domenica 6 aprile 2008

Consiglio regionale delle Marche: aggiornamento sulla "sesso-terapia" ad Ancona...

Per aggiornarvi sulla situazione del fantomatico scandalo "sesso-terapia" sollevato al Centro Diurno di salute mentale "Soledialia" - ASUR7 di Ancona, riportiamo integralmente il responso dell'Assessore Alla Sanità della Regione Marche, on. Almerino MEZZOLANI. Come sempre abbiamo fatto fin'ora, riportiamo di seguito anche la replica di quello che è stato l'artefice di questa verifica/campagna diffamatoria nei confronti del Metodo Alla Salute (che è comunque praticato da 32 anni in strutture ospedaliere e socio-sanitarie pubbliche con buoni risultati...), l'on. Daniele SILVETTI ### vedi post precedenti ###.

N.B.: per chi volesse conoscere tutti gli antefatti di questa vicenda, sono stati pubblicati sull'ultimo numero della nostra rivista autofinanziata "LIMAX" - marzo 2008 nella rubrica "G.A.S. del gomito" (pag. 109-174), interamente dedicata all'esperienza del Gruppo Alla Salute di ANCONA iniziata più di 2 anni fa. Chi volesse riceverne una copia e/o fare l'abbonamento annuale, può scrivere a: nuovolimax@virgilio.it .

DAL SITO DELLA REGIONE MARCHE: http://www.consiglio.marche.it/attivita%27_consiliare/lavori_in_aula/sedute/scheda.php?seduta=99&start=0


Consiglio regionale delle Marche
Ancona, seduta n. 99 del 17-03-2008

Interrogazione n. 969
del Consigliere Silvetti
"Corsi di gruppo svolti presso il Centro diurno di salute mentale di Ancona"
(Svolgimento)

PRESIDENTE: "L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 969 del Consigliere Silvetti. Per la Giunta risponde l’Assessore Mezzolani".

