Salve a tutti da @FABER@!
Volevamo tenervi un po’ aggiornati sugli ultimi incontri che in questo periodo vedono protagonisti il dottor Loiacono e molti di noi nella costante opera di portare testimonianze e confronto a partire dal Metodo Alla Salute e le prospettive di “nuova specie” in tutte le loro applicazioni-proposte-implementazioni-sperimentazioni che sono ramificate e ramificabili in moltissimi settori, potenzialmente in tutti:
il Metodo Alla Salute e l'Epistemologia Globale non sono un approccio medico-psicoterapico alternativo, ma un nuovo punto di vista sulla vita...
BITONTO (BA), 14 MAGGIO 2007 – Teatro Comunale “Traetta”
Convegno nazionale “Teatro: scuola d’integrazione”. Relazione del dr Mariano Loiacono e Michela Garbati dal titolo:
“ 'REALTEA' : teatro e disagio diffuso”.

L’incontro era stato pensato dagli organizzatori in maniera molto tradizionale, con gli operatori a fare le loro relazioni, mentre un gruppo di persone con disagi e disabilità varie, coinvolte in progetti di teatro d’integrazione, erano sì presenti tra il pubblico ma in maniera passiva, cioè non era previsto un loro intervento. L’intervento dei “nostri” invece ha voluto invertire questa tendenza. C’è stata un’introduzione del
dr Loiacono ed una bellissima relazione di
Michela Garbati con cui hanno presentato questa
ipotesi di rinnovamento del teatro (alla luce del Metodo Alla Salute), da tempo in via di sperimentazione sia al "Centro di Medicina Sociale per alcoldipendenza, farmacodipendenza e disagio diffuso" - OO.RR. di Foggia, sia al Centro Diurno “Soledaia” - ASUR7 di Ancona, che è
“REALTEA”,
teorizzata dal dr Loiacono (sono disponibili gli atti dei seminari).
Come dice il neologismo,
“Realtea” vuole rompere quella barriera tra teatro e realtà, portando sulla “scena” (che in questo modo è un concetto destinato a perire) la vita concreta delle persone, non una rappresentazione verosimile della realtà o di ciò che questa dovrebbe essere, ma creando dinamiche vive sul momento senza bisogno di un copione rigido, facendolo in maniera ordinaria, senza bisogno di un luogo dedicato come un teatro, senza definizione di attori, regista o pubblico che possono essere tutti. Ma soprattutto si fa in modo di
apportare dei cambiamenti concreti nella vita delle persone sul campo, cosa che il teatro in genere non fa. Facendo questo, e coinvolgendo anche persone con disagi,
“Realtea” può essere una risorsa in più per affrontare il “disagio diffuso” di oggi, sia come trattamento e riabilitazione sia come ricerca, consentendo alle persone di scambiarsi pezzi, riappropriarsi di molte parti perse del proprio “Intero-Salute”, realizzare passaggi rituali, tirare fuori la sofferenza che ognuno si porta per farla sfogare, interagire con persone con sindromi psicotiche-schizofrenìe (anche in fase acuta) senza contenzione alcuna, ed anche avvicinare in maniera più viva e “compromettente” la comunità, i familiari, le istituzioni ecc. alla realtà del disagio, il disagio degli altri e quello proprio, che spesso è presente in maniera ancora “asintomatica”.

Uno dei fattori fondamentali che differenzia e qualifica una proposta di questo tipo rispetto alle tradizionali “teatro-terapia” ecc. è che il
Metodo Alla Salute non prevede l’uso di psicofarmaci, anche in situazioni psicotiche (cosiddette) “pericolose” o (cosiddette) "croniche". Spesso invece vediamo (quando va bene) rappresentazioni teatrali con persone tenute in cura per psicosi o disabilità varie che recitano imbottite di psicofarmaci e si muovono

