venerdì 31 ottobre 2014

Aula didattica globale "Gianna Stellabotte" (FG), martedì 21 ottobre 2014. CORSO "TEORIA GLOBALE SUL VIAGGIO DELLA GRAVIDANZA". Accoglienza.

FONDAZIONE NUOVA SPECIE ONLUS
Registro Persone giuridiche n. 429 
Prefettura di Foggia
iscritta ai sensi della l.r. n. 11 del 16 marzo 1994 
nel reg. gen. assoc. Volontariato col N. 305 – d.r. 56 del 25 maggio 1998
Via Candelaro 98/A - 71100 - Foggia


TRE CORSI PER UN PERCORSO.

II° CORSO:
"TEORIA GLOBALE
SUL VIAGGIO
DELLA GRAVIDANZA".

Accoglienza.
 

L’accoglienza è sempre un momento emozionante, tante persone che si mescolano e raggiungono la sala così chiamata in onore di “Gianna Stellabotte” e che hanno il piacere di ritrovarsi ed incontrarsi. L’ottanta per cento dei partecipanti al corso sono donne. A sorpresa a iniziare le comunicazioni è proprio un maschio. Gianmatteo racconta della relazione con suo padre e così Mariano inizia parlando dei padri che fanno più difficoltà perché non sono adatti alla gravidanza e perciò non sanno bene adattarsi alle situazioni più difficili e impegnative.

Oggi la società è fondata sul maschile e quindi affidata a persone senza "utero devoto". Oggi questo schema non funziona più e i maschi che non hanno un buon femminile si ritrovano orfani di un equilibrio che non c’è più. Infatti il Fondo comune dei maschi è che di solito scelgono quando hanno il potere e non quando devono scegliere per la vita, rimanendo spesso nell’ambivalenza. Questo anche nel caso del padre di Gianmatteo

Il collega Gioele consiglia a Gianmatteo di stare con gli adolescenti sul tappeto magico. Mariano consiglia a tutti di accogliere la Teoria del Viaggio della Gravidanza ed eventualmente di rivedere anche delle decisioni che si sono già prese. 
Poi chiama Giorgia che non riesce a comunicare il suo stato quiete ed esprimere se realmente vuole stare al corso o se ha già rinunciato a ritrovare e immergersi nella nella sua vita anche con i codici più profondi.
 
Ieri era il compleanno di Nicoletta e così le facciamo gli auguri e Mariano la stimola ad esprimere il negativo rispetto la rete marchigiana che non ha saputo accoglierla dopo i problemi che ha avuto a scuola con il progetto G. E. I. P. E. G. Nicoletta ha dato tantissimo da quando si è trasferita da Foggia nelle Marche e infatti di solito quando le persone funzionano, va tutto bene e le vediamo, quando invece emerge il negativo molti di noi hanno difficoltà a starci. Spesso poi si creano delle nicchie che, nel caso di Nicoletta, sono state fruttuose perché legate al “Limax” ed al G. E. I. P. E. G., ma sono comunque delle soluzioni per difendersi dall’esterno, dalle altre tante relazioni possibili. Le relazioni dovremmo costruirle con tutti e dovrebbero essere reciproche.
 
Infatti il Viaggio della Gravidanza è il regno della TRANSIZIONE (da TRANS–IRE andare oltre), il fine ultimo è proprio il viaggio stesso. Se la mia vita la sento come una Gravidanza, allora sarà un Viaggio e potrà solo essere transitoria. I buddisti questo concetto lo chiamano illusorio, ma questa parola implica già il fatto che esiste comunque qualcosa di definitivo e quindi non è la stessa cosa.
Anche nella religione cristiana in realtà è molto importante la festività della Pasqua (da Pesàch che vuol dire passaggio) e non la croce. Inteso così anche per i cristiani è importante il fatto di fare un passaggio, di andare oltre e di transitare.
 
Pian pianino altri partecipanti spiegano le varie difficoltà a stare al corso. Anche Michela spiega a Caterina perché le ha chiesto di fare il corso con lei. Michela, come anche Sandra, ha fatto molto bene la Fase embriogenetica e cioè i primi tre mesi della propria gravidanza, ma ormai devono andare oltre, perché quando le situazioni tramontano è il momento di cambiare e non continuare verso il precipizio.
Proprio grazie al loro sostegno continuativo Raffaele e Silvio sono già riusciti a fare questo passaggio importante verso la Fetogenesi. Infatti la Gravidanza non si ferma mai, è proprio questo il bello, creare ogni giorno senza fermarsi, altrimenti c’è l’aborto.
 
