giovedì 12 luglio 2007

Il disagio dei bambini, la scuola e l'uso di psicofarmaci.


Intanto volevamo tenervi aggiornati sui prossimi appuntamenti in programma che riguardano il Metodo Alla Salute e le prospettive di "nuova specie" (che come sempre potete leggere sulla barra verde qui in cima alla homepage):

  • 28 LUGLIO (FOGGIA, Casa dell'Acqua e dello Spirito): secondo "SABATO DI MARIA", ciclo di incontri-studio sulla vita e sulla teoria-prassi del Dr. MARIANO LOIACONO. Titolo dell'incontro: "I genitori e i fratelli di Maria".
  • 30 LUGLIO - 03 AGOSTO (FOGGIA): SETTIMANA INTENSIVA secondo il Metodo Alla Salute presso il Centro di Medicina Sociale - u.o. Ospedali Riuniti di FOGGIA, co-condotta dal Dr. Loiacono e da persone in trattamento. Per informazioni e prenotazioni: http://www.nuovaspecie.com/contattaci.php.
Poi volevamo farvi leggere queste due lettere che ci sono arrivate e che riguardano una questione molto sentita e sempre più preoccupante sul DISAGIO DEI BAMBINI, con la conseguente psichiatrizzazione (diagnosi di "ADHD" cioè "deficit di attenzione e iperattività", dislessia, difficoltà d'apprendimento ecc.) ed il ricorso a psicofarmaci molto nocivi come il "Ritalin".
Chi volesse mettersi in contatto con i due autori delle lettere ci contatti via email o nei commenti.

Leggete e scriveteci commenti!


" Egregio direttore,
mi chiamo Marco Guidetti e desideravo farle leggere questa mia lettera, sperando di fare cosa gradita.
Ho partecipato alla conferenza "ADHD, disturbo da deficit di attenzione e iperattività - Malattia o invenzione?" tenutasi giovedì 14 giugno 2007 presso la Sala Consiliare del comune di Gassino (TO). I relatori erano sia Consiglieri comunali che dottori (medico, psichiatra e neuropsichiatra infantile).
A fine conferenza si è aperto un dibattito a volte anche acceso sulla questione ADHD e bambini e la proposta di legge regionale per "le norme in materia di sostanze psicotrope su bambini e adolescenti (N. 405 presentata in regione Piemonte il 20/2/2007)".
Sia il medico che lo psichiatra hanno affermato che non esiste a tutt'oggi un test biologico che dimostri uno squilibrio di qualche tipo riconducibile a qualsiasi malattia mentale, mentre nella sua presentazione il neuropsichiatra infantile ha menzionato "disturbi psichici in età evolutiva di componente biologica, disturbi psichici genetici e biologici, ecc.".
A mia domanda diretta nella quale esprimevo di essere confuso visto le due opposte affermazioni e dove chiedevo chiarimenti se l´ADHD fosse o no una malattia, mi sono sentito rispondere dal neuropsichiatria infantile che non è una malattia ma un "disturbo".
E' una vergogna che si giochi sulla vita di bambini e persone con termini come "non è una malattia ma un disturbo" così da poterlo
"curare" con psicofarmaci anfetaminici (è stato detto che il Ritalin e altri hanno già causato la morte di 400 persone nel mondo) da dare a bambini di 8 anni quando d'altro canto non si vorrebbero avere neanche gli spinelli nella scuola!
E' uno scandalo ed è incredibile che
la "base scientifica" per fare la diagnosi di ADHD sia composta da banali domandine (come ad esempio: "Spara" le risposte prima che sia terminata la domanda?") simili a quelle che si possono trovare nei giornali per ragazzi per "capire" se il "lui" o la "lei" andranno bene come coppia o come amici a seconda del punteggio risultante dal test. Non scherzo, purtroppo. E' un sistema simile che produce un punteggio in base al criterio di osservazione di chi esamina il comportamento del bambino, l'insegnante della scuola (non una macchina, come un elettrocardiografo, che misura in maniera invariabile, ma una persona che "valuta" il bimbo, e quindi estremamente variabile - ogni persona è diversa dalle altre). La cosa tragica è che psichiatri e neuropsichiatri infantili ci credono davvero!
Ma dov'è la Scienza?
Ho il forte sospetto che tutto questo sia spinto da
enormi interessi commerciali delle case farmaceutiche produttrici di psicofarmaci. Avremo quindi una società di persone con le varie pillole per "risolvere" i loro problemi o per non farglieli vedere o percepire tramite un velo chimico di incoscienza? O sarebbe meglio andare a monte e capire e aiutare loro a risolvere davvero i loro problemi. Ovviamente è più semplice e sbrigativo usare una pillola, oltre che enormemente vantaggioso per le case farmaceutiche.
Dice un proverbio orientale:
"Se viene da te qualcuno che ha fame, non dargli un pesce per sfamarlo, dagli la canna e insegnagli a pescare".