sul palco come scimmie ammaestrate!
Non a caso, durante il suo intervento finale il dottor Loiacono ha chiamato sul palco una persona “di queste” che era presente tra il pubblico (Maria, qui nella foto) ed ha interagito con lei dandole parola, facendola tra l’altro simbolicamente sedere al suo posto di relatore.
Uno psicologo che era presente come relatore ha concluso il suo intervento dicendo di sentirsi molto “confuso”…
Eccovi un frammento della relazione di
Michela Garbati:
“ Cos’è il teatro e che cosa la realtà? Se parliamo di “REALTEA” queste due dimensioni si fondono insieme per riportare alla luce lo spettacolo che è dentro ognuno di noi. Nella società di oggi siamo abituati a vivere indossando maschere che fanno di noi delle persone: “persona” non è un caso che significa “maschera” (dal latino “per-sonus”, che a sua volta significa mezzo-tramite con cui amplifico il suono, la voce. Erano le maschere del teatro antico). Siamo tutti delle “persone” dentro i propri ruoli: chi da genitore, chi da figlio, chi da medico, chi da malato, chi da sano, chi da tossicodipendente o psicotico, e così via. Ma tu chi sei, al di là del tuo nome, al di là della tua età? Qual è la tua storia? Com’è e dov’è lo spettacolo che sei? Dentro di noi si cela un tesoro di sorprese, di avventure, di gioie e di dolori che ci rendono unici, specifici. Nella nostra specificità siamo anche spettacolari: basta solo iniziare ad ascoltare la nostra pancia, le nostre parti più profonde per entrare in contatto col nostro essere, che molte volte abbiamo smarrito o ci hanno fatto smarrire lungo la strada della vita... ".
MICHELA GARBATI,
Laboratorio sperimentale c/o “Centro Diurno Soledaia” ASUR7 di Ancona – Tel. 071/8705956
POMIGLIANO D’ARCO (Napoli), 22-23 maggio 2007 –
Se.r.t. (Servizio recupero tossicodipendenti) distretto 71
L’incontro di Napoli era diretto ai soli operatori perché facente parte di un ciclo di incontri di formazione. Era infatti presente sia personale dello stesso Se.r.t. sia operatori di altri servizi, rappresentanti di associazioni Onlus ecc. Il
dr Mariano Loiacono è stato appositamente invitato dal dirigente medico, Francesco, e da uno psicologo, Antonio (che hanno fatto esperienza

diretta del Metodo a Foggia in alcune settimane intensive), per avviare un rapporto di collaborazione e di formazione avendo in progetto di
riconvertire il loro Se.r.t. in “Centro di Medicina Sociale” applicando il Metodo Alla Salute, poiché convinti, attraverso un’esperienza diretta, della validità e della
esportabilità del Metodo in molti tipi diversi di strutture, di servizi e di contesti (sanitari, sociali, educativi ecc.), conoscendo tra l’altro l’esperienza storica del
"Centro di Medicina Sociale per alcoldipendenza, farmacodipendenza e disagio diffuso" dell'Azienda Ospedaliero-Universitaria OO.RR. di Foggia (di cui Loiacono è dirigente) nel trattare anche le dipendenze
senza l’uso di psicofarmaci o di sostanze sostitutive.
Oltre a Mariano era presente un gruppo di persone di Foggia e di Ancona con esperienza pluriennale del Metodo (persone in trattamento, familiari, accompagnatori ed "operatori"), che hanno portato interventi e testimonianze molto sentite.
Hanno parlato Dina,

il
dott. Roberto Boldrini, psicologo del Centro Diurno “Soledaia” - ASUR7 di Ancona, la sociologa Giovanna Velluto e Francesca, l’infermiera Rosanna, Teresa, Rosa, i “Quitadami” Francesco e Ornella, Domenico, Titta, Grazia, Antonietta e soprattutto c’è stato in intervento molto intenso e prezioso di
Francesco G. detto "Franco-esco", un uomo di 33 anni di Foggia con moglie e due figli che ha alle spalle una storia ventennale di tossicodipendenza e alcoldipendenza con un intenso vissuto della realtà di strada. Domenica 10 giugno si festeggerà ad Ancona il suo primo “Compleanno Alla Salute” (un anno di cambiamento di stile

di vita).
Nell’arco dei due giorni il Dr Loiacono e i “nostri” hanno presentato
“LIFE IS…” (che potete vedere giù in fondo a questa pagina!), un montaggio video con musica e foto significative di momenti vissuti durante i “Gruppi Alla Salute” e i “Corsi di Epistemologia Globale”, e due
unità didattiche: il
“Cummunitometro” e l’
”Unità di Crisi”.

