Dai “Sabato di Maria” ai “Lunedì di Mariano”: il 3 DICEMBRE 2007 sono iniziati al "CENTRO DI MEDICINA SOCIALE per ALCOLDIPENDENZA, FARMACODIPENDENZA e DISAGIO DIFFUSO" - Azienda ospedaliero-universitaria "Ospedali Riuniti" di FOGGIA gli incontri mensili di formazione rivolti a tutti coloro che hanno avuto modo di frequentare i "Corsi di Epistemologia Globale e Dinamiche di Vita".
Il Dr. MARIANO LOIACONO ha denominato tali incontri “Lunedì di Mariano” per sottolineare/evidenziare la transizione che lui stesso sta attraversando: dal sentirsi “Maria”, madre vorticosamente coinvolta nel disagio di chiunque chiedesse aiuto, all’essere finalmente “Mariano”, uomo che si è distinto dal proprio e altrui disagio e desidera donare, attraverso la formazione, il frutto della sua ricerca quarantennale al gruppo di “zoccole dure” [in maggioranza donne, o uomini con un buon femminile, ndr.], come simpaticamente ha denominato chi da tempo sta seguendo un percorso, vuole approfondirlo e, avendo sperimentato i benefici sulla propria Vita, desidera anche diffonderlo.
L’argomento trattato nel primo incontro è stato “Tecnica o Dinamica?”. Abbiamo partecipato in circa cinquanta persone: durante la mattinata ognuno ha potuto testimoniare come la propria vita sia dominata dalla tecnica, ossia da quell’insieme di regole, rigide e immutabili, che si ripetono in maniera quasi ossessiva. Nel riportare la propria esperienza, quasi tutti siamo partiti dall’analizzare il contesto lavorativo in cui ciascuno di noi opera, perché è più facile riconoscere la tecnica negli ambiti istituzionali, così impregnati di regole e divieti, dove anche un sorriso o una stretta di mano molto spesso sono dettati dall’adeguarsi ad un regolamento aziendale piuttosto che dal volere entrare in relazione vera con l’altro. E proprio negli ambienti di lavoro, dove ci ritroviamo a trascorrere buona parte della nostra vita, può succedere che si manifesta il nostro star male, le maschere iniziano a starci strette, il desiderio di andare al di là diventa sempre più forte. Ma è stato ancora più triste constatare come anche gran parte delle nostre relazioni “forti” (di coppia, genitori-figli, con il gruppo degli amici, in parrocchia, ecc.) in realtà si fondano sulla tecnica: tutto sembra pre-confezionato, non si lascia spazio all’inedito della Vita, la relazione intesa come “sporcarsi” dell’altro, e quindi come scambio e intreccio profondo, semplicemente non esiste più.
Il disagio, cioè il processo di allontanamento da se stessi, inizia allora proprio quando nella nostra Vita tutto diventa statico. In che senso, quindi, la dinamica si contrappone alla tecnica? La dinamica è proprio quella forza che ci spinge verso il cambiamento, che ci permette di affrontare anche le situazioni impreviste senza spaventarcene, che ci obbliga ad “esserci” nelle relazioni, nel positivo come nel negativo: spesso, infatti, le difficoltà che incontriamo nelle relazioni derivano proprio dal volere escludere il negativo, ma in questo modo non ci esprimiamo pienamente e non permettiamo agli altri di farlo.
Utilizzando unità didattiche già proposte, il "Quadrangolare" e la "Home Life", Mariano ci ha permesso di capire come, per essere in dinamica, non si può prescindere dal "Triangolo del cambiamento": la capacità di riflessione-teorizzazione, l'aspetto giocoso della vita e l'intreccio-possibilità di scambio devono essere in interazione continua tra di loro, per poter vivere ed assaporare le proprie ed altrui parti ed, in tal modo, poter aprirsi al cambiamento.