A buon intenditore....

Marco Guidetti "

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" Egr. Direttore,
ho scritto questa lettera che avrei piacere pubblicaste perchè tratta un argomento che mi sta molto a cuore.

Margherita Pellegrino


Egregio direttore, ho letto il
disegno di legge sulla dislessia n. 1169 e successivi emendamenti recentemente approvato dalla "Commissione Istruzione" del Senato.

Sono un'insegnante con più di 20 anni di esperienza e sono molto preoccupata degli effetti devastanti che questa legge causerà se approvata in Parlamento.
Come conseguenza obbligherà le scuole di ogni ordine e grado, comprese quelle per l'infanzia, ad individuare gli alunni che presentano difficoltà nella lettura, scrittura e/o nel fare i calcoli e ad indirizzarli dal neuropsichiatra infantile per una diagnosi di dislessia e, se diagnosticati tali, ad attivare per essi un percorso didattico e valutazioni differenti. La lentezza, il numero di errori o il non aver raggiunto livelli di competenza da loro ritenuti indispensabili nel leggere, scrivere o nel fare i calcoli, saranno prove per una certificazione di disturbi di apprendimento con tutte le conseguenze che questo comporterà. E' previsto anche un addestramento online per insegnanti e dirigenti scolastici ai fini della individuazione degli alunni che presentano tali difficoltà.
La legge in questione, al comma 7 dello stesso articolo, sancisce:


"Le DSA ("difficoltà specifiche di apprendimento" di cui sopra) impediscono l'utilizzo in maniera automatica e strumentale delle capacità di lettura, di scrittura e di calcolo e possono costituire una limitazione importante per alcune attività della vita quotidiana della persona".

Questo non significa forse che per legge la lettura, la scrittura e il fare i calcoli devono avvenire in modo automatico e laddove questo non succedesse, l'alunno sarebbe fuori dalla norma?
Significa che a scuola dobbiamo creare dei
robot che leggono e scrivono meccanicamente, poco importa se poi non capiscono quello che stanno leggendo, l'importante è che sappiano in modo automatico ed istantaneamente quanto fa 3x5 (ad esempio) senza alcun ragionamento o riflessione, perché questa è lentezza e quindi sintomo di "discalculia" (disturbo del calcolo).
Il fatto che
ogni bambino sia diverso da un altro, con tempi propri di apprendimento, elaborazione e sviluppo delle capacità individuali viene completamente trascurato, anzi è prevista un' attività di identificazione precoce da realizzare dopo i primi mesi di frequenza dei corsi e nella scuola dell'infanzia, bambini di 4 o 5 anni, aprendo così le porte a screening di massa nelle scuole. Ci si dovrebbe aspettare che i sistemi dispensativi e compensativi risolvano queste difficoltà.
Perché allora nei vari convegni a cui ho partecipato nella documentazione fornita dagli esperti, si asserisce che non si guarisce?
Quelli che scrivono male (cattiva grafia) sono dispensati dallo scrivere a mano (forse perché c'è il rischio che la loro scrittura migliori?), sono obbligati invece a scrivere al computer (strumento compensativo), anche i "disortografici" sono dispensati dallo scrivere a mano, devono utilizzare il computer con il correttore automatico (così non rimedieranno mai alle loro lacune in ortografia), mentre i "discalculi" sono dispensati dal fare i calcoli mentalmente e devono utilizzare la calcolatrice.
Non mi sembra che questi risolvano il problema, al contrario, si rischia che dopo 13 o più anni di scuola questo studente ne esce fuori con
un'etichetta di disabile e con un'effettiva incapacità di leggere, scrivere e fare calcoli.
Sono questi forse gli strumenti dispensativi e compensativi atti a "favorire il successo scolastico e prevenire blocchi nell'apprendimento degli alunni con DSA agevolandone la piena integrazione sociale e culturale", come recita l'articolo 2 primo comma - punto b, ed a garantire pari opportunità e il diritto allo studio? Sono questi gli interventi che miglioreranno la nostra scuola?
Mi ci vedo proprio a seguire i tempi e la didattica individualizzata (come prevede la legge) per gli
alunni "dislessici" che già ho in classe, mentre i restanti 28 o 29 alunni intanto saltano sui banchi e fanno di tutto e di più!...
Strano modo quello di risolvere il problema della dispersione scolastica raddoppiando gli alunni ad un insegnante per risparmiare sulla spesa pubblica e poi assegnare due insegnanti di sostegno alla stessa classe per "aiutare" quelli che si sono persi per strada, ricevendo un'etichetta di disturbo di apprendimento o di iperattività a seconda dei casi.