Almerino MEZZOLANI: "In riferimento a questa interrogazione si è dato mandato al Direttore del dipartimento della salute mentale della Zona territoriale n. 7 a rispondere ai punti specifici sollevati dal Consigliere Silvetti.
1. Il “Metodo alla salute” rientra nell’ambito generale dei metodi di auto-mutuo aiuto.
2. Il dott. Boldrini, dirigente di ruolo della Zona territoriale n. 7 e responsabile del centro diurno del dipartimento salute mentale, dopo specifico percorso formativo avviato nel 2006 e al quale hanno partecipato numerosi operatori del dipartimento stesso, ha introdotto la metodologia terapeutica denominata “Metodo alla salute” all’interno del centro diurno. E’ da escludere che tale opzione terapeutica possa indurre nei pazienti uno stato tale di dipendenza da rifiutare il collegamento con la famiglia di origine (anzi i componenti del nucleo familiare partecipano alle sedute di gruppo) e con le istituzioni sociali-religiose.
3. L’Associazione Onlus "Alla Salute" non organizza all’interno dei locali del centro diurno nessuna attività. Come riportato nel precedente punto 2, il “Metodo alla salute” è un’opzione terapeutica condotta dal dott. Boldrini in qualità di dirigente di ruolo della Zona territoriale n. 7.
4. Non è mai stato autorizzato l’uso dei locali del centro diurno a nessun operatore esterno o medico di altra Azienda.
5. Il dipartimento di salute mentale non ha mai formalizzato rapporti lavorativi con il dott. Loiacono o con l’Azienda sanitaria della Regione Puglia.
6. Nelle sedute, che sono state direttamente supervisionate dallo scrivente in qualità di Direttore del dipartimento salute mentale, sono da escludersi risvolti di negoziazione dell’individuo, violazione del decoro e della dignità della persona.
7. Con decreto del dirigente del Servizio salute del 18 gennaio 2008 è stata istituita una Commissione tecnica per la valutazione del “Metodo alla salute”, nel frattempo la Zona territoriale n 7 ha incaricato il direttore del dipartimento salute mentale di effettuare un’ispezione interna, i cui esiti sono descritti in una relazione della quale vorrei dare lettura per completezza dell’informazione.
8. A parere dello stesso direttore del dipartimento salute mentale non si ravvisa la necessità di coinvolgimento di autorità competenti.
Per conoscenza di tutto il Consiglio ora vorrei dare lettura della relazione del Direttore del Dipartimento Salute Mentale, Dr. G. Rocchetti:
“In riferimento alle note del 8 gennaio 2008 prot. 1308 e del 10 gennaio 2008 prot. n. 1879 di pari oggetto, si comunicano gli esiti dell’indagine interna effettuata, operata sulla struttura della richiesta di cui alla nota prot. 32/07/SAL/ASS/S04/OBB/NS del 9 gennaio 2008 dell’Assessorato alla salute.
1. Dalle verifiche effettuate con gli operatori del centro stesso e con i familiari e gli utenti del gruppo alla salute non si sono riscontrati elementi che comprovino la veridicità delle notizie apparse sulla stampa. Tali verifiche sono state condotte attraverso la richiesta di una specifica relazione scritta fatta a tutti gli operatori (depositate agli atti del Servizio), mentre per i familiari e gli utenti del gruppo alla salute sono state raccolte le dichiarazioni verbali durante uno specifico incontro.
2. Le metodologie terapeutiche in uso presso il centro diurno possono sinteticamente essere suddivise in due tipologie: la prima corrisponde alle usuali pratiche riabilitative utilizzate nel trattamento degli psicotici cronici; la seconda corrisponde al cosiddetto “Metodo Alla Salute” che può essere considerato come una psicoterapia di gruppo atipica, particolarmente centrata sulla libera espressione emotiva e corporea, sulla base di una metodologia elaborata dal dr. Mariano Loiacono, dirigente medico dell’Azienda ospedaliera di Foggia. Tale metodologia si pone come alternativa a quelle tradizionali, ponendosi trai suoi principali obiettivi quello di tendere alla riduzione/sospensione della terapia farmacologia, e pertanto sta attivando un confronto culturale nell’ambito psichiatrico. Si ribadisce che non è stata riscontrata la sussistenza di eccessi, irregolarità o comportamenti non conformi alla vigente normativa.
3. Si ritiene che l’attività del "Metodo Alla Salute" non è incompatibile con ciò che la programmazione regionale ha previsto per i centri diurni, in quanto tale metodologia si rivolge a soggetti con disturbi psichiatrici. La criticità che si è rilevata è quella di una frattura che si è creata nel momento in cui l’utilizzo di tale metodica non è stato condiviso, anzi è stato fortemente criticato da parte della maggioranza degli educatori (solo un operatore ha aderito), mentre da parte del responsabile vi è stata una completa adesione in merito.
4. I "Gruppi Alla Salute" erano condotti dal responsabile del centro diurno, affiancato da un educatore, nell’ambito del normale orario di servizio e all’interno della struttura del centro. Non risultano rapporti di tipo economico da parte degli operatori suddetti nei confronti dell’Onlus presieduta dal dott. Loiacono.
5. Al momento sono stati adottati con urgenza i seguenti provvedimenti:
- affidamento dell’incarico di dirigente ad interim del centro diurno al direttore del dipartimento salute mentale dott. G. Rocchetti;
- avvio di un’indagine interna, di cui al presente relazione costituisce l’esito formale:
- sospensione cautelare delle attività dei "Gruppi Alla Salute".
Si ritiene possibile la ripresa dell’attività dei gruppi al fine di non disperdere quegli elementi terapeutici positivi che si sono potuti riscontrare. Certamente tale ripresa sarà curata dalla supervisione dello scrivente e dall’adozione di momenti di verifica tramite indicatori di esito del trattamento stesso e che potrà avvenire nel corso della prossima settimana.
Si ritiene consigliabile individuare una sede diversa per lo svolgimento dei gruppi da quella del centro diurno, viste le conflittualità sopra indicate.
Si reputa inoltre che sia opportuno istituire una commissione tecnica esterna al dipartimento al fine di poter espletare un’attività valutativa sul metodo alla salute, anche alla luce di quelli che saranno i riscontri che si evidenzieranno con la ripresa delle attività.”.
E di questo non abbiamo ancora l’esito finale".

PRESIDENTE: Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Silvetti.