Gioele propone a Sandra e Michela di darsi dieci capocciate l’una con l’altra e Michela lo ringrazia per il regalo da lui ricevuto. Anche per Mariano ci sono dei doni che Gioele, Daniela e Grazia, come i Re Magi, portano in regalo. Utilizzando una pietra, delle conchiglie e altre cose raccolte in spiaggia, Gioele ha costruito una piccola scenografia che rappresenta il mare, il GRAAL, le lumachine ed il nuovo punto di vista. Si aggiungono anche altre conchiglie: il camaleonte iguanodonte rappresenta Gaetano e un’altra lumachina che si aggiunge alle altre è Sandra.
 
Le dinamiche continuano e la cosa più importante a riguardo mi sembra il mito di Orfeo ed Euridice, che ci insegna a non voltarci indietro nei momenti di passaggio importanti, dove la tentazione è grande di voler controllare e ritornare alle vecchie soluzioni. Se si vuole procedere nel viaggio e riacquistare le proprie parti, è necessario andare avanti

Oggi è anche una data importante, perché l’inizio di questo corso segna il passaggio di testimone dal maschile al femminile. La storia intesa al maschile va anche apprezzata, ma ora è giunto il momento di cambiare e durante questo corso verrà fuori un nuovo Decalogo più vicino alla Vita rispetto a quello di Mosè.
 
Si annuncia un corso per fare festa al Viaggio della Gravidanza, alle donne ed al femminile. Concludo quindi così:
 
“Viva le donne, felici di creare, privilegiate dalla metastoria e portatrici sane del viaggio della gravidanza”!

Victoria


mercoledì 29 ottobre 2014

Troia (FG), domenica 14 settembre 2014. FESTA DEL PRIMO MATTONE... DELLA MASSERIA!

FONDAZIONE NUOVA SPECIE ONLUS 
Registro Persone giuridiche n. 429
 Prefettura di Foggia





FESTA DEL PRIMO MATTONE
ALLA MASSERIA
DELLA FONDAZIONE
NUOVA SPECIE!



Casa Martini, il cui nome è stato reso noto grazie a Giovanni d’Errico che ce ne ha narrato la storia risalita con l’aiuto delle ricerche, contrada La Casina. 

L’appuntamento per la per la Festa del Primo Mattone inizia con la sfilata a sorpresa dell’Associazione "Koilos" e dei suoi componenti con la collaborazione dei ragazzi di altre Associazioni.


La "Koilos" arriva accompagnata da una aria di Festa, permesso dall'arrivo dei Musicisti Davide, Gioele, Martino, Gaetano che arrivano suonando strumenti seguiti da accompagnatori danzanti.

Angelaporta con sé un fagotto contenente il Primo Mattone di pane, uno tra i doniportato assieme a Dina e Marilisa ed altri cesti contenenti prodotti della cultura contadina tra cui pane, vegetali, olio, sale e la caciotta. 
Altro dono degno di nota, creato a mano dalle Artigiane di Nuova Specie così come il pane, è stato il Diario azzurro donato personalmente a Mariano, dov’è stato proposto da Grazia Pietroforte di annotare i nomi delle Associazioni partecipanti alla Giornata del Primo Mattone.

Tra danze, assaggi e pranzo condiviso abbiamo trascorso le prime ore della mattina/pomeriggio.

Il pomeriggio è stato dedicato al Rito del Primo Mattone ideato da Giovanni e Barbara.

E’ stato indicato di far trasportare un mattone di tufo pugliesea coppie (circa 12kg) per ogni associazione nelle Stalla dove Giovanni e Gaetano hanno aperto un varco laddove collocarli. Con l’aiuto degli artigiani Francesco Guerra, Giovanni D’Errico e Alfredo abbiamo sistemato ogni mattone  - uno per associazione - compreso il Primo, con l’ausilio dei Rappresentati della Fondazione Mariano e Giovanna.

Il varco creato è stato riempito con tufi che rimarranno a vista ed intatti ai lavori di ristrutturazione prossima.