Forse c'è qualcosa da risolvere nella didattica dato il persistere della dispersione scolastica. Non mi sembra che l'aver spostato l'attenzione dalla didattica all'alunno, dicendo che è l'alunno incapace e che tutto il resto funziona perfettamente, sia stata la soluzione.

Prof.ssa Margherita Pellegrino "


mercoledì 4 luglio 2007

Resoconto della 3 giorni di incontri sul Metodo Alla Salute ad Ancona e Cesena (9-11 giugno 2007).

Scritto da: LORETTA ILLUMINATI, psicologa specializzanda di Pedaso (Ascoli Piceno). Attivatrice e collaboratrice di diverse attività connesse al Metodo Alla Salute e alle prospettive di "nuova specie", conduce in via volontaria i "Gruppi Alla Salute" presso il Centro di Medicina Sociale per alcoldipendenza, farmacodipendenza e disagio diffuso" dell'Azienda Ospedaliero-Universitaria Ospedali Riuniti di Foggia.

- L’incontro su “REALTEA” -
ANCONA, 9 giugno 2007

L’incontro è avvenuto al “Cenacolo di Sichela”. Alcuni sono partiti da Foggia, alcuni sono arrivati da Trieste e tutti gli altri di Ancona. L’incontro è partito principalmente per un bilancio sull’esperienza di “REALTEA” al Centro Diurno "Soledaia" – Asur7 di Ancona ["Realtea" è una sperimentazione su una nuova idea di TEATRO. Vedere il post di sabato 9 giugno 2007: Il Metodo Alla Salute e le prospettive "di nuova specie”: appuntamenti in tutta Italia]. Così hanno parlato per prime le ragazze che hanno fatto sì che questo progetto prendesse vita: Valentina, Monica, Michela, Sara e una lettera di Francesca A. che non è potuta essere presente. Poi sono intervenute alcune persone, tra cui Silvio e Roberto, che hanno partecipato a Realtea. Inoltre sono intervenute altre persone con le loro esperienze, tra cui appunto Francesca Varsori di Trieste che aveva tenuto insieme a Mariano il seminario di dicembre su “TEATRO, REALTA' E DISAGIO DIFFUSO” tenutosi al Centro di Medicina Sociale di Foggia, in cui per la prima volta Mariano ha formulato il concetto di “Realtea” [sono disponibili gli atti, scrivici a: centrodocumentazionenuovaspecie@hotmail.it]. Quello che è venuto fuori è stato proprio che da questa esperienza, dalle cose ascoltate, si sono visti più i limiti delle persone, e di come portare avanti questo progetto. Ci sono state incomprensioni dettate più da atteggiamenti, comportamenti e fraintendimenti. Nessuno ha capito davvero che cosa è Realtea… ma è questo il punto! E’ stata una sperimentazione per vedere cosa fosse Realtea e come portarla in questa esperienza. Nessuno di noi ha, ancora adesso, una definizione precisa di Realtea. Mariano ha cercato sì di raccogliere, ma soprattutto di far capire che un progetto di questo tipo va strutturato meglio e che non si può improvvisare nè una dinamica, nè Realtea, nè tantopiù un progetto. Allora la teoria che ha fatto Mariano (di cui non ricordo il titolo) è stata un passo in più per chiarire, e quindi fare luce su una questione che già da tempo è nell’interesse di molti, ed è venuta fuori sempre più fortemente nell’ultimo periodo: che cos’è una dinamica e come si delinea in "Realtea" e in un "Rito". Mariano ha detto che è un progetto che deve trovare persone devote e interessate a questo. Un gruppo di studio quasi! Così si sono presi i nominativi delle persone interessate a fare un lavoro di questo tipo. Si è stabilito che Michela e Sara (le due che hanno avuto punti di vista più diversi su come dovesse essere gestita Realtea) selezionino i due video più significativi degli incontri avvenuti su Realtea in Ancona, uno in positivo e uno in negativo. Questi video saranno poi visionati dalle persone che si sono impegnate. Queste ultime dovranno inoltre prendere del materiale teorico deregistrato: la teoria di questa serata, la teoria sul Rito di Maria a Loreto, gli atti del seminario di dicembre su Realtea e la relazione dell’incontro di Bitonto, e trarne poi un loro contributo, una loro teoria scritta su tutto questo, su Realtea, ma non solo. Probabilmente dopo l’estate ci rivedremo, ognuno porterà il proprio elaborato e si cercherà di trovare delle linee buone su come strutturare meglio una nuova esperienza di e su Realtea. Eravamo stanchi alla fine (abbiamo finito molto tardi!), ma è stato molto bello e credo che ognuno di noi se ne è andato un po’ confuso, ma con la sensazione che tanto altro ancora dovrà arrivare e tanto ancora c’è da lavorare!