Le reazioni dei presenti sono state contrastanti, alcune positive e interessate, altre più circospette perché dovute ad alcuni
nodi fondamentali degli approcci tradizionali che il Metodo Alla Salute porta a galla. Innanzitutto
l’ottica medica tradizionale della “guarigione” come trasferimento-cura a senso unico dal medico-operatore al paziente (mai viceversa); un paziente che in quanto “malato” ha il “male-habitus”, cioè l’abito del male:
il Metodo Alla Salute invece considera ognuno “persona in trattamento”, anche il medico o l'operatore, ognuno cioè si porta delle maschere (sintomatiche e non) che attraverso un

processo circolare di dinamiche di vita e di “comunità globale”, con un proprio percorso specifico, può superare; il Metodo Alla Salute da sempre verifica che ogni persona, al di là del suo ruolo sociale-livello di scolarizzazione-condizione clinica ecc., ha un valore di teoria-prassi. Questo nodo porta subito ad un altro: è molto difficile accettare di sentirsi
“operatori”, "medici" ecc. ed anche “persone in trattamento” allo stesso tempo, una vera rivoluzione copernicana!... Poi c’è la questione della
inadeguatezza degli
approcci attuali al disagio,
sempre più settorializzati, a fronte del “disagio diffuso” di oggi che mostra spesso “doppie diagnosi” e
percorsi di sintomatologie diverse che la stessa persona può manifestare col passare del tempo. Per cui c’è una netta differenza tra l’offrire solo una rete di servizi sul territorio (dando spesso origine ad una forma di
“nomadismo del disagio" tra C.I.M., Se.r.t., alcologia, psicoterapeuti ecc.) ed invece costruire dei percorsi continuativi di crescita, di

rigenerazione del proprio “Intero-Salute” e di attivazione di cambiamenti concreti, che sarebbe meglio attuare in strutture più unitarie e generiche. Infine è stata posta la questione se siano comunque necessari dei trattamenti individuali e specifici al di fuori delle dinamiche di gruppo: ma un
percorso globale di crescita (avvalendosi di tutti i codici di cui ognuno di noi è composto, non solo quello simbolico-verbale ma anche quello analogico del corpo e quello più profondo bio-organico) di per sé necessita la sperimentazione, la messa in dinamica e

l’acquisizione di tante parti e di tanti nuovi ingredienti del proprio specifico “Intero-Salute” che
solo uno scambio di gruppo e di “comunità globale” possono attivare, con un’adeguata teoria-prassi che le psicoterapie in genere non offrono.
Da oggi potete vedere on-line in fondo alla pagina 3 VIDEO:
“LIFE IS…”;
Il video di chiusura del servizio civile 2005-2006 al Centro di Medicina Sociale di Foggia, entrambi realizzati da Luigi Stelluti, uno dei ragazzi che ha fatto il servizio civile.
La settimana intensiva di settembre 2006 al CMS di Foggia, realizzato da Lunualità.
I prossimi appuntamenti:
- Sabato 9 giugno: al “Cenacolo Sichela” di Ancona si svolgerà un incontro-dibattito sul tema “Teatro, disagio diffuso e 'realtea' ”;
- Domenica 10 giugno: nella “Sala del Doge” quartiere “Gli Archi” di ANCONA, sarà festeggiato il primo "compleanno di Viaggio alla salute" di Francesco dopo 20 anni di uso di eroina, cocaina e alcol;
- Lunedì 11 giugno: presso la camera del lavoro CGIL di CESENA ci sarà una conferenza tenuta dal dr. Loiacono sul tema “La Psichiatria senza psicofarmaci, il Metodo Alla Salute e i suoi gruppi di lavoro. La realtà 30ennale del Centro di Medicina Sociale-OO.RR. di Foggia” organizzata dalla comunità residenziale psichiatrica “Branchise” di Gambettola (Cesena);
- Sabato 16 giugno: a casa di Sabrina C. (FOGGIA) si terrà il primo dei “Sabati di Maria”, incontri di studio e approfondimento sulla vita e sulla ricerca di Mariano Loiacono (vedere post precedente);
- Domenica 17 Giugno: a TROIA (Fg) inaugurazione della “Domus di Tobia e Sara” (casa di ospitalità per persone in trattamento) per la conclusione dei lavori di ristrutturazione;
- 18-22 giugno 2007: Settimana Intensiva al Centro di Medicina Sociale-OO.RR. di Foggia. Per iscriversi i recapiti sono sul sito WWW.NUOVASPECIE.COM .