sabato 30 giugno 2012

Foggia, venerdì 15 giugno 2012. SETTIMANA INTENSIVA. Quinto e ultimo giorno.

Fondazione Nuova Specie ONLUS
Presidente: Dr. Mariano Loiacono




SETTIMANA INTENSIVA A FOGGIA.
Quinto ed ultimo giorno: 
bilanci e saluti


 
Dr. L. Mariano comincia il bilancio interagendo con R. ragazzo anticamente abile e sprigionando grazie a lui l'entusiasmo dei presenti.
 
All'inizio del percorso  incentiva tutti a essere un po’ come lui, R. infatti difficilmente si annoia e facilmente si entusiasma, si accontenta di poco, tutto è nuovo e le sue emozioni durano allungo, questo permette, a chi lo sa apprezzare, un aiuto per sbloccare le emozioni contenute attraverso il codice analogico e bio-organico.

(Per chi volesse  approfondire questo concetto lo si può trovare nel testo: Le Disabilità complesse rivolgendosi al Centro Documentazione).
 
R. naturalmente è stato il protagonista della festa svoltasi la sera  precedente e tenutasi  alla Domus di Villa Terronia.
 
Ecco che a R. dunque non servono applausi ma lo scambio di effusioni vere rigeneranti.
 
Si promuove poi il Progetto della Fondazione Nuova Specie e Dr. L. Mariano chiede a chi può di contribuire anche con minime cifre e o iniziative (vedi piccola Lotteria come esempio d'iniziativa dell' Associazione alla Salute di Foggia, svoltasi durante la Settimana o del servizio mensa che sono iniziative meritevoli mosse da Volontari Generosi) si accenna al fatto che i locali pubblici del CMS ad oggi non sono garantiti ancora per molti anni, quindi questi Gruppi alla Salute all'interno di una struttura pubblica non è detto che possano continuare pur essendo un servizio con molte utenze anche extraregionali.
 
Ecco che da circa tre anni si porta avanti il discorso di una struttura privata la Fondazione Nuova Specie.

DR. L. MARIANO LOIACONO DEFINENDOSI 1° SOCIO CONTRIBUENTE, CONFESSA LA SUA AMAREZZA AVENDO  CONTINUATO PER UNA VITA A FAVORIRE I DISAGIATI ORA CHE ANDRA' IN PENSIONE VORREBBE UNA DISCENDENZA.
 
All'inizio del bilancio si intona il canto della "Avanti tutta" che anche secondo G. descrive  le condizioni di disagio di partenza e che si evincono all'inizio della Settimana, ma:
"forte la vita si riprenderà i pezzi sparsi di un' integrità"...

L'Avanti tutta augura a tutti un buon rientro ognuno alla propria realtà affinché ognuno non smetta di ritrovare se stesso anche in una condizione più ostile e meno accogliente del Centro di Foggia.

Ra. e tutti vengono stimolati attraverso il contenuto di questo testo a divenire protagonisti, ognuno della propria vita infatti:
"la porta è aperta la tua vita è lì"...
Occorre sognare qualcosa di diverso anche quando tutto sembra remare contro.
 
Bisogna imparare ad osare e desiderare con fermezza il cambiamento  pensando  di più a se stessi:
"non è egoismo ma senso reale"...
E poi col resto si potrà essere più solidali ma solo se si cresce... continuamente, circondandosi di tanta umanità: 
"solo non sarai"... 
Dopo tante emozioni vissute il questo gruppo di circa 50 persone, ognuno tornerà a casa con un bagaglio di vissuti emotivi che difficilmente riusciamo a trovare altrove. Tante specifiche storie nascondono soluzioni simili con meccanismi uguali nella diversità, quindi ascoltare i bilanci di ognuno è paragonabile ad un intervento chirurgico che alla fine deve riuscire a sutura bene!
 
Cominciano i Fiorentini... N. è entusiasta della Settimana intensiva è stato contento dell'opportunità datagli accompagnando A. M. e che non immaginava che il Metodo alla Salute fosse così utile, sente di aver frantumato il codice simbolico, ammette di aver interrotto una profonda discesa verso una non-vita, all’inizio non era molto convinto, poi  ha capito che qui avrebbe potuto tirare fuori la sofferenza e rielaborarla col gruppo e che se prima aveva una fretta maledetta ora sente che è meglio andarci piano.
 
Dopo tanti anni di sofferenza, pur giudicando questo un buon percorso, occorre tempo e grazie a sua sorella "sintomatica" ora vorrebbe fare un lavoro per sé e la sua famiglia quindi auspica di ritornare a Foggia con loro.
 
A. M. ringrazia il fratello per essere venuto, ma ammette di essersi sentita sola nella sua situazione di disagiata psichiatrizzata da circa 23 anni, ora grazie al suo starci è riuscita a mettere da parte la sua forza negativa e a diminuire la rabbia anche nei suoi confronti, inoltre A. M. ha paura di non riuscire a commuoversi abbastanza.
 
Dr. L. Mariano di fronte ai dubbi in merito al suo trattamento aggiunge che l'incertezza dei risultati è normale perché bisognava intervenire sulla crescita prima che A. M. mostrasse i sintomi, comunque le chiede di affidarsi di più... segue una stretta di mano tra i due fratelli che vuole tranquillizzare lei a scambiare col corpo poiché per riattivare le sue parti congelate serve anche il contatto non solo il tempo.
 
M. P. madre di G. separata e con altri figli, vuole partire da sé, poiché la rabbia e la sofferenza c'è anche nel resto della sua famiglia che non mostra in maniera così evidente il disagio come G.
 
P. ha da molto tempo una sorella psichiatrizzata che segue un trattamento tradizionale poiché è pervasa da sensi di colpa e sarebbe venuta con lei invece si è unita all'amica M. P. come madre crede di essersi attivata di più grazie anche al percorso buddista sente che in questa settimana ha compreso molto meglio la sofferenza del padre grazie alle dinamiche della famiglia B.  e grazie a G. ritiene che questo sia un metodo forte ma efficace P. ora non vuole più perdere tempo come i suoi genitori scomparsi. Dr. L. Mariano le dice che anche lei dovrebbe fare
“Come un albero che nutre se stesso per poi nutrire i suoi frutti grazie al risveglio di parti che pensavamo perse”. 
Inoltre paragona le sofferenze non teorizzate a scorie radioattive che non si possono eliminare mai completamente ma durano millenni.
 