- Il “Compleanno Alla Salute” di Franco-esco -
ANCONA, 10 giugno 2007

Un “Compleanno Alla Salute” (un anno di cambiamento di stile di vita) non è solo una festa. E’ l’occasione di vedere quello che si è fatto, dove si è, ed avere dei riconoscimenti per questo. E’ l’occasione per guardare ad un passato ingombrante e doloroso, ma senza il quale non saremmo cresciuti. E il crescere non finisce mai. Così il Compleanno Alla Salute è soprattutto l’occasione per vedere, insieme agli altri, dove bisogna ancora crescere, quali sono i nodi su cui mettere del balsamo benefico. Questo compleanno di FRANCO-ESCO (qui nella foto) è stato proprio così. E’ stata un’armonia di festeggiamenti e dinamiche. Si sono unite persone di adesso, che hanno conosciuto Franco e celebrano Francesco, persone che hanno conosciuto Franco, ma non l’hanno visto e ora piano piano conoscono Francesco (mi riferisco ai suoi genitori presenti al Compleanno) e persone che non conoscono nulla, ma a cui qualcosa sicuramente è arrivato. Pensieri, regali, momenti pieni di ricordi…la festa è tutta meritata! Si festeggia una vera rinascita! Ma i “nodi” sono lì che si muovono dentro la festa… cercano di essere visti in profondità. Macché, vogliono rovinare la festa? Macché, si può trovare profondità in una festa? Ma che festa è? Non si ride, si balla e si scherza solamente? Allora risponderei: e che, ridendo, ballando e scherzando non vengono fuori le cose, le verità? Ecché, un Compleanno alla Salute vuol dire dimenticare come eri, dimenticare che cosa devi ancora fare? Un Compleanno alla Salute di "nuova specie" è festeggiare e bene-dire “ciò che sei”, ma pure ri-spettare (spectare- guardare, ri- indietro, di nuovo) il tuo passato e i pezzi della tua Vita su cui devi ancora lavorare: il Viaggio continua! Se l’albero vuole crescere ed estendere i suoi bei rami, deve stendere pure le sue radici, contemplare e nutrire le profondità. Francesco questo vuole fare. La festa è stato un momento d’oro per rifocalizzare una radice che ha bisogno di molto nutrimento: sua figlia Martina (qui nella foto). C’è stata una vera dinamica, attivata da Mariano. Francesco ha ricevuto come regalo un’amaca. Proviamola questa amaca!... Tanti uomini che sorreggevano e dondolavano l’amaca con dentro Francesco e Giovannino, mentre la mamma di Francesco gli cantava una ninna nanna….e poi nell’amaca c’è Martina. Francesco dondola anche lui l’amaca, mentre ANNARITA (sua moglie) canta la sua ninna nanna per la figlia. E poi tutto silenzio… Falle uscire quelle parole Martina!... Annarita legge la sua lettera, dice la sua verità. Sa che ora non può più prendere il posto di Francesco con Martina. Lacrime... Ora dì la tua verità Silvio! Sputa tutte le cose che ti hanno avvelenato! Tutti i giudizi, gli stigmi, il perbenismo che ti ha reso stitico (per quello forse ora stai cagando tanto!!) e che hanno tanto pesato sulla tua vita e che ti fa sentire così vicino al tuo compagno di viaggio Francesco. Lacrime… Falle uscire quelle parole Martina!... Tanti l’accarezzano, la spingono dolcemente a dire quello che sente al papà… Lacrime… Sono ancora le lacrime a parlare quando ancora non vuoi trovare le parole perché sai che possono ferire… Qua ora le cose vanno meglio, qualcuno mi vede e non posso rischiare di perdere tutto, di far del male, di ferire. Finalmente si festeggia, non voglio piangere più. Non ce la faccio a dire niente! Solo….. ti voglio bene papà! Si abbracciano. Niente amaca, voglio dondolare fra le braccia del mio papà.
E’ un inizio… Un applauso d’incoraggiamento!...


