martedì 30 settembre 2014

Aula didattica globale "Gianna Stellabotte" (FG), domenica 31 agosto 2014. TREGIORNI DI PASSAGGIO FETOGENETICO. Il Mas.Tr.O. e la staffetta.

FONDAZIONE NUOVA SPECIE ONLUS 
Registro Persone giuridiche n. 429 
Prefettura di Foggia


 
TERZO STEP DELLA
TREGIORNI FOGGIANA.
"DAL CMS AL MAS.TR.O.:
PUNTO E... A CAPO".

COOPERATIVA "ANEMOS"
&
 MAS.TR.O. DI ANCONA
 


E’ un nuovo giorno… l’ultimo della Tregiorni foggiana, che apre il sipario alle nuove prospettive future riguardo al Mas.Tr.O. e alla nascente Cooperativa “ANEMOS”.
 
Ieri insieme e grazie alla guida di Mariano abbiamo potuto riattraversare e vedere le difficoltà che ci sono state durante il primo hanno del Mas.Tr.O. foggiano… oggi si valuta insieme, dopo aver chiuso questa Fase embriogenetica, se ci sono proposte valide dalle altre realtà associative regionali, per far sì che questo progetto possa fare un salto ed entrare nella Fetogenesi, un fase necessaria perché la gravidanza possa arrivare a termine, senza il rischio di abortire.
 
Se nella prima Fase (embriogenetica) è stato importante il lavoro svolto dall’Associazione alla Salute Foggia e dall'Associazione Koilos ora è altrettanto buono che il Mas.Tr.O inizi ad intrecciarsi con le altre realtà associative, tanto da permettere che la gravidanza faccia il suo percorso (Fetogenesi).
 
Prima di immergerci nelle nuove prospettive si dà spazio alle comunicazioni, e quella che tocca molti di noi presenti è sicuramente l’in-contro che avviene tra Gioele e Daniela... una coppia che per diverso tempo ha avuto bisogno di s-coppiarsi e che oggi, se si vuole, può anch’essa entrare in una fase più adulta e ritrovarsi non solo come madre-figlio, ma come due spiriti creatori che insieme possono co-creare la loro gravidanza. Da una comunicazione nasce in diretta un rito, semplice e intenso, accompagnato dalla musica e dalla partecipazione emotiva dei presenti.
 
Mariano fa leggere tutte le varie proposte che sono arrivate dalle varie associazioni regionali, valutando una ad una quali di esse possono essere buone per cogliere e accogliere l’ipotesi di una “staffetta” per il Mas.Tr.O.

Quella al momento più pronta è la realtà marchigiana, che insieme alla Romagna e all’Abruzzo si sono intrecciati per rendere possibile e sperimentarsi almeno un altro anno con il progetto del Mas.Tr.O.; a tal proposito Mariano propone che queste tre regioni prendano il nome di MARCAGNUZZO, come a sigillare l’importanza dello scambio di questi tre territori, scambio fondamentale per fare il salto fetogenetico.
 
Ovviamente questa nuova realtà sarà guidata dalla nuova Cooperativa ANEMOS che verrà costituita il 2 ottobre pv.
 
La Cooperativa e quindi il Mas.Tr.O. dovranno comunque confrontarsi con l’ex Mas.Tr.O. foggiano e rimanere in rete con le altre associazioni regionali, che a loro volta interverranno con eventi nei propri territori  dando la disponibilità operativa, sia come accoglienza nelle proprie case, sia come presenza attiva all’interno del futuro Mas.Tr.O. Marcagnuzzo.
 
L’ipotesi che Mariano propone è che comunque la realtà di Foggia possa prendere in carico la prima settimana le nuove situazioni, per spiegare ed avviarli ad un percorso più intensivo
 
Bari invece sente di volersi sperimentare con una piccola convivenza tra ragazzi, convivenza che non è detto possa essere anch’essa l’inizio per un altro futuro Mas.Tr.O...
 
Ma non finisce qui…
 
Lo spirito creatore di Mariano si spinge oltre; si rimescolano le carte, nel giro di poco Mariano riformula e propone un nuovo direttivo sia per l’Associazione alla Salute di Foggia, sia per l’Associazione Koilos e sia per la “prima associazione” che nacque proprio nella terra di Puglia: l’Associazione Nuova Specie e si sente, anche dalla reazione di Barbara, che questo cambiamento segna un nuovo passaggio per tutta la famiglia.
 
A conclusione delle intense giornate, Francesca propone il rito di passaggio dal Mas.Tr.O. di Foggia al Mas.Tr.O. di Ancona, dall’Embriogenesi alla Fetogenesi.
 
Le persone che hanno contribuito alla nascita e allo sviluppo del Mas.Tr.O. di Foggia hanno passato il testimone, tracciando sul volto delle nuove persone che lo porteranno avanti, un segno colorato e affidando loro una parola segno del loro impegno.
 
Con un sottofondo musicale, nella commozione e gioia generale, sono echeggiate nell’aria parole quali: “fides, saggezza, continuità, viaggio, umiltà, crescita, scelta, affidabilità, lavoro, decisione, perseveranza, determinazione, sensibilità, leggerezza, creatività, innovazione, impegno e amore”.
 

Tutte parti di un intero che sta cominciando a formarsi nel processo di Fetogenesi.
 
Lucia offre in dono il simbolo del Mas.Tr.O. di Foggia, chiedendo di appenderlo nel luogo dove nascerà il nuovo Mas.Tr.O., come augurio per il nuovo inizio. E’ un simbolo ancora vergine, che dovrà, pertanto, “sporcarsi” durante il percorso.
 
La musica e il ballo accompagnano i saluti e gli abbracci, segno di una nuova festa e di una nuova fase di vita che sta nascendo.
 
Una giornata di passaggio, di riti, di chiusure per nuove aperture, che è scritta sul viso di ognuno di noi, ma non solo… si sente che ci accompagnerà nei prossimi giorni!
 
Buon salto a tutti!

Bene e Titti

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Beh in onore del nostro Mariano non poteva mancare la poesia di Francesco D’Ambrosio che in questa giornata a voluto dedicargli:
“Se ti dico che è troiano
tu pensi ad Omero.
Ma io ti dico che lui è vero
e può prenderti per mano.
Non servono parole
perché lui niente vuole,
e nell’anima ti vede
dove tu non metti piede.
Sto parlando di Mariano
con la bacchetta nella mano,
lui ci parla di disagio
ma ci mette a nostro agio.
Lui ci parla della vita
per chi non l’ha capita.
Ed è tutta metastoria
la sua grande vittoria
Se tu hai dei pensieri
tira fuori i desideri
che Mariano ti ha capito
se davvero l’hai seguito
E se fai un’immersione
lui raccoglie la tua emozione,
poi fa la sua teoria e ti indica la via.
Noi diversi siamo uguali
e allora vedi quanto vali.
Se lo vuoi ascoltare, a Foggia devi andare…
Allora corri, non aspettare
se la vita vuoi amare.”