Spostandoci all’esterno è stato letto un capitolo delVangelo globale dedicato alla Stalla del Pro.Nu.S. che v’invitiamo a rileggere. 
Altre associazioni sono state chiamate ad esprimere un libero pensiero, dando anche il loro contributo. Prima però Mariano ha lasciato delle proposte e comunicazioni. E’ stato pensato di partire da Monte Sant’Angelo per arrivare a Troia suddividendo il cammino in cinque anni, una tappa per anno. Le tappe saranno Monte Sant’Angelo, San Giovanni Rotondo, San Marco in Lamis, San Severo, Lucera e Troia.

Ultimo, ma non meno importante, è stato il Melograno portato da Donato, simbolo di Fertilità e Unione per via dei suoi innumerevoli semi uniti da una rete: la Rete alla Salute.

La conclusione è avvenuta con il lancio delle due lanterne nel “Koilos di Troia” e, con il conseguente dono della Cooperativa “Anemos”, “lentamente, molto lentamente, molto più che lentamente” che ha lasciato un netto vantaggio alla Fondazione, dandole spazio e lasciandole prendere il Volo.

Angela Quarticelli
 

domenica 26 ottobre 2014

Ancona, lunedì 29 settembre 2014. COMUNICATO STAMPA DELLA LEGACOOP MARCHE. Nasce la Cooperativa "Anemos".




LEGACOOP MARCHE

"ANEMOS": 
COOPERARE PER CREARE SALUTE

Settore: SOCIALE

29 settembre 2014


Sarà il braccio destro della FondazioneNuova Specie, operativo su tutto il territorio nazionale. La cooperativa sociale Anemos, appena costituita con sede legale ad Ancona e in fase di adesione a Legacoop Marche, sarà presentata nel convegno "Cooperare per creare... salute. La cooperativa Anemos", che si svolgerà venerdì 3 ottobre, alle 17, nella Sala conferenze di Palazzo Camerata ad Ancona. Anemos nasce dall'esperienza del progetto Nuova specie, creato nel 1966 dallo psichiatra Mariano Loiacono come risposta al "disagio diffuso".

Un progetto che ha portato ad un "Metodo alla Salute" pensato da Loiacono sia per affrontare e superare un disagio evidente, come la dipendenza da alcol, droghe, farmaci, depressioni, sindromi psicotiche, disturbi dell'alimentazione, conflittualità sociale, bullismo, ansia, sia per migliorare il rapporto con se stessi e con gli altri.

"Siamo orgogliosi di accogliere Anemos fra le nostre aderenti - commenta Gianfranco Alleruzzo, presidente di Legacoop Marche, fra i relatori dell'incontro -, per l'esperienza decennale delle famiglie e dei lavoratori che operano attorno a questo progetto in diverse regioni, fra cui le Marche, partendo dal concetto di auto-mutuo aiuto e che ha portato alla costituzione di questa nuova cooperativa. E siamo anche orgogliosi di vedere la costituzione di Anemos perché rappresenta in pieno il ruolo della cooperazione che nasce dai bisogni delle persone".

Al convegno, insieme ad Alleruzzo, interverranno Silvio Boldrini, presidente di Anemos, il creatore del "Metodo alla salute" Mariano Loiacono, presidente Fondazione Nuova Specie, Stefano Berti, responsabile Ufficio promozione salute Area vasta n. 2 Asur Marche, Gianni Carusi, responsabile CSM Sant'Egidio alla Vibrata Asl Teramo, Stefano Foresi ed Emma Capogrossi, rispettivamente assessore alla Partecipazione democratica e assessore ai Servizi sociali del Comune di Ancona.


giovedì 23 ottobre 2014

Troia (FG), domenica 21 settembre 2014. FESTA DELL'EQUINOZIO DI NUOVA SPECIE.

FONDAZIONE NUOVA SPECIE ONLUS 
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FESTA DELL'EQUINOZIO
DI NUOVA SPECIE
ALLA MASSERIA-STALLA DEL PRO.NU.S.



La giornata è cominciata con uno splendido e adrenalinico viaggio in motocicletta con mio padre

Dopo curve, sorpassi e insetti tanti insetti, siamo giunti a destinazione alla Stalla del Pro.Nu.S.

Accolti da tante belle donne, tra cui la piu temeraria (Dina) che ha espresso il desiderio di fare un giro con la motocicletta, il quale desiderio è stato prontamente esaudito.

