lunedì 30 maggio 2011

Troia (FG), sabato 28 maggio 2011. LETTERA DI MARIANO LOIACONO A GIUSEPPE BUCALO.



FONDAZIONE NUOVA SPECIE ONLUS

Presidente Dr. Mariano Loiacono


BASTA NON NUOCERE O
SERVE UN APPROCCIO
GLOBALE ALLA VITA?


Caro Giuseppe,

ho letto i due libri ("Dietro ogni scemo c'è un villaggio", "Dizionario antipsichiatrico") che mi hai donato tramite Giuseppe, il tuo rappresentante alla Conferenza del Telefono viola, svoltasi recentemente a Roma.

Il valore umano e intellettuale, presente nei tuoi scritti, è indiscutibile, e davvero c'è da essere meravigliati e grati per la tua importante sperimentazione sul campo. Essendo i tuoi saggi una produzione scritta del tuo "sapere emotivo", comunicano anche dove i concetti sono profondi e non facili da trasmettere. Condivisibili o no che siano i tuoi scritti per il lettore, rimangono fatti significativi con cui confrontarsi sullo stesso piano operativo.

Purtroppo, oggi, dominano gli "assoluti", verità intoccabili come tabù o come rivelazioni dall'alto. Purtroppo, c'è poca "scientificità" nel senso di verifica-replica-successiva sperimentazione continuamente falsificabile.

Mi fa piacere che, anche dopo 25 anni, continui a impegnarti in questo difficile fronte dove chi domina è molto potente e si sente onnipotente, e dove chi subisce non riesce a organizzarsi nemmeno come un arcipelago di isole in rete.

Dopo aver dato onore alla tue nozze d'argento con l'antipsichiatria, così come la intendi tu nei tuoi libri, vorrei ora presentarti alcune linee di ulteriore riflessione che mi vengono dalla mia esperienza fatta sul campo, dal 1976, in qualità di psichiatra dentro un servizio pubblico, un po’ anomalo, dell'Azienda ospedaliero-universitaria di Foggia. Spero di comunicare opportunamente e con rispetto.

* La mia prima impressione è che la tua teoria-prassi sia improntata prevalentemente al criterio "ex nocentibus" della medicina ippocratica: cioè non fare quelle cose che nocciono sicuramente alla persona cosiddetta "malata mentale". E 'già un'ottima cosa poter permettere, a chi vuole, la libera espressione dei propri comportamenti al di là della etichettatura psichiatrica e del controllo coatto-cronico che ne deriva. La mia sperimentazione verte, invece, prevalentemente sul criterio "ex adiuvantibus": cioè, individuare cosa è utile mettere in atto attivamente per facilitare la crescita specifica di una persona mediante quelle che io chiamo "dinamiche metastoriche", che coinvolgono tutti e tre i codici della vita di cui siamo composti e strutturati. Non facendo crescere, a partire dai nodi-blocchi che ci costituiscono, rimaniamo sempre dentro una storia chiusa e ripetitiva che, progressivamente, si avvita e decade pur vivendo in un ambiente che non ci nuoce. Questo "disagio diffuso" colpisce tutti, anche gli psichiatri e altri rappresentanti di istituzioni dominanti.

* Un'altra impressione riguarda la cornice di "villaggio" che tu ipotizzi e che hai sperimentato a Furci fino al 1994. A mio parere, questa cornice di habitat, molto legata alla cultura organica, oggi è quasi inesistente, travolta dal mutamento antropologico che ha segnato il passaggio dal villaggio-mondo della cultura contadina al mondo-villaggio della globalizzazione. Il "disagio diffuso" ne è intima espressione e sintomo. Oggi, secondo la mia esperienza, si possono e debbono creare relazioni forti al di là delle vecchie appartenenze geografiche-territoriali-religiose-politico-culturali creando una rete ordinaria che attraversi ogni possibile diversità e caratterizzazione. In tale prospettiva, stiamo sperimentando una rete di comunità globale multicompetente che ha già una valenza nazionale.

* Un'altra impressione è che oggi manchino metodologie di approccio globale all'esistenza umana che sappiano integrare e intrecciare i diversi saperi e prassi che, allo stato attuale, rischiano solo di contrapporsi e lacerarsi a danno della "salute" (in senso etimologico di "intero, non frantumato") della singola persona. Per ipotizzare e sperimentare nuove metodologie occorre definire una "epistemologia globale" e sviluppare competenze diffuse di teoria-prassi globale. Questo aspetto non si evince molto dai tuoi scritti.

Per intanto, mi femerei qui, consapevole che una ulteriore disamina di queste mie prime impressioni necessitano di visite reciproche nei rispettivi contesti esperienziali e, successivamente o contemporaneamente, di incontri diretti, aperti ai reciproci contraddittori e ripensamenti.

Con rispetto e affetto,

Mariano Loiacono

giovedì 26 maggio 2011

Ancona, martedì 17 maggio 2011. SUPERVISIONE DI COPPIA DI LUCA E BENEDETTA...

onlussalute@libero.it
www.nuovaspecie.com

iscritta ai sensi della L. 266/91 – L.R. 48/95 nel Registro regionale delle organizzazioni di volontariato con
Decreto dirigenziale n.20 TSG05 del 28/02/2007 - Cod. fisc.: 90032770415
Presidenza tel.: 328-6147257


SUPERVISIONE DI LUCA E BENEDETTA
"DA SCOPPIARE PER NEGARSI
A SCOPPIARE PER CRESCERE"


Martedi 17 maggio, ad Ancona, si è tenuta la supervisione di una giovane coppia marchigiana, Luca Pieroni e Benedetta Palmieri, che ha visto la partecipazione numerosa della famiglia molteplice in Sandra, Cindy, Silvio, Michela, Nicoletta, Lucia, Daniela, Tobia, Gabriella, Enrico, Lorenza, Alan, Luciano, Teresa, la mamma di Luciano, Pino, Maurizio, Silvia, Francesca, Monica, Nunzia, Ripalta e la presenza dell'Associazione alla salute Romagna nelle persone di Maria Grazia e Dario con il piccolo Elia.
Erano presenti anche Elisabetta, la mamma di Benedetta, il fratello Gabriele, Rita, la mamma di Luca e i figli di Benedetta e Luca, Ludovico e Valentino.

