sabato 8 dicembre 2007

Corso di formazione "I Lunedì di Mariano": tecnica o dinamica?

Con piacere pubblico questo resoconto del primo "Lunedì di Mariano" (03-12-2007) scritto da Gabriella Napolitano, che è tra l'altro segretaria dell'"Associazione Alla Salute" ONLUS di Foggia e membro del Centro Documentazione dell'Associazione "Nuova Specie", che sono le due associazioni che si riferiscono al Metodo Alla Salute.

Dai “Sabato di Maria” ai “Lunedì di Mariano”: il 3 DICEMBRE 2007 sono iniziati al "CENTRO DI MEDICINA SOCIALE per ALCOLDIPENDENZA, FARMACODIPENDENZA e DISAGIO DIFFUSO" - Azienda ospedaliero-universitaria "Ospedali Riuniti" di FOGGIA gli incontri mensili di formazione rivolti a tutti coloro che hanno avuto modo di frequentare i "Corsi di Epistemologia Globale e Dinamiche di Vita".
Il Dr. MARIANO LOIACONO ha denominato tali incontri “Lunedì di Mariano” per sottolineare/evidenziare la transizione che lui stesso sta attraversando: dal sentirsi “Maria”, madre vorticosamente coinvolta nel disagio di chiunque chiedess
e aiuto, all’essere finalmente “Mariano”, uomo che si è distinto dal proprio e altrui disagio e desidera donare, attraverso la formazione, il frutto della sua ricerca quarantennale al gruppo di “zoccole dure” [in maggioranza donne, o uomini con un buon femminile, ndr.], come simpaticamente ha denominato chi da tempo sta seguendo un percorso, vuole approfondirlo e, avendo sperimentato i benefici sulla propria Vita, desidera anche diffonderlo.
L’argomento trattato nel primo incontro è stato “Tecnica o Dinamica?”. Abbiamo partecipato in circa cinquanta persone: durante la mattinata ognuno ha potuto testimoniare come la propria vita sia dominata dalla tecnica, ossia da quell’insieme di regole, rigide e immutabili, che si ripetono in maniera quasi ossessiva. Nel riportare la propria esperienza, quasi tutti siamo partiti dall’analizzare il contesto lavorativo in cui ciascuno di noi opera, perché è più facile riconoscere la tecnica negli ambiti istituzionali, così impregnati di regole e divieti, dove anche un sorriso o una stretta di mano molto spesso sono dettati dall’adegu
arsi ad un regolamento aziendale piuttosto che dal volere entrare in relazione vera con l’altro. E proprio negli ambienti di lavoro, dove ci ritroviamo a trascorrere buona parte della nostra vita, può succedere che si manifesta il nostro star male, le maschere iniziano a starci strette, il desiderio di andare al di là diventa sempre più forte. Ma è stato ancora più triste constatare come anche gran parte delle nostre relazioni “forti” (di coppia, genitori-figli, con il gruppo degli amici, in parrocchia, ecc.) in realtà si fondano sulla tecnica: tutto sembra pre-confezionato, non si lascia spazio all’inedito della Vita, la relazione intesa come “sporcarsi” dell’altro, e quindi come scambio e intreccio profondo, semplicemente non esiste più.
Il disagio, cioè il processo di allontanamento da se stessi, inizia allora proprio q
uando nella nostra Vita tutto diventa statico. In che senso, quindi, la dinamica si contrappone alla tecnica? La dinamica è proprio quella forza che ci spinge verso il cambiamento, che ci permette di affrontare anche le situazioni impreviste senza spaventarcene, che ci obbliga ad “esserci” nelle relazioni, nel positivo come nel negativo: spesso, infatti, le difficoltà che incontriamo nelle relazioni derivano proprio dal volere escludere il negativo, ma in questo modo non ci esprimiamo pienamente e non permettiamo agli altri di farlo.
Utilizzando unità didattiche già proposte, il "Quadrangolare" e la "Home Life", Mariano ci ha permesso di capire come, per essere in dinamica, non si può prescindere dal "Triangolo del cambiamento": la capacità di riflessione-teorizzazione, l'aspetto giocoso della vita e l'intreccio-possibilità di scambio devono essere in interazione continua tra di loro, per poter vivere ed assaporar
e le proprie ed altrui parti ed, in tal modo, poter aprirsi al cambiamento.
Ogni cambiamento, naturalmente, non può prescindere dal comprendere le ricadute, dal voler tornare indietro, ma una vera dinamica deve tener conto anche di questo perché è proprio quando siamo attirati dal nuovo che il vecchio stile di vita ci richiama: prima di transitare verso il nuovo abbiamo quindi bisogno di definire la nostra nuova "identità psicotica". Ed è in questo senso che Mariano ha parlato di “Din-Tec”, cioè una dinamica contiene la tecnica perché prende il via proprio da un insieme di regole riconoscibili e ben identificabili; ma può anche avvalersi della tecnica nel momento in cui diventa necessario sospendere la dinamica stessa. Essere in dinamica, infatti, può risultare molto faticoso soprattutto quando non si è allenati a farlo e allora ricorrere alla tecnica dà la possibili
tà di “riprendere fiato”.
Si è parlato anche di come i cosiddetti psicotici siano grandi maestri di tecniche che hanno affinato per difendersi dall’esterno e che continuamente propongono per verificare se e quanto possono fidarsi e affidarsi, ma anche di come sappiano misurare se gli altri entrano con loro in dinamica vera e, soltanto in questo caso, scelgono con chi entrare in relazione.
In vista della "Settimana Alla Sessualità", poi, Mariano ha affrontato il tema con riferimento alla coppia, mostrando come tecnica può essere anche il passare da un innamoramento all’altro, rimanendo sempre in superficie e senza approfondire il desiderio di conosc
enza dell’altro.
Credo che questa giornata sia stata molto importante, sia per quanto riguarda l’argomento discusso che ci può aiutare nell’affrontare qualsiasi situazione con più leggerezza (per chi fosse interessato, può richiedere gli atti integrali all’indirizzo centrodocumentazionenuovaspecie@hotmail.it), sia perché si è sentito molto forte lo spirito di un gruppo che vuole crescere grazie a Mariano, che non si limita a trasmetterci un pacchetto di informazioni, ma che ci ha aiutato a riconoscere qualcosa che è già dentro di noi, attraverso il sapere emotivo che ognuno ha avuto modo di sviluppare con il proprio percorso.
E voi, come vivete tecnica e dinamica nella vostra Vita?
Vi abbraccio.