- Francesco -

giovedì 25 settembre 2014

Aula didattica globale "Giovanna Stellabotte" (FG), sabato 30 agosto 2014. TREGIORNI DI PASSAGGIO ALLA FASE FETOGENETICA. Bilancio costruttivo di verifica e partenza.


FONDAZIONE NUOVA SPECIE ONLUS
Registro Persone giuridiche n. 429
Prefettura di Foggia

 
SECONDO STEP DELLA
TREGIORNI FOGGIANA:
BILANCIO COSTRUTTIVO
DI VERIFICA E PARTENZA.
 
"DAL CMS AL MAS.TR.O.:
PUNTO E... A CAPO".



30 agosto, sabato mattina, 10:30; siamo qui, un po’ da tutta Italia e da ogni Associazione alla Salute per un BILANCIO COSTRUTTIVO di VERIFICA E PARTENZA. Poiché “tanti occhi sono meglio di due”, Mariano propone di "ISTITUZIONALIZZARE QUESTO MOMENTO di selezione dei geni positivi da mantenere nei progetti del prossimo anno".
 
Tra i pensieri antenati prende spazio quello di Gaetano: conoscendo la storia personale di Mariano gli fa omaggio di un cartello con scritto  “QUA SI” anziché  “QUASI”. E’ una ghiotta occasione per fare un po’ di teoria: “Quasi quasi ti voglio bene” dice un ragazzo timido alla sua fidanzata per mostrare solo una piccola percentuale di desiderio, la punta dell’Iceberg, per proteggersi dalla delusione. Quando uno è abituato a perdere sempre impara a vincere solo quando non dà: ecco un meccanismo da trasformare in Qua sì! di un adulto che si prende la responsabilità di mettersi in gioco qui e ora in modo attivo. Adulto: non è il tempo che passa che ci fa crescere, ma è la crescita personale che ti fa passare da un timoroso “quasi quasi” ad un coraggioso “qua sì”. Si cresce un po’ alla volta, ci si può mettere in gioco per un periodo e poi verificare come è andata… Chi non se la sente va rispettato.
 
Dopo l’ingresso trionfale di Mila sulle note dell’ingresso  di "Radames" nell’Aida e una canzone di Ramazzotti per Luigi (protagonisti promotori del mese di vacanze  sperimentali -4° edizione- TI PRENDO A…PEDASO!) Mariano ci interroga e pungola: perché non riusciamo ancora a fare le cose avanzate che lui ci propone e guida a comprendere-intuire-pensare in base alla sua pluridecennale esperienza e studio applicato?!? Cosa abbiamo paura di perdere che restiamo radicati nelle modalità vecchie e non ci lasciamo condurre dal vento-anemos-anima della Metastoria?!?
Rispetto a tutte le attività legate al Metodo alla Salute lui sente che la FASE EMBRIOGENETICA (di quando si agisce in modo individuale-separato per cui ciascuno è utile ma nessuno è indispensabile e si fanno le cose più facili…) è finita. Sente che stiamo entrando nella FASE  della FETOGENESI, in cui “TUTTI SONO UNO”, ed è possibile riprendere le relazioni più difficili.
 
Per questo siamo qui, e per questo, presentando i neonati Emma e Gioele e un nascituro visibile nel bel pancione di Marta, il dottor Loiacono  ci sorprende e presenta anche la NEONASCENTE COOPERATIVA “ANEMOS”: anima, vento, respiro… che soffia forte in questo sud che rappresenta, come tutto il sud del mondo, le nostre profondità. Soci fondatori sono persone che hanno dimostrato impegno, studio, esperienza, affidabilità: Silvio Boldrini, Raffaele Cimetti, Barbara Loiacono, Giovanna Velluto, Mila Donati. Il 2 ottobre, festa degli Angeli custodi, firmeranno dal notaio questo “nuovo Natale” che prevede una CONVENZIONE tra Fondazione Nuova Specie e Cooperativa Anemos.
 
Auspicando che anche le Associazioni diventino A. P. S. (Ass.di Promozione Sociale), accogliamo questa cooperativa che si occuperà dei Mas.Tr.O., accolta applaudita e incoraggiata con la canzone del Gen Rosso “Cerco la tua voce” (protagonista del prossimo pomeriggio letterario)!

Per COMANDARE COSE GRANDI, per COLTIVARE E CUSTODIRE il PARADISO TERRESTRE  dello JAHVE’ che è in ciascuno di noi è necessario prendere tutto il positivo delle sperimentazioni precedenti agite dalle varie persone che hanno operato nei progetti: MAS.TR.O, KOILOS, ASS. ALLA SALUTE FOGGIA, HOME LIFE…

Ecco le principali caratteristiche:
  • CORAGGIO di lasciare la “vecchia terra”;
  • Mettersi in gioco con il MASCHILE e il FEMMINILE;
  • Starci anche con le proprie debolezze-ombre e nelle difficoltà, esprimendole, ripartendo;
  • Saper porre un angolo alfa plausibile (di  regole per l’uomo e non viceversa);
  • Collaborare e integrarsi tra persone e con le varie associazioni;
  • Mantenere una certa sobrietà e proporsi in modo economicamente fruttuoso, beneficiando di quanto concede l’economia finanziaria;
  • Agire “come SPIRITO”, integrando persone e cose vecchie e nuove, portando vita;
  • Crescere a livello personale riconoscendo il proprio valore e agendo con autorevolezza;
  • Coinvolgere e far crescere l’intero nucleo familiare;
  • Affrontare in modo creativo anche le situazioni più difficili;
  • Portare novità e rompere rapporti vecchi-viziati;
  • Saper accompagnare ed essere presenti anche nella lontananza fisica (la tecnologia aiuta!)
  • Onestà, ironia, pazienza educativa…;
  • Leggere in anticipo i segni di ciò che sta per avvenire;
  • Saper elaborare una proposta, preparare il terreno per seminarla, presentarla in modo adeguato affinché venga accettata, curarla nella crescita…;
  • Creare relazioni vere e affidabili tra operatori e nel territorio;
  • Riconoscere il tempo di “cambiare responsabilità” in un gioco  di squadra a staffetta.

Sembra un freddo elenco ma riassume anni di sperimentazione: paure,  prove, vittorie, sconfitte, teoria, progettazione… in un mare aperto, oltre le Colonne d’Ercole della Psichiatria che i “cosiddetti psicotici” li prende solo incamiciati dalla forza chimica. Sono invece allenatori formidabili che sgamano chi si accuccia e regna in una nicchia di potere, chi agisce per obbligo-dovere: senza di loro IL PROGETTO non ha significato.