Io nel frattempo mi immergevo nell’atmosfera della "masseria" trovando tutto ciò che mi aspettavo: una atmosfera accogliente e calorosa.

Tutti sembravano avere occupazioni, dagli addetti all’accoglienza, ai lavori più fisici adempiuti dai volontari più audaci come Mariano, Barbara, Francesco, Ilona e molti altri impegnati in un fine e raffinatissimo lavoro di smantellamento di muri a colpi di martello. 

Muniti di mascherine e molta forza, i volontari sono andati avanti per molte ore tra calcinacci e una nube di polvere bianca

Tra le altre attività c’erano, sparsi qua è là nel giardino, molti banchetti delle proprie produzioni che offrivano prodotti alimentari, libri usati e veri e propri stand accuratamente allestiti con oggetti lussuosi di alta classe. Praticamente sembrava di essere alla fiera della moda di Milano. 

Tra musica, balli e anche qui ahimè insetti, tanti insetti, siamo arrivati all’ora di pranzo, rigorosamente vegano e improntato all’insegna dell’eco-sostenibilità con cibo e prodotti a impatto 0.

Il pranzo si è concluso con uno squisito dessert, accuratamente cucinato da Gioele che a discapito di quanto si dica sulla scarsa sapidità dei cibi vegani questo, è stato un trionfo di successo che ha fatto risuscitare pure Mila che non era al massimo della condizione fisica.

Tra spensieratezza, buona musica e spietate e lunghe "aste clandestine di giovani" [;-)] affascinanti bellimbusti si è svolto il pomeriggio alla masseria.

Giunti quasi al termine della giornata, ci riuniamo attorno la console e facciamo un bilancio della giornata, con la conduzione di Gaetano e Filippo al microfono contiamo le quote che tutte le attività hanno prodotto, ma non tardano ad arrivare le prime incomprensioni... Gaetano avendo visto e percepito degli atteggiamenti distanti dal suo modo di pensare e poco uniformi alla grande solidarietà e generosità che vi è dietro questi progetti non si trattiene dal confessarlo pubblicamente ferendo la sensibilità di Rita. La verità percepita da lei, invece, è che la critica le è stata fatta solo per recarle danno e non volta alla costruzione, ma  aiutata da Mariano viene invitata a vedere il suo punto di vista e non doversi giustificare-difendere ma, anzi, di considerare il pensiero di Gaetano non per forza come verità assoluta che abbia del vero sulla sua personalità in quanto solo lei può sapere qual’è la verità delle sue intenzioni. Inoltre Rita ferita dice di non voler piu partecipare a queste attività dato che non vengono riconosciute le sue azioni. Ancora una volta viene invitata a non chiudersi e distruggere tutto ma, ascoltare l’unica cosa che importa: se lei sa di essere nel buono non ha motivo di preoccuparsi di ciò che qualcuno pensa. 

Mi viene in mente una frase di Osho
"Se conosci il tuo valore, perchè mai ti dovresti preoccupare dell’accettazione o del rifiuto degli altri?

Ed è così che, in questa giornata dell’Equinozio di Nuova Specie anche il sole piano piano compie il suo ciclo naturale  e, calmate un pò le acque Mariano invita rita insieme al marito a piantare l’ulivo.
In compagnia della filastrocca "Ci vuole un fiore", ci appropinquiamo tutti verso la zolla di terra scelta per piantare ulivita (cosi battezzata la fortunata pianticella). A colpi di forti e virili rastrellate viene creata la buca con tanto di scintille che stupiscono tutti gli spettatori.

Piantata l’ulivita vengono fatti molti pensieri tra cui quelli incoraggianti di Mariano sull’etimologia del termine "equinozio", il quale utilizza l’autunno come metafora per descrivere il sentiero della vita e paragonando il percorso di ognuno di noi ad un albero che con le sue radici ha la forza di espandersi là dove trova il nutrimento e, con molta flessibilità là dove non trova linfa cerca una nuova via, senza fretta e attraversando tutti i cicli dell’anno pure quello che apparentemente sempre il più brutto in quanto si riflette all’esterno come morte, perdita e caduta. Come le stagioni ci insegnano che la nascita della primavera è imprescindibile dalla morte dell’autunno e pure Come ci insegna il sole che, nel giorno dell’equinozio anche dopo BEN DODICI ORE di buio seguono SEMPRE, SEMPRE DODICI ORE di luce anche noi non dobbiamo mai dimenticarci di percorrere la tempesta. Perchè tanto l’arcobaleno arriva. Sempre.