Gabriella


Ringraziando Gabriella, volevo aggiungere anch'io qualcosa.
L'ambito dove forse più palesemente domina la tecnica, poichè non si è abituati e formati (per scuola di pensiero, incapacità personali e/o codici deontologici) ad attuare dinamiche vive in diretta, sono proprio le psicoterapie, o almeno la stragrande maggioranza di esse. Le psicoterapie e l'intervento-indagine psicologica in genere sono basate sul solo linguaggio verbale: o ai fini di una consapevolezza astratta raggiunta spesso in 10 o 20 anni di terapia; o di apprendere, in maniera molto circoscritta, nuovi schemi comportamentali, emotivi o di pensiero per sostituire quelli errati o disadattivi; o basandosi su test scritti o visuali, ecc. Quando è incluso l'uso del corpo (soltanto in alcune scuole, tra l'altro in guerra con le altre: psico-corporea, bioenergetica etc.) avviene solo all'interno di tecniche ben precise e circoscritte, con un margine ben definito (molto ristretto) di coinvolgimento.
Il "Metodo Alla Salute" invece sviluppa molto di più l'uso del corpo e delle interazioni spontanee, delle emozioni, della rabbia e dell'affettività espresse in maniera concreta, col corpo, con la voce ecc., non come tecniche, ma come dinamiche, o "dinamiche meta-storiche". Sono dinamiche complesse e circolari che coinvolgono anche la figura (presumibilmente) terapeutica. Non si verifica mai una dinamica uguale a un altra, ogni giorno è un inedito, e il conduttore e/o la persona in trattamento che si sente di intervenire lo fa sempre in base alla creatività messa in campo "hic et nunc", alla capacità di improvvisare anche con leggerezza, o di aiutare anche con la forza (dal greco: "dynamis") ad esprimere la rabbia e i sentimenti negativi (verso se stessi e verso altre persone) tenuti repressi per molto tempo.
Infatti, soprattutto con i cosiddetti psicotici, con le parole non si arriva a molto...
Una dinamica meta-storica permette di rivivere un momento doloroso della propria storia personale, interagendo col conduttore e con altre persone in trattamento, per fare qualcosa di concreto (sul momento stesso e nella vita quotidiana) per andare al di là ("meta-") di quel punto in cui ci si è fermati, che sia stato per traumi, per blocchi, per non detti, per rabbia accumulata, per segreti di famiglia, per episodi scabrosi o rimossi, ecc.
La parte verbale del Metodo Alla Salute è costituita soprattutto dalla fase delle "Immersioni", racconti di episodi di vita belli o brutti.
Tutto il materiale emerso durante le dinamiche e le immersioni viene poi ripreso, rielaborato e teorizzato in maniera globale dal conduttore e da tutte le persone in trattamento avvalendosi della "Epistemologia Globale" ideata dal Dr. Mariano Loiacono.
Per curiosità, critiche e approfondimenti, scriveteci e commentate.
Saluti.

lunedì 3 dicembre 2007

Breve presentazione del Metodo Alla Salute e convegno sulla P.N.E.I. ad Ancona

Su gentile richiesta del nostro webmaster del sito WWW.NUOVASPECIE.COM, il caro Cristian, pubblichiamo un post per il suo corso di formazione sui blog come occasione per introdurre brevemente che cos'è il "Metodo Alla Salute" (come potete anche leggere sul messaggio di benvenuto sulla destra della homepage). Intanto volevamo ricordare che:

  • la prossima SETTIMANA INTENSIVA si terrà dal 10 al 14 DICEMBRE 2007 come di consueto al "Centro di Medicina Sociale per alcoldipendenza, farmacodipendenza e disagio diffuso" dell'Azienda ospedaliero-universitaria "Ospedali Riuniti" di FOGGIA.

Dato che me lo trovo tra le mani, riporterò quello che ho scritto nel bigliettino che accompagna la bomboniera per la mia laurea, avvenuta il 21 novembre scorso:

Che cos’è il Metodo Alla Salute?


Il Centro di Medicina Socialedegli Ospedali Riuniti di Foggia da circa 30 anni sta sperimentando un nuovo approccio alle varie forme di "disagio diffuso" (conflittualità sociale e istituzionale, dipendenze da alcol, droghe e psicofarmaci, dismaturità, anoressia-bulimia, ansia-attacchi di panico, depressione, schizofrenia, sindromi maniaco-depressive, border-line, ossessivo-compulsive, disagio asintomatico, disabilità, etc.) che non prevede l'uso di psicofarmaci ma si avvale del Metodo Alla Salute. Ideato dal Dr Mariano Loiacono in seguito ad una ricerca 41ennale partita nel 1966, esso parte dal presupposto che il termine salute deriva dal sanscrito “sarvas” e significa intero, non frantumato”, ad indicare che ogni fenomeno vivo (individuale, relazionale, sociale, istituzionale, ecc.) è un “globale”, un intreccio di nodi multidimensionali e complessi, specifici per quella determinata situazione viva. Si tratta di un trattamento che supera il setting tradizionale e si propone di creare una dinamica rigenerativa-complessa tra tutte le “persone in trattamento” (compreso il terapeuta), superando la settorializzazione e la divisione delle varie tipologie di disagio. Il Metodo, attraverso la creazione di dinamiche complesse e circolari messe in atto nei Gruppi alla salute, intende dare valore a ogni individuo e stimolarlo a sviluppare capacità adatte a vivere in una società complessa e globalizzata, definendo e sperimentando un approccio alle forme del disagio che sia contemporaneamente teorico e prassico, e che dia l'opportunità a quanti ne prendono parte di sviluppare competenze all'ascolto, allo scambio di specificità, all'immersione nelle proprie tracce di vita e al racconto, alla teorizzazione finale in un'ottica di “fondo comune”, alla elaborazione scritta del vissuto e comunicazione nella apposita rivista trimestraleLIMAX. Parte del “trattamento” sono pure gli incontri di supervisione su situazioni personali, di coppia o familiari che manifestano maggiori resistenze e difficoltà al cambiamento, in cui sono coinvolte tutte le persone in trattamento. Sono inoltre previste varie unità didattiche tra cui l'“Avanti tutta” e dell'“Indietro Tutta”, due viaggi nelle tappe della frantumazione ed in quello del ritorno alla salute. Per tutte queste caratteristiche, il Metodo Alla Salute si differenzia nettamente dalla psichiatria e dalle psicoterapie tradizionali.

La mia bomboniera è una lumaca, ed ho spiegato anche il perchè:

Perché la lumaca?

