano la sala che ci ha ospitato e se ne vanno.

L’APRILE ROMAGNOLO ricco di eventi legati al Metodo alla Salute ideato dal Dr. Mariano Loiacono è terminato CHE FATICA! MA CHE GRANDE CRESCITA!!

Un abbraccio a tutti,
 
Meris,
Sonia 
e
Pietro

domenica 27 maggio 2012

Cusano Milanino (MI), martedì 3 aprile 2012. UN NUOVO GRUPPO ALLA SALUTE IN LOMBARDIA.

FONDAZIONE NUOVA SPECIE ONLUS 
Presidente: Dr. Mariano Loiacono




 PRIMO GRUPPO ALLA SALUTE
A CUSANO MILANINO (MI)
Martedì 3 aprile 2012




Ciao a tutti! 

Sono Riccardo, volevo lasciare questo post sul blog del Metodo alla Salute perché in questo ultimo periodo sto cercando di prendere e mantenere l’impegno di creare un’altra possibilità ancora sul territorio lombardo oltre ai gruppi di Cinisello e quelli di Sarnico.

Martedì 3 aprile abbiamo infatti provato a dare il via ad un gruppo mattutino nell’idea di dare sempre più spazio all’esperienza del Metodo alla Salute in Lombardia, ma soprattutto nell’idea di uscire fuori ancora di più da luoghi precisi e dedicati.

Per questo motivo ho scelto come luogo di incontro il Circolo Arci del mio paese a Cusano Milanino.

Io, Rachele, Ruggero e Luca abbiamo cercato di abituare questo nuovo contenitore alla presenza di un progetto pieno di metastoria!

Nel tentativo di partire da altri nostri bisogni che non fossero quelli di seguire le fasi precise del Graal alla Salute, abbiamo cercato di mischiare comunicazioni e teoria introducendo vari aspetti del nostro percorso e della nostra vita nelle comunicazioni e vari aspetti di teoria dal communitometro ai me.me. passando per altre personali ipotesi.
 

Anche se non pensavo di incontrare subito, al primo tentativo, un inedito, Ruggero mi e ci ha smentiti: dopo le solite sigarette paracadute ha deciso che per lui quello che facevamo era troppo e non poteva più rimanere nel gruppo, andandosene così a fumare per non tornare più.

Spaventato e per niente disponibile a scontrarmi né col verbale né con l’analogico ho detto a Ruggero che il mio angolo α (alfa), in quanto promotore di questa iniziativa, non gli permetterà di partecipare alla nostra alternativa se non ci porta in cambio un dono-per: l’impegno a rimanere sempre e fino alla fine. Agevolato anche dal fatto che può andare a fumare rimanendo vicino al gruppo stesso.


Prima che questa dinamica di fuga si attivasse, la struttura portante del nostro "cuci e scuci" tra comunicazione e teoria ci ha portato a vedere nelle nostre vite il me.me. della fuga stessa sia come uno scappare da ciò che non riusciamo a contenere, sia come un tentativo di separazione.

Forse sollazzato da questo parlare, concreto e scientifico come suo solito Ruggero ha deciso di abbandonare il Gruppo, probabilmente per verificare le nostre teorie!

In sostanza l’esperienza dei martedì è ancora da strutturare e per quanto mi riguarda mette alla prova la mia capacità di cura e di attenzione: è facile mostrare i propri talenti quando c’è chi pensa ai dettagli, quando non devi fare da traino alle parti, quando godi una cosa che già cammina; penso sia più difficile, anche se nel piccolo (ancora) di questa esperienza, scavare un pozzo nuovo con (ancora) poche mani.

So che una difficoltà è data dal lavoro (alcune volte me.me cugino della fuga)  che non permette di partecipare ad un gruppo mattutino, ma mi auguro che qualche buona congiuntura possa agevolare il nostro lavoro di riempimento metastorico di questa nuova proposta.

Quindi siete tutti invitati a passare e a portare via un po’ di terra del nuovo pozzo e a lasciarci un po’ di nuovo vuoto dove mettere acqua di metastoria!!!