Nicoletta e Silvio erano in conduzione.

Questa coppia marchigiana è arrivata a questa supervisione con tanta voglia di affidarsi e risolvere aspetti in sospeso tra di loro che sono emersi in quest'ultimo anno.

La partecipazione numerosa è stata molto importante, perché la coppia si è sentita avvolta in un utero nel quale sono potute emergere le loro verità, inoltre la presenza numerosa di persone ha portato molti contributi che sono stati preziosi per tutti.

Durante il confronto faccia a faccia Luca ha fatto difficoltà ad esprimere il negativo delle cose che si vive con la moglie infatti emergeva molto il senso di colpa e la paura di ferirla ma anche la voglia di essere riconosciuto e visto da Benedetta. Luca ha detto di sentirsi solo nel rapporto che si vive con lei e delle difficoltà anche rispetto ai rapporti più intimi.
Ha espresso il desiderio di viversi delle cose con lei ma di sentirla sfuggente e distante, impegnata in tanto altro ma non con lui.

Benedetta ha comiciato a parlare piangendo ed immergendosi nel suo dolore; ha detto di sentirsi una bambina e di avvertire molta pesantezza sua, riflessa di conseguenza nel rapporto di coppia. Attraverso un pianto profondo Benedetta è riuscita ad esprimere a Luca i suoi bisogni; in questo momento anche lei ha bisogno di essere accolta, di fare le cose più lentamente e di essere circondata da altre persone che l'aiutino ad attraversare questo momento.

Dopo le due lunghe immersioni, che sono state molto toccanti e nelle quali molti di noi si sono riconosciuti, si è passati ad ascoltare i vari interventi-contributi per poi arrivare a dare un titolo alla teoria: "Da scoppiare per negarsi a scoppiare per nascere".

Nella teoria si è cercato di partire dalle loro storie personali, dal loro star male prima di incontrare il Metodo alla Salute e lo star male di adesso che stanno in un percorso nel quale, soprattutto Benedetta che è andata molto "veloce", facendo grossi passi in avanti anche rispetto alla famiglia d'origine.

Si è messo in evidenza la necessità da parte di Luca di dover andare affondo nei suoi tagli in modo da capire i suoi reali bisogni.

Partire da Benedetta e Luca, dalla loro pesantezza originaria per incontrarsi come coppia anche nella leggerezza.

Distinguersi per potersi rincontrare a partire più da loro e non dall'incastro simbiotico della coppia formatasi originariamente.

Grazie a Benedetta e Luca, ai contribuiti e al fondo comune dei conduttori, ognuno di noi ha potuto aggiungere qualcosa a ciò che è o è stata la sua storia personale di coppia.

Credo che abbiamo dato a questa preziosa coppia una visione più globale di prospettive future singolarmente e in coppia, se avranno il coraggio - già lo stanno facendo in realtà -, di attraversare i loro nodi originari per poterli sciogliere e ritrovarsi prima di tutto con se stessi e poi liberamente assieme.

Nicoletta Pennella
Associazione alla Salute ONLUS Marche

lunedì 23 maggio 2011

Palombina (AN), domenica 8 maggio 2011. IL LABORATORIO DI DANZE INTERETNICHE SI ESIBISCE IN SPIAGGIA!

onlussalute@libero.it
www.nuovaspecie.com

iscritta ai sensi della L. 266/91 – L.R. 48/95 nel Registro regionale delle organizzazioni di volontariato con
Decreto dirigenziale n.20 TSG05 del 28/02/2007 - Cod. fisc.: 90032770415
Presidenza tel.: 328-6147257


DANZE, SPIAGGIA,
PONTE TRA LE CULTURE
A PALOMBINA (AN)


Quest'anno il laboratorio di danze interetniche ha avuto la possibilità di farsi vedere dalla cittadinanza anconetana anche sulla spiaggia di Palombina.

L'otto maggio c'è stata la I Edizione di una Festa d'apertura della spiaggia di Ancona che ha visto come organizzatori i proprietari dei vari stabilimenti e alcuni esponenti della seconda circoscrizione.

Grazie anche al fatto che [io Nicoletta] vivo a Palombina da circa tre anni e che la gente del posto mi conosce, ho colto questa festa per parlare del nostro Laboratorio di Danze ad alcuni degli organizzatori della festa e nello stesso tempo Stefano Foresi, il presidente della seconda circoscrizione, ci ha proposto di partecipare con il nostro laboratorio e così si è deciso di presentare l'Associazione alla Salute con il gazebo sulla spiaggia.

Le danze popolari sono state condotte con grande simpatia da Pino che quest'anno ha dato inizio ai primi due incontri del Laboratorio interetnico e le danze senegalesi supportate dal grande spirito di Malick, un ragazzo senegalese che abbiamo conosciuto attraverso il progetto "Uguali nella diversità: dalla intolleranza al crossingover" e che è stato, ed è il nostro anello di congiunzione con la comunità africana.


Abbiamo pensato che oltre all'appuntamento consueto con la "Festa insieme" agli Archi del 28 maggio era buono cogliere l'opportunità di farci conoscere anche attraverso un'altro appuntamento come quello dell'otto maggio.

Noi donne dell'associazione ci siamo attivate, ognuno si è impegnato in quello che poteva fare e si è reso disponibile per stare tutto il giorno in spiaggia, con il gazebo e nelle danze tutto il pomeriggio per poter coinvolgere le persone del posto.
Io ho potuto dare la mia disponibilità nei preparativi e nei contatti prima della domenica perché in quel giorno, ricorreva anche la comunione di Malick mio figlio, che assieme alle danze e alla presenza della famiglia molteplice in spiaggia mi ha aiutata a sentirmi piena della mia crescita che in questi tre anni ho maturato e che in quel giorno si è manifastata attraverso il mio spirito che ha saputo cogliere, unire ma anche separare, sia con la mia famiglia d'origine che con Kebe, padre dei miei figli.