Perché rappresenta le persone comuni che nessuno ordinariamente nota se non in particolari condizioni. Inoltre è il simbolo del "Metodo Alla Salute". Il Metodo Alla Salute infatti è rivolto alle persone ordinarie che, anche se con difficoltà, possono tornare ad esprimere la propria specificità. La lumaca inoltre è un animale sobrio ed essenziale, tutto quello che gli serve lo porta sempre con sé (ciò è rappresentativo del fatto che ognuno ha in sé tutte le potenzialità e le risorse per stare in salute). Ed è un animale ermafrodita, cioè ha in sé sia il maschile che il femminile. Per fare un percorso di rigenerazione infatti bisogna essere essenziali. La lumaca è un animale che procede lentamente, attraversando ogni parte del terreno (humus, da cui umiltà). Per rigenerare la propria salute infatti bisogna imitare i processi della vita che sono lenti. I tempi inoltre sono specifici perché ognuno deve partire da come è fatto e attraversare tutte le fasi che ci vogliono. La lumaca, infine, è un animale che lascia tracce del tragitto percorso. Il Metodo Alla Salute ritiene di fondamentale importanza conservare la memoria storica di ciò che è stato. Ciò è utile sia alle persone in trattamento per potersi riosservare ad una certa distanza e per riascoltare le teorie prodotte, ma anche per far sì che sugli eventi vissuti si possa fare ricerca “globale” così che possano essere conservati e trasmessi in un’ottica di “fondo comune”. La nostra rivista trimestrale autofinanziata “LIMAX” prende il nome proprio dalla comune lumaca, la “limax agrestis”. Visita il nostro sito:
www.nuovaspecie.com e il nostro blog: www.metodoallasalute.blogspot.com .

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Ultimamamente il Dr. Mariano Loiacono ha partecipato (Ancona, 27-11-2007) ad un convegno sulla P.N.E.I. (Psico-Neuro-Endocrino-Immunologia), un approccio olistico nato nel 1986 all'interno della medicina ufficiale che ha riconosciuto, attraverso una serie di ricerche, che tutti gli organi e tutti i sistemi che compongono il nostro organismo sono interconnessi, così come lo sono tutte le loro reazioni, in termini sia di patologia che di guarigione, sia di patogenesi che di salutogenesi. All'inizio di tutta la concatenazione, però, c'è la componente "Psiche", cioè l'anima, lo stato emotivo, la storia di vita della persona, i suoi vissuti, i suoi traumi, le sue competenze emotivo-relazionali o i suoi blocchi, le sue negatività e le sue positività, la sua visione della vita. Il principale organo attivo in questo campo è la S.I.PNEI (Società Italiana di Psico-neuro-endocrino-immunologia). Per saperne di più, scarica qui la locandina col programma del convegno.

La P.N.E.I. è un approccio che ha molte affinità con la ricerca avviata dal Dr. Loiacono 41 anni fa (1966), la quale ha dato origine sia al "Metodo Alla Salute", sia alle ricerche di teoria e formazione della "Epistemologia Globale" (un nuovo punto di vista e di teoria-prassi sulla vita) e del "Quadrimensionalismo" (un nuovo codice di intepretazione della realtà): tutte realtà attive nel servizio pubblico ospedaliero-univesitario di Foggia da 30 anni, e da più di 2 anni anche al CENTRO DIURNO "SOLEDALIA" del Dipartimento di Salute Mentale - ASUR7 di ANCONA, così come da circa una decina d'anni è attivo un "Gruppo Alla Salute" che si tiene regolarmente a URBANIA (Pesaro-Urbino). In molte regioni italiane sono attivi operatori, insegnanti, psicologi, sociologi e medici che a vario titolo operano in iniziative connesse al "Metodo Alla Salute" secondo un'ottica di "comunità globale". Sono attualmente attive tre associazioni: l'"Associazione Alla Salute" ONLUS di Foggia e di Ancona, e l'Associazione "Nuova Specie" di Troia (FG).

Nel periodo natalizio dal 22 al 26 dicembre p.v., come già ricordato su questo blog nei post precedenti, saremo in viaggio itinerante a LUCCA. Per saperne di più scriveteci agli indirizzi: metodoallasalute@hotmail.it (casella di posta del blog), disagiodiffuso@interfree.it (casella di posta del sito e del Centro di Medicina Sociale - OO.RR. di Foggia), cristiano.ceglie@nuovaspecie.com (casella di posta del webmaster).



giovedì 29 novembre 2007

Pubblicato un articolo sul Metodo Alla Salute sulla rivista on-line "LO SCHERMO" di Lucca

Ecco il link dell'articolo apparso sulla rivista on-line "LO SCHERMO" di Lucca, che parla del Metodo Alla Salute e della due giorni di incontri del Dr. Mariano Loiacono - 15 e 16 novembre 2007:

"PSICHIATRIA. IL METODO ALLA SALUTE PRESENTATO A LUCCA":

P.S.:


venerdì 9 novembre 2007

La “COMUNITA' GLOBALE PER IL TERZO MILLENNIO” inizia dal Natale a LUCCA (...ed in più alcune foto della festa al quartiere Candelaro)

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A Lucca, il Dr. MARIANO LOIACONO sarà presente come relatore:

  • il 15 novembre, ore 16:00 ad un seminario per medici ed operatori del DISTRETTO DI SALUTE MENTALE ASL-2 LUCCA dal titolo: "Psicosi croniche e nuove prospettive del Metodo Alla Salute". Presenzieranno il direttore del dipartimento, i colleghi psichiatri e il restante personale. Il seminario è propedeutico alla definizione di un progetto formativo teorico-prassico sul “Metodo Alla Salute” che già vedrà nella settimana intensiva di dicembre p.v. la presenza di cinque operatori del Distretto presso il Centro di Foggia (potete scaricare il comunicato stampa nel "DOWNLOAD BOX" sulla destra della homepage).
  • il 16 novembre 2007 - Palazzo Ducale, LUCCA - Ore 09:00-13:00 e 17:00-19:00 al convegno "Punti di vista - Spunti di vita. Indipendenza & Dipendenza" sui giovani e l'uso di sostanze psicoattive.