Riccardo

sabato 26 maggio 2012

Cinisello Balsamo (MI), domenica 25 marzo 2012. UN ANNO DI ATTIVITA' DELL'ASSOCIAZIONE ALLA SALUTE LOMBARDIA.

FONDAZIONE NUOVA SPECIE ONLUS 
Presidente: Dr. Mariano Loiacono



UN ANNO DI ATTIVITÀ
DELL'ASSOCIAZIONE ALLA SALUTE - LOMBARDIA



Domenica 25 marzo presso la "Ex Cascina Pacchetti" di Cinisello Balsamo si é svolto un incontro aperto al pubblico organizzato dalla Associazione alla Salute Lombardia. Incontro finalizzato alla presentazione della nostra Associazione e delle attività svolte in questo ultimo anno. Il pubblico è stato numeroso nonostante le difficoltà logistiche legate alla limitazione del traffico. L'incontro è stato impreziosito dalla presenza di una rappresentanza dell'Associazione alla Salute Romagna e dell'AlsaVeneto che comprendeva presidenti e vicepresidenti e di Mila in qualità di rappresentante della Fondazione Nuova Specie. 




Dopo l'introduzione di Alberta nella quale si è parlato della storia e dei significati del nostro antenato territorio, l'intervento di Giovanna su origine e sviluppo della nostra Associazione che di recente è stata riconosciuta ONLUS: il senso della rete, fatta da persone che credono che sia possibile un'altra via e coraggiosamente la sperimentano grazie a quella colla speciale che unisce chi condivide in profondità e mette a disposizione "del proprio" per creare iniziative ed occasioni di crescita.

 
Ma la rete non è solo lombarda, è su tutto il territorio nazionale e gli interventi di Maria Grazia ed Isaia lo testimoniano, raccontando le attività svolte e quelle che a breve si sono svolte nelle loro regioni (Romagna e Veneto). Ampio spazio è stato dato da Isaia e Nadia alla descrizione del progetto "Ti ricovero a casa mia" uno dei tre progetti della Fondazione Nuova Specie che intendono spingersi "Oltre le colonne d'Ercole" della psichiatria tradizionale.


Dopo le presentazioni dei soci di Alsa Lombardia, con i propri vissuti e percorsi all' interno del Metodo alla Salute, quella di Mila, che ha parlato del progetto "FAAMA" della Fondazione Nuova Specie cui sta partecipando il proprio figlio cosiddetto "schizofrenico" con risultati tangibili, ed a seguire quelle di alcuni tra i presenti nuovi a questa esperienza.
Da ultimo la presentazione del progetto "Rainbow" con le testimonianze di alcuni dei Rainbownauti e la proiezione del video-testimonianza del progetto stesso, accolto con stupore ed emozione. 

 
Dopo una breve discussione si é passati al delizioso buffet ancor più gradevole perché gustato all' aperto in uno splendido sole milanese. A seguire la consueta riunione annuale dei soci.


Paola

giovedì 24 maggio 2012

Ancona, sabato 26 maggio 2012. XXVIII FESTA INSIEME. Serata multietnica nel quartiere Archi di Ancona.

FONDAZIONE NUOVA SPECIE ONLUS 
Presidente: Dr. Mariano Loiacono


 
 
iscritta ai sensi della L. 266/91 – L.R. 48/95 nel Registro regionale delle organizzazioni di volontariato con
Decreto dirigenziale n.20 TSG05 del 28/02/2007 - Cod. fisc.: 90032770415
Presidenza tel.: 328-6781536




COMUNICATO  STAMPA
DEL 21 MAGGIO 2012


SABATO 26 MAGGIO DALLE ORE 17.00 IN PIAZZA DEL CROCEFISSO NEL QUARTIERE DEGLI ARCHI DI ANCONA SI TERRÀ L’EVENTO CONCLUSIVO DELLA XXVIII EDIZIONE DELLA “FESTA INSIEME”