Anche se il gazebo come vendita non è stato tanto visto ed se è stato difficile coinvolgere le persone del posto è stata una bella festa di unione per tanti aspetti.

Prima di tutto la presenza dei senegalesi è stata molto importante, anche loro hanno avuto difficoltà a coinvolgersi ma poi alla fine hanno organizzato un ring di lotta senegalese e a quel punto le persone che camminavano si sono fermate a guardare; soprattutto i ragazzi si sono disposti in cerchio per guardarli e incitarli, anche Kebe e Silvio hanno lottato, si giocava con il corpo, a chi era il più forte così come si fa nella vita ma il tutto poi veniva amplificato dalle grida e dagli incitamenti.


È stato un momento bellissimo vedere con quanta libertà ed espressività ci siamo messi in gioco e quanta crescita il laboratorio ha portato nelle persone; ballare sulla sabbia di fronte al mare con le persone che guardavano e qualcuno che timidamente partecipava.

Il tendone, con il gazebo dell'Associazione alle nostre spalle, e i nostri antenati mare, cielo, sabbia, sole sono stati un palcoscenico di colori e di unione delle nostre etnie che hanno trovato più libertà per potersi esprimere e danzare.


Per me è stata anche una unione tra il vecchio e il nuovo in cui finalmente ho sentito che c'ero io e la famiglia che ci siamo costruiti ad Ancona e nella quale adesso incomincia ad esserci anche il padre di Moise e Malick.

Dopo tanta rabbia da me espressa usciva fuori di scena la mia famiglia d'origine a suon di tamburi.


Questo nuovo appuntamento sulla spiaggia può essere una modalità nuova e più leggera di presentarsi e fare prevenzione attraverso la presentazione viva del Laboratorio di Danze che non è solo il ballo ma anche un'immersione in parti che ancora facciamo difficoltà a sciogliere con il corpo e nelle relazioni con gli altri.

Sicuramente in tanti aspetti ci si potrà organizzare meglio, soprattutto per coinvolgere le persone ma adesso penso che per queste donne marchigiane, anche quelle di adozione, si possa fare un grosso applauso sonoro per la determinazione e l'iniziativa nel fare.

Nicoletta Pennella
Associazione alla Salute ONLUS Marche

mercoledì 18 maggio 2011

Troia, mercoledì 18 maggio 2011. LETTERA AD ELISEO PER IL DECENNALE (Dr. Mariano LOIACONO)



FONDAZIONE NUOVA SPECIE ONLUS

Presidente Dr. Mariano Loiacono


I TEMPI SONO MATURI
PER SOGNARE E COSTRUIRE
UN MONDO DI "NUOVA SPECIE"


Caro Eliseo,


ci conosciamo da dieci anni che, per me e tanti altri, sono stati una grazia vitale che ci ha accompagnati, sanati, sostenuti, stimolati, incoraggiati, fatti crescere.

Io e il movimento di nuova specie siamo cresciuti abbastanza e, ad oggi, sono nate tante "cappelle" in tante regioni italiane che visito con piacere e ci alimentiamo periodicamente con iniziative e scambi vari. Come sai, lo scorso 25 febbraio, è nata la Fondazione Nuova Specie nel mio 63° compleanno con l'intento di fare un salto quantico.

Voglio chiederti un piacere.

Sento il bisogno di prendermi un anno sabatico per scrivere il manuale sul "metodo alla salute" ma sento che serve ancora una figura di coordinamento e di stimolo sia per il "metodo alla salute" che per la Fondazione. Tu sei quello che riconosco come il più vicino fratello ontologico e colui che potrebbe fare questo facendomi lavorare con serenità.

Credo, inoltre, che la tua presenza per un anno possa anche individuare le residue disarmonie presenti nel metodo e migliorarle alla luce della tua vicinanza all'ontologico che finora hai servito all'interno della chiesa cattolica.

Non volendo assolutamente escludere questa tua appartenenza e desiderio di contatto-cambiamento, ti chiedo di lavorare anche nel nostro movimento vitale che sento ti appartiene e che potrebbe fare con la tua presenza un importante salto quantico.

Mi dispiacerebbe morire senza aver approntato un manuale per il "metodo alla salute" (sempre più richiesto da tanti) e un compendio di quadrimensionalismo. Penso che la tua chiesa, adesso come adesso, ancora non scopra il tuo enorme valore e ancora non sappia che farsene della tua specificità e dei tuoi spunti ontologici, tesi a innovare istituzioni oggi molto lontane dalla vita e poco vicine a chi attraversa il disagio diffuso.

Penso che, se ci fosse Gesù al tuo posto, incontrerebbe i poveri di oggi e accetterebbe volentieri la mia proposta-richiesta, pur continuando a contattare scribi e farisei.

Mi piacerebbe che fossi presente alla settimana intensiva di luglio sulle "dinamiche metastoriche" dove si approfondirà proprio l'ontologico e le vie attraverso le quali ci sana-salva-riporta in salute. Ti anticipo che in ottobre farò un corso alla sessualità globale nella tua terra natale e un corso intensivo a Milano sull'adolescenza.

Conto sulla tua sensibilità e affetto che nutri verso me e tanti di noi.

Ti aspetto al tuo "IABBOK". I tempi sono maturi per sognare e costruire un mondo di nuova specie.

Con affetto,

Mariano

venerdì 13 maggio 2011

Cesena, sabato 07/05/11. BILANCIO DEL CORSO INTENSIVO tenutosi a Villamarina di Cesenatico dal 02 al 06/05/11.