- La conferenza di Cesena -

CESENA, 11 giugno 2007

“La visita è il miglior modo per fare ricerca”

[Mariano Loiacono]

La conferenza dal titolo La psichiatria senza psicofarmaci, il Metodo Alla Salute ed i suoi gruppi di lavoro. La realtà trentennale del Centro di Medicina Sociale dell’Azienda ospedaliero-universitaria Ospedali Riuniti di Foggia, Dr. Mariano Loiacono è stato il primo di alcuni appuntamenti organizzati presso la sede Camera del Lavoro-CGIL di Cesena, per Un lunedì trascorso “diversa-mente”- Incontri alternativi sulla psichiatria-riabilitazione e sul “Disagio Diffuso”, come riportato nella locandina. L’incontro si è diviso in due parti: il primo per gli operatori socio-sanitari e per gli “addetti ai lavori”, il secondo con la cittadinanza.

-Sul primo incontro-

Nel primo incontro rispetto a tutti gli inviti estesi agli operatori non eravamo tantissimi. C’è stata un’introduzione di DANIELE IRTO su come ha conosciuto Mariano, il Metodo, e sul suo interesse e la sua voglia di portare questa esperienza-testimonianza nel contesto in cui opera e lavora. Daniele ha parlato in generale del Metodo e dei corsi a cui ha partecipato, senza entrare nello specifico. Poi c’è stato l’intervento di Mariano che ha iniziato raccontando la sua esperienza, parlando del “disagio diffuso” e di come molti contesti facciano cose buone, ma che oggi non bastano più. A tal proposito ha citato l’esperienza di Trieste e del post-Basaglia. Ha parlato poi in generale delle premesse del Metodo e dei “Gruppi Alla Salute” e di come tutti siamo persone in trattamento. C’è stato l’intervento di uno degli psichiatri: “Ma ci spiega in che consiste questo Metodo che non ho capito?”. Mariano ha parlato proprio dei Gruppi, di come siano aperti a tutti, di tutte le età, e aperti anche a tutti i disagi. Ecco perché c’è la molteplicità nei Gruppi alla Salute e si può trovare un tossicodipendente che può aiutare uno psicotico e viceversa. Poi Mariano ha esposto le quattro fasi che si fanno durante un gruppo: pensieri antenati, comunicazioni, immersioni e fondo comune. Ha spiegato in che consistono e come si svolgono, senza addentrarsi nella spiegazione del fondo comune. Poi ha ribadito che non ha nulla contro l’uso di PSICOFARMACI, ma che il Metodo non ne prevede l’uso! Così cita alcune esperienze di persone in trattamento e approfitta per dire che sul blog si possono trovare le sue interviste. Proprio in quella realizzata a “Sottovoce” da Gigi Marzullo ha parlato di una donna che prendeva psicofarmaci da più di venti anni ed ora ha smesso! Inoltre cita alcuni capitoli del suo libro “Verso una Nuova Specie. Disagio Diffuso, Salute e Comunità Globale” [puoi consultarlo e scaricarlo gratuitamente sul sito WWW.NUOVASPECIE.COM!] e ribadisce più volte che si può scaricare dal sito in maniera gratuita. Mariano ha parlato anche delle sue casalinghe e di come si confronterebbe volentieri con l’esperienza di Cassano: “Prendiamo uno psicotico, lui con i suoi operatori, io con le mie casalinghe…e vediamo!”. Poi dice di come la sua sia un’esperienza e che se qualcuno gli proponesse buone alternative con molto piacere vorrebbe conoscerle e visitarle. Prima della fine dell’incontro i tre psichiatri presenti, che erano molto scocciati e molto insofferenti (quanto dice la comunicazione non verbale!) se ne vanno. Poi una delle operatrici chiede a Mariano come è nato il Metodo. Mariano scherza con lei, la provoca, le dice che vorrebbe tirarle i capelli!...