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Natale a Lucca



La Comunità Globale riparte per trascorrere un Natale di nuova specie a Lucca e vivere un altro appassionante viaggio itinerante dal 22 al 26 dicembre 2007



PROGRAMMA:

22 dicembre
ore 22.00 ritrovo al parcheggio di piazza SS. Guglielmo e Pellegrino - FG
“ 22.30 partenza e pernottamento in pullman



23 dicembre
ore 07.00 colazione propria in autogrill
“ 10.00 visita alla COMUNITA’ DI NOMADELFIA (Grosseto), pranzo in compagnia delle varie famiglie
“ 16.00 partenza per Lucca e arrivo alle 18.00 circa, sistemazione all’Ostello di Lucca in camere multiple da 3/4/5 letti con bagno in camera
“ 20.00 cena in ostello
“ 22.00 intrattenimento a sorpresa



24 dicembre
ore 08.00 colazione
“ 09.00 ritrovo al pullman e visita all’ex liceo Comboniano di Carraia (con i ricordi del periodo qui vissuto anni fa da Mariano)
“ 13.00 rientro in ostello per il pranzo
“ 16.00 "Compleanno Alla Salute" di Federico Barattini con cena a buffet e al termine Lucca by night



25 dicembre

ore 08.30 colazione
“ 09.30 inizio visita città di Lucca
“ 13.00 pranzo in ostello
“ 16.30 Mariano Loiacono incontra la Comunità Globale…
“ 20.00 cena in ostello
“ 21.30 intrattenimento natalizio


26 dicembre
ore 08.00 colazione
“ 09.00 ritrovo al pullman con i bagagli e partenza
“ 12.00 visita di Villa D’Este (Tivoli), pranzo a sacco (fornito dall’organizzazione)
“ 16.00 ritrovo al pullman e partenza
“ 22.00 arrivo previsto a Foggia


Il costo complessivo (viaggio, regali e spese generali di organizzazione) è di € 260,00 (per chi non usufruisce del pullman € 200,00).
E’ richiesta la prenotazione entro il 10 novembre con acconto di € 100,00 (la restante somma si verserà durante il viaggio).

Info: Alfredo Cirieco 338.8129046

Adesioni:
Katia Aloia 349.6115306 alfredocirieco@tiscali.it
Raffaele Cimetti 328.6147257 raffaelecimetti@libero.it

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AVVISO: LE PRENOTAZIONI SARANNO APERTE ANCORA PER ALCUNI GIORNI!!! Telefonate o contattateci via e-mail!
Chi abita in zona o CHIUNQUE SIA INTERESSATO e vuole partecipare ad una delle iniziative in programma, potrà raggiungerci liberamente.

(Se volete, potete scaricare questo volantino dal "DOWNLOAD BOX" sulla destra della homepage!)
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P.S.:
Ecco alcune foto della festa organizzata dall'"ASSOCIAZIONE ALLA SALUTE" ONLUS al QUARTIERE CANDELARO di FOGGIA (22 settembre 2007):














































domenica 14 ottobre 2007

"Il Cerchio Magico": le emozioni ed il racconto di se stessi a scuola, tra disagio e risorse.

Oggi avevamo piacere di pubblicare sul nostro blog il progetto chiamato "IL CERCHIO MAGICO" (da cui prende il nome anche la ludoteca aperta a Troia, FG) che gli insegnanti Sandra e Raffaele hanno avviato da tempo presso l'Istituto Comprensivo "E. Fermi" di Mondolfo (PU) - Scuola Secondaria di primo grado. (lo potete anche scaricare dal "Download BOX" nero sulla destra della homepage).

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Progetto : Il Cerchio Magico – “Alla ricerca di te stesso”

Presentazione: L’attività di circle time viene riproposta sulla base dei risultati positivi ottenuti con la classe lo scorso anno. Lo scopo principale del progetto è di aiutare l’alunno/a ad esprimere con modalità diversificate le proprie emozioni. Si parte dal presupposto che ogni alunno/a è una specificità e, di conseguenza, dovrebbe rivelarla al gruppo, anche se questo non sempre avviene nel contesto-classe. Pertanto il progetto mira a creare un ambiente “devoto” in grado di accogliere i ragazzi per ciò che sono (il loro "Yahvé") e di facilitare l’intreccio-conoscenza tra di loro.
I docenti (curricolari e di sostegno) svolgeranno una funzione di “accompagnatori” nelle dinamiche di gruppo.
Le modalità utilizzate nella conduzione del gruppo si rifanno al “Metodo alla Salute” ideato e sperimentato dal Dr. Mariano Loiacono presso il "Centro di Medicina Sociale" - OO.RR. di Foggia. Si ritiene che questo intervento, favorendo la conoscenza di sé, possa portare ad un alleggerimento degli alunni e anche alla prevenzione di un eventuale disagio, inteso come allontanamento da se stesso.

Gli incontri saranno strutturati in 4 fasi:
1) Ascolto degli ante-nati (intesi come tutta la vita che c’è stata prima di noi)
Si potranno ascoltare canzoni, poesie, brevi testi scritti da loro o da altri; si potranno vedere foto, disegni
2) Comunicazioni al gruppo
Ognuno potrà farsi conoscere meglio alla classe, mettendo in risalto un aspetto di loro che gli altri non conoscono, potrà comunicare al gruppo qualche piccolo cambiamento nella sua vita o qualche impegno che intende prendere per migliorare e crescere.
3) Racconti
Potranno raccontare piccoli episodi della loro vita accaduti a scuola o fuori dall’ambiente scolastico sui quali poter fare delle riflessioni per rielaborare i contenuti del racconto e far luce sui meccanismi che si nascondono dietro a molte dinamiche di gruppo.
4) Fondo comune
Si cercherà di “fare teoria” sui racconti o sulle dinamiche accadute durante l’incontro, evidenziando i punti in comune che esistono tra i vari racconti, sviluppando la capacità di osservare la vita e di conoscerla. Si potrà far emergere anche il negativo perché dietro alle cose negative, allo star male c’è una grande voglia di creare, di fare venir fuori tutto ciò che la persona è.
Si prevede inoltre la presenza di alcuni esperti per determinati incontri.

Destinatari: alunni della classe IIA
Al Cerchio magico parteciperà anche l’alunna Cristina G., inserita nella classe III A, dato l’interesse mostrato l’anno scorso per tale attività.

Obiettivi:
Gli obiettivi da raggiungere saranno i seguenti:
· saper riconoscere le proprie emozioni;
· saper esprimere le proprie emozioni;
· sapersi raccontare;
· saper riflettere su se stesso e sulle cose che ci accadono;
· saper rispettare gli altri mentre parlano e si raccontano;
· saper attivare il gioco per alleggerire determinate situazioni;
· saper aprirsi a scambi, dinamiche “inediti” tra di loro.

Contenuti: si utilizzeranno alcune fiabe ("La mela Gimagiona", "Vassilissa e la Baba Yaga"…), testi tratti dal libro “Il vento è mia madre”, testi sul Tao, letture della Bibbia sull’albero della vita e l’albero della conoscenza, materiale prodotto dal Dr. Loiacono sull’adolescenza, articoli scritti sulla rivista "Limax".
I contenuti partiranno soprattutto dai racconti dei ragazzi, dai desideri e dai bisogni espressi da loro durante le attività.