L’evento ormai divenuto un appuntamento storico sarà come sempre incentrato sullo scambio interculturale promosso da Fondazione Nuova Specie Onlus, Associazione alla Salute Marche Onlus, “Libera Comunità in Cammino”, così da poter festeggiare insieme la vita del quartiere

L’intento antico di questa festa di unire tra loro gli abitanti di un quartiere storicamente importante come quello degli Archi, rimane nello spirito di oggi dove i cambiamenti storico-sociali ci pongono davanti al difficile compito dell’integrazione etno-culturale. Pertanto trova ulteriore risalto una Festa organizzata da tutte le componenti etno-culturali di un quartiere si trova ad affrontare la complessità del mondo di oggi per passare da ghetto per stranieri a culla di nuova vita, questo è il quartiere degli Archi ogni volta che i suoi abitanti partecipano attivamente ad eventi come la “Festa Insieme”.

Le attività cominceranno alle ore 17.00 per i più piccoli, con l’animazione di giocolieri e sputafuoco e il torneo di minivolley.
Alle 20.00 si potranno gustare le specialità multietniche a cura delle comunità Bengalese, Peruviana, Senegalese e Nigeriana.
Dalle 20.30 in poi la Festa decollerà con le musiche e i balli provenienti da tutto il mondo e fecondamente offerteci  dai rappresentanti di questo mondo che abbiamo la fortuna di poter accogliere nella nostra cara Ancona.
Alle 21.00 il Laboratorio di Danze interetniche organizzato dalla “Associazione alla Salute Marche Onlus” presenterà uno spettacolo di danze da tutto il mondo.

Per info:
328 44 18 462 (Cindy)
onlussalute@libero.it
 

martedì 22 maggio 2012

Urbania (PU), sabato 7 e domenica 8 aprile 2012. BATTESIMO DELLA PICCOLA ESTER. Articolo di Maurizio Manenti.

MEMORIA STORICA,
VIVA ED
EMOTIVA






INVITO AL BATTESIMO
DI UNA PICCOLA
STELLA:
ESTER


Questo è il racconto di un invito al battesimo di una piccola stella: Ester.