Durante la pausa alcuni operatori vanno incuriositi a chiedere a Mariano alcune informazioni e dove trovare altro materiale. Ora abbiamo un blog e un sito! Evviva!

-Sul secondo incontro-

Nel secondo incontro c’erano alcuni operatori che erano anche al primo incontro, poi c’erano alcune persone arrivate col passaparola e altri invitati e amici (per la prima volta: mamma, sorella e nipotino Giacomo-delfinetto di Marinella e pure alcune amiche di famiglia; mamma di Paolo Magalotti e Paolo Magalotti stesso, detto “Magabass”, autore e interprete della canzone che sentite il sottofondo su questo blog).
Mariano ha parlato pochissimo. Non ha ricominciato con un’introduzione, ma fatto come fosse un continuum (eh per noi lo era!). Daniele ha fatto una piccola premessa e poi si è presentato Paolo, colui che ci ha invitato alla CGIL e che lavora con Daniele ed è sposato con Costanza, la coordinatrice della comunità.
Mariano ha preferito entrare nel vivo facendo parlare le immagini: è stato il momento del video “LIFE IS”. Poi ha interagito con l’amica di famiglia di Marinella e l’ha fatta salire in “cattedra” accanto a lui. Ha giocato e fatto credere a tutti che già si conoscevano e che era tutto preparato. Mariano: “Ti sei tagliata i capelli?” e fra una battuta e una risata si è passati ai “fenomeni vivi”. Le storie di vita di chi ha visto, conosciuto e si è immerso nel Metodo parlano molto più che i libri. Luna, Francesco, Martina, Giovanna, Silvio, Angela C. Ognuno ha parlato della sua esperienza, ma soprattutto di un pezzo della sua vita. Non hanno parlato di che cosa è il Metodo e come funziona, ma di quello che hanno ritrovato, della loro crescita, delle loro svolte e dei nodi che stanno affrontando. Hanno mostrato le loro fragilità e fatto vedere che un percorso di crescita non ha un punto di arrivo, ma che ogni conquista ti presenta nuove sfide. Ognuno a modo suo ha testimoniato che anche quando ti riprendi dei pezzi di Vita, poi devi riprendertene altri più in profondità. Il Metodo Alla Salute non ti dà soluzioni magiche e certezze, ma ti propone un Viaggio, anzi ti chiede se vuoi rimetterti in Viaggio nella tempesta. Così Luna-Lunualità (amministratrice del blog) e la sua sincerità e vulnerabilità e fragilità di questo momento. Francesco che ha appena festeggiato il suo Compleanno alla Salute e deve ora affrontare un nodo molto importante con Martina. Giovanna che ha raccontato delle sue crisi e di come anche un cancro ti può dare un punto di svolta. Silvio e alcuni suoi nodi, con sua madre e suo figlio Leonardo. Angela C. che ha parlato dei suoi figli e della sua esperienza, ma da mamma e non da medico.
Dopo tanta profondità e alle h 23 passate è giusto pensare a una bella pizza e tutti insieme (tutti no, ma noi e parecchi operatori sì!) siamo andati a cena. Il Metodo che prevede anche giocare ed essere bastardi io l’ho capito bene….e infatti Caterina, che è piccola piccola, ha avuto la sua pizzella piccola piccola….10 cm di diametro!! Piccole frustrazioni che fanno crescere!! Ehhh…… Caro Silvaggio, aspettati sorprese! :-)