BILANCIO CONDUTTORI E ORGANIZZATORI
DELLA SETTIMANA INTENSIVA
A VILLAMARINA

(02-06 MAGGIO 2011)


Venerdì sera, al termine della settimana intensiva, abbiamo cenato insieme e dopo aver caricato i materiali dell’Ass. Romagna, siamo partiti da Villa Marina con destinazione Cesena dove i conduttori sono stati ospitati nelle varie case di Maria Grazia e Dario, Daniela, Davide e Sonia, Lucio e Raffaella, che all’occorrenza sono diventate delle “DOMUS”.

Sabato mattina, la presidente dell’Associazione alla Salute Romagna, Maria Grazia Zamagni, ha organizzato una visita guidata alla Rocca Malatestiana di Cesena, per visitare il “Museo d’Arte Contadina” e godere della vista di un bel panorama della città. camminando lungo le mura del Forte.

Qualcuno ha preferito rimanere a casa Zamagni per godersi un pò di riposo in campagna e preparare il pranzo per tutti.

Mangiare insieme è stata anche l’occasione per festeggiare il “compleanno” di Nicola: attraverso le dinamiche avvenute durante la settimana, abbiamo sentito l’esigenza di festeggiare con lui la sua ri-nascita, per Nicola Sabato era veramente il suo diciassettesimo compleanno. Raffaella ha colto il valore di questa sua “nuova nascita” festeggiandolo come un vero e proprio compleanno, candeline, regalo e ringraziamenti a suon di “batti un cinque”compresi...

Dopo pranzo nel giardino di casa nostra abbiamo iniziato il BILANCIO, accompagnati da una bellissima giornata di sole e da Elia, Nicolò e Sofia che giocavano in mezzo a noi dentro il cerchio, mentre Nicola correva nel giardino e di tanto in tanto si fermava ad ascoltare.

Isaia ed Ermanna hanno sottolineato l’importanza dello scambio di esperienze e dell’arricchimento che ne deriva dal confronto con la settimana intensiva dell’anno scorso in Veneto, sono nate anche nuove prospettive legate ad una possibile “tre giorni alla sessualità”.

Da Paride e Rosa con il piccolo Leandro, è emerso il desiderio e la decisione di un incontro in Toscana e la prospettiva di un gemellaggio con l’Ass. alla Salute Romagna.

Giovanna ha fatto una bella sintesi della Settimana cogliendo e confermando ad ognuno il valore di ciò che ha espresso come frutto del cammino dentro al Metodo.


Per noi organizzatori è stata l’occasione di fare la verifica del “lavoro di squadra” svolto dell’Ass. alla Salute Romagna e in particolar modo vorrei riconoscere al presidente che è nostra figlia Maria Grazia la sua capacità di stare in tutte le cose che sono state fatte, con una grande padronanza delle situazioni, e che come “fiamma pilota” ha permesso a tanti di noi di immergerci.

Domenica sera dopo cena [prima dell'intensiva], ha avuto la bella idea di far salire tutti nella sala degli incontri per presentare e dare inizio alla settimana insieme a Mariano; si è creato così un clima molto favorevole, ed è stata una cosa molto importante per tutti, conduttori,organizzatori e partecipanti, tanto che Mariano ha deciso di mettere questa cosa, come innovazione per tutte le settimane intensive che si terranno da ora in avanti.

In questo modo ci siamo sentiti tutti un po’ più accompagnati durante tutta la settimana.

Per tutti gli organizzatori questa settimana si è rivelata un momento di crescita molto importante per le loro specificità; per Davide, regista della diretta streaming, questa settimana è stata una modalità per decidere profondamente di affidarsi a questo gruppo a partire da Maria Grazia verso la quale ha riconosciuto il suo ruolo di sorella- accompagnatrice.


Per Maria Grazia modalità per riconoscere la propria crescita nella capacità di gestire dinamiche complesse ma allo stesso tempo ha permesso di far uscire la sua voglia di mettere fuori anche i suoi bisogni e iniziare a suonare la nota della sala da pranzo; a cominciare dal suo rapporto di coppia con Dario.

Per Dario è stata l’opportunità di sperimentarsi nella conduzione con Mariano e cogliere le sua crescita nello stare nelle dinamiche metastoriche e decidere di voler stare anche nella coppia in modalità più adulta grazie alla paternità di Paride G. Inoltre ha riconosciuto il ruolo di accompagnatori di Lucio e Raffaella come coppia adulta.

Per Daniela la possibilità di passare da un’applicata ad una impiegata di concetto visto che ancora non riconosce il suo ruolo nelle sotto-dinamiche che sono state e sono ancora fondamentali per le prospettive dell’associazione Romagna e della Fondazione Nuova Specie.

Per Sonia la possibilità di sentirsi finalmente accompagnata dalla coppia Polidori-Zignani che sono stati così importanti in questa settimana per tante persone:… che Sonia possa godere dei frutti della sua solidarietà.

Per Marinellla con tre elle questa settimana sono state coinvolte tre donne della sua famiglia: mamma Grazia , sorella Serena il piccolo principe e sorella Roberta la dada dei bimbi di questa settimana. Anche per lei è stata una grande occasione del tanto atteso confronto con la sua famiglia di origine e l’inizio per portare una nuova primavera nel viaggio della sua vita.

Per Lucio... E’ stata una grande opportunità di sperimentarmi mettendo a disposizione le mie capacità creative. Con l’aiuto di Davide ho realizzato le due grandi tele che durante il rito, sono servite da supporto per gli “artisti del metodo”con i bambini in prima linea , ho anche realizzato dei quadretti della Home Life che sono stati regalati a ciascuno dei partecipanti alla festa del giovedì sera. Sono stato presente, mi sono dato valore e mi sono sentito molto riconosciuto nel ruolo di adulto da Mariano e dal gruppo.