Il venerdì pomeriggio prima di Pasqua mi reco come al solito alla scuola di lingua e cultura italiana per studenti stranieri con cui collaboro, ma trovo il portone chiuso. Quindi decido di fare due passi. Inaspettatamente incontro Cristian lungo la strada, il quale mi vede, decide di accostare la macchina sul margine della strada, scende e mi viene incontro. Mi comunica che il giorno dopo, la sera della vigilia di Pasqua si sarebbe celebrato il battesimo di sua figlia Ester e che il giorno di Pasqua ci sarebbe stato il rinfresco a casa sua. Desidera invitarmi sia al rinfresco che alla funzione religiosa del battesimo. Io colto di sorpresa perché non sapevo nulla in relazione al battesimo sulle prime ringrazio e dico che non so se ci sarei andato. Non che non mi piacesse, ero grato di quell’invito, ma mostro le mie perplessità riguardo al rinfresco perché essendo a piedi non avevo mezzi per giungere alla casa di campagna di Cristian dove si sarebbe svolto il rinfresco, ma lui mi rassicura dicendo: “Ti faccio venire a prendere” e riguardo alla funzione religiosa che si sarebbe svolta al duomo alle ore nove di sera mi dice che lì ci sarei potuto andare benissimo a piedi. Un’altra mia perplessità per la quale ero restio ad andare al battesimo e al rinfresco era che avessi la barba lunga. Io normalmente porto la barba perché mi rimane più comodo e poi non mi dispiace tenerla, ma se devo andare da qualche parte preferisco andarci più curato. Cristian, riguardo a ciò, mi rassicura nuovamente dicendo che avrei dovuto farmela la barba e che non era un valido motivo per non partecipare alla festa del battesimo. Questo lo so anch’io, ma il punto è che io la barba da solo non l’ho mai fatta: preferisco tenerla e poi ogni tanto andare dal barbiere. Comunque Cristian cerca di superare tutte le mie perplessità e vedo che desidera veramente che anch’io partecipi alla festa di sua figlia, il suo non era certo un invito di circostanza. Aggiunge anche di non sentirmi obbligato a portare alcunché, in quanto loro non avevano bisogno di niente e mi dice: “Molti non vengono perché si sentono obbligati a portare qualcosa”. Io ringrazio di nuovo e lo saluto dicendogli che ci avrei pensato. Lui andandosene mi risponde: “Chi ringrazia esce d’obbligo”. Così riprendo a camminare e mi dirigo verso il centro di Urbania pensando a quell’invito nato così per caso da quell’incontro fortuito. Passo nella piazza di San Cristoforo e vedo che nel negozio del mio barbiere, sotto le logge, non c’è nessun cliente e quindi penso quasi quasi di farmi la barba in attesa poi di decidere se accettare l’invito. E così faccio, almeno a quel punto qualora fossi andato al battesimo ci sarei andato più curato. L’indomani decido di partecipare alla funzione religiosa e alla sera, poco prima delle nove, mi presento davanti al duomo e vedo arrivare Cristian, Valentina e la loro bambina. Questi mi chiama per nome sorpreso e compiaciuto allo stesso tempo nel vedermi lì. E così assisto all’intera funzione religiosa con i riti della messa della veglia pasquale e in conclusione al battesimo della piccola Ester. Tralascio di descrivere, per non annoiarvi, i riti, rituali e formule liturgiche proprie della veglia pasquale per focalizzare l’attenzione sul momento del battesimo. Parlo solo del cero pasquale che è un cero che viene acceso all’inizio della solenne veglia in un luogo buio dove viene radunato il popolo dei credenti, illuminato solo dal fuoco di un braciere che arde fuori della chiesa da cui si accende questo cero, simbolo della luce di Cristo. Il fuoco rappresenta il trionfo della luce sulle tenebre, della vita sulla morte. Da questo cero pasquale a sua volta vengono poi accese le candele tenute in mano dai fedeli presenti, e tutti si avviano in processione dentro la chiesa oscura illuminata solo dalla luce di queste candele, in seguito si accendono le luci della chiesa e terminato l’annuncio pasquale tutti spengono le candele, ed inizia la liturgia; posso altresì riferire che il parroco ha detto che una volta la veglia pasquale durava tutta la notte. Quando si stava approssimando il momento del battesimo sento il parroco parlare degli occhi dei bambini e in particolare degli occhi di Ester, dicendo che in tutti gli occhi dei bambini c’è una luce.
 
È uso celebrare anche dei battesimi la notte di Pasqua, forse è per questo che hanno deciso di battezzare Ester proprio quella notte perché è piena di significato simbolico.
 
Durante la notte di Pasqua è possibile rappresentare in maniera più convincente che i battezzati già sono illuminati e che i candidati al battesimo devono ancora diventare illuminati.
 
Chiedere il battesimo significa avere scoperto quella “luce” che dà pienezza di senso alla nostra vita... Gesù più di una volta si è paragonato alla luce...
 
Anche se non sono in prima fila ma piuttosto arretrato verso la metà della navata vedo ugualmente la scena del battesimo di Ester; poco prima vedo il diacono prendere il cero pasquale acceso e immergere parzialmente la sua parte inferiore nell’acqua del fonte battesimale, il sacerdote benedice l’acqua, poi vedo salire avvicinandosi al fonte battesimale il padrino della bambina, suo zio Paride, che teneva tra le sue braccia la piccola Ester. Quindi, come previsto dal rito, il padre della battezzanda accende una candela al grande cero pasquale e la tiene in mano per tutta la durata della cerimonia. Successivamente il parroco compie il sacramento del battesimo versando un po’ d’acqua presa dal fonte battesimale sul capo della bambina e così la battezza.
 
È quello che viene chiamato battesimo per infusione dell’acqua sul capo, in alternativa a quello che si effettua anche per immersione.
 