Daniele SILVETTI: "Ringrazio l’Assessore per il lavoro svolto e perché ha cercato di dare una spiegazione ad un’interrogazione che mi rendo conto è particolarmente difficoltosa e spinosa, però dico subito che non sono assolutamente soddisfatto.
Primo perché è stato dato l’incarico al direttore di dipartimento, cioè a colui che doveva essere controllato e poi perché è stato avallato in tempi non sospetti un metodo che è assolutamente privo di ogni tipo di riscontro scientifico quindi di ogni tipo di riscontro empirico.
La legge di riferimento n. 421, recita: “Sono esclusi dai livelli di assistenza erogati a carico del Servizio sanitario nazionale e locale le tipologie di assistenza, i servizi e le prestazioni sanitarie che: non soddisfano il principio dell’efficacia e dell’appropriatezza, ovvero la cui efficacia non è dimostrabile in base alle evidenze scientifiche disponibili o sono utilizzati per soggetti le cui condizioni cliniche non corrispondono alle indicazioni raccomandate”. Poi c’è anche un problema di accredito: “Le prestazioni innovative per le quali non sono disponibili sufficienti e definitive evidenze scientifiche e di efficacia, possono essere erogate in strutture sanitarie accreditate dal Servizio sanitario nazionale e locale esclusivamente nell’ambito di appositi programmi di sperimentazione autorizzati dal Ministero della Sanità”.
Qui non siamo né in un caso né nell’altro.
Essendo all’angolo il Rocchetti si sta incartando perché ha una chiara e manifesta responsabilità, prima nell’aver avallato questo metodo della salute (...) poi, quando si è accorto che era troppo avanti ha sospeso, tre giorni prima della mia interrogazione, proprio il dott. Boldrini. Quindi, pensate, un medico – che peraltro non è un medico e questo è un altro grosso problema - dipendente della struttura sanitaria e che è tuttora sospeso.
Si sapeva benissimo che nel centro diurno veniva utilizzato questo metodo, cosa che in questo momento non si fa più perché sono stati tutti spostati all’ex Crass, e questo è un ulteriore motivo per pensare che effettivamente questo metodo veniva eseguito all’interno delle strutture sanitarie pubbliche senza alcun tipo di autorizzazione e di legittimità.
Peraltro, Assessore, do notizia in quest’Aula che ci troviamo di fronte ad una chiara fattispecie di reato, quella di "peculato", per cui farò subito denuncia esposto alla Procura della Repubblica, e questa chiaramente, di fronte ad una notizia così evidente e manifesta, è una strada che dovrò percorrere.
Inoltre c’è anche il fatto che nessun operatore è più intenzionato a rendersi disponibile nell’applicazione di questo metodo della salute – pensate soltanto che gli operatori sono costretti a spogliarsi della loro professionalità e a diventare loro stessi pazienti, cosa che non è codificata da nessuna parte – applicato dal dott. Loiacono, dipendente di una struttura sanitaria della Puglia che nel giro di un anno si è vista accreditare 1.000 day hospital di persone che dalle Marche trasmigravano, appunto, in Puglia. Ed è bene sapere che il dott. Loiacono è premiato, riconosciuto ed avallato da personaggi vicino ai "Scientology", e questa cosa forse è la più inquietante di tutta questa storia.
Viene attuato quindi un “Metodo alla salute” che non è assolutamente autorizzato, che non è avallato e non ha riscontri scientifici ed è assolutamente non accreditata all’interno delle strutture sanitarie l’associazione “Metodo alla salute”. Un “Metodo alla salute” che viene addirittura avallato da un personaggio che non voglio qualificare, ma che comunque sulle cronache di tutti i giornali e di tutti i siti internet è vicino ad una organizzazione che non ha nessun tipo di riconoscimento da parte dello Stato Italiano.
Quindi mi chiedo fino adesso chi ha operato dentro le strutture pubbliche, chi ha lavorato e soprattutto se si è messo in serio pericolo la salute dei cittadini.
Una delle più recenti interpretazioni della Cassazione civile – chiaramente poi si cerca di ovviare a questo grosso problema con il muto consenso, cioè viene fatto firmare il muto consenso all’adesione a questo tipo di programma – dice: “La correttezza o meno del trattamento non assume alcun rilievo ai fini della sussistenza di illecito per violazione del consenso informato, in quanto è del tutto indifferente ai fini della configurazione della condotta omissiva dannosa e dell’ingiustizia del fatto, la quale sussiste per la semplice ragione che il paziente a causa del deficit di informazione non è stato messo in condizione di assentire al trattamento sanitario con una volontà consapevole delle sue implicazioni - chiaramente violando l’articolo 13 della Costituzione e l’articolo 33 della legge n. 833/1978 - “comportando una vera e propria lesione all’integrità fisica”.
Le dico subito, Assessore, che nei confronti del dott. Boldrini farò i passi necessari e le chiedo anche di rivedere la posizione del dott. Rocchetti che è altrettanto responsabile e che ha cercato di coprirsi le spalle e di scaricare le responsabilità prima sospendendo un dipendente che, ripeto, non è un medico, perché è uno psicoterapeuta, quindi una persona non abilitata a togliere o a sospendere farmaci, e questa è una cosa gravissima che si è ripetuta in una struttura sanitaria pubblica. Ecco perché la preoccupazione oggi diventa una constatazione severa e grave di quello che sta avvenendo.
Concludendo voglio dire che questa relazione è assolutamente insoddisfacente, anzi ritengo grave che si siano acclarate all’interno alcune situazioni. Il dott. Boldrini, ripeto, non a caso è tuttora sospeso, la struttura pubblica in questo caso è stata chiusa e interdetta all’associazione che oggi si riunisce presso un’altra sede.
Quindi, Assessore, le chiedo di continuare a non dar per scontato nulla e di non chiudere questa situazione che, invece, va oltremodo monitorata e approfondita, e non con il direttore di dipartimento che, secondo il mio punto di vista ma anche secondo i fatti evidenti che sono emersi, è altrettanto responsabile".




1 commento:

  1. Silvetti, non sarebbe più serio se partecipasse a qualche gruppo prima di fare denunce di qua e di là?

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