Con questa eredità teorico-pratica alle 14:00 ci avviamo per il pranzo caffè e due passi non di più e via, si riparte con la sessione pomeridiana alle 16:00 . Vengono presentate le prossime importanti iniziative delle Associazioni: "Procedere Incerto" (poi rinviato a data da decidere), "Tregiorni ad Ancona", il "Progetto alla Masseria" (i lavori inizieranno ad ottobre), il primo "NATALE AUREO" a Foggia, i Racconti globali anche via skype …
 
Riflettendo su alcune importanti assenze “non giustificate”, Mariano fa teoria sul meccanismo che ci porta a costruirci una nicchia di specializzazione e a voler fare da “solisti”, rimanendo in una fase infantile-embriogenetica di crescita.
 
Questo meccanismo riguarda ciascuno di noi ed è solo uno dei tanti che rendono difficile attuare il PROGETTO del MAS.T.R.O.
 
Per comprendere la portata di questo progetto il Dr. Loiacono inizia una nuova Unità didattica “GRA-CUM” in cui il Graal delle Profondità e il Cum-munitometro  si affiancano per farci comprendere i percorsi DISAGICO e NOSTALGICO, come i viaggi epici di Ulisse verso Troia e verso Itaca.
 
Il punto di partenza della venuta al mondo è LASCIARE L’OSCURITA’ MISTERIOSA / METASTORIA e l’allontanamento da questa patria-paradiso terrestre crea dolore: DISAGIO (allontanamento da sè) un disagio esistenziale asintomatico che ci spinge al viaggio, alla ricerca, alla crescita… Se il viaggio della nostra vita si ferma e non riceviamo/non diamo più nutrimento alla VITA questa si ripresenta con forza nel dolore della NOSTALGIA = dolore del ritorno, verso L’OSCURITA' MISTERIOSA della MORTE, CON UN PERCORSO DI PUNIZIONE VERSO CHI CI HA FATTO MANCARE NUTRIMENTO METASTORICO e non ha mantenuto il legame della VITA  con la CONOSCENZA .
 
Mariano crea punti di riflessione  sulla teoria  per applicarla in modo favorevole al successo della nuova cooperativa "Anemos" appena nata; essa  richiede una legione di persone che dicono “QUI SI’” e intreccino le loro profondità creative in uno stile di vita diverso da quello a cui eravamo/siamo stati abituatiti a vivere,  difficile da attuare in questa fase dell’economia finanziaria per cui tutto è “digitalizzato e spersonalizzato”  e per la quale  lo SPETTACOLO che viene proposto non è certo quello dello JAHVE’ DI CIASCUNO.
 
Il disagio non compreso e non accompagnato ci fa cadere sempre più facilmente e diffusamente nella frantumazione psicotica. La psichiatria tradizionale continua a trattare casi psicotici ancora con una lettura molto semplicistica e statica di malattia, invece proprio perché fortemente gli "psicotici" spingono al cambiamento di chi vive a fianco, il disagio è un modo di rimanere in qualche modo aggrappati alla vita (ansia-attacchi di panico) per non sprofondare ancora più giù.

Il Progetto Nuova Specie è questo, creare un utero accogliente che accompagni le persone a crescere in una società sempre più liquida e apparente, e non di “andare contro alla psichiatria e al business farmacologico”.
 
Mariano anticipa il suo pensiero che approfondirà domani: tra le proposte-riflessioni isolate delle varie associazioni emerge il progetto dell’Ass.ne Marche che si è messa in rete con Emilia Romagna e Abruzzo:  Mariano vede in queste persone, nella realtà territoriale in cui hanno costruito relazioni e iniziative… gli ARGONAUTI ADEGUATI e la realtà politico-sociale adeguata per questa IMPRESA EPICA

Sospendiamo i lavori, non le emozioni, in attesa del lavoro-spettacolo di domani
.

Ermanna D. P.,
Luca A.,
Marco M.

lunedì 22 settembre 2014

Aula didattica globale "Gianna Stellabotte" (FG), venerdì 29 agosto 2014. PRIMO STEP DELLA TREGIORNI DI PASSAGGIO FETOGENETICO.



FONDAZIONE NUOVA SPECIE ONLUS
Registro Persone giuridiche n. 429
Prefettura di Foggia



 PRIMO STEP DELLA
TREGIORNI FOGGIANA:
RACCONTO GLOBALE.
 
"DAL CMS AL MAS.TR.O.:
PUNTO E... A CAPO".



Venerdì 29 agosto, presso l’Aula didattica globale “G. Stellabotte” di Foggia, Mariano ha aperto la Tregiorni con il Racconto globale della sua vita, al quale hanno partecipato tantissime persone provenienti da varie regioni italiane e dall’estero. Abbiamo stabilito insieme di mantenere questo appuntamento ogni anno, l’ultimo weekend di agosto, per far un bilancio come Fondazione Nuova Specie insieme a tutte le Associazioni alla Salute regionali e riprendere i lavori a settembre con nuove prospettive.

Mariano ha voluto iniziare il pomeriggio presentandoci i due neonati della rete, Gioele dalla Romagna ed Emma dalle Marche. Insieme a Marta, donna incinta, hanno rappresentato una benedizione per questa tregiorni segnata da un profondo passaggio per il Progetto Nuova Specie e la sua espressione fuori regione, su scala nazionale ed europea, viste le nuove strade aperte in Inghilterra dopo la prima Settimana intensiva internazionale di luglio.
 
Mariano ci ha fatto vedere alcuni dei suoi diari che contengono la memoria storica del Progetto, a partire dalla crisi che ha vissuto all’età di diciott’anni e che lo ha portato ad elaborare un nuovo punto di vista sulla vita. La cosa più curiosa è vedere il desiderio di Mariano di appuntarsi i suoi pensieri su pezzettini di carta di ogni genere, biglietti dell’autobus, tovaglioli di carta… per non perdere le sue intuizioni e riflessioni e con quanta cura questo materiale è stato raccolto e conservato in tanti quaderni che rappresentano un patrimonio per ciò che oggi vogliamo realizzare e hanno radici antiche incarnate nella storia e nella ricerca di un grande uomo metastorico che non ha mai smarrito l’anemos, lo spirito della vita.
 