Ogni cambiamento, naturalmente, non può prescindere dal comprendere le ricadute, dal voler tornare indietro, ma una vera dinamica deve tener conto anche di questo perché è proprio quando siamo attirati dal nuovo che il vecchio stile di vita ci richiama: prima di transitare verso il nuovo abbiamo quindi bisogno di definire la nostra nuova "identità psicotica". Ed è in questo senso che Mariano ha parlato di “Din-Tec”, cioè una dinamica contiene la tecnica perché prende il via proprio da un insieme di regole riconoscibili e ben identificabili; ma può anche avvalersi della tecnica nel momento in cui diventa necessario sospendere la dinamica stessa. Essere in dinamica, infatti, può risultare molto faticoso soprattutto quando non si è allenati a farlo e allora ricorrere alla tecnica dà la possibilità di “riprendere fiato”.Si è parlato anche di come i cosiddetti psicotici siano grandi maestri di tecniche che hanno affinato per difendersi dall’esterno e che continuamente propongono per verificare se e quanto possono fidarsi e affidarsi, ma anche di come sappiano misurare se gli altri entrano con loro in dinamica vera e, soltanto in questo caso, scelgono con chi entrare in relazione.
In vista della "Settimana Alla Sessualità", poi, Mariano ha affrontato il tema con riferimento alla coppia, mostrando come tecnica può essere anche il passare da un innamoramento all’altro, rimanendo sempre in superficie e senza approfondire il desiderio di conoscenza dell’altro.
Credo che questa giornata sia stata molto importante, sia per quanto riguarda l’argomento discusso che ci può aiutare nell’affrontare qualsiasi situazione con più leggerezza (per chi fosse interessato, può richiedere gli atti integrali all’indirizzo centrodocumentazionenuovaspecie@hotmail.it), sia perché si è sentito molto forte lo spirito di un gruppo che vuole crescere grazie a Mariano, che non si limita a trasmetterci un pacchetto di informazioni, ma che ci ha aiutato a riconoscere qualcosa che è già dentro di noi, attraverso il sapere emotivo che ognuno ha avuto modo di sviluppare con il proprio percorso.
E voi, come vivete tecnica e dinamica nella vostra Vita?
Vi abbraccio.

L'ambito dove forse più palesemente domina la tecnica, poichè non si è abituati e formati (per scuola di pensiero, incapacità personali e/o codici deontologici) ad attuare dinamiche vive in diretta, sono proprio le psicoterapie, o almeno la stragrande maggioranza di esse. Le psicoterapie e l'intervento-indagine psicologica in genere sono basate sul solo linguaggio verbale: o ai fini di una consapevolezza astratta raggiunta spesso in 10 o 20 anni di terapia; o di apprendere, in maniera molto circoscritta, nuovi schemi comportamentali, emotivi o di pensiero per sostituire quelli errati o disadattivi; o basandosi su test scritti o visuali, ecc. Quando è incluso l'uso del corpo (soltanto in alcune scuole, tra l'altro in guerra con le altre: psico-corporea, bioenergetica etc.) avviene solo all'interno di tecniche ben precise e circoscritte, con un margine ben definito (molto ristretto) di coinvolgimento.
Infatti, soprattutto con i cosiddetti psicotici, con le parole non si arriva a molto...
Una dinamica meta-storica permette di rivivere un momento doloroso della propria storia personale, interagendo col conduttore e con altre persone in trattamento, per fare qualcosa di concreto (sul momento stesso e nella vita quotidiana) per andare al di là ("meta-") di quel punto in cui ci si è fermati, che sia stato per traumi, per blocchi, per non detti, per rabbia accumulata, per

La parte verbale del Metodo Alla Salute è costituita soprattutto dalla fase delle "Immersioni", racconti di episodi di vita belli o brutti.
Tutto il materiale emerso durante le dinamiche e le immersioni viene poi ripreso, rielaborato e teorizzato in maniera globale dal conduttore e da tutte le persone in trattamento avvalendosi della "Epistemologia Globale" ideata dal Dr. Mariano Loiacono.
Per curiosità, critiche e approfondimenti, scriveteci e commentate.
Saluti.