Nella veglia pasquale, la notte battesimale per eccellenza, l'acqua, come linguaggio simbolico, raggiunge l'apice di solennità e di significato. Essa assume significato come acqua che purifica.
 
Terminata la messa e il tutto vado verso i protagonisti del battesimo per salutarli e tornarmene così a casa allorquando Paride mi rivolge l’invito a pranzare insieme, il giorno di Pasqua, a casa sua. Un nuovo invito, un invito nell’invito, si può dire, e mi dice che l’indomani mattina sarebbe venuto a prendermi.
 
Premetto che io e Paride ci conosciamo fin dalla infanzia, eravamo amici di infanzia, compagni di giochi avendo la stessa età, ci separa solo una manciata di giorni, e abitavamo in due case situate sui lati opposti della stessa via. Poi io ai tempi delle scuole elementari, più precisamente quando frequentavo la classe quarta elementare, mi sono trasferito al di là del fiume e ci siamo così persi di vista. Ognuno ha fatto la sua strada e il suo percorso nella vita, finché ci siamo ritrovati per mezzo di quella che poi ho saputo essere sua moglie. Era successo che avevo partecipato al convegno che il Dr. Loiacono aveva tenuto ad Urbania, nella sala Volponi, nel mese di novembre 2010, e al termine del quale ho conosciuto una ragazza di nome Ombretta. Gentilmente mi ha lasciato il suo numero di telefono. Qualche tempo dopo l’ho contattata telefonicamente per avere informazioni e maggiori ragguagli sul dottore e sul suo Metodo alla Salute al fine di incontrarci e lei così mi ha risposto: Mio marito ti conosce”, “E chi è tuo marito?”, le ho chiesto io, Paride, Paride Orazi, mi risponde. Allora faccio mente locale e penso su come è strana la vita! Da allora io e Paride abbiamo ricominciato dopo tanti anni a frequentarci di nuovo, ritrovando così quell’amico della mia infanzia. Si può proprio dire “L’amico ritrovato” come recita il titolo di un libro dello scrittore tedesco Fred Uhlman. Ovviamente, il tema ricorrente nel romanzo è quello dell’amicizia.
 
Tornando al racconto, la mattina di Pasqua, Paride mi viene a prendere e arriviamo, dopo aver fatto un piccolo giro nei dintorni sotto la pioggia, a casa sua. Le famiglie di Paride e di suo fratello Cristian abitano in una accogliente casa di campagna; metà è dell’uno, metà è dell’altro. È una vecchia casa colonica in pietra ristrutturata da loro stessi che si trova in una delle splendide colline che fanno da cornice alla città di Urbania, da cui si può ammirare un suggestivo scorcio della stretta valle sottostante, con il Santuario di Battaglia. Urbania è adagiata in una valle compresa tra una serie di rilievi collinari e di bassa montagna, che conferiscono al paesaggio una certa varietà di forme e colori. Le sue colline sono un vero e proprio concentrato di bellezza, frutto del secolare lavoro dell’uomo, coltivate o ricoperte di boschi e vasti prati, sono spesso accompagnate da querce con ampie chiome che si stagliano sull’azzurro del cielo e punteggiate di vecchie case coloniche isolate, un tempo dimore dei mezzadri. Ed è in una di queste case, collocate in un simile contesto, dove risiedono i due fratelli.

Quel giorno, come già la sera prima, ho avuto modo di incontrare piacevolmente alcune persone che ho conosciuto frequentando il “Metodo alla Salute”.
 