Strumenti: si prevede l’uso di foto, disegni, testi, canzoni, racconti, poesie, proverbi, videocassette, oggetti personali, fotocopie.

Tempi: la durata del progetto sarà di 40 ore che verranno svolte, durante tutto l’anno scolastico, nelle ore di lettere con la Prof.ssa Morganti (2 ore settimanali).

Verifica: Verranno prodotti degli elaborati in itinere, dei testi scritti che consentiranno di conservare una “memoria storica” degli incontri. Si prevede periodicamente di fare un bilancio critico sul percorso effettuato e sui risultati ottenuti.
Ogni alunno/a dovrà produrre un “diario di bordo” contenente tutto il materiale realizzato.

Mondolfo, 30 ottobre 2006

Sandra Recchia


Questi sono alcuni estratti dai bilanci che hanno scritto i docenti, gli alunni e i collaboratori alla fine dell'esperienza (dalla nostra rivista "LIMAX"):

SANDRA RECCHIA: docente - "I ragazzi hanno sentito di poter esprimersi abbastanza liberamente, senza essere derisi dai compagni, si sono aperti un po' alla volta e hanno raccontato alcuni loro vissuti personali, belli o brutti. [...] Si sono emozionati, raccontando alcuni loro ricordi dolorosi, che sono diventati momenti di apertura, piccole "immersioni" nel mare della Vita. [...] Eppure ho sentito che i ragazzi hanno tanti "pesi" che non sanno, non possono, non vogliono condividere con gli altri, e indossano delle maschere che li allontanano da ciò che sono; anche perché oggi non esistono ambienti "sacri" dove i ragazzi sono liberi di esprimere i loro dubbi, le loro paure, le loro esperienze belle ma soprattutto le loro esperienze negative, perché si ha troppa paura di non saperle gestire. E questa è anche la realtà della scuola, che non ritengo abbastanza preparata di fronte a certe situazioni, che non vengono ancora considerate compito della scuola. E mi dispiace molto.[...] Quelle parti spesso non emergono nel percorso scolastico, che risulta parziale e non "vede" le specificità e la profondità dei ragazzi. [...] Inizialmente è stata tanta la mia paura, paura legata alle resistenze della classe ma anche al giudizio dei miei colleghi".

RAFFAELE CIMETTI: docente - "Magico come un ambiente in grado di accogliere la vita per quella che semplicemente è. [...] Ma perché se possono esserci ambienti "devoti", gli ambienti che quotidianamente viviamo (la famiglia, la scuola, i luoghi di lavoro, ecc.) non riescono ad essere spirito di movimento per le nostre vite? Perché la scuola è diventata ormai uno stagno per alunni, docenti, non docenti e dirigenti?".

CLAUDIA: educatrice - "Personalmente in questo periodo ho potuto scoprire delle "parti" di me che ancora non mi erano molto chiare, ciò grazie non solo al "Cerchio Magico", ma anche confrontandomi con le persone che hanno fatto esperienza del "Metodo Alla Salute", che ancora conosco poco e che vorrei approfondire. Devo dire che queste parti nuove mi spaventano anche un po', ma in fondo tutto ciò che è nuovo spaventa. Ho scoperto di non saper abbracciare, di non riuscire ad esternare tutte le mie emozioni. Ho scoperto di aver paura degli altri. Mi sono accontentata di piacere superficialmente, a volte i modi gentili e disponibili sono anche un'autodifesa, ma ciò crea soltanto solitudine e aumenta la ferita di non essere veramente capita e amata per quella che sono, per le mie luci e anche per le mie ombre. Forse è proprio questo lato d'ombra che mi spaventa, che spinge a correre al di fuori di se stessi, come le farfalle che per non guardarsi si lasciano attrarre dai tanti fiori, che si lasciano abbagliare dalle tante luci. Ho scoperto anche che se voglio posso: ho smesso di fumare".

ALESSANDRO: alunno - "Condividiamo con gli altri senza essere presi in giro. Ognuno di noi deve essere libero di sfogarsi e di piangere".

MARIA CLAUDIA: alunna - "Con questo gioco riusciamo a conoscerci meglio, a farci conoscere e conoscere gli altri nel profondo. E' bello mettersi in gioco, essere trasparenti, dire ciò che ci sta a cuore. Noi abbiamo la possibilità di descrivere i nostri sentimenti, le nostre emozioni, i nostri stati d'animo. Questo gioco mi piace tanto perché è un modo di liberarci dalle cose che abbiamo dentro. Diverse volte ci è capitato di piangere, perché la sensibilità, la fragilità e il disagio sono parti della nostra personalità che facilmente vengono fuori con il metodo del "Cerchio Magico".

CATHERINE: alunna - "I ragazzi hanno bisogno di liberarsi delle proprie emozioni, di raccontare le loro emozioni e di esprimere i propri pareri su altre persone, ma senza offendere nessuno. [...] Quando la prof. Sandra ci dava la parola, potevamo iniziare a raccontare, o ascoltare musica e ballare, piangere, ridere; potevamo esprimere qualsiasi emozione che ci veniva spontanea in quel momento. Ci consente di parlare con persone che ci stanno antipatiche. [...] In quelle due ore si crea un'atmosfera dolce, rilassante, piena di sorrisi, di attenzione, ma anche di tensioni, pianti, rabbia, litigi, ansie, gelosie, ecc... Si crea un'atmosfera magica! [...] La cosa che mi è rimasta impressa è stata la poesia del prof. Raffaele. Era rivolta al padre morto da pochi giorni e parlava del suo vuoto dentro, della sua infanzia passata non in modo sereno, anzi completamente l'opposto".

YLENIA: alunna - "Mi sono liberata di un peso che avevo dentro a tutti quegli insulti che ho ricevuto".

NICOLE: alunna - "Una volta è venuto un ragazzo down, Marco, ma noi, grazie anche al "Cerchio Magico", siamo riusciti ad andare oltre. Lui si è aperto con noi. [...] Nella vita non si sa mai a cosa si va incontro, la vita è immensa e illimitata".

MARCO: alunno - "Il Cerchio Magico mi ha fatto avere più fiducia in me stesso e mi è piaciuto che sono venute altre persone. Abbiamo parlato del razzismo, del vizio del bere e di chi beve. Abbiamo scritto un testo sulle persone che si drogano. Poi un giorno è venuta Catrin che ci ha raccontato la sua storia. Noi ci siamo divertiti a sentirla, ma allo stesso tempo eravamo tristi perché la sua storia ci toccava. Anche qualcuno della nostra classe ha perso un parente caro o stretto".