Per Raffaella… Grazie anche al tour di Mariano nel nord Italia, ci siamo ritrovati con numerose persone “nuove”. Ero preoccupata per le “dinamiche forti” che avrebbero potuto essere un elemento di disturbo per l’albergo che ci ospitava e per i proprietari che conosco da anni. Mi sono affidata alla vita, il metodo alla salute mi ha aiutato a superare le mie paure, tanto che dal mercoledì, la sorella della proprietaria ha partecipato con interesse al corso. Alla conclusione, nel ringraziare i proprietari che ci hanno fatto sentire veramente come a casa nostra, si sono commossi esprimendo che l’aria che si respirava nella sala era carica di grande emozione.

Visto il successo di questa settimana, Mariano ha espresso il desiderio di mettere come punto fermo almeno una settimana all’anno da noi, sia dal punto di vista geografico dalla Romagna, sia per l’organizzazione nostra e dell’hotel che come struttura risponde bene alle nostre esigenze.

Siamo molto orgogliosi di essere i genitori di Maria Grazia per tutto quello che ha reso possibile organizzando questa settimana da lei tanto voluta; la vediamo molto cresciuta nel metodo e questo sta facendo crescere anche noi.


Lucio e Raffaella

mercoledì 11 maggio 2011

La GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO dedica un articolo al saggio di GAETANO LANGUZZI (08/05/11).





"L'Unità, 150 anni di Storia d'Italia
raccontati però dalla povera gente
. Un saggio di Gaetano Languzzi,
come uno sguardo sul Meridione"
-
di
Anacleto LUPO

Questo nostro pianeta Terra, questo mondo di qua giù, del Meridione, considerato nel suo insieme in tutti i suoi settori più o meno ampi, più o meno elevati: mondo intelletuale, politico, sociale e economico, ognuno con le sue vicende; è il mondo della povera gente meno abbiente con il suo mondo di vivere, e un suo comportamento semplice del saper vivere senza programmi ma solo alla giornata; con tante problematiche esistenziali ma allo stesso modo una vita semplice vera e genuina.

Della vita contadina tratta appunto il breve saggio "150 anni di storia d'Italia raccontata dalla povera gente" di GAETANO LANGUZZI: un libro modesto nella sua stesura, come modesta è la vita dei contadini (€ 5, edito dalla casa editrice, "Nuova Specie", che svolge la sua attività a Troia in provincia di Foggia). I protagonisti appartenenti a una categoria sociale emarginata e, come la definisce l'autore del saggio, "derelitta", impartisce una importante lezione storica, quella tutta realistica evitando di far crescere all'Italia - agli Italiani e al mondo - di essere "i forti" e "i superiori", "i vincitori". E così il lettore può dalla lettura e dalla meditazione di questo saggio considerare la storia nella sua realtà per evitare delle sconfitte clamorose. Come quella, annunciata, che tagliò l'Italia in due una del Nord con l'IRI e con l'industrializzazione e il progresso, e l'altra, quella povera del Meridione, dove cercava di aggrapparsi a un pezzetto di terreno per poter sfamare la propria famiglia e se stessi. La "questione meridionale" che tanto affascinò e coinvolse altri poteri ma che distrusse intere generazioni di contadini del Sud per la causa militare che strappò dal proprio ambiente per condurli a morte certa.

Così - continua l'autore - si è perpetuata fino ai giorni nostri questa miseria cronica che ci portiamo dietro e che oggi l'attuale crisi sta accentuando sempre più dopo un breve periodo di emersione che si ebbe negli anni '60 e '70, dello scorso Novecento.

...........................................................................................

Cari Amici,

vi ricordo che domani, giovedì 12 maggio 2011,
alle ore 11.30, all'I. T. C. "Giannone" di Troia,
si terrà la presentazione del libro di "Zio Gaetano";
questa attività è promossa dalla Fondazione Nuova Specie.

Un ciao a tutti,

Cindy Recchia

lunedì 9 maggio 2011

Ancona, sabato 30 aprile. PRIMO BILANCIO DEL PROGETTO "RAINBOW" (sede dell'Associazione alla Salute ONLUS Marche - quartiere Rio dej' Archi).


onlussalute@libero.it
www.nuovaspecie.com

iscritta ai sensi della L. 266/91 – L.R. 48/95 nel Registro regionale delle organizzazioni di volontariato con
Decreto dirigenziale n.20 TSG05 del 28/02/2007 - Cod. fisc.: 90032770415
Presidenza tel.: 328-6147257


ACCOMPAGNAMENTO DI LUIGI,
COSIDDETTO "PSICOTICO",
&
PROGETTO "RAINBOW"



Sabato 30 aprile si svolto presso la sede anconetana dell'Associazione alla Salute ONLUS Marche il primo bilancio del gruppo di lavoro del progetto "Rainbow". Alla prima fase del progetto "Rainbow" hanno partecipato: Silvio, Michela, Benedetta, Monica, Gabriella, Paola, Giorgio, Luca (io), Ludovico, Valentino, Caterina, Leonardo, Pino e Luca Rosica, che si occuperà del progetto nel periodo prossimo in cui proseguirà a Foggia

Nato dall'impegno di alcuni volontari all'interno dell'associazione, il gruppo si propone per l'accompagnamento "intensivo" di persone con sintomatologie di disagio cosidette gravi.

In particolare tutto questo è iniziato da circa un mese per cercare di sbloccare la situazione di "parassitismo" stagnante in cui versa dalungo tempo Luigi Compagnone, che probabilmente molti quasi tutti conoscono, ma che io personalmente ho iniziato a conoscere davvero, da pochissimo tempo.

Come accennato, per muovere qualcosa all'inteno della vita di Luigi è stato necessario creare un gruppo di lavoro coordinato, motivato e desideroso di mettersi in gioco per aiutarlo, ospitandolo, in modo alternato nelle case delle persone che si sono coinvolte, per brevi periodi di tempo e fargli re-imparare ad amare ed a convivere/condividere la vita di ogni giorno.