Invece il Metodo alla Salute si propone di individuare il campo di “Mine” e di non farle scoppiare a caso perché questo sarebbe pericoloso per tutti con competenze di più persone queste vengono trovate e fatte esplodere con i giusti artificieri accompagnatori esperti poiché già lo hanno vissuto direttamente.

La famiglia B. potrebbe trovare il giusto collante se G. P. si mettesse alla prova come conduttore ma bisogna che anche lui prima investa del tempo su di  sé per immergersi e poi anche criticare.
 
Dr. L. Mariano chiede a G. di essere più diretto nel rivolgersi ad A. grazie al quale si sta piano, piano, aprendo mentre prima veniva accusato di avere meno sensibilità di un bisonte ora autonomamente si fa avanti con i figli e si propone chiedendo loro un confronto. Dr. L. Mariano fa notare che prima era naturale scambiare relazioni superficiali, poiché i maschi formati con questa cultura non dovevano mostrare i loro veri sentimenti, addirittura questo veniva inteso come segno di debolezza ed erano costretti a mascherare i loro reali sentimenti e/o bisogni.
 
E’ certo queste relazioni mantenute sulle apparenze fanno aumentare la rabbia di A. e dei suoi fratelli G. P. ed En.
 
E. ritiene di aver ricevuto un dono da questa settimana nei giorni della crisi era stanchissimo non pronto fisicamente a pezzi ora bisogna che ci mediti su senza aggiungere altro, ora possono entrare in scena gli amici e le persone che lui ha attivato alternandosi per accompagnare A.
 
Dr. L. Mariano consiglia a G. di permettere alle sue parti belle ancora nascoste di venire fuori e di non accontentarsi P. come figlia  “adottata” approva e questo aiuterebbe anche il rapporto con  i suoi figli reali A., G. P. e En.
 
P.  proprio in questa settimana in cui il discorso e ricaduto sul ruolo dei padri ha confermato la sua convinzione che il padre non è affatto interessato a lei in profondità ed evita di vederla nei numerosi tentativi di incontro ciò e stato sempre abortito quindi questa delusione continua a osteggiarla nel suo relazionarsi con altri uomini il quale sente che ancora non possiede gli strumenti che invece lei ha acquisito col percorso... Che definisce “un colonizzatore” senza territorio a sua volta  crede di avere il diritto di invadere gli altri col suo pensiero.
 
P. si sente che manca di un territorio e che il padre continua a invaderla con il suo superego quando non elabora bene ciò che gli succede accumula per tre giorni e poi gli riaffiora un senso di profondo malessere.
 
P. si rivede nella svalutazione di A. allora Dr. L. Mariano le suggerisce di relazionarsi con G. il padre di A. poiché ha delle qualità simili a suo padre e forse potrebbe interagire e comprendere la situazione tra G. e sua figlia P.
 
La madre di R. la signora P. (2) vede molte attinenze tra il percorso buddista e il Metodo alla Salute vorrebbe favorire la Associazione alla Salute Abruzzo, poichè ciò che si fa qui fa parte è una ricchezza e fa parte  di un diritto-dovere dei malati e che questi non possono ricevere altrove, inoltre sente di aver compreso meglio la solitudine di suo padre dopo la morte di sua madre e dunque l’esigenza di trovarsi una nuova compagna.
 
Gli viene suggerito di fare un percorso più lungo per approfondire la crescita della coppia e di portare l’altro figlio Al.
 
Si constata che R. (ragazzo anticamente abile) è stato si la mascotte del gruppo ma grazie a questa settimana ha potuto tirare fuori un pò di rabbia repressa che scaturisce da forti delusioni subite che in gran parte attribuisce a suo fratello Al. Dichiara di trovare fraterni  W. e A.
 
Gu. padre di R. e marito di P. (2) ha perso il lavoro come dirigente d’azienda ed ammette che ora  trova sia  un compito  più difficile dirigere la sua famiglia, infatti si sente circuitati tra la sua rabbia e quella del figlio Al. poiché vede che entrambi sono persone deluse amareggiate, meccanismo che non aiuta R. ; mentre nei riguardi di sua moglie P. (2) non c’è più uno scaricarsi reciproco di responsabilità ma un rapporto più maturo… quindi secondo Mariano vanno convertite le numerose cariche negative in positivo.
 
B. padre di M. è stato colpito dal concetto di Invisibilità dalle tematiche forti emerse sulle buone intenzioni dei padri che spesso pieni di se non riescono a dar valore ai figli sul serio come questi  meriterebbero e come a loro volta anche loro non sono stati visti e  da  quanto questa catena ora vada interrotta.
 
B. ora vorrebbe avviare una vera gravidanza che partorisca un vero rapporto col figlio M. più emozionale e intenso.
 
Augurandosi di essere un padre di Nuova Specie è contento dei primi passi fatti è ha fiducia nel proseguo del percorso.
 
M. il figlio di B. avrebbe sempre voluto ciò: un padre forte da un altro punto di vista che non siano le prove di mascolinità a cui spesso si è visto sottoposto da piccolo. M. crede che dopo la separazione dei suoi genitori, ha  subito troppo la simbiosi col padre e questo lo ha portato poi a sentirsi incompreso nella sua specificità di uomo più sensibile in altre cose che non erano in  B. suo padre, questa immagine di figura irraggiungibile si è poi trasformata in un profondo disagio che non si è mai potuto permettere di esprimere con il corpo. Dr. L. Mariano consiglia a M. di iscriversi al progetto "Rainbow" del 14 luglio e di contattare i referenti o di partecipare a il progetto che si terrà in Veneto dove potrebbe accelerare la dismissione dei farmaci e crescere poiché troverebbe relazioni più uterine.
 
Naturalmente non è semplice poiché M. dal 1994 prende psicofarmaci e se il padre lo vorrà accompagnare anche in maniera molto graduale può chiedere un alleggerimento della terapia allo specialista che lo segue.
 