MAICOL: alunno - "Cerchiamo di far riemergere le parti di noi più nascoste, liberandole e facendoci conoscere ancora di più".

CHIARA: alunna - "Il Cerchio Magico mi è servito per aprirmi di più nei confronti dei miei compagni. [...] Avevo nove anni quando ho perso mio padre. Quel giorno ero da mia zia e mio padre all'ospedale. Quando mi hanno comunicato la notizia sono scoppiata a piangere e mi sono sentita mancare una persona molto speciale per me, a cui confidavo tutti i miei segreti e che mi consolava ogni volta che ero triste".

ANGELICA: alunna - "Comunque tutto questo anno è stato riflessivo, ho capito tante cose; per esempio che le emozioni si possono esprimere anche tra di noi".

FRANCESCA: alunna - "Martedì scorso la prof. Sandra ci aveva proposto di portare a scuola un oggetto che ci stava molto a cuore. La stanza era colma di peluches, canzoni, foto, giocattoli ... La prof ci ha parlato della "Clessidra del Kairòs" che contiene quattro fasi: i pensieri, le comunicazioni, i racconti e il fondo comune. Per me questa clessidra è come se fossi io, divisa in più parti così da contenere i pensieri per i miei amici, le comunicazioni per fare nuove amicizie, i racconti per far conoscere le mie esperienze agli altri, ed il fondo comune che ci fa capire che siamo uguali nella diversità. [...] Mi sono divertita molto a portare pensieri e a raccontare storie, perché sapevo che nessuno mi avrebbe giudicato".

ALESSANDRO: alunno - "Ci ha permesso di intraprendere un'attività per andare alla ricerca di noi stessi e della nostra personalità, imparando prima a conoscere le nostre emozioni, e poi a svuotarci dei pesi che ci portiamo dentro. [...] Sono venute persone nuove come Cristina, che pur essendo sulla sedia a rotelle, è molto più aperta di alcuni di noi; Marco, un ragazzo portatore di handicap, che sa esprimersi in modo apertissimo e inoltre è anche molto divertente. In questi incontri del "Cerchio Magico" ho scoperto nuove emozioni e ho capito che certe volte sfogarsi è la cosa migliore e che lasciare andare qualche lacrima ti fa sentire meglio. Ho imparato ad ascoltare i compagni, anche quelli un po' bastardi, e a non pensare solo a me. Ho scoperto che si può apprezzare ogni cosa da ogni persona, anche da quelle disabili come Cristina e Marco, che sanno trasmettere le emozioni meglio di chiunque altro. Ho visto che ognuno nel cerchio si apre senza problemi e piange pure senza timore, e si può sfogare".

AURORA: alunna - "Anche se non lo si può notare molto, il progetto mi ha aiutata, in maniera fenomenale, ad esternare la mia timidezza che da tempo grava sulle mie emozioni. Ho imparato a sognare, a credere in me ... e a lottare per portare avanti il progetto con l'aiuto e la collaborazioni dei prof. e dei miei amici".

MARCO: collaboratore anticamente abile - "Nel Cerchio Magico abbiamo parlato delle nostre paure cucite addosso. Per ogni pensiero ascoltavamo anche la musica e abbiamo visto ridendo le nostre foto. Abbiamo ballato e abbiamo anche riso moltissimo. Infine verso le 17 io con Sara ci siamo abbracciati e anche baciati con il nostro affetto".

CRISTINA: collaboratrice anticamente abile - "La cosa che mi è piaciuta di più è stato il bacio che mi ha dato Raffaele. Mi hanno preso in braccio e mi hanno fatto dondolare, mi hanno abbracciato in tanti. Sono stata distesa per terra e avevo la vescica tutta piena. Mi sono sentita bene perché sono stata felice. Grazie alla Sandra che mi ha prestato il marito".


sabato 29 settembre 2007

Il progetto di Nuova Specie

Ho ricevuto un'e-mail da Libera, in cui scriveva:
"Cara Serena, ti mando una cosa che ho deregistrato e che, secondo me, andrebbe bene pubblicare nel blog. Potrebbe chiarire molte cose che alcuni che capitano nel blog trovano torbide."
Sinceramente non penso che servirà a placare un certo tipo di polemica, che pure serve a noi per mettere in discussione il nostro modo di comunicare alcuni contenuti; tuttavia dà l'idea di come il progetto di Nuova Specie sia più ampio di quanto possa apparire, vada oltre l'ambito psichiatrico, rientrando nel campo della sociologia, dell'antropologia e, sì, anche della filosofia.


“Luce nel caos”, Aurelio


DEREGISTRAZIONE CHIARIFICATRICE DAL III INCONTRO DEI SABATI DI MARIA

"…Dovremmo essere noi accompagnatori più armonici, essere in grado di svolgere più ruoli, capire che il modello che deve rinnovarsi o completarsi non è quello che già c’è, ma è aperto e molteplice. Ma questo non c’è nella nostra mentalità: non c’è nella mentalità del prete, nella mentalità dello scienziato, del professore, del genitore, nella mentalità del marito, della moglie, di nessuno purtroppo! Noi stiamo lavorando per questo, cioè questo percorso avrà senso se un po’ di persone potranno passare da una cosa univoca, stretta, circoscritta, a un modello aperto, flessibile, caotico, vorticoso. Se questi poi si selezioneranno come un modello prevalente forse la vita avrà delle prospettive, io sono convinto che la vita oggi sta soffocando per un modello… la sta strangolando, è rappresentato al massimo dall’economia ma da tutti punti di vista limitati che sono religiosi, filosofici, scientifici, economici; le nostre istituzioni sono univoche e quindi, secondo me, sono soffocanti. La posta in gioco non è fare le quattro fasi o fare il Metodo alla Salute, quelle sono delle proposte, delle risposte, ma in realtà aiutare le persone - persone significa anche istituzioni, vita, cultura - a transitare da un modello univoco a uno aperto, molteplice, dinamico, caotico, creativo! Un modello certo che deve creare più? Niente! Deve solo clonare e irreggimentare le persone. Il modello aperto ha sempre un po’ di diavolo dentro, ogni tanto scombina le cose; perché le scombina? Perché il problema non è trovare una soluzione che non c’è, ma è creare. Chi ha fatto il corso di quadrimensionalismo, lì ho dato una mia interpretazione… è inutile che ci complichiamo la vita adesso, è un'ipotesi. La vita perché va avanti così? Ce lo dovremmo chiedere, ci sono molte risposte storiche molto interessanti, per carità!..."