Dopo aver mangiato per pranzo un piatto di pasta con dei deliziosi ravioli con il ripieno di spinaci fatti in casa dalla madre di Ombretta e una gustosa frittata di uova con gli asparagi colti poco prima nel bosco e aver piacevolmente conversato, mi sono recato di là nella casa di Cristian, dopo che questi nel primo pomeriggio mi fosse venuto a cercare per il rinfresco aspettandomi sotto il portico, all’entrata di casa sua. Mentre fuori faceva freddo e pioveva dentro la casa era riscaldata dal tepore della legna che bruciava nel camino. Subito all’entrata mi hanno accolto la madre e il padre di Cristian e Paride e già c’erano in casa numerose persone ma molte di più ne sarebbero giunte più tardi nelle ore seguenti. Come al solito io mi sono messo subito in una posizione appartata, un po’ in disparte, per la mia natura riservata, ma invece sono stato coinvolto più attivamente nel rinfresco da parte dei protagonisti, padroni di casa. Il padre di Cristian, Franco, poi mi invitava sempre a mangiare portandomi al tavolo delle vivande illustrandomi le prelibatezze che vi si trovavano sopra, contenute nei vassoi. Sulla tavola imbandita a festa c’era di tutto: primi piatti di pasta come le lasagne cotte nel forno, molte varietà di dolci come crostate con la marmellata di frutta, torte, dolciumi con il cioccolato, dolci secchi e ancora piatti preparati con la frutta riccamente decorata. Siccome avevo solo l’imbarazzo della scelta, tale era la varietà delle vivande esposte, ho optato soprattutto per i dolci secchi e per la torta al cioccolato. Penso di aver fatto un ottima scelta perché erano davvero gustosi. Più volte il signor Franco mi ha portato al tavolo del rinfresco e quando non ci andavo si prodigava lui stesso a prendere i dolci di persona portandomi il piatto colmo di dolci. Chi lo sa, un po’ forse per dovere di ospitalità o un po’ forse perché mi vedeva magro era sempre lì a spingermi a mangiare e a offrirmi da bere. Anche il tavolo imbandito con le bibite non era da meno di quello con le vivande. Io ho bevuto alcuni bicchieri di succhi di frutta.
 
Più tardi è arrivato il momento del discorso rivolto agli ospiti, di Cristian e Valentina padre e madre della festeggiata con la piccola Ester tra le loro braccia, in cui hanno raccontato di sé. Dalla loro posizione al centro della sala hanno poi aperto i regali dei presenti rivolti alla bambina sotto gli occhi divertiti e curiosi di Ester. C’è stato inoltre un simpatico intervento dei due padri di Cristian e Valentina, invitati a parlare che curiosamente portano un nome simile, Franco il padre di Cristian e Franz il padre di Valentina. Mentre quello del signor Franco è stato un breve intervento forse intimorito dalla platea di ascoltatori, quello del signor Franz è stato più lungo e articolato. Quest’ultimo essendo tedesco parlava nella sua lingua madre e sua figlia Valentina faceva la traduzione. Valentina ha una sorella gemella che si chiama Vittoria, sono figlie di padre tedesco e madre italiana. Il signor Franz nel suo discorso citava le due figlie, dicendo che sono figlie dell’Europa e che aveva messo questi nomi alle figlie perché erano i nomi delle due nonne paterna e materna e anche perché pronunciando insieme i loro nomi Vittoria Valentina e Valentina Vittoria il suono da armonia, il loro suono produce una sorta di melodia. Un altro passaggio curioso del signor Franz, che mi è rimasto impresso, è quando ha raccontato che da piccole portava o come ha detto lui deponeva, ha usato proprio questo termine, le sue due figlie dalla Germania dove abitavano, dai nonni materni in Italia, i quali non parlavano tedesco, l’unica parola che sapevano in quella lingua era "Guten Morgen" cioè "buongiorno". Per forza di cose Vittoria e Valentina da bambine hanno dovuto imparare l’italiano per poter così comunicare con i nonni materni. Inoltre in Italia hanno trovato “mamma Rai”, come ha detto il signor Franz, e così loro due messe davanti alla televisione hanno avuto un valido aiuto per imparare la lingua italiana. Come dimostra il loro caso, la televisione se è usata bene è un ottimo strumento per imparare le lingue! E nel loro piccolo è la riprova, qualora ce ne fosse bisogno, che è stata un validissimo strumento per diffondere l’uso della lingua italiana in tutta l’Italia.
 