Dr. L. Mariano ha dato  risalto alla conduzione di A. R. del rito e del suo impegno durante la settimana  anche Ro. Conferma che per lei e stato il  primo "Rito delle Terre danzanti" e che l’ha molto coinvolta, si è svolto proprio il giorno prima del suo compleanno. Bi. si e sentita toccare dentro di sé e ha ascoltato il suo cuore, anche Giov. grazie ad A. R. si è immersa realmente cosi come En., P. e Eug.
 
Il padre di Sal. si è molto emozionato questa settimana e si pone degli obbiettivi ma chiede al figlio Sal. se ora inizia a riflettere su di se ed  ammette di avere avuto un padre bambino, di essere cresciuto troppo in fretta da solo ora basta fare a gara e giudicarsi entrambi, di sentirsi più di valore e di volersi più bene ma questo  passo da fare non è il trattamento a Foggia per Sal. i tempi non sono maturi per il figlio ma il Metodo lo dovrebbero fare i suoi genitori come coppia.
 
B. (Suor Chiara) abbraccia e ringrazia il figlio An. dichiara di aver trascorso una settimana molto intensa e  racconta di aver commesso degli errori in passato con lui poi interviene il Dr. Mariano capisce che A. è un ragazzo di valore e che il padre si perde molto non frequentando il figlio, lo ritiene anche saggio nel non voler perdere le cose che già ha per qualcosa che non è sicuro, questo anche per merito dei nonni materni e di B. e consiglia alla madre di avere più fiducia in lui, lei è stata coraggiosa e dovrebbe cominciare a dimostrare di fare da sola separandosi prima lei dai suoi genitori e di diventare adulta prima lei per riappropriarsi del ruolo di madre ma non può  ingabbiarlo in  problemi non suoi .
 
Li. si congratula con suo figlio Raf. e con i volontari dell’Associazione "Koilos" vuole lavorare su di sé distinta dal percorso del figlio deve riprendersi le sue emozioni di godersi il proprio corpo e volersi più bene. Raf. si sente introverso a disagio e arrabbiato non vuole entrare nei problemi di coppia e non accetta il ruolo di suo padre V. che riconosce le difficoltà del figlio come le stesse che ha avuto lui durante la sua giovinezza però è riuscito a superarle e si augura che il figlio faccia lo stesso. V. padre di Raf. si sente stanco psicologicamente poiché si è molto coinvolto.
 
Il bilancio di Ew. la vede più protagonista della sua vita, al contrario di come è arrivata qui “un albero ormai secco” potendo riconoscere i suoi bisogni ora pur essendo una donna che si accontenta di poco è molto generosa non sa chiedere invece  dovrebbe  lasciar stare i pesi della sua famiglia e ritrovare le sue radici abbandonando l’“Auschwitz” che è in sé (la sua morte interna) e che anche i figli anno respirato. Giv. D. Gp. si sono affidati pienamente al metodo anche superandole difficoltà soprattutto D. è entusiasta vorrebbe crescere piano piano sente di avere ancora il bisogno di stare al centro dell’attenzione come la lumaca e fare addirittura formazione per co-condurre i gruppi in futuro.
 
Pl. sente che questo e un cammino interessante e potrebbe passare da spettatore a protagonista Ma. non centra e potrebbero rincontrarsi con un rapporto forte liberi di fare un percorso individuale dovrà prima far sedimentare tutti gli stimoli ricevuti e affrontare le paure non è facile soprattutto la paura di una rabbia repressa troppo allungo.
 
Eg. ha elaborato il lutto del fratello e capito che c’è molto da lavorare sulla sua coppia pur avendo frequentato sola ha visto la sofferenza immensa che può esserci tra un padre e un figlio, le viene detto di fare delle scelte coraggiose poiché da sola deve fare passi importanti altrimenti passerebbero anche dieci anni senza crescita.
 
Ca. sente che non si e mai immersa così affondo nelle sua sofferenza e che deve stare in un posto per mettersi ora alla prova poiché si sente cresciuta poiché sente che ancora nelle cose non sente il piacere di starci spesso dopo averci provato scappa, ora vuole vincere e non  scappare più. S. e Gia. Devono continuare ad interagire S. si è fatto limitare da F.
 
Il penultimo Bilancio ha visto protagonista tutta la famiglia G. anche loro attraverso dinamiche attivate durante il rito da F. con il corpo  è emerso questo forte desiderio da parte di F. di confermare alla sua famiglia che ora lui c’è anche con il corpo, con la sua crescita e specificità. E’ stato importante come durante il bilancio c’è stata la chiusura di una vecchia fase e l’apertura di una nuova che coinvolge di più anche i loro due figli da sei anni Giov. e Ma.


Il Dr. Mariano L. ha accompagnato F. a sentirsi una persona adulta che deve stare affianco di A. R. sua moglie più alla pari in quanto ormai molti debiti con le famiglie d’origine sono stati elaborati e saldati.

Naima
 

giovedì 28 giugno 2012

Santeramo in Colle (BA), sabato 26 maggio 2012. GRUPPO ALLA SALUTE A CASA DELL'ADOLESCENZA DI ELENA.

Fondazione Nuova Specie ONLUS
Presidente: Dr. Mariano Loiacono




SECONDO G. A. S. A CASA DELL'ADOLESCENZA
DI ELENA



 
Sabato 26 maggio per la seconda volta, ci siamo riuniti a Santeramo (BA) nella "casa dell’adolescenza di Elena" per far sì che il Gruppo alla Salute della neo-Associazione alla Salute di Bari possa prendere corpo e spiccare il volo in maniera concreta.
 
Il Gruppo, questa volta più numeroso era composto da: Cristian, Giusi, Marina, Vito, Filippo, Giuseppe, Andrea, Maria, Graziana, Floriana, Mina e Giovanni. Si sono sperimentati nella conduzione Giovanni e Giusi, ci dovevano essere anche Elena che per impegni di lavoro ha dovuto rinunciare e Flavio che ha preferito rimanere a casa.
 
Dopo i saluti di rito si è dato inizio seguendo il Graallasalute: con la fase dei pensieri antenati, le comunicazioni, le immersioni e il fondo comune/teoria. Inizia Andrea comunicandoci che parteciperà alla Settimana intensiva di giugno con ancora mille perplessità, con la diffidenza che ancora un po’ lo caratterizza. Finalmente farà un percorso per la sua crescita, rafforzerà il “codice biorganico”, farà un “lavoro per la vita”, la sua! un applauso di incoraggiamento!!!!!