LORETTA

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SULL'INCONTRO DELL'11 giugno 2007 A CESENA: IL PUNTO DI VISTA DI CHI LAVORA ALL'INTERNO REALTA' PSICHIATRICA.

Scritto da: DANIELE IRTO, psicologo specializzando della provincia di Teramo, educatore presso la comunità residenziale psichiatrica "Branchise" di Gambettola (CESENA). Ha frequentato il "Centro di Medicina Sociale per alcoldipenenza, farmacodipendenza e disagio diffuso" dell'Azienda Ospedaliero-Universitaria Ospedali Riuniti di Foggia, partecipando ad una Settimana Intensiva secondo il Metodo Alla Salute, ad un Corso di "Epistemologia Globale e Dinamiche di Vita" e ad un Corso di "Quadrimensionalismo".


Ciao Faber...ti invio come mi hai chiesto qualche impressione sull'incontro svoltosi a Cesena sul Metodo Alla Salute. A mio avviso è stato un incontro assai positivo.
Innanzitutto mi ha fatto molto piacere riscontrare l'impegno di alcuni miei colleghi di lavoro nell'organizzazione dell'evento e nell'attiva partecipazione ad esso. E' vero anche che non tutti hanno raccolto l'invito ed alcuni sono rimasti un po' perplessi rispetto agli argomenti trattati, ma va bene così....
La prima parte della serata, quella che doveva essere soprattutto per operatori di comunità e psichiatri, ha risentito certamente molto dell'atteggiamento a tratti indifferente, maleducato o, nel migliore dei casi, superficialmente polemico delle "autorevoli personalità della sanità locale".... questo per quanto mi renda conto che rispetto ad altri esempi raccontati da Mariano siano stati "fin troppo bravi"... del resto non si può chiedere troppo, si può dire che la dinamica ha fatto parte del gioco.
Nella seconda parte invece le cose sono andate alquanto diversamente: la partecipazione della cittadinanza non è stata esagerata ma quelli che c'erano li ho sentiti assai coinvolti, divertiti dalla simpatia di alcune piccole dinamiche e a tratti toccati, soprattutto dalle storie personali esposte alla fine da alcuni di voi, in un clima di intimità, curiosità sincera e apertura.
E' stato insolito (anche con una certa meraviglia di Mariano) quanto piacevole riscontrare anche la presenza del pubblico pressoché invariata fino alla fine dell'incontro, abbastanza tardi, intorno alle 23:30, e la voglia della gente di ascoltare ancora testimonianze, di stare ancora in compagnia di tutti noi.
Anche il proseguimento della serata in pizzeria è stata davvero piacevole, assai serena, scherzosa e rilassata. Ho visto i miei colleghi rimasti per l'occasione davvero a loro agio. Ne sono stato davvero contento ed anch'io sono stato bene.
Forse un paio di loro, più avanti, faranno anche una Settimana Intensiva a Foggia. In generale l'impressione è stata per quasi tutti quelli con cui ho avuto modo di parlare positiva e stimolante... anche per un paio di ragazzi ospiti della comunità in cui lavoro che avevo invitato per l'occasione. Un abbraccio e chissà...magari ci vediamo presto. Un bacio.

DANIELE