Nei primi giorni in cui Luigi è stato da noi ho potuto conoscerlo meglio, ho visto la naturalezza con cui i miei figli lo stressavano continuamente perché interagisse con loro, ho visto nascere in me una reale possibilità/capacità di interagire simmetricamente con lui, di sapere definire il mio territorio e se necessario difenderlo ed ho visto come Luigi riconosca le situazioni e le persone e come tenda ad utilizzare tutto a proprio favore per continuare ad esistere nel suo stato di non vita, come, infine, egli tenda ad appoggiarsi sugli altri in modo da farli sentire gratificati/compiaciuti per non doversi appoggiare sulle proprie forze.

Grazie al lavoro svolto con impegno da tutti noi è stato evidente come, verso la fine del mese desse qualche segno di suo cedimento la sua imperturbabilità: gli occhi restavano molto più spesso aperti, le sue labbra si atteggiavano spesso al sorriso. Finchè il 27 aprile Luigi ha addirittura fatto emergere la propria rabbia, una reazione VIVA dimostrando che qualcosa stava accadendo.

La cosa è successa a casa mia, quando era solo con Benedetta (mia moglie) e proprio lei ha chiesto che, prima che Luigi se ne andasse da Ancona per la settimana intensiva e per continuare il suo percorso per un breve periodo a Foggia, ci fosse stato un incontro per fare il bilancio di questo primo periodo.

L'incontro ha dato inizialmente la possibilità ad ognuno di mettere fuori le proprie considerazioni e sensazioni riguardo il lavoro svolto, evidenziando come sia stato importante mettere determinazione nel creare dinamiche con soggetti psicotici.

A conclusione dell'incontro è stato infatti necessario spingere Luigi a tirare fuori qualcosa di suo, una sua impressione, pensiero o una qualsiasi espressione ; ma che venisse veramente da lui. E' stata allora fondamentale la determinazione del gruppo nel non arrendersi di fronte alle continue "difese" di Luigi che continuava ad esprimersi solo attraverso frasi fatte e di convenienza che gli permettessero di non mettersi in gioco e di avere comunque l'approvazione, evitando di confrontarsi direttamente con chi stava interagendo. Dopo lunghi tentativi, fatti attraverso il codice analogico di quasi tutti i presenti, Luigi è riuscito ad aprirsi un pochino ed ha cominciato a fare emergere la propria rabbia rispetto a forti delusioni che ha sentito di subire durante l’adolescenza portava con se sin dai tempi dell'adolescenza. E’ stato INCREDIBILE come, anche se per pochi istanti, Luigi sia passato dalla sua forte chiusura a raccontare in modo lucido alcuni nodi della propria storia. Questo passaggio, a cui ho potuto assistere, testimonia la sacralità delle dinamiche avvenute e come non esiste nessuna presunta “malattia” genetica di cui Luigi è portatore. Secondo me, il concetto di “malattia”, serve a chi non è in grado di entrare in dinamica con soggetti definiti “psicotici”, i quali per cambiare, necessitano continuamente di un contesto con persone in grado di interagire con dinamiche profonde e molteplici, come avvenuto con Luigi. Io ci ho visto, in quel breve momento, la volontà di affidarsi e liberarsi di un po di "rogna" che Luigi poratava con se.

La sua espressione era estremamente cambiata, gli occhi quasi sempre aperti, la voce netta, viva, senza esitazioni. Poi, dopo un po’ di tempo, è ritornato nel suo abituale stato di "non vita”, a dimostrazione del fatto che le dinamiche di cui necessiterebbe dovrebbero essere, quanto più possibile, continuative. Credo comunque, che questa esperienza l'abbia sentita e il modo in cui tutto il gruppo ha unitamente lavorato ha segnato una via da proseguire che, molto probabilmente, aiuterà Luigi, e anche tutti coloro che all'interno di questo gruppo stanno lavorando, in quanto ha messo e metterà in dinamica alcune parti scomode della nostra vita che spesso preferiamo non vedere perchè ci fanno paura.

Proprio a questo proposito io mi sono ritrovato (incredulo) nella stessa situazione di Luigi alla fine del bilancio. Sono rimasto molto scosso dalla sua tenacia nel non esprimere quello che profondamente sentiva: mi faceva rabbia e tenerezza allo stesso tempo e più lui resisteva più io mi bloccavo... finchè, una volta fuori mi sono sentito completamente incapace di entrare in contatto con il mio stato d'animo ed esprimerlo agli altri, spaventato, impaurito, capace solo di parlare attraverso frasi fatte ed abbracci "finti". Ancora oggi medito su quanto è accaduto a me in quel contesto.

Tornando al bilancio, è stato molto bello vedere come Mila sia cresciuta e stia molto bene nel corpo e nelle profondità; l'ho vista interagire con suo figlio e con gli altri in maniera molto armonica. La sua risolutezza si è trasformata in consapevolezza dei propri mezzi e di quelli degli altri; la sua dolcezza si è amalgamata con una rinnovata umiltà ed altrettanto rinnovata decisione. Credo che il suo approccio con Luigi sia stato da bellissima mamma e donna: matura, amorevole e distaccata all'occorrenza.

Le persone non cambiano da un giorno all'altro ma il duro lavoro che lei sta facendo sta dando dei buoni frutti.

Tutto il gruppo è molto cresciuto in questa esperienza che spero continui con la stessa convinzione e anche con la leggerezza e il piacere di crescere reciprocamente.

AVANTI TUTTA AL GRUPPO “RAINBOW”!!

Luca Pieroni

sabato 7 maggio 2011

Cesenatico, venerdì 6 maggio 2011. RESOCONTO della QUINTA GIORNATA della 1^ SETTIMANA INTENSIVA IN ROMAGNA.



QUINTO RESOCONTO
DEL CORSO INTENSIVO
organizzato dall'Associazione alla Salute Romagna

a Villamarina di Cesenatico (RN)


E’ arrivato l’ultimo giorno di questa settimana così ricca di emozioni, dinamiche di vita, scambi e intrecci profondi fra tante persone che per lo più si incontravano per la prima volta.