Il Gruppo si è reso disponibile nel fare un bilancio o una supervisione alla coppia Elena-Andrea, visto che palesano molte difficoltà al cambiamento, ma tutto da vedere.
 
Segue il pensiero di Floriana che tengo molto a ricordare perché molto bello e profondo: “VOLO UT SIS, cioè "Voglio che tu sia quello che già sei" (Sant’Agostino). Difficile dire oggi a qualcuno a cui si vuole bene una frase di questo tipo, molto spesso succede proprio il contrario anche inconsapevolmente la tendenza è di cambiare l’altro. Floriana ci ha comunicato i cambiamenti che ha apportato nella sua vita, il più significativo è che riprenderà a suonare il violoncello, mentre lo diceva è venuto fuori il suo dolore, prima lo suonava per mettere fuori la sua tristezza, o meglio si intristiva, adesso la crescita e la sua visione più globale della vita l’ha portata a scegliere di suonare la gioia ed il positivo che essa ci dà.
 
Graziana chiede se può esprimere tre pensieri, tanto vuole mettere fuori, è molto provata, la vita la sta mettendo a dura prova, il suo codice biorganico ha subito un’aggressione forte, che come lei stessa ha detto, si sente piccola e denudata. Appena ha iniziato a parlare, la sua voce era tremante e i suoi occhi pieni di lacrime. Il suo dolore mi ha invasa tutta e subito, pur non conoscendoci molto, pur non sapendo quasi nulla di lei, sentivo forte la necessità di farle sentire la mia solidarietà, di farle sentire in un certo qual modo  che io ero con lei. Mi ha riportata ad  un vecchio dolore mai sanato ma solo attenuato, ad un momento in cui la vita ancora una volta mi ha tradito, ho ripercorso le tappe di una lotta per la vita ad armi impari, dalla quale ne sono uscita perdente. Ora sto cercando di trasformare il negativo in positivo, ma ancora faccio fatica perché sono ancora troppo incazzata. Graziana ha vissuto per una settimana circa in totale isolamento perché la situazione le imponeva questo.
 
E’ emerso che ciò le è servito a ripercorrere tappe della sua infanzia, a rivedere i tagli che ha dovuto subire, i nodi da sciogliere ancora e situazioni laceranti da sanare ancora. Un altro pensiero Graziana lo ha dedicato a Giusi alla quale ha donato un pezzo di "memoria storica", un vestitino di quando lei era bambina, molto forte come gesto, non si regala facilmente un pezzo della propria vita. Un modo questo, secondo me, per dire: ripartiamo da qui, riprendiamoci la parte infante che ci è stata negata!!!
 
Giusi anche lei visibilmente commossa ha proposto di far girare questo tenero abitino rosa fra gli astanti visto che aveva scatenato forti reazioni. Per qualche minuto abbiamo vissuto in modo profondo e intimo le sensazioni che un bambino può trasmetterci. Marina addirittura cullandolo ha cantato una ninna nanna che ha generato un pianto irrefrenabile in Vita; Mina ha avuto un vero e proprio scoppio. E’ stato un pianto liberatorio, un voler recuperare la parte bambina che ha cercato persino nell’archivio della sua memoria, ma della quale non c’è traccia, non ci sono ricordi da rivivere attraverso un vestitino, un giochino o una foto custoditi fino ad oggi a testimonianza di quell’infanzia. Un pianto per il bimbo che ha portato in grembo per quasi sei mesi e poi strappatole via, perché la vita ha voluto tirarle un altro schiaffo in faccia. Ha pianto per la prima volta di pancia senza freni inibitori, per la prima volta ha compreso cosa significa scendere in profondità.
 
Cristian e Giusi hanno comunicato che da 18 giorni vivono insieme, (applauso sonoro) e nella interscambiabilità di ruoli Cristian ha mostrato il risultato di un bucato non proprio riuscito perfettamente, un maglioncino di Giusi magicamente rimpicciolito, ma nessuno ne ha colto il senso, anche lui inconsapevolmente ha voluto fare un omaggio a Giusi bambina.

 
Filippo ci ha dedicato un momento musicale, ci ha suonato e cantato un pezzo di Max Gazzè, molto dolce, come è lui d'altronde.
 
Vita è molto addolorata per non riuscire a recidere il cordone ombelicale che ancora la lega al padre ormai novantenne. E’ arrabbiata per questo padre che ancora continua a dare ordini e a tenere tutti in pugno, a paralizzarla quasi, a non renderla libera e capace di imporsi, di dirgli in faccia ciò che pensa veramente perché ancora lo teme.
 
L’incontro volge al termine, si cerca come sempre di fare teoria e di trovare un fondo comune a tutte le storie.
 
E’ emerso la mancanza del “MASCHILE”, inteso come ciò che dà forma, consistenza identità all’individuo, ciò che ci fa sentire nello spazio: si delimita un territorio.
 
Mancando il MASCHILE non ci vediamo, ne vediamo i nostri bisogni primordiali, Graziana, Mina, hanno gridato ed iniziato a sentire soltanto adesso a 30-40-50 anni. Non c’è un tempo definito, non c’è una modalità, non ci sono regole.   
 
La ricerca del MASCHILE diventa un percorso soggettivo, di dolore, gioia, sofferenza individuale.
 
La sua assenza ha radici profonde che partono dall’infanzia, con i rapporti forti, dai tagli che inconsapevolmente subiamo ed ereditiamo.
 
La vita ci chiede di fare i conti con i nostri punti “S”, ci spinge a guardarli, conoscerli e rimarginarli, perché quotidianamente si affacciano, ci condizionano, interferiscono nelle relazioni, nei comportamenti con i rapporti forti.
 
In questo incontro ne abbiamo avuto conferma,

Mina

martedì 26 giugno 2012

Portici (NA), domenica 3 giugno 2012. GRUPPO ALLA SALUTE IN CAMPANIA!

Fondazione Nuova Specie ONLUS
Presidente: Dr. Mariano Loiacono





OTTAVO GRUPPO ALLA SALUTE
IN CAMPANIA,
A PORTICI,
DA ENZO E MADDALENA.