dr Mariano Loiacono


giovedì 20 settembre 2007

Festa al quartiere Candelaro di Foggia. Inoltre apre la ludoteca "Il Cerchio Magico" a Troia (Fg)

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N.B.: Nel "DOWNLOAD BOX" nero sulla destra della homepage, potete scaricare un articolo scritto recentemente dal Dr Mariano Loiacono per la rivista "Tutto Sanità" (http://www.tuttosanita.it): è una descrizione sintetica del Metodo Alla Salute e delle iniziative ad esso correlate.
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Volevamo poi comunicarvi alcuni appuntamenti ed iniziative nate alla luce del "Metodo Alla Salute" e delle prospettive di "nuova specie":
  • Dopodomani 22 settembre 2007 ci sarà una FESTA al quartiere Candelaro di FOGGIA organizzata dall' "ASSOCIAZIONE ALLA SALUTE - ONLUS". Come recita il volantino (che qui riportiamo):
    "L'Associazione Alla Salute ONLUS di Foggia INVITA gli abitanti della Circoscrizione Candelaro e tutti i cittadini di Foggia all'incontro aperto: "UN SABATO TRASCORSO DIVERSAMENTE" - 22 SETTEMBRE 2007 dalle ore 17:00 presso la sede dell'Associazione Alla Salute in VIALE CANDELARO 98/A - Foggia. L'incontro sarà un'occasione per trascorrere insieme in una maniera nuova ed inedita una serata. Gli operatori dell'Associazione saranno presenti per far conoscere le attività svolte. Ci saranno interazioni con giochi, sorprese e la partecipazione di animatori, truccabimbi, palloncini e trampoli. Si svolgeranno anche, per chi vorrà cimentarsi, attività manuali tra cui giochi con la carta e mosaico. CHI SIAMO: l'Associazione Alla Salute opera nel sociale per la prevenzione, l'informazione e la riabilitazione delle problematiche del DISAGIO DIFFUSO (dipendenze da sostanze psicoattive legali e non, disagio asintomatico, forme di frantumazione interiore fino alle sindromi psicotiche etc.), adottando il METODO ALLA SALUTE frutto della trentennale esperienza sul campo del Dottor Mariano Loiacono (che ne è il fondatore), responsabile del Centro di Medicina Sociale dell'Azienda "Ospedali Riuniti" di Foggia. Vi aspettiamo numerosi e con la voglia di conoscere un nuovo punto di vista! Il presidente Pina Pitta - Il Sindaco Orazio Ciliberti - L'Assessore Michele del Carmine"
    [il volantino è stato realizzato da Loretta e Anna C.]

  • poi volevamo ricordarvi (come riportato in cima al blog nelle "News") della SETTIMANA INTENSIVA secondo il Metodo Alla Salute che si svolgerà al "Centro di Medicina Sociale per alcoldipendenza, farmacodipendenza e disagio diffuso" dell'Azienda ospedaliero-universitaria "Ospedali Riuniti" - FOGGIA, nei giorni dal 24 al 28 SETTEMBRE 2007;
  • 10 ottobre 2007, Centro di Medicina Sociale - OO.RR. Foggia: seminario dal titolo "COMUNICARE PER CRESCERE" : partendo da una supervisione dell'esperienza del blog metodoallasalute.blogspot.com e del sito www.nuovaspecie.com, sarà una riflessione globale sulla comunicazione aperta a tutti;
  • Ha appena aperto a Troia (FG) una LUDOTECA che si chiama "IL CERCHIO MAGICO": un luogo d'incontro per bambini e non solo... Per fare nuove esperienze insieme, condividere momenti di gioco, in un contesto piacevole e costruttivo, per incontrare nuovi amici. Troverai educatori competenti e qualificati che insegnano a progettare e costruire. Che cosa offriamo: - Baby parking da 0 a 3 anni - Ludoteca - Doposcuola - Feste - Corsi a tema. Ti aspettiamo in VIA DI VAGNO, 36-38 a Troia (FG). Per informazioni: 340.3056641 - 333.1485440 - 349.0542563 ilcerchiomagico@hotmail.it.

Il LOGO della ludoteca "IL CERCHIO MAGICO" e delle relative magliette, capellini, borse etc. che saranno regalate ai bambini sarà questo:Il logo è stato ideato da Luna, la nostra amministratrice del blog. Riportiamo di seguito il documento allegato al suo progetto per il logo:

"Il logo de “Il cerchio magico” in realtà non è un cerchio: il cerchio, infatti, è una forma chiusa, simbolo di gruppo, di rigenerazione, non ha inizio né fine. Il cerchio, però, ti fa stare o dentro o fuori. “Il cerchio magico” invece, è predisposto ad un’apertura ed è un viaggio, ha quindi un inizio, è composto da varie fasi. Non ha una vera e propria fine, si amplia e ricomincia il viaggio ma sempre più al largo, proprio come è rappresentato nel logo. Ha un inizio che corrisponde alla mezzanotte dell’orologio. Da lì parte il giro, il cerchio aperto…e inizia la magia. La lettura del logo avviene in senso orario: simboleggia il passare del tempo, qualcosa che scorre, che cresce, che vive e si evolve, come i bambini che verranno in ludoteca. Ho usato i colori primari, blu, rosso e giallo, e ho aggiunto il verde. Si inizia con il blu, che è il colore della notte, è il punto di partenza, è il colore della profondità. E’ il colore più scuro, il più “serio”. Secondo l’epistemologia globale, potrebbe essere il “padre”. Si passa poi al rosso, il colore della forza, è la passione, è il sangue che pulsa, l’aggressività nell’accezione etimologica del termine. Sempre secondo l’epistemologia globale, potrebbe essere il “figlio”. Come terzo colore c’è il giallo, colore del sole, del calore, un colore caldo e delicato. E’ la luce. Potrebbe essere lo “spirito” per l’epistemologia globale. Come ultimo colore c’è il verde: unico colore non primario, che nasce dal blu e dal giallo. E’ il risultato di uno scambio, di un’apertura, di un crossing over e come tale esce dal cerchio. Infatti a questo punto usciamo dai binari della circonferenza e ci apriamo verso l’inedito, andiamo fuori dal cerchio, usciamo dal solco, dal conosciuto. Forti dell’esperienza dei tre colori primari, siamo ora pronti per uscire e per creare infinite tonalità, proprio a partire dal verde, il colore della natura, uno dei nostri antenati. Le figure che compongono il cerchio magico sono i bambini. Con loro ci sono tre figure adulte, sono Antonella, Francesca e Maria Antonietta, che possono stare indifferentemente nel blu, nel rosso e nel giallo, capaci di accompagnare i bambini nelle loro fasi. Nel verde non ci sono adulti: i bambini sono in grado di andare da soli ed esplorare quello che c’è fuori dal cerchio, con l’aiuto però di tutte le mani che si tengono l’un l’altra". [Luna Cardilli]

lunedì 10 settembre 2007

Settimana di supervisioni

Ricevo da Gabriella e con piacere pubblico. Grazie, Gabry.