Questa volta però Mariano non ha commentato uno dei suoi diari. Ha preferito, insieme a Giovanna,  raccontare poi teorizzare alcuni eventi forti accaduti quest’estate nelle loro vite, donando in maniera solidale i loro vissuti profondi in cui in tanti ci siamo potuti riconoscere. Mariano ha deciso di intitolare questo racconto “L’estate dei sintomi
 
E’ partito da un parallelismo con la storia di Giobbe che ha accettato di essere stato messo alla prova da Dio e di perdere molte cose a lui care, finché è stato toccato nel proprio corpo e lì si è ribellato a Dio. Mariano ci ha fatto riconoscere quanto i sintomi ci fanno entrare in crisi e ci spingono a cambiare. Se non cambiamo, i sintomi non si eliminano e tendono a tornare o ad amplificarsi.
Dal racconto di Giovanna iniziato da prima della settimana intensiva e dalla sua relazione significativa con Maria Grazia, una donna colta che lei ha sempre ammirata per la sua ricerca profonda del mondo femminile. Questo scambio con Maria Grazia e con il suo gruppo di lavoro ha portato Giovanna a vivere una dinamica metastorica legata alla sua storia personale e a sentirsi “Cenerentola” che viene riconosciuta da tante regine, non più considerata incapace da un punto di vista intellettuale per giunta non difesa dalla madre.
 
Gli eventi forti, pur rappresentando un positivo, sconvolgono l’equilibrio che ci siamo costruiti per tanti anni e su cui abbiamo riorganizzato la nostra vita, come ad esempio il controllare la nostra svalutazione attraverso la rigidità del corpo. E lì emergono i sintomi: vertigini, nausea, giramenti di testa… come nelle montagne russe. Il rischio è di dare ai sintomi una spiegazione banale o una lettura medicalizzata, invece servono interpretazioni più globali. Mariano, attraverso la teoria, ci ha dimostrato come il venir meno di una soluzione blocca le nostre funzioni più antiche, come l’equilibrio e l’intestino che rappresenta il contatto tra il nostro interno e l’esterno. Se riusciamo a mantenere un punto di vista più globale sulla nostra vita, abbiamo meno paura della malattia e della morte e dopo averli attraversati,  i sintomi tendono a diminuire. L’accompagnatore non deve spazientirsi e deve essere capace di fare una teoria globale proprio perché ha attraversato le stesse cose, come Mariano che avendo attraversato sintomi simili in precedenza ha saputo riconoscerli e metterli da parte per accompagnare Giovanna che stava affrontando un negativo molto forte.
 
Nell’affrontare la fase sintomatica, è importante custodire un approccio positivo alla crescita che stiamo compiendo, vedendo ciò che stiamo migliorando, e non ciò che ancora ci manca. Infatti il sintomo ci spinge proprio lì dove non siamo mai voluti andare e le vertigini sono la paura di stare in piedi, il senso di responsabilità e la paura di diventare adulti. Il senso di morte profonda che viviamo nasce dalla morte dei nostri vecchi equilibri. Dobbiamo affrontare una risalita reale nella quale possono esserci le ricadute, ma dobbiamo andare oltre il negativo che il sintomo ci fa vedere.
 
Un altro segno importante per Giovanna è avvenuta al mare mentre passeggiava con Mariano. Racconta che si è sentita penetrata da raggi solari che le hanno procurato segni sul braccio sinistro e colpito la parte sinistra della testa. Volendo dare un’interpretazione più ampia, Mariano ha voluto vedere un segno nel fatto di essere stata colpita nella parte sinistra della testa che rappresenta la razionalità, una soluzione che Giovanna ha dovuto adottare per più di 40 anni per non sentire un dolore profondo.
 
Parlando del suo vissuto rispetto ai sintomi tornati poco prima della Settimana intensiva internazionale, Mariano attraverso la teoria globale è riuscito da solo a transitare e a ridurre i sintomi. Il 23 agosto poi lo ha comunicato a Giovanna e ha spiegato attraverso il Cum-munitometro come lui abbia vissuto le relazioni con gli altri attraverso gli obblighi-doveri e le funzioni-ruoli e quanto desiderio abbia di viversi l’impegno e il dono-regalo nelle relazioni. Ha ricontattato la sua parte bambina addolorata e ha riconosciuto la sua “generosità verso il genere umano” (Francesca docet) che è stata il motore della sua vita.
 
Mariano ha concluso con altri due segni: il primo attraverso Francesca che ha sognato che sta per avvenire un cambiamento epocale e il secondo che Mariano ha visto a Campo Marino, al “Lido dei Coccodrilli”, tanti pesci piccolini che rappresentano i bambini e gli adolescenti che sono sempre più presenti nel progetto e hanno completato il ciclo generazionale.
 
Il commento di Mariano su l’estate dei sintomi ha risvegliato i vissuti di molte persone, tra cui Cristian e Valentina che ci hanno raccontato come grazie al percorso di questi anni sono riusciti da soli ad accompagnarsi di fronte al riemergere di sintomi forti in Cristian. E’ stato significativo per far riconoscere gli strumenti che una persona, una coppia, una famiglia… può sviluppare per poter crescere superando i propri  nodi storici.

Sandra

sabato 20 settembre 2014

Troia (FG), venerdì 19 settembre 2014. COMUNICATO STAMPA DELLA FONDAZIONE NUOVA SPECIE ONLUS. Nascita della Cooperativa "Anemos". Quattrogiorni marchigiana.

FONDAZIONE NUOVA SPECIE ONLUS
Registro Persone giuridiche n. 429
Prefettura di Foggia

COMUNICATO STAMPA
DEL 19 SETTEMBRE 2014


NASCITA
DELLA COOPERATIVA
"ANEMOS".
 
Carissimi tutti e care associazioni,

il 2 e il 3 ottobre ci sarà una due giorni molto importante per il Metodo alla Salute e il Progetto Nuova Specie. Infatti, nella mattina del 2 Ottobre alle ore 10 andremo dal notaio io [Silvio], Barbara, Raffaele, Giovanna e Mila per costituire la Cooperativa "Anemos", che rappresenterà il braccio operativo della Fondazione Nuova Specie a livello nazionale. Per onorare e festeggiare questa importante nascita, il pomeriggio del 2 ottobre alle 16.30, Mariano condurrà il "Salotto letterario globale", durante il quale commenterà il testo della canzone "Cerco la tua voce" dei Gen Rosso. Il "Salotto letterario globale" si terrà al Bar Life di Moris, che è anche il luogo dove avrà sede il prossimo centro operativo del Mas.Tr.O., una stanza di 85 metri quadri adiacente al bar, che abbiamo preso in affitto. Terminato il "Salotto letterario globale" ci sarà la festa e potremo tutti fare casino e scatenarci nei balli a ritmo di musica.

Il pomeriggio del 3 ottobre alle ore 17 ci sarà il convegno dal titolo "Cooperare per creare… salute" che si terrà in Ancona presso la sala conferenze di Palazzo Camerata, un bellissimo palazzo del '500 in pieno centro storico. Durante il convegno, al quale parteciperanno le pubbliche autorità cittadine e importanti professionisti, presenteremo pubblicamente la Cooperativa "Anemos". A questo link:
trovate la bella locandina fatta da Luca Pieroni, nella quale potrete leggere tutte le informazioni e che potete divulgare nei vostri territori.