Cara Cindy,
 
Si è riunito a Portici (NA) il Gruppo alla Salute Campania a casa di Enzo e Maddalena. Hanno partecipato Mimmo, Lucia, Lalla amica di Maddalena con la rossa e simpatica  figlia Claire, Ernesto di Afragola con la moglie Teresa. Devo dire che è la  seconda volta che Lalla partecipa al Gruppo e sembra essere molto interessata, attenta e partecipe. Siamo partiti con le presentazioni ed a poco a poco abbiamo effettuato le fasi del Graal.
 
Finalmente Ernesto ha comunicato di volersi affidare chiedendo aiuto a noi tutti per il figlio Salvatore. Anche sua moglie Teresa, dopo tanta ritrosia a partecipare ai gruppi, comunicandoci di essere carica di rabbia per la situazione del figlio è sembrata desiderosa di affidarsi e partecipare

Lucia è arrivata piena ed appesantita e nella sua immersione è scoppiata in un pianto regalando a noi tutti una fortissima emozione. Ha riportato alla luce vecchie paure e colpe che ancora non riesce ad elaborare ed a superare.

Ernesto, fortemente commosso, si è sciolto in lacrime e nella sua immersione, riferendosi ai figli, ha raccontato che nonostante abbia fatto da padre ai suoi fratelli poiché il padre era assente e di essere attivo in tanti interessi, non è riuscito ad essere vicino ai figli ed essere un buon padre (accompagnatore) e di non aver avuto nessun tipo di contatto fisico con loro.
 
Ciò che lui ha raccontato mi ha fatto da specchio facendomi tornare indietro nel tempo e rivedere, nonostante tutti i miei affaccendamenti, le mie mancanze come genitore (ac-com-pagnatore)

Anche la giovane Claire, affidandosi, ci ha regalato delle belle emozioni con la sua comunicazione ed immersione  rivelando come lei stessa sia l’immagine speculare della madre affermando di sentirsi fallita, incapace di perseguire i suoi obbiettivi e facendo capire a noi tutti come i nostri figli in casa assorbono come delle spugne tutte le nostre paure, ansie e preoccupazioni

Maddalena ha condotto il gruppo con garbo ed intelligenza facendoci rispettare i tempi e le fasi del graal in un gruppo per certi versi casereccio. Di sicuro la lunga esperienza di Maddalena ed Enzo nel Metodo alla Salute sono stati di aiuto per noi tutti e ritengo Enzo un buon mediatore ed accompagnatore. Il titolo che mi sono sentito di dare alla teoria è stato: 
"Colpe e Paure blocchi di Vita".
E’ stato evidente dai racconti emersi nel gruppo che le nostre forti resistenze sono molto tenaci e che vecchi sensi di colpa e paure che possono sembrare superate hanno di fatto ingabbiato la nostra vita e non hanno permesso alcun tipo di cambiamento, fermando la nostra crescita interiore e di chi ci sta vicino. Noi tutti credendo nel Metodo ci siamo impegnati a creare una Rete di persone devote, disposte al cambiamento che il disagio esige, a metterci in gioco ad ascoltare ed ascoltarci per dare modo a noi ed ai nostri figli e chi ci sta vicino di crescere più interi  e vicini alla vita, cercando di fronteggiare un disagio sempre più in espansione.
 
Ti abbraccio,

Mimmo Ambrosio

domenica 24 giugno 2012

Moie (AN), domenica 17 giugno 2012. UNA GIORNATA DEDICATA ALL'INSIEME FEMMINILE-MASCHILE.


Fondazione Nuova Specie ONLUS 
Presidente: Dr. Mariano Loiacono
 


onlussalute@libero.it
www.nuovaspecie.com

iscritta ai sensi della L. 266/91 – L.R. 48/95 nel Registro regionale delle organizzazioni di volontariato con Decreto dirigenziale n.20 TSG05 del 28/02/2007 - Cod. fisc.: 90032770415
Presidenza: tel.: 328-6147257





UNA GIORNATA
NELLA CAMPAGNA JESINA
DEDICATA ALL'INSIEME
FEMMINILE-MASCHILE
E AL TEMA DEL TRADIMENTO




Domenica 17 giugno incontro sul tema del tradimento a casa di Daniela M. a Moie.

In questa bella domenica di sole alle ore 10 ci siamo trovati nella mia casa per un incontro che è nato dalla forte spinta di Sandra R., la nostra presidente dell’Associazione alla Salute ONLUS Marche.





La sera prima sono arrivate da Foggia Giovanna V., Angela Q., Pina P., Grazia P. e Lara P. che hanno accolto l’invito di Sandra per un confronto sul lavoro che questo gruppo ha iniziato dopo il convegno del 21 marzo sull’insieme femminile-maschile che il Dr. Mariano Loiacono ha tenuto a Troia.



La serata è stata essenziale, ma di scambio e anche rilassante, una buona preparazione all’impegno del giorno dopo.
 
La mattina si aggiungono dalle vicinanze altri componenti dell’Associazione alla Salute ONLUS Marche, alcuni dei quali avevano già aderito ad un precedente incontro del 18 maggio a Senigallia. Siamo più di 20 persone, grandi e piccini. Iniziamo con le comunicazioni e Sandra mette al primo posto lo stato quiete dei bambini per farli sentire a casa.
 
Poi Giovanna V. introduce il progetto della "Finestra di Babich".  Questo progetto è nato nel 2009 su idea della stessa Giovanna con la collaborazione di Angela Q. e altre donne tra cui Vivette e si collega alla storia di una donna, Babich G., che per anni ha seguito il Metodo alla Salute a Foggia, mantenendo un forte legame con il Centro di Medicina Sociale, ma che purtroppo non è stata compresa nella sua specificità quando è tornata nella sua città.

Oggi si cerca di andare oltre questa storia e verrà fatta una sperimentazione che coinvolgerà Giovanna V. e un gruppo di donne per esprimere un femminile che neanche le nostre madri sono riuscite a trasmetterci.
 
Abbiamo visto i vari disegni fatti nel 2009 per il logo della “Finestra di Babich”, donati e proposti dall'artista troiana Rossella De Palma.
 
Tutti abbiamo dato il nostro parere favorevole sulla scelta già fatta di uno dei disegni e concludiamo con una foto fatta a tre donne importanti per il progetto.


Angela, Vivette e Giovanna con il bellissimo logo del progetto "La Finestra di Babich".