La mattina è iniziata con la partecipazione del Sindaco del comune di Cesenatico il Dott. Nivardo Panzavolta al quale il Dr. Mariano Loiacono e Maria Grazia Zamagni, presidente dell’Associazione alla Salute Romagna, hanno illustrato i contenuti di questo corso intensivo nelle profondità della vita. Il sindaco ha consegnato gli attestati di partecipazione ad alcuni partecipanti provenienti da varie regioni d’Italia.

Un rappresentante dell’Associazione “Piccoli Passi Per” di Sarnico ha letto e condiviso con tutto il gruppo il bilancio degli incontri con Mariano Loiacono nel loro territorio, è stato un bilancio molto positivo che apre prospettive di collaborazione e scambio tra i Metodo alla Salute e l’associazione di Sarnico.


Il Dr. Mariano Loiacono, come consuetudine, ha aperto il bilancio della settimana con l’Avanti Tutta, dopo di che ha coinvolto le famiglie, le coppie i gruppi e chi era presente da solo accompagnandoli a comprendere quanto ognuno aveva vissuto e ascoltato di se e degli altri.

Il fondo comune dei bilanci è stato un grande vissuto emozionale
che ci ha accompagnato durante tutta la settimana e la possibilità di vivere e vedere con un nuovo punto di vista così vicino alla vita ma così lontano dal nostro ordinario.


Nei bilanci delle persone spesso è stata ricordata l’unità didattica
tenuta da Mariano Loiacono, Home Life, e quanto è servita a far riconoscere la parzialità del nostro vissuto. Come sempre Mariano ha coinvolto e dato valore ai più fragili, alle persone che per la psichiatria tradizionale sono affette da patologie croniche che non possono più migliorare e invece ha ancora una volta dimostrato con i fatti che non è la verità. In particolare con un ragazzo che in soli cinque giorni ha potuto far emergere tutto il suo valore, le sue capacità e ieri ha dato anche indicazioni preziose alle persone che si apprestavano a tornare a casa.

Nel pomeriggio le persone hanno cominciato a salutarci e sono stati momenti molto belli fatti di abbracci, baci, lacrime di commozione e ringraziamenti per questi cinque giorni di discesa nelle profondità delle nostre vite illuminando le parti più buie per poterle riconoscerle e cominciare a sanarle.



Annamaria Coppolillo

venerdì 6 maggio 2011

Cesenatico, giovedì 5 maggio 2011. RESOCONTO della QUARTA GIORNATA della 1^ SETTIMANA INTENSIVA IN ROMAGNA.

QUARTO RESOCONTO
DEL CORSO INTENSIVO
organizzato dall'Associazione alla Salute Romagna

a Villamarina di Cesenatico (RN)


Gruppo alla salute della settimana intensiva condotto da Mariano Loiacono e Dario Quitadamo.

La giornata è cominciata con l’ascolto dello stato quiete dei presenti e delle impressioni degli stessi riguardo la giornata precedente.


Come spesso accade quando a condurre è il Dr.Loiacono, il G.A.S. non ha seguito degli schemi rigidi ma ha preso forma sul campo coinvolgendo alcune famiglie .

Nel primo intervento è venuto fuori uno dei temi più comuni nelle famiglie attuali, che venendo da una cultura contadina, hanno dovuto imprigionare la sfera emotiva, così facendo hanno trasmesso questo blocco ai figli creando in loro limiti relazionali come nel caso di Andrea.


Subito dopo si è coinvolti A. e N. che stanno vivendo una situazione difficile, poiché dopo aver fatto già alcuni passi nel percorso si trovano a dover superare un gradino importante, quello della separazione, in quanto la mamma proteggendo il figlio in realtà protegge le proprie paure e i propri desideri.

La mattinata è proseguita con un ultima dinamica che ha coinvolto l’uso di tutti i codici espressi da più persone mentre il Dr.Loiacono accompagnava i vari passaggi con la teoria globale.


Nella ripresa pomeridiana si è dato continuità alla teoria prendendo spunto da un intervento di Davide che ha manifestato la sua sofferenza per aver passato gran parte della sua vita sentendosi il carico della sua famiglia e perdendo fiducia nelle persone, abituandosi così a fare da solo.


Ma noi essendo parte di un organismo complesso non possiamo vivere come una cellula singola altrimenti saremmo un’ameba (organismo unicellulare), quindi come in un organismo complesso le cellule intrecciano creando tessuti e poi organi, così noi dovremmo intrecciare relazioni.

Quando siamo delusi però non riusciamo ad intrecciare e anche la solitudine può diventare una dipendenza e diventiamo talmente onnipotenti da non fidarci più e non chiedere più, ma aspettare che siano gli altri a capire i nostri bisogni attivandosi verso di noi .

Ding-ding ! Si aprono le danze coi ring...

Il dottore chiama una famiglia che subito fa emergere come nodo quello delle scelte sessuali confuse da parte dei figli a causa di una sessualità non vissuta liberamente dai genitori sempre dovuta alla trasmissione della cultura precedente.

Questa situazione ha spinto i figli a proiettare queste parti della vita che non si vivevano all’interno della famiglia verso l’esterno su qualcuno di affidabile.


Come avviene da un po’ di tempo questi incontri sono stati intervallati da pillole di teoria inserite nelle sette note dell’Homelife, portando l’esempio del virtuale indicandolo con il “sol”come nota, quella della transizione.


Il pomeriggio prosegue e termina con un ultimo incontro, dove si è data un lettura pratica del significato della parola “incontro”: in (dentro), contro (scontro), quindi andare verso qualcosa che ti viene contro, sporcarsi di quella poiché solo in quel modo la si può conoscere veramente. Ma se ci si sofferma solo sugli aspetti negativi vince la paura di entrare in relazione e l’incontro abortisce, perché uno si fida quando l’altro si fida.