Giorgia N.

martedì 21 ottobre 2014

Aula didattica globala "Gianna Stellabotte" (FG), domenica 28 settembre 2014. CORSO "Dall'ECONOMIA del baratto ed economia finanziaria all'economia globale". Quinto ed ultimo giorno.

FONDAZIONE NUOVA SPECIE ONLUS
Registro Persone giuridiche n. 429 
Prefettura di Foggia
iscritta ai sensi della l.r. n. 11 del 16 marzo 1994 
nel reg. gen. assoc. Volontariato col N. 305 – d.r. 56 del 25 maggio 1998
Via Candelaro 98/A - 71100 - Foggia



TRE CORSI PER UN PERCORSO.

I° CORSO:
"DALL'ECONOMIA DEL BARATTO
ED ECONOMIA FINANZIARIA
ALL'ECONOMIA GLOBALE".

Quinta giornata.
 


Siamo all’ultimo giorno di un corso speciale che ci ha introdotto in un nuovo modo di concepire e vivere l’economia, ma ci sono ancora “pance” da chiudere e Mariano non può non tener conto di ciò che sta vivendo Gioele, anche perché lui per primo conosce bene questa sofferenza per averla attraversata.  Nel gestire questa situazione noi, come gruppo, non siamo stati capaci di accogliere la deflagrazione di Gioele, le proposte avanzate non sono state all’altezza di quello che lui sta attraversando ed anche l’ultima proposta di Dina, di accoglierlo insieme a sua madre Daniela presso la Casa Madre, arriva in ritardo: Gioele sta andando più giù “nel canale di Vermicino, ancora risuona il suo grido “io non esisto più”. Al termine della dinamica che lo ha coinvolto nel tentativo di scuoterlo, Mariano propone che lui e la madre Daniela ritornino nella propria casa, dove c’è anche il padre, ma aiutati da due coordinatori: Cristian O. e Victoria.

Sandra annuncia l’organizzazione successiva alla fase embriogenetica del Coordinamento delle Associazioni. La Fondazione, che può essere paragonata al sistema cardiocircolatorio, è cresciuta, è diventato necessario un raccordo diverso con le Associazioni regionali, che possono essere viste come gli organi, ci comunica quindi i nomi delle persone che seguiranno ogni Associazione insieme a Victoria che continuerà a seguire tutto quanto concerne la segreteria. A questo proposito Mariano invita Isaia, Nadia ed Ermanna ad esprimere un parere sui coordinatori individuati per l’Associazione alla Salute Veneto, Cristian e Giusi  “provenienti dall’Oriente per creare ordine”, il loro valore come enzimi viene riconosciuto e condiviso da tutti, saranno un innesto positivo in una Associazione in cui domina ancora lo spirito di confronto – differenza.

Ci sono ancora alcune comunicazioni importanti: Marta ringrazia Dina per i doni scambiati nei giorni del corso e ricorda il rapporto di fratellanza che la lega a Gioele, sente quindi di volergli stare vicino anche con la sua parte madre; Cindy propone a Sandra di ospitarla nella sua casa in questo momento di difficoltà, chiede anche di essere parte attiva nelle decisioni che riguarderanno il futuro percorso di Sandra. Entrambe le proposte vengono accettate. Barbara comunica il Natale Aureo in cui ci saranno i riti della nascita utilizzando il Graal delle Profondità, è auspicabile che ci sia almeno un membro per ogni associazione, chi non potrà partecipare, dovrà giustificarlo. È interesse infatti di ogni associazione prendere parte al rito perché ognuna potrà poi proporlo al proprio interno nell’anno successivo. Ed ancora Gaetano comunica la Festa della Semina il 1° novembre presso la masseria della Fondazione, Enzo comunica che il primo incontro del G. A. G. (Gruppo Artistico Globale) si terrà il 7 novembre con uno spettacolo aperto a tutti il sabato sera.

È arrivato il momento più atteso, è tempo di conoscere la Griglia Esistenziale” e, data la rilevanza, un gruppo di donne solleva Mariano con delicatezza e lo accompagna a questo inizio sulle note della “Marsigliese”.