Si inizia a parlare dell’incontro di oggi. Pina P. ci spiega come sta procedendo il gruppo di Foggia e ci da degli ottimi suggerimenti per iniziare il nostro gruppo di lavoro

Gli elementi importanti sono: 
  • costituire un gruppo solido che dia continuità; 
  • poi la sacralità delle immersioni è una cosa fondamentale;  
  • la memoria scritta e la capacità di sintesi non devono mancare;
  • uscire dai pregiudizi territoriali per “sentirci un tutt’uno”;
  • Pina ha sottolineato inoltre l'importanza dell’accompagnamento dell’autore dell’ immersione.





Michela G. ci fa notare che nel suo caso, quando Mariano ha fatto teoria sulla sua immersione che ci ha permesso di avere strumenti importanti di lavoro dandoci anche una griglia su cui lavorare, è stato più un rito di passaggio.
 
L’autore dell’immersione che oggi abbiamo preso in esame è Federico P., un ragazzo molto attivo dell’AlSa Marche. La scelta della sua immersione è molto importante perché anche se sono pervenute molte immersioni di donne, anche gli uomini sono stati presenti. Federico è da tempo che si impegna nella nostra Associazione e sta sempre più lavorando su se stesso.
 
Prima del pranzo Federico, Benedetta, Nicoletta e Cindy leggono l’immersione di Federico.
 
La pausa pranzo è stata un momento di condivisione in cui tutti hanno portato qualcosa!


Riprendiamo la seconda parte della giornata con pensieri musicali che ci consentono di mettere in dinamica i due codici: l’analogico e il biorganico.



 
Il gruppo di Foggia continua a suggerirci alcune cose: 
  • dividere l’immersione in tre parti - prima , durante e dopo;
  • formare tre gruppi e con la griglia proposta da Mariano iniziare a vedere i primi punti.
 

  1. Il primo punto è collocare il tradimento nel periodo storico in cui avviene: infanzia, adolescenza o adultità.
  2. Secondo punto è individuare chi è il traditore e l’angolo alfa strutturato o strutturantesi da cui proviene, per poi applicarlo nelle varie unità didattiche: la piramide, il quadrangolare, l’homelife, il graal delle profondità, ecc.


Senza entrare in merito all’immersione di Federico, che come abbiamo detto è sacra, abbiamo provato ad applicare la griglia al suo scritto e ci sono stati tanti contributi.
 
Come primo incontro molto allargato possiamo dire che è stata una giornata molto proficua, stimolante e coinvolgente, ci auguriamo che il lavoro iniziato continui e dia buoni frutti.
 
Un grazie particolare a Mariano.
 

Francesca M.
e
Daniela M.

 

sabato 23 giugno 2012

Foggia, giovedì 14 giugno 2012. SETTIMANA INTENSIVA AL CMS DI FOGGIA. Quarto giorno.


Fondazione Nuova Specie ONLUS
Presidente: Dr. Mariano Loiacono






SETTIMANA INTENSIVA
AL CMS DI FOGGIA
Quarto giorno:
giovedì 14 giugno 2012.
 I Ring...


 
La giornata di giovedì 14 comincia con Mariano che chiama a condurre con se R. Il suo compleanno è una buona occasione per sperimentarsi nella co-conduzione del ring che in caso di settimana intensiva si tiene il giovedì.
 
R. si è molto immersa questa settimana, e per la prima volta sente "di essere uguale agli altri". R.  si svaluta molto ed esprime  poco il codice del corpo e delle emozioni, mentre vive molto di razionale.  

A R. sono serviti i bombardamenti di Mariano. E' il negativo il vero motore della vita, ci spinge a cambiare le nostre parti più ferme. Lei ha difficoltà ad imporsi e ad esprimere i propri bisogni, si sente trasparente sottile, anche la voce dice cose di lei. Mariano si esprime con una frase: “Sei una grande bocca che vorrebbe mangiare gli altri senza parlare, in attesa che gli altri debbano venire da te”.

Car. spiega in cosa consiste il ring: in situazioni famigliari ferme, si ha l’occasione di dirsi tutto il negativo e il positivo, ci si siede su un tappeto a terra e ci si confronta.
 
Viene chiamata la famiglia di A., comincia a parlare Gp. che rivolgendosi al padre Gi. Gli rimprovera di essere ambivalente ammette d’aver sbagliato in alcune cose: si scusa e poi vuole lavarsene le mani e scappare. Gli rimprovera di essere venuto nell’emergenza dello scoppio di A. ma di non esserci veramente per se stesso. Il padre pensa di aver costruito una famiglia felice che invece Gp. non ritiene mai stata tale, non sentiva un rapporto di coppia tra i genitori. Gp. non si è mai sentito a suo agio nella famiglia e tra gli amici dei genitori, la stessa cosa non succedeva al di fuori dell’ambiente famigliare. Mariano ritiene che Gp. non si sia mai sentito che ospite a casa propria, questo non ha permesso a Gp. di farsi un territorio. Nel territorio dei genitori c’è stata, in oltre, una figura ambigua En., il maggiore dei figli; fratello/padre che ultimamente sta deludendo i due fratelli perché ha deciso di farsi da parte. A. è il più arrabbiato, ha trovato delle soluzioni positive nel buddismo e nella relazione, che è da poco terminata, con una ragazza. An. non sente vere le relazioni familiari, sente che il padre ed i fratelli stanno con lui per dovere e non per piacere. Con Gp. si è instaurato un rapporto simbiotico, questa è stata l’unica relazione di An. senza confronto/differenza, quando Gp. ha mollato An., lui, si è sentito tradito. Gp. è quello che può fare il primo passo per tutti entrando con le emozioni. La madre è deceduta a questa famiglia di uomini, manca una figura femminile, lei è stata una madre molta dura, ad An. è mancato molto il contatto fisico con la madre. An. esattamente come la madre, pretendeva che fosse lei a cercarlo fisicamente, per questo motivo, non si è preso parti fondamentali da lei.
 