Inoltre, per chi vorrà trattenersi dopo questa importante due giorni, il 3 e il 4 ottobre ci sarà il Festival nazionale "Biosalus" ad Urbino, nel quale Mariano è stato invitato ad intervenire in un convegno.

La Cooperativa "Anemos" sarà il braccio operativo della Fondazione Nuova Specie e la sua nascita rappresenta il passaggio da una fase embriogenetica, nella quale ogni associazione è potuta crescere al suo interno e in modo distinto, a una fase fetogenetica nella quale i vari organi-associazione dovranno sempre di più esprimersi come un unico organismo complesso, rappresentato dalla Cooperativa. Per facilitare e far avvenire questo passaggio, a cui ognuno di noi dovrebbe tenere, è molto importante che ogni organo-associazione sia presente già dall'inizio. Per questo, invito calorosamente i rappresentanti delle varie associazioni, gli associati e tutti coloro che vogliono contribuire e partecipare a questo salto evolutivo del Progetto Nuova Specie, a partecipare a questa importante due giorni.

Un bacio fetogentico a tutti,

Silvio

Fondazione Nuova Specie ONLUS

71029 Troia (FG)
C.F. 94084660714 

E-mail: fondazione@nuovaspecie.com 


mercoledì 17 settembre 2014

Ancona, lunedì 8 settembre 2014. BILANCIO A CASA DI SILVIO E MICHELA: "DAI TRE BAMBINI DI VIA ARPI AGLI ADOLESCENTI IN VIAGGIO".

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DAI TRE BAMBINI DI VIA ARPI
AGLI ADOLESCENTI IN VIAGGIO.



Ed è così che dopo tanto navigare tre mamme pugliesi Dina, Nunzia e Nicoletta s’incontrano alla stazione di Ancona per un bilancio che si terrà a casa di Michela e Silvio con i loro rispettivi figli Giancarlo, Marco e Moise. Questo incontro ci vede accompagnatrici dei nostri figli, pronte a valutare nuove prospettive per loro che ci proporranno Silvio e Raffaele, i due coordinatori del Mas.Tr.O. di Ancona.

I nostri figli si conoscono da tanto tempo e sono cresciuti insieme aiutandosi e sostenendosi tra di loro.

Un trio che fin da piccoli ci hanno seguito nel nostro percorso di crescita ascoltando anche la tanta teoria e vedendo le tante dinamiche nel famoso Centro di Medicina Sociale di via Arpi a Foggia.  
Dopo un periodo difficile, il trio si è ritrovato - ognuno con la propria specificità - al Progetto estivo “Ti prendo a  Pedaso” che li ha visti operatori adolescenti eccezionali con i cosiddetti "psicotici".

Si sono ritrovati in una fase di dolore in cui ognuno sta lasciando vecchie soluzioni che come tutti gli adolescenti sono servite ma che adesso non sono più buone e si rischia di affondare se non c’è un utero nel quale loro stessi si possono esprimere.

Ci siamo anche noi donne e mamme che ci ritroviamo più cresciute, diverse e pronte anche a riprendere insieme partendo da ciò che oggi siamo.

E’ così che Ancona, il centro, il gomito, ci accoglie e così che casa di Michela e Silvio diventa spazio uterino in cui sentiamo tanto amore per la vita dei nostri figli e con grande emozione ci prepariamo al bilancio di questi mesi estivi per ognuno di noi e per le prospettive che verranno fuori.

Cominciamo noi mamme che tra lacrime e sorrisi riconosciamo in ciascuno gli aspetti positivi scorgendo il meglio di noi  e la capacità di stare con gli altri, aiutarli e poi  la forza, la tenacia di restare nelle cose fino in fondo anche nell’accompagnamento con M. che grazie alla loro vicinanza è riuscito a restare fuori casa.

In questi anni abbiamo dovuto fare molto da sole e contemporaneamente crescere e lavorare su noi stesse; adesso è arrivato il momento che anche loro decidano di farsi accompagnare e di passare così veramente ad una famiglia molteplice.

Ci mettiamo in ascolto degli adolescenti. Comincia Marco con poche parole dice l’essenziale, si mostra introverso e più chiuso. Ha somatizzato l'ansia-angusto ma adesso comincia a respirare aria nuova.

Poi Giancarlo parla e il suo immergersi è profondo e doloroso,  piangendo ci rivela il suo bisogno di essere accolto e di una famiglia, il suo sentirsi solo e arrabbiato, deluso  e quanto sia stato positivo questo periodo per lui.

Poi c’è Moise che racconta i vari passaggi da quest’estate ad adesso,  passaggi anche di separazioni importanti e d’immersione nel progetto di Pedaso che gli ha fatto vedere finalmente anche la sua adolescenza.

Silvio regala due immaginette di due care persone che ora non ci sono più ai due diciottenni e tra lacrime per ciò che si lascia andare definitivamente e consegne dice parole che restano impresse in noi e fanno scendere questi ragazzi e noi ancora più in profondità.

Bisogna lasciare parti che all’esterno ci vedono forti ma dentro siamo dei ramoscelli, bisogna fare uscire il cuore la parte più tenera e loro hanno questa possibilità.

Possono farlo se accettano per un anno la possibilità che gli viene data di lavorare nel Mas.Tr.O. come operatori avendo la possibilità di ritrovare loro stessi in libertà al  di là dei condizionamenti delle proprie famiglie e della scuola.

Questa volta è data a Moise (lo spirito del gruppo)  la prima decisione ed è "sì"…  poi a Giancarlo (la parte "figlio") con il suo "sì"...  infine Marco (piede fermo) con il suo "non lo so" e allora, visto la sua età, c’è chi decide per lui ed è "sì" per i primi tre mesi, perché si valuterà volta per volta. 

PER me è stato molto emozionante tornare in casa di Silvio, Michela, Caterina, Leonardo e Margherita è stato bello vedere la loro crescita non solo fisica ma soprattutto quella interiore ma anche quella di Raffaele, Sandra, Mila, Luigi… di tutti.

Lo spettacolo è anche vedere Giancarlo e Moise, la crescita e la capacità di accompagnare dimostrata durante il progetto “Ti prendo a Pedaso” con ragazzi cosiddetti "psicotici" ma anche con Marco e credo che un po' di merito vada al lavoro delle mamme.
Dina

Ho visto anche i cambiamenti di Marco,  per  me è stato positivo soprattutto sulle proposte che sono state fatte.
Nunzia

 
Penso che essere donne e mamme che crescono i figli senza una figura di riferimento maschile non sia facile, ma il percorso nel metodo mi ha insegnato a procedere e crescere per me perché quando noi siamo pronti a fidarci e a cambiare e a dar valore alla nostra specificità anche i nostri figli lo fanno.