Essendo giovedì come in ogni settimana intensiva che si rispetti, la serata si è conclusa con una festa egregiamente organizzata dall’ALSA Romagna, dove hanno ballato davvero tutti!


Monica Glorio
e
Luca Rosica

giovedì 5 maggio 2011

Cesenatico, mercoledì 4 maggio 2011. RESOCONTO della TERZA GIORNATA della 1^ SETTIMANA INTENSIVA IN ROMAGNA.

TERZO RESOCONTO
DEL CORSO INTENSIVO
organizzato dall'Associazione alla Salute Romagna

a Villamarina di Cesenatico (RN)


… lampi tuoni e tanta pioggia: acqua dal cielo, mare in tempesta per darci l’acqua salata per il rito di oggi!


Condotti da Marinella, Daniela, Davide, Dario, MariaGrazia, Lucio, Raffaella, Sonia e AnnaMaria… Abbiamo cercato e accolto l’onda che viene dalle nostre profondità, l’onda che ci dà identità e ci guida. L’abbiamo espressa con i colori sfumati del mare su grandi tele dove dal buio-bianco è emerso il fondo comune dove si agitano e nascono le nostre tempeste emotive. Accompagnati ad accogliere i relitti che le onde portano a riva abbiamo raccolto le conchiglie-negatività che vogliamo riconsegnare al mare quale utero antenato: sarà l’acqua salata, anche delle nostre lacrime, ad accogliere e sciogliere questi dolori celati diventati per tutti catene emotive .



In diretta streaming il pomeriggio viene aperto con la musica e la vera fiaba di tre musicanti di Brema che “il disagio” ha messo insieme dopo 15 anni di strade diverse.



Viene presentato Leandro, figlio di Rosa e Paride (genitori momentaneamente assenti).

Il Dr. Loiacono ha “affondato le parole nelle piaghe”, leggendo - senza maschere e buonismi - le situazioni di forte disagio di alcune persone e famiglie individuando alcuni meccanismi nei quali sono incatenati tutti i famigliari: il disagio nella relazione non affrontato dai coniugi ricade sui figli che lo trasformano in “malattia” come ulteriore tentativo di mantenere unita la coppia. Meccanismo sostenuto da una comunicazione ambigua che, come per l’asino di Buridano, non permette né di dire sì né di dire no.

Ci troviamo sempre più numerosi in queste situazioni perché in questo cambiamento globale non basta più “saper sonare bene una nota o due”: bisogna imparare a suonare “le 7 note della vita” .


L’unità didattica della HOME LIFE arricchita con LE 7 NOTE DELLA VITA spiega il salto di qualità che le persone in crescita personale sono chiamate a fare perché la nostra vita non sia un ossessivo ASSOLO articolato su un’unica nota o meccanismo psicotico; perché non sia un DUETTO di note che si articolano in meccanismi di bipolarità, anoressia-bulimia, euforia-depressione, aggressività-chiusura, dismaturità…; perché non sia una vita di ASSOLI separati sulle varie note che ci rendono persone con una maschera per ogni situazione… ma perché sia una SINFONIA dove ogni persona sa suonare tutte le note della propria vita, articolandole in modo creativo ed unico… sintonizzandosi con altre persone-strumenti formando un’armoniosa ORCHESTRA.

Anche in questi soli tre giorni di trattamento “musicale”, abbiamo visto significativi cambiamenti nei volti, nell’umore, nel comportamento… di molte persone che si sono immerse nella loro onda e hanno sperimentato modalità nuove di relazione attraverso i vari codici.

Ermanna
e
Isaia


mercoledì 4 maggio 2011

Cesenatico, martedì 3 maggio 2011. RESOCONTO della SECONDA GIORNATA della 1^ SETTIMANA INTENSIVA IN ROMAGNA.

SECONDO RESOCONTO
DEL CORSO INTENSIVO
organizzato dall'Associazione alla Salute Romagna

a Villamarina di Cesenatico (RN)



La seconda giornata, condotta da Benedetta, Giusy, Luca e AnnaRita, inizia con alcune riflessioni sulle dinamiche accadute lunedì, in particolare sulla difficoltà e l’importanza di accompagnare un ragazzo a collegarsi col suo dolore profondo e a trovare “le parole per dirlo”. Dopo qualche pensiero antenato (tra cui monologhi comici) si presentano altre persone “nuove” ma dalle comunicazioni si scivola alle immersioni con testimonianze di violenze infantili, silenzi, dolori e rabbie.



"Silenzio per nascondere - urla schiaffi e abbracci per tirar fuori e sciogliere" è il titolo scelto come tema del fondo comune: silenzio come meccanismo diffuso e culturale, come laccio per legare e nascondere verità troppo scomode e dolorose, per proteggere noi e gli altri dalla rabbia, dalla delusione. Silenzio come meccanismo per creare l’illusione che non sia successo niente e tirare avanti; illusione che ti allontana da te stesso, dal tuo corpo e da chi ti sta intorno, lasciandoti solo nella confusione di identità che ti spinge a cercare soluzioni di vita troppo spesso “parziali e devianti”. Nascondere e dimenticare come missione impossibile, perché quelle emozioni diventano palline di piombo che martellando nelle profondità provocano un ronzio mentale che prima o poi fa “dar di matto”. Urla, abbracci e schiaffi come codici non verbali per risvegliare dall’illusione così a lungo costruita fino a diventarne dipendenti, per ri-contattare il corpo così a lungo abbandonato. Urla schiaffi e abbracci per arrivare nelle profondità inaccessibili alla razionalità, lì dove il segreto nascosto è stato custodito. Tirarlo fuori e, grazie alla condivisione e alla teoria, riconoscerlo come origine di meccanismi ripetuti e un po’ alla volta accompagnarci a vivere il conflitto, il dolore, la delusione.


La giornata finisce con uno spettacolo misto: Il Piccolo Principe, danze, canzoni e cabaret… offerto da amici-familiari a sostegno della "Fondazione Nuova Specie".


Isaia
ed
Ermanna