La festa è poi continuata fino a tarda sera con musica e balli. C’è stato il momento in cui ci hanno fatto assaggiare la torta del battesimo e il momento della consegna delle bomboniere, come si usa. Anche a me, la signora Rosaria, madre di Cristian, ha voluto consegnare la bomboniera costituita da una targhetta di argilla su cui c’era scritto il nome Ester realizzata con le proprie mani da Cristian e Valentina nel loro laboratorio, con i confetti al cioccolato.

Io ho avuto modo di parlare e di scambiare due chiacchiere con i convenuti e anche con Cristian il quale mi ha confidato un po’ la sua storia, che lui e Valentina si conoscono da dodici anni e dopo essersi lasciati si sono rimessi di nuovo insieme, che avevano deciso di mettere in cantiere di fare una figlia e infine, per ultimo, di sposarsi. Tra l’altro, proprio in questi giorni mentre scrivo, mi è stata consegnata a casa da Cristian una busta contenente un divertente invito al loro matrimonio [domenica 3 giugno 2012].
 
Mi ha anche raccontato che lui proveniva da una situazione disastrosa, con una esistenza a pezzi, e da essa ha saputo risollevarsi e ricostruire la sua vita e la sua intera esistenza. Ha aggiunto però che è stata dura, non è stato facile raggiungere i risultati che poi ha raggiunto. Davvero un esempio ammirevole, per tutti quanti!
 
Mentre la festa andava scemando e molti ospiti se ne fossero andati cominciava a crearsi finalmente più tranquillità lì nella casa, non che la confusione con il vociare della gente, la vivacità di quei momenti, l’atmosfera di festa che si respirava non mi piacesse, ci vuole anche questo nella vita, ma certamente la tranquillità e i ritmi lenti sono a me più congeniali. Ad un certo punto Ombretta, la cognata, si avvicina a Cristian per complimentarsi della bella riuscita della festa e le sento dire queste parole rivolte a lui: “Chi l’avrebbe mai detto solo quattro o cinque anni fa!”, facendo così riferimento alla situazione disastrosa da cui Cristian proveniva e constatando i risultati conseguiti.
 
Quando ormai tutti gli ospiti erano andati via e dopo aver salutato le persone che mi conoscevano rimanevo solo io l’unico tra gli ospiti ad essere rimasto lì nella casa perché aspettavo che i genitori di Cristian finissero di riordinare, dato che il padre si era offerto di darmi un passaggio fino a casa. Ho fatto presente prima a Cristian e più tardi ai suoi genitori che ho visto che sono una bella famiglia, unita e si vogliono bene complimentandomi con loro. E così con il gentile passaggio con cui il signor Franco mi ha accompagnato a casa, ormai quasi a mezzanotte, dopo averli ringraziati e salutati, si conclude questo giorno di festa. Ma quello che lì per lì mi sembrava concluso, poi in realtà si sarebbe dimostrato non concluso del tutto, perché dieci giorni dopo quell’evento incontro nuovamente Cristian, stavolta nella piazza del paese, che mi chiede di scrivere un resoconto sulle giornate relative al battesimo di sua figlia per come le ho vissute io. Per fare ciò ho dovuto rivivere i ricordi di quei momenti ripescandoli dalla mia memoria. Spero di non avere annoiato nessuno.

Ormai il mio racconto è giunto a conclusione consapevole di aver vissuto una giornata di Pasqua fuori dall’ordinario che altrimenti avrei passato a casa o come altre volte con i miei familiari dove avrebbero risuonato sempre i soliti discorsi. Certamente ho vissuto una giornata più intensa con più emozione del solito, densa di avvenimenti, con più sapore e colore e quando c’è emozione il ricordo si appiccica, si incolla nella memoria con forza e non si stacca più. Così ho un altro ricordo colorato da aggiungere nell’archivio della memoria. E si sa, i momenti passano, restano soltanto i ricordi e i ricordi sono la cosa più bella che abbiamo.

Maurizio