Per me Marco, Moise e Giancarlo sono cresciuti ma sono anche gli stessi bambini che ancora giocano, come facevano in via Arpi; adesso possono finalmente riprendersi la loro fanciullezza crescendo in un utero nel quale possono fare emergere le loro parti e rimetterle in dinamica.

Nicoletta
   

lunedì 15 settembre 2014

Ancona, domenica 7 settembre 2014. UNA GIORNATA SPECIALE AD ANCONA: TOUR & PERFORMANCE.

FONDAZIONE NUOVA SPECIE ONLUS
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 Prefettura di Foggia





UNA GIORNATA SPECIALE
AD ANCONA:
ESCURSIONE & SPETTACOLO DEL
GRUPPO ARTISTICO GLOBALE.

"Dallo scontro all'incontro". 
 



Domenica 7 settembre è stato l’ultimo giorno del nostro Tour ad Ancona. La giornata è iniziata con un’escursione nel centro della città. Abbiamo visitato alcune chiese del posto ed il cimitero ebreo (il più antico d’Italia) abbiamo inoltre passeggiato nella zona verde di Ancona. All’orizzonte si scorgeva il mare, nel quale si stava svolgendo la regata del Conero

Ci ha fatto da Guida Maurizio T. il quale è stato molto bravo nel raccontarci una serie di aneddoti relativi al posto, specialmente per quanto concerne la storia militare e l’importanza che il porto di Ancona ha avuto nei secoli da un punto di vista strategico e commerciale

Abbiamo pranzato nella sede dell’Associazione alla Salute ONLUS Marche, dopodiché ciascuno ha preso direzioni diverse: alcuni sono andati in giro per le vie cittadine, altri si sono recati a prendere un gelato, altri ancora hanno usato quel lasso di tempo per ultimare la preparazione dello spettacolo

Ad una certa ora, tutti ci siamo rincontrati nella Piazza centrale di Ancona, dove di lì a poco avrebbe avuto luogo la tanto attesa manifestazione. Il tempo era ottimo, una fresca brezza ci soffiava sulla pelle ma non faceva freddo. A un certo punto al centro della scena sono comparsi Paride e Gioele i quali hanno avuto un confronto fisico, Gioele ha perfino fatto cadere il quadro di Michela esposto agli spettatori. 


Molti di noi si sono spaventati, ma proprio in quel momento Gioele e Paride si sono accasciati per terra, lasciando che sui loro corpi venisse gettata della vernice colorata. In quel momento, abbiamo finalmente capito che quella rissa era parte integrante dello spettacolo

La serata è andata avanti per un po’ di tempo. Al pubblico sono stati distribuiti degli strumenti a percussione da suonare tutti insieme. In molti si sono recati al centro della scena, dove hanno iniziato a danzare; come sempre, i bambini hanno interiorizzato le emozioni dello spettacolo più e meglio di chiunque altro, al punto che al termine della musica la maggior parte di loro sono rimasti a giocare al centro della scena, come se volessero godersi ulteriormente l’intensità di quei momenti. 

Cindy ed Enzo hanno preso la parola, ringraziando gli artisti per l’organizzazione e gli spettatori per l’attenzione. Paride ha rivelato che l’idea di questo spettacolo è nata sulla base di una discussione avuta tempo fa con Gioele a causa di un’opinione diversa. Gioele si è scusato se per rendere lo spettacolo più credibile è stato costretto a fingere, anche nei giorni precedenti, di essere burbero e scontroso. Poco dopo in cielo sono cominciati i fuochi d’artificio finanziati dal comune per celebrare la festa del mare

Alcuni di noi sono ripartiti quella sera stessa, altri sono rimasti in città un’ultima notte. La maggior parte di quest’ultimi si sono recati a mangiare in un ristorante cinese poco distante dal centro. Non è stato facile spiegare alla cameriera le nostre ordinazioni, ma superato questo inconveniente la cena è andata nel migliore dei modi. Alla fine ci siamo tutti salutati cordialmente, ringraziandoci a vicenda per aver condiviso le emozioni e la serenità di queste giornate. 

Gianmatteo
Ercolino
 

venerdì 12 settembre 2014

San Giovanni Rotondo (FG), sabato 26 luglio 2014. PRIMA SETTIMANA INTENSIVA INTERNAZIONALE RACCONTATA DALLO PSICHIATRA LONDINESE DR. REX HAIGH, esponente del Royal College of Psichiatrists.

FONDAZIONE NUOVA SPECIE ONLUS 
Registro Persone giuridiche n. 429 
Prefettura di Foggia



PRIMA SETTIMANAINTENSIVA INTERNAZIONALE.SCRITTO DELLO PSICHIATRALONDINESE REX HAIGH,ESPONENTE DELROYAL COLLEGE OF PSYCHIATRISTS. 

"La vita sul Tappeto magico".

Per tutta la settimana sono rimasto seduto su una sedia nella sala conferenze, sul un pavimento piastrellato, guardando un po' con invidia gli eventi in corso sul Tappeto magico, nella parte anteriore della sala. Penso che sia circa 3m x 6m, con la sfondo blu cobalto e motivi simmetrici floreali e geometrici in rosso carminio, senape, bianco e nero, con una tessitura grossolana. Benché fosse un po’ pacchiano, sembrava uno spazio quasi sacro in cui gran parte del vero e proprio lavoro e dell’intenso supporto fisico ha avuto luogo. Ho notato che, dietro le quinte, avevano una collezione di tappeti, lenzuola e cuscini molto morbidi che sono stati portati fuori di volta in volta.

Quando [si è riempito], ho contato trentasette persone sul Tappeto, tra cui un bambino piccolo, un neonato, probabilmente una dozzina di bambini, una ventina di adulti e due cani (l'unica concessione al "Greencare")!

Dettaglio del "Magic Carpet"!