Mariano ritiene che ciò che ha fatto En. non abbia fatto bene né a lui né alla famiglia,  non ha permesso a nessuno di entrare in gioco, faceva prima che gli altri chiedessero ed ha dovuto fare troppo per avere piccole cose. Tutto ciò gli ha fatto accumulare rabbia, la figura del fratello è divenuta inarrivabile, per An. in primis e per Gp. in secundis, che si è sono sentiti inadatti e che hanno praticato continui paragoni/confronti con questa figura semigenitoriale. A. una volta fuori E. ha preferito tornare bambino perché non sentiva di avere le competenze. En. dovrebbe entrare in dinamica verso i fratelli, con il corpo.
 
Dopo tante resistenze An. parla al padre solo in seguito ad alcune provocazioni che in maniera involontaria lo stesso padre ha fatto ad An. Con il solo suo intervenire Giò scatena la rabbia di An. che appare improvvisamente di una lucidità mostruosa. An si immerge in una storia che commuove tutti, fatta di svalutazioni e solitudine, An. pensa di avere problemi di apprendimento, pur avendo conseguito una laurea. Non possiede un territorio e vive di paragoni/confronti anche con i coetanei. Trova la soluzione del buddismo che gli da occasione di aiutare gli altri e di entrare in se stesso in maniera profonda e meditativa, l’enorme sensibilità di An. fa sì che si prodighi per altri per farsi una specie di deposito d’amore che vorrebbe per sé. An. definisce il padre un Bisonte distruttore di territori. Lo definisce ignorante incapace di dare freddo e sterile nel linguaggio, chiuso nelle esteriorità, e lontano dalle sue profondità. “Sei peggio di un bisonte, almeno loro amano la prole”.
 
Giò stordito ed accusato dai figli, come tutti i genitori che hanno difficoltà ad accogliere la rabbia dei figli, risponde di volersene lavare le mani e di volersene andare.
 
Mariano rimanda le decisioni ai bilanci del venerdì.

La seconda famiglia che si siede sul tappeto del ring è quella di Ed. e Sa. parla di vicende famigliari legate a problemi organizzativi ed economici senza parlare alla fine di nulla e centrare cose vere e profonde di coppia. Il figlio prende farmaci ed è un cosiddetto "psicotico" ma questa famiglia sembra non aver problemi da esprimere. Dopo alcuni aiuticontro Sa. comunica al marito di sentirsi una sottoposta; lui sottostima la moglie considerandola incapace di organizzare la casa, la vede come una bambina e la tratta come tale. Sa. vorrebbe Ed. più libero meno dipendente dalle opinioni del padre che sembra l’unico ad avere pensieri ed opinioni valide su tutto e tutti, il resto della famiglia non ha capacità di pensieri parole opere o missioni che siano degne di nota o considerazione! Sa. rimprovera al marito Lu. di essere aggressivo con lei.
 
Mariano dice che Ed. non sente la figura genitoriale della madre ed è confuso e senza regole. Parla Ed. e riferendosi al padre gli rimprovera di essere stato poco presente di non aver giocato con lui, Ed. cerca continuamente il padre che è in fuga perenne, esce sempre non si immerge, a casa si isola in camera, Ed. emula il padre chiudendosi in cameretta a giocare alla playstation. Ed. rimprovera alla madre di parlare troppo, di strillare troppo e di provocare troppe liti. Ed. vede il padre onnipotente ed irraggiungibile, c’è l’ha con se stesso perché sente forte la rabbia della madre. Allo stesso tempo però, Ed. ha molta paura che i genitori si separino.
 
Mariano chiede ad Ed. di attivarsi in casa aiutando la madre, chiede a Lu. di individuare cosa fare per salvare un rapporto di coppia che si è fermato, di giorno litigano per ritrovarsi solo nel corpo con la sessualità. Lu. è fermo solo alla valutazione delle problematiche organizzative ed economiche della famiglia.

Nel pomeriggio il primo ring è quello di Sa. ed
Er. A parlare per primo è il padre Er. che manifesta poco e niente il negativo, ha portato il figlio che ha fatto utilizzo di sostanze e prende farmaci per depressione da quando aveva 22 anni.
 
La famiglia “Va tutto bene”, così è stata appellata! Dice poco di sé! Sa. si rimprovera ammettendo di essere stato poco rispettoso del fratello e del padre, si definisce la pecora nera della famiglia e conforta il padre dicendogli che è un buon padre... in realtà lo sente morto, finito incapace di reagire. Il padre non pretende più niente dal figlio, non chiede e non spera in sua rinascita.

Il padre sostiene che Sa. in passato è stato un figlio efficiente nello studio pieno di qualità capace di interagire con persone diverse, ha dovuto arrangiarsi in un paesino vicino napoli tra amici che per divertirsi facevano uso di sostanze, ha frequentato un ambiente difficile e pericoloso, si è barcamenato in cose pericolose con gente poco raccomandabile, una volta uscito dal giro è rimasto solo. Sa. soffre di una svalutazione che deriva dalla svalutazione che a sua volta colpisce il padre, Ed. sente la sua vita ferma, non sa come salvare se ed il figlio, anche se lo desidera, è sfiancato dalle manie ossessive del figlio che si cambia d’abito 20 volte al giorno. Anche la madre non riesce a stare dietro a questa mania di Sa.

Mariano sente che Sa. troppo presto è divenuto capofamiglia, ha avuto un passato da bravo ragazzo ma adesso ha bisogno che il padre gli dia un ruolo, non sente accanto nessuna figura autorevole.

Il ring che segue vede protagonisti i famigliari di Ra., il padre Vi. e la madre Li.

Il padre ha fatto per tutti quanti e ha trovato come soluzione il lavoro diventando un modello inarrivabile. Ra. si sente figlio unico, sente la famiglia incastrata in convinzioni legate a falsi valori ceca alla sua sofferenza, il padre è assente per lavoro la madre è sofferente.
 
Ra. ha problemi ad esprimersi, ma usa il termine REPUTAZIONE; Mariano pensa che Ra. soffra il fatto che il padre si vergogni di lui, della sua situazione, pensa che il padre abbia una reputazione e sia condizionato dal giudizio dell’esterno.
 
Si è macchiato per colpa del malessere del figlio che è indice del fallimento come padre e capofamiglia, pretende dal figlio una ripresa veloce; Ra. non tollera che il padre stia dietro a finti valori e fermo nel giudizio e non veda la sua sofferenza.

Il terzo ring del pomeriggio vede come protagonisti C. e M. due fratelli.
 