Si è conclusa al
Centro di Medicina Sociale - OO.RR. di Foggia la “settimana delle supervisioni”. Cosa è una "supervisione"? Non è sicuramente un giudizio né un sottoporsi al banco degli imputati e neanche una soluzione immediata, ma un modo per aiutare a “vedere da sopra” persone che, avendo iniziato un percorso di crescita, sentono di non essere più in grado di cogliere, da sole, una prospettiva per procedere nel cammino della Vita. Le supervisioni sono aperte a tutti: può partecipare chi è interessato a dare il proprio contributo per smuovere acque ferme da troppo tempo oppure chi riconosce di avere caratteristiche in comune con il supervisionato e, pertanto, di poter trarre benefici per la propria Vita dalla teoria globale che ne scaturirà oppure chi, semplicemente, sente di voler esserci. Insieme, “goccia dopo goccia”, come dice il titolo della canzone che accompagna l’inizio di ogni supervisione, si cerca di dare una mano per far emergere quelle zone d’ombra, quegli aspetti negativi che, non sufficientemente accolti ed elaborati, costituiscono delle zavorre nella relazione con se stessi e con gli altri. Una volta raccolti elementi sufficienti per capire quali nodi sono ancora da sciogliere, interviene la teoria globale a “fare luce”, ossia un nuovo punto di vista sulla Vita che tenta di superare i limiti e le parzialità delle vecchie epistemologie religiose, filosofiche e scientifiche e, attraverso una visione dell’individuo come "intero", mette in dinamica gli opposti e permette di andare oltre, proprio accogliendo quelle parti che ci spaventano e normalmente siamo portati ad escludere o a non vedere.
In questa settimana il Dr Loiacono ci ha accompagnati a vivere un vero e proprio viaggio in noi stessi, un percorso culminato in una prospettiva di ampio respiro per tutti. Ognuno ha potuto rivedere quegli aspetti “individuali, di coppia e familiari” che non funzionano più per la propria Vita, grazie a coloro che, con molta umiltà, hanno richiesto, in prima persona o attraverso gli accompagnatori, di sottoporsi a supervisione: P. (
l‘individuo), S. e R. (la coppia), M. e L. (madre e figlio).
Sono emerse tre teorie:

  • “P. di Noci: dal mallo al gheriglio”: prendendo spunto da Noci, la provenienza geografica di P., un ragazzo in trattamento da circa un anno per problemi di tossicodipendenza e alcool, Mariano ha utilizzato un esempio della natura, la noce, per mostrare come i veri problemi di P. non sono legati ai sintomi evidenti ma, attraverso delle analogie con le parti che compongono una noce (mallo, guscio e gheriglio) ha permesso di capire come, prima di arrivare a se stessi (il gheriglio), sia necessario staccarsi dalla famiglia di origine (il mallo). Quanti di noi sono talmente identificati e confusi, cioè fusi insieme, con le famiglie di origine da non riuscire a far sviluppare e crescere la propria specificità, le proprie regole, il proprio modo di essere e pensare?

  • “R. e S.: da B&B (Basilicata e Belgio) al Cerchio Magico”: anche in questo caso Mariano ha sapientemente giocato con le iniziali delle aree geografiche di provenienza di S. e R., una giovane coppia, socialmente perfetta, ma che vive tutti i disagi legati ad un mondo sempre più globalizzato: incroci tra persone vissute in ambienti culturali e geografici completamente diversi, distanza dalle famiglie di origine e problemi rimasti irrisolti, precarietà del mondo del lavoro, difficoltà di instaurare relazioni vere in ambienti molto virtuali, difficoltà di concepire figli laddove, risucchiati dal concetto di economia imperante, noi stessi diventiamo macchine di produzione e non riusciamo più a donarci realmente. In un contesto poco accogliente, le coppie spesso si trasformano in società per azioni, che devono far quadrare l’economia della casa, hanno cose da risolvere, ma perdono l’aspetto giocoso della vita di coppia, il piacere di stare insieme, fino a non essere più una coppia. Da qui la proposta di superare il B&B (iniziali di Bed and Breakfast, quindi una forma di impresa, ma anche delle regioni di appartenenza di S. e R., che ancora condizionano il modo di essere all’interno della coppia) per andare verso il Cerchio Magico, il progetto che li ha uniti all’interno del mondo del lavoro e che rappresenta la possibilità di sciogliere la società per incontrarsi uguali nella diversità, indipendentemente dai ruoli, e per incontrare altre persone, perché la magia del cerchio è proprio la sua apertura verso l’esterno diventando una sorta di spirale.

  • “M. e L.: Da Donàti a Dònati”: il gioco di parole, questa volta, è stato sul cognome: cambiare il cognome simboleggia una trasformazione profonda del proprio io che, staccandosi da quello che è stato il passato, le cose scambiate e donate, può fare un ulteriore passo in avanti se, abbandonando le relazioni costruite di testa, si inizia realmente a fare dono di se stessi e di quelle parti che ciascuno di noi potrebbe/saprebbe/vorrebbe donare ma ancora non può/sa/vuole donare perché incatenato dai fantasmi del passato, che non si vogliono affrontare e che impediscono di costruire relazioni vere con chi ci sta accanto, anche se si tratta di un figlio.
Personalmente vorrei ringraziare gli amici che, superando il proprio disagio, hanno accettato di condividere la loro supervisione, si è trattato di un vero dono per chi, come me, ha avuto modo di rispecchiarsi e poter vedere insieme agli altri gli aspetti in cui ci si è fermati. Un ringraziamento particolare al Dr Loiacono che, ancora una volta, ci ha aiutati a comprendere come i meccanismi in cui spesso siamo ingabbiati e che poi ci provocano disagio, ossia l’allontanamento da noi stessi, possono essere superati se ognuno di noi acquisisce la capacità di "fare teoria" per la propria Vita e, guardando dall’alto, riesce a vedere, osservare e contemplare le porte delle proprie gabbie per aprirle e poter finalmente vivere il piacere di donarsi.
Lasciate un commento, se volete, ma soprattutto, DONATEVI!

Gabriella