Ma molto più interessante rispetto ad [alcune dinamiche forti] accadute lì, è stato proprio ciò che stava succedendo su questo Tappeto: sembrava stessimo vedendo in atto una vera e proprio "sub-cultura", nel modo in cui il contatto fisico transitorio si manifestava in continuazione su di esso, senza parole definiva; spiccava l'importante supporto fisico anche intimo ma non di natura sessuale creando rapporti fisici a breve termine. Quindi, per cercare di essere il più obiettivo possibile su questa cosa di così fluida, dinamica e senza parole, voglio iniziare con una "Gerarchia di Prossimità", che ben presto ho osservato. Ma che cosa è questa gerarchia? Diverse risposte hanno attraversato la mia mente nel corso della settimana - tra cui: 

  • Familiarità con il Metodo (forse come le persone all’interno del gruppo ed i bambini); 
  • Come le persone prima lontane dal Tappeto erano entrati nel processo di "transizione" (più si è dentro il processo di "transizione" più si era attivi e partecipi alle attiva sul tappeto); 
  • Coloro che ho riconosciuto come "guide" del Gruppo trovavano molto più facile l'utilizzo dei loro corpi; 
  • Quanto “spazio dentro di loro” la gente poteva offrire come supporto - e dall'altro lato della medaglia, chi aveva più bisogno di essere sostenuto (questo tipo di supporto fisico poteva avvenire anche nelle sedie, con la gente seduta ai lati, davanti e dietro - ma più comunemente è accaduto sul Tappeto. In realtà, le persone particolarmente agitate e o arrabbiate erano spesso guidate dalle loro sedie sul Tappeto da un paio o un gruppo di persone). 
  • Come le persone erano a loro agio nel toccare gli altri e con quanta spontaneità e senza autorizzazione esplicita lo facessero. Tenendo in considerazione i fattori culturali (non è certo un comportamento molto britannico), età, sesso, caratteristiche fisiche, ecc.
  • Come le persone erano ad agio con il proprio corpo; 
  • E probabilmente molte altre cose.

La Vita sul Tappeto

Allora, come si presenta questa gerarchia? Sono sicuro che gli accademici e scienziati sociali hanno fatto questa suddivisione con rigore molto più scientifico - ma volevo solo cercare di catturarla e comprenderla anche in relazione alla mia esperienza personale seppur fossi molto spesso ai suoi confini. Inoltre, volevo trovare un modo per comunicare con [i miei colleghi] in Inghilterra e integrarla nei nostri programmi terapeutici. Ho avuto un sacco di tempo per pensare a questo mentre ero seduto in aeroporto di Bari in attesa di salire a bordo del volo per tornare a casa che era in ritardo!

Partendo dalla “connessione minore”, questo è quello che ho compreso:
  • (1) i meno coinvolti erano persone che si sedevano lì, non in contatto tra loro, a gambe incrociate (1a) o con le gambe di fronte a loro (ginocchia piegate (1b) o con le gambe stese di fronte a loro (1c) a guardare chi stava parlando in quel momento. Quando un po’ più a suo agio o più familiari con le modalità del tappeto, la gente era più distesa, anche se ancora senza alcun contatto fisico con gli altri.
  • (2) Sdraiato su un gomito, a sinistra lateralmente o a destra-lateralmente (2a), o disteso sulla schiena (2b). Questo è praticamente tutto quello che potete fare da soli, quindi i successivi livelli della gerarchia introducono il contatto fisico.
  • (3) Il contatto più semplice, come la mano sulla spalla, testa, piedi o schiena (3a) - solo per un secondo o due; (3b) sostenuti per pochi minuti o più.
  • (4) come (3), ma con un gentile continuo movimento, accarezzare o sfregamento. 
  • (5) Accarezzare guance, accarezzare i capelli o strofinando la testa (quest'ultimo è più comune con i bambini) -, senza contatto con gli occhi (5a) o con un breve contatto con gli occhi (5b) o con un lungo contatto con gli occhi (5c).
  • (6) Il livello successivo della gerarchia del Tappeto che ho osservato e che a mio parere rappresenta uno stato significativo nella gerarchia, era il continuo contatto fisico di grandi aree del corpo. Questo sembra avere numerose varianti: (6a) seduto schiena a schiena, di fronte direzioni opposte; (6b) seduto accanto sia guardando nella stessa direzione; (6c) tenendo le mani, le dita insieme; (6d) si tengono per mano, dita intrecciate; (6e) abbracci, braccia intorno alle spalle e fianchi; (6e) seduto dietro o affianco, abbracciando o lasciandosi abbracciare; (6f); idem, ma anche avendo i volti molto vicini o; (6g) in contatto tra di loro. Poi passando alla (6h) testa appoggiata sul grembo di altri (6i) sdraiato insieme con pieno contatto tra la parte anteriore di una persona e la schiena dell'altra persona. I bambini piccoli spesso anche a pieno contatto pancia a pancia (6j), ma suppongo che quest’ultimo non è successo tra gli adulti a causa delle sue implicazioni sessuali. Tuttavia, intrecci completi a tutti i tipi di angoli e posture (possibile solo per bambini o giovani con notevole elasticità fisica) sono accaduti e probabilmente rappresenta (6k). 
  • Il livello successivo nella gerarchia, (7), sarebbe quella di aggiungere movimento - come accarezzare - mentre le persone sono già in quel contatto fisico continuo. 
  • Baciarsi - forse (8) - è difficile da collocare in questa gerarchia, perché si adotta in quasi tutti i livelli superiori (2). Anche in questo caso, se si volesse descrivere una gerarchia sul bacio, forse potrebbe essere descritto come (8a) baci in aria; (8b) guance laterali; (8c) fronte, naso, mento, spalle, collo, schiena; (8d) labbra (ma mai prolungato o remotamente di natura sessuale). 
  • Se questa scala continuasse, ci si potrebbe ben aspettare (9) di includere zone erogene; (10) ed eventualmente di diventare un rapporto sessuale ma, stranamente, questo non è mai apparso come una possibilità. Per "gli occhi dell'Europa settentrionale" che ho citato il primo giorno, è difficile dire esattamente perché questo non sia possibile ma penso che sia dovuto ad una combinazione di fiducia e di rispetto ("Mi fido di te che non si tratta affatto di sesso"), di motivazione comune (noi siamo qui per sostenerci a vicenda e migliorare la nostra salute) e di sensazione che "qualcosa di più importante si sta facendo qui", e che il sesso potrebbe confonderla o addirittura rovinarla. Si è visto anche nella quasi completa cecità dei sessi con cui le persone si sostenevano fisicamente a vicenda - che era solo diverso quando la circostanza lo richiedeva (come un uomo che necessita il supporto maschile in una discussione con una madre tirannica, o una donna che vuole comprendere cosa voglia dire il sostegno di un buon padre).


Dopo che le persone che dovevano viaggiare [percorrere] una lunga distanza per tornare a casa avevano salutato, il Tappeto sembrava un po’ vuoto - così, sentendo che avevo perso un’esperienza che poteva essere importante, piuttosto che stare seduto su una delle sedie della sala conferenza, ho pensato di farmi coraggio e di fare un tentativo. E 'stato bello. Ho resistito lì fino al bilancio finale che è finito a 00:25 il sabato mattina. Per la prima ora o giù di lì, ero felice con (1) e (2) - di curvarmi  sul tappeto come si potrebbe fare di fronte al fuoco o la TV a casa. Ma poi, come persone andavano e venivano, c'era un bel po' di contatto fisico simmetrico (3), brevi carezze (4) e lunghi abbracci di addio.