C. vorrebbe crescere, ma è ancora vittima di diversi blocchi, tanto è stato fatto e ancora si può fare. C. sente M. molto vicino, entrambi hanno un padre inesistente.
 
M. fa un lungo discorso nel quale mette in evidenza quanto sia difficile e complicata la sua situazione di vita antecedente ed odierna, fa diversi aiuti contro al fratello che semplicemente ha deciso di non sbagliare non vivendo... Lui ha deciso di vivere e per vivere bisogna osare, sbagliare e assumersi le conseguenze degli errori che si sono fatti. Così si diventa uomini. M. non capisce cosa, in un quadro tanto difficile, il fratello abbia da invidiargli. Il lavoro va male; si è separato dalla compagna da cui ha avuto un figlio; si sente in una situazione complessa ma è così che vive. M. chiede a C. di osare, a suo modo con i suoi tempi e sbagliando, gli chiede di essere più diretto nel manifestare i bisogni, Ro. anticamente abile esprime con il corpo le sue necessità e potrebbe essere di esempio a C. che "ancora" non riesce.

Sul tappeto del ring si siedono G. (figlio) e S. (padre).
 
G. chiede a S. di dare un taglio netto con Ga., la sorella che ha manifestato il sintomo e di vedere maggiormente Lu. Vorrebbe un padre più alleato per poter entrare con maggiore facilità nella sorella e nella madre. Vorrebbe cominciare dal padre a riappropriarsi delle radici, senza le quali non potrà affrontare rapporti sentimentali duraturi e maturi.
 
Entrambi sono molto razionali e non vivono gli altri codici.
 
S. è cosciente di questo limite che è divenuto anche un limite di G. La moglie Fr. è la direttrice d’orchestra negli equilibri di questa famiglia, mentre la figlia Ga. Vive con la madre un rapporto simbiotico impostato sulle punizioni e si è incastrata in un gioco di gesti ripetuti che alla fine l’hanno intrappolata. G. vuole riprendersi il padre per costruire il suo "io interiore", solo così potrà avere la sua relazione di coppia che “ancora” non riesce ad instaurare. Mariano propone ai due un periodo di convivenza a due.

Il ring successivo è quello di L. e G., padre e figlio.
 
L., dopo l'intensa esperienza di conduzione nei gruppi a Foggia, è molto cresciuto: si è molto sporcato le mani nella vita delle persone entrando molto in dinamica con loro, è diventato un punto di riferimento per molti. Tuttavia con il padre sente di avere ancora molta rabbia e non gli permette ancora di avvicinarsi a lui. In realtà lo sente ancora come un bambino che deve recuperare tanti pezzi per cui è difficile che possa accompagnare il figlio. E G. infatti ancora non sa cosa fare della sua vita.

Mariano suggerisce ai due di passare un po' di tempo insieme e a G. di avvicinarsi al padre a partire dalle cose buone che ha


Paola e Rosanna

giovedì 21 giugno 2012

Foggia, mercoledì 13 giugno 2012. SETTIMANA INTENSIVA AL CMS DI FOGGIA. Terzo giorno.


Fondazione Nuova Specie ONLUS
Presidente: Dr. Mariano Loiacono

  


SETTIMANA INTENSIVA
AL CMS DI FOGGIA
Terzo giorno:
mercoledì 13 giugno 2012




Siamo al terzo giorno di questa intensa settimana che inizia con il rito dei "nativi delle terre danzanti" durante il quale viene letto per tutti noi il profondo pensiero del Dr. Mariano Loiacono che prende spunto da culture di antenate etnie e, ispirato dalla morfologia del continente delle Americhe le chiama: "IL CONTINENTE DELLE TERRE DANZANTI", dove il suo sguardo ha visto due figure che danzano sospese nell'oceano e che sono rappresentate da una figura maschile (il nord) e da una figura femminile incinta (il sud), con il centro formato da due braccia che si intrecciano al ritmo della danza. Esse simboleggiano anche i due opposti "nord-sud" dove la rigidità imposta dall'economia finanziaria ne sta distruggendo le varie espressioni di vita. La speranza è che in questo terzo millennio questi due opposti riescano a danzare insieme per generare una nuova prospettiva, rispettando ed ascoltando gli antenati elementi dell'acqua e della terra.


Un pensiero è rivolto anche agli elementi dell'"acqua e del fuoco" sacri per la vita dai quali ci siamo allontanati.


Ispirati da questi elementi ci siamo immersi nel rito della semina dove un seme per trasformarsi in spiga biondeggiante deve prima giacere sotterrato nella sua profondità, marcire per poi trasformarsi in erba che si solleva e matura in una spiga biondeggiante. Per la semina occorrono due condizioni: che sia un buon seme che ha già superato le forze distruttrici e sia pronto a giungere a buon fine e che il seme venga seminato nel proprio campo già lavorato e per il quale siano stati scelti i tempi e le condizioni per un raccolto abbondante, senza appoggiarsi ai campi e alle attenzioni altrui, soprattutto per un seme di nuova specie.




Durante il rito nel quale Annarita ci ha sapientemente condotto nelle nostre profondità abbiamo seminato i nostri desideri e le nostre speranze,sotterrando la rabbia e la paura, durante il quale si sono verificate alcune dinamiche, tra le quali in particolare quella di F. con la propria famiglia.


F. partendo dal pianto della figlia M. ha attivato una forte dinamica col corpo con entrambi i figli e la moglie per permettere loro di liberarsi  dalla rabbia e dal dolore che provavano nei confronti suoi e inoltre per aiutare la moglie a liberarsi dal dolore verso la figura paterna. Questo  regalo di F. ha segnato l'inizio di un nuovo rapporto più adulto all'interno della propria famiglia dove ognuno deve saper riconoscere  e rispettare i propri bisogni.





Dopo la pausa pranzo e i festeggiamenti per il compleanno di Daniela la giornata è continuata con l'unità didattica dell'AVANTI TUTTA nella quale il Dr. Mariano Loiacono ci  ha mostrato come partendo da una situazione di stallo, attraverso varie fasi, si può arrivare al cambiamento, senza fretta, con molta pazienza ed umiltà non avendo paura delle ricadute e dell'inedito perchè la vita è un In.Di.Co.: Infinito Dinamico Complesso. 

Daniela ed Elisa