Mariano ci dice che l’esistenza viene fuori dall’In.Di.Co. che non sappiamo come è, è qualcosa di fusionale, è una pienezza che non sa dirci, quindi lo presenta per ciò che non è:
  1. non è finito, non ha confini;
  2. non è statico;
  3. non è astratto ma tende sempre ad intrecciarsi.

L’In.Di.Co. non ha bisogno di parole, per coglierlo bisogna stare in silenzio e per questo, riprendendo ancora la saggezza dei Popoli delle Terre danzanti che ci ha accompagnato duranti il corso, ci legge una pillola di Cervo Zoppo:

“Un uomo sacro ama il silenzio, ci si avvolge come in una coperta: un silenzio che parla, con una voce forte come il tuono, che gli insegna tante cose. Uno sciamano desidera essere in un luogo dove si senta solo il ronzio degli insetti. Se ne sta seduto, con il volto rivolto ad Ovest, e chiede aiuto. Parla con le piante, ed esse rispondono. Ascolta con attenzione le voci degli animali. Diventa uno di loro. Da ogni creatura affluisce qualcosa dentro di lui. Anche da lui emana qualcosa: come e che cosa, io non lo so, ma è così. Io l'ho vissuto. Uno sciamano deve appartenere alla terra. Deve leggere la natura come un uomo bianco sa leggere un libro”.

A Mariano non interessano più le poesie religiose embriogenetiche, per questo ci presenta la P. E. G., Poesia Esistenziale Globale, che si intreccia con il corso perché abbiamo esaminato i limiti dell’economia finanziaria all’interno dell’esistenza, non possiamo non riferirci all’esistenza giacché le radici di ognuno pescano nel codice ontologico alla base del Graal delle Profondità ed ogni esperienza si secca quando non ha radici profonde. Nella Glob Eco deve quindi cambiare la visione dell’esistenza.
Mariano chiama anche il codice ontologico “sinolo danzante”, riprende il termine "sinolo" utilizzato da Aristotele per dire che gli opposti formano l’intero. In questa ottica ci dice che gli opposti (Vita e Conoscenza, materia e antimateria, chrònos e kairòs, angolo alfa e triangolo del cambiamento …) possono essere In.Di.Co. se danzano insieme ed il Cum-munitronda si potrà quindi chiamare “Ondanza” perché gli opposti, nella loro danza, ci riportano all’insieme.

Attraverso il Gra-Cum ci parla del percorso disagico, dall’ontologico al simbolico: man mano che ci allontaniamo dalla nostra “casa” (il codice ontologico) cresce la nostalgia per la “casa nostra” ed inizia il percorso nostalgico o nostal-agico, dal simbolico all’ontologico.

L’Economia finanziaria ha reso “casa” sua il codice simbolico, Infinito, Dinamico e Complesso il denaro, ma sono stati smarriti la “casa” analogica e biorganica e il codice ontologico. Chi è dentro l’economia, per non sentire il vuoto di quello che non ha più, diventa iperattivo. Dovremmo quindi essere missionari della storia ma conservando lo spirito dell’In.Di.Co., ognuno dovrebbe imparare ad essere Vita e Conoscenza, ad essere un sinolo. Come ci ricorda Mariano, noi siamo la gravidanza dell’In.Di.Co. e quando stiamo nel codice ontologico o nell’In.Di.Co., la vita è uno spettacolo, nasce il progetto – opera e il dono – regalo.

L’inizio della Glob Eco deve quindi fondarsi sul tornare all’importanza del dono ed è proprio per questo che Mariano, attingendo dai me.me. (= mediatori metastorici) di un’altra cultura impregnata di saggezza, ci commenta la fiaba africana “I doni scambiati”: i doni ci obbligano a pellegrinare, chi è stanziale non sa donare più, bisogna essere generosi cioè volere generare una cosa grande.

Il corso è giunto al termine, Mariano ci ha condotti in questo nuovo viaggio infaticabile come sempre, donandoci la sua teoria , seminando tante nuove idee e proposte che vanno a moltiplicare il dono alla base di tutto ciò, ossia il Progetto Nuova Specie, intrecciando nuove relazioni, spaziando dalla teoria alle dinamiche, dalle storie dei corsonauti  alla crescita delle Associazioni, senza mai perdere di vista il senso del corso fino a lasciarci con un ultimo sogno concreto, arrivare alla formazione della Congrega del Dono Globale.

Gabriella Napolitano