L'abbraccio è un'altra parte importante di tutto ciò che si è svolto qui, anche se ovviamente non tutti sono avvenuti sul tappeto, anche in giro per l'hotel era possibile. Nella sala conferenze, c'era un rito usato frequentemente giocoso e sincero. Ogni volta che qualcuno veniva abbracciato davanti a tutti, per qualcosa che avevano fatto o detto, tutti iniziavano ad applaudire e poi lentamente gridare: "Uno... due... tre... quattro... cinque ... sei... sette... otto... nove... dieci" (a volte anche fatto in inglese o tedesco) - di solito fino a dieci, ma fino a venti per quelli particolarmente speciali. Ho avuto uno di questi quando mi sono tuffato nella piscina, completamente vestito e gocciolante, alla fine della festa accaduta la sera precedente...

Quando ero sdraiato sul Tappeto, però, la facilità di tutto questo sembrava differisse in base alla persona con cui avevo il contatto fisico e mi aspettavo che questo non accadesse. Io ero pieno di nevrotici dubbi inglesi come – “Va bene anche faccia questo?”; “Penseranno che io sia presuntuoso?”; “Sto facendo questo correttamente?” e numerose preoccupazioni simili. Ma ovviamente con la testa preoccupante piuttosto che il cuore aperto, la grande domanda per me era quella di capire i segni e segnali che hanno permesso, mantenuto o sfociato questi pensieri. E' stato facile capire questo per le persone che erano visibilmente sotto stress – coloro che parlavano di argomenti emotivi, parlavano delle loro difficoltà, piangevano, così come i più apertamente arrabbiati, aggressivi e violente esplosivi: la gente tranquilla e compassionevole si spostata verso le persone e gli offrivano tutto il loro supporto fisico necessario. Infatti ho sperimentato personalmente questo più volte quando parlavo o ero chiaramente commosso - se stavo vacillando, o parlando di sentimenti forti, una o più persone quasi magicamente sono apparse accanto a me. E la mia esperienza è stata del tutto premurosa e amorevole - con gratitudine e apprezzamento reciproco - anche se un po’ imbarazzante per la mia riservatezza inglese!

Tornando a parlare del tappeto, quando stavo sdraiato a guardare il soffitto, c'era un membro del gruppo con cui ho sentito che avevo stabilito un rapporto particolarmente facile, che è venuto a sedersi vicino. Così ho (per lo più coscientemente, erroneamente e anche sbagliando pensato le cose che ho citato sopra) deciso di cercare il conforto e la connessione di contatto fisico - e ho spostato la mia testa sul suo grembo (6g, cf. supra). Dopo pochi minuti di carezze reciproche e di contatto, la situazione attiva del gruppo si è spostata - la gente si muoveva intorno a noi, e sono tornato seduto a gambe incrociate. Quindi, anche se probabilmente è stata la mia escursione più lontana in questo mondo di supporto fisico improvvisato, l’ho sentito molto significativo; si potrebbe facilmente descrivere con le parole TC come "appartenenza" o quelle analitiche come "contenimento".

Ma, tutto sommato, non sono riuscito ad identificare le “regole” - e in modo molto immediato ed emotivo è trascesa un'analisi strettamente oggettiva. Quando sono arrivato, ho trovato la quantità e l'intensità di tutto che ho osservato scioccante e energizzante in misura equa - e riesco a capire perché la gente può scappare (basata sulla paura della vicinanza, ovviamente). Ma, vedendo la genuinità e cura di questo intenso contatto fisico e l’autenticità delle persone convolte - credo davvero che deve essere preso sul serio come un serio intervento terapeutico, nel contesto e le circostanze giuste. Di qui il mio tentativo di dare un senso in questo modo in questo blog - ma vi prego di inviare risposte se avete qualche idea particolare.

Infine, per tornare alla teoria astratta, credo che sia assolutamente collegato alla vita pre-verbale - sia ontogeneticamente (come ci sviluppiamo, dai bambini che necessitano di nutrimento) e filogeneticamente (come ci siamo sviluppati come specie - con l'evoluzione di una sofisticata funzione corticale, che molti aspetti della vita moderna hanno erroneamente sostenuto rispetto a quelle limbiche). Ci dimentichiamo o sopprimiamo o ignoriamo le nostre emozioni - e le esperienze numinose e spirituali più profondi - a nostro rischio e pericolo.

La maggior parte delle psicoterapie riconoscono questo, ma alcune non lo fanno. Ma ho detto già abbastanza su questo prima!

Solo un pensiero su Greencare qui. Una cosa che dico spesso è che le persone con gravi condizioni si fidano degli animali molto più di quanto non facciano con gli esseri umani - ovviamente perché sono stati così gravemente delusi o abusati dagli esseri umani nel loro passato. Ottengono grande conforto dalla cura degli animali, e sono fisicamente molto liberi con loro - come in effetti sono la maggior parte delle persone. Questo può essere un precursore molto utile per ritornare a confidare nell'uomo per parlare e iniziare ad esplorare la loro esperienza terapeutica. Ricordo bene una giovane donna muta e profondamente depressa e ostile in un TC che è venuta in vita, esprimeva quasi una radiosità interiore, quando era con gli animali - ma tornata al suo mutismo impenetrabile negli incontri comunitari. Ma col tempo, passo dopo passo, ad esempio, parlando con lei quando era con gli animali, era in grado di impegnarsi nella terapia. Ma questo processo - di creare del contatto fisico rassicurante con gli esseri umani - sembra essere molto efficace per creare un corto circuito con la necessità di relazionarsi con gli animali, sviluppando molto rapidamente un livello inquietante di fiducia tra le persone.

Così, infine, qualche parola di ringraziamento per coloro che hanno reso questa straordinaria esperienza possibile. Tutto è iniziato con Enzo Bellomo, il cardiologo italiano che ho incontrato a Londra un paio di anni fa, quando stavo parlando ad un evento di James Naylor Foundation. Dopo un po’, è venuto a vedere ciò che siamo fino al nostro progetto Greencare e TC in Slough, e mi presentò a Mariano Loiacono in un piccolo seminario che io ho organizzato presso il Royal College of Psychiatrists. Quando poi mi hanno invitato alla Settimana intensiva, c’erano sette giorni di spazio bianco nel mio diario - in cui non sapevo cosa avrei fatto, ma sapevo che non avrei potuto fare niente altro. Per questo allo spazio bianco - che si è rivelato essere un'oasi di nutrimento nel mio super impegnato programma simbolico-razionale - devo dare tutti i miei più sentiti ringraziamenti al Dr. Mariano Loiacono e alla sua sorprendente squadra presso la Fondazione Nuova Specie ONLUS.

Dr. Rex Haigh,
tradotto da Annarita Mazzilli