mercoledì 30 novembre 2011

CMS di Foggia, sabato 26 novembre 2011. PROGETTO RAINBOW DELLA FONDAZIONE NUOVA SPECIE. QUATTORDICESIMO ED ULTIMO GIORNO!


 
 
FONDAZIONE NUOVA SPECIE ONLUS
Presidente: Dr. Mariano Loiacono





 
PROGETTO "RAINBOW".
QUATTORDICESIMO 
ED ULTIMO GIORNO 
DI NAVIGAZIONE!
 




La prima tappa si è conclusa, siamo al bilancio finale.

Lungo i corridoi del Centro di Medicina Sociale, subito un momento particolarmente intenso e commovente: l’abbraccio dei 6 ragazzi, vestiti a festa per l’occasione, con i familiari, dopo la navigazione durata 14 giorni.
 
Segue l’introduzione, alla presenza di giornalisti, del Dr. Mariano Loiacono, ideatore e direttore scientifico del progetto: il progetto "Rainbow" è uno dei tre progetti sperimentali,  in atto al momento, insieme al progetto "FAAMA" ed al progetto "Ti ricovero a casa mia": per scoprire terre nuove bisogna avere il coraggio di andare oltre le Colonne d’Ercole, così come fece Colombo quando si avventurò alla scoperta di quello che poi si rivelò essere un nuovo continente.
 

I tre progetti, o tre caravelle, presuppongono un punto di vista diverso rispetto dalla psichiatria tradizionale, e cioè che i ragazzi "cosiddetti psicotici" possano rinascere a vita nuova se si crea loro un "utero devoto" arrivando ad un pieno recupero, e cessando l’uso degli psicofarmaci. Non a caso tra i naviganti del progetto o "Rainbownauti" sono presenti ragazzi che, più avanti nel percorso, partendo da una situazione di disagio sono diventati accompagnatori di altri ragazzi e altri che, partendo da una situazione di apparente svantaggio o cosiddetti "anticamente abili" hanno dimostrato invece in questo ambito competenze  particolarmente preziose.
 
E’ la volta dei sei ragazzi che fanno l’ingresso in sala, presentati da Raffaele, che con tre pensieri musicali subito magicamente ricreano l’atmosfera del progetto: il primo "Someone like you" magistralmente cantato da Marta, seguito da "Waheguru" un mantra che veniva proposto da Daniela ogni mattina, e "Gente che spera" degli Art 31.


E’ la volta di Annamaria che a nome dei familiari dei ragazzi consegna a tutti i Rainbownauti in dono un ciondolo che rappresenta una piccola lumaca, simbolo del viaggiare lento e sicuro, accompagnata da una poesia di Apolide che riprende l’attraversamento de "Le colonne d’Ercole".
 
Segue la presentazione del video, realizzato da Michele, Marta, Lara ed Eka in cui si succedono sulle note di dolci melodie, le immagini dei momenti più salienti deì giorni passati. 


E’ un momento profondamente toccante, in cui dalle immagini, suddivise in base ai colori dell’arcobaleno ed accompagnate da aforismi di Kandinskij, traspare l’intensità, la profondità e la sacralità delle emozioni che i ragazzi hanno vissuto.
 
Ecco quindi che viene esposto quello che è stato il percorso di ognuno dei sei ragazzi o "embrioni", ognuno proposto da uno o più accompagnatori devoti: Enrico per Luigi S., Silvio per Luigi C., Davide per Alberto, Angela per Nicola, Raffaele con Marta ed Eka per Ruggero, Marinella per Flavio. Prima è stata brevemente introdotta la situazione di partenza di ciascun ragazzo, quindi le immersioni più significative, i cambiamenti effettuati, i traguardi raggiunti e quelli da raggiungere; quindi sono stati dati suggerimenti per il proseguimento del percorso.

Dopo la pausa pranzo si è dato spazio alla presentazione ed al bilancio dei diciotto accompagnatori e dei sei ragazzi o embrioni seguita dalla consegna da parte del capitano della squadra, Ripalta, dell’attestato di partecipazione.


I primi sono stati i quattro coordinatori del progetto: Silvio, Raffaele, Marilisa e Dina: la loro fusionalità è emersa come ingrediente fondamentale e come l’integrazione e lo scambio di parti complementari sia stato tra loro motivo di crescita.
 
Quindi gli altri "Rainbownauti" ognuno partendo dalla propria specificità ha raccontato i propri vissuti durante l’esperienza del viaggio.
 
In conclusione il Dr. Loiacono ha sottolineato come l’antenato di questa sperimentazione così positiva sia stato un precedente progetto abortito. Anche da questo è possibile dunque trarre un insegnamento: la morte di qualcosa può essere il presupposto per la nascita di qualcos’altro di più cresciuto se ci si pone in una prospettiva più ampia


Sono seguiti commenti sulla giornata da parte dei familiari e del pubblico esterno.
 
La giornata non poteva non terminare con una serata di festa assaporando buon cibo e scatenandoci nelle danze.
 
Paola

martedì 29 novembre 2011

Villa Terronia (FG), venerdì 25 novembre 2011. PROGETTO RAINBOW DELLA FONDAZIONE NUOVA SPECIE. TREDICESIMO GIORNO.

 
 
FONDAZIONE NUOVA SPECIE ONLUS

Presidente: Dr. Mariano Loiacono





PROGETTO "RAINBOW".
TREDICESIMO GIORNO 
DI NAVIGAZIONE...





Ieri sera è salito a bordo della nostra nave, Paride il quale ha portato con sé la musica degli uomini. La musica primordiale, la musica delle società più organiche quella che parte della percussione di un oggetto su un altro è dall'uomo viene organizzato in ritmo.


Il solco tracciato da questo ritmo può accogliere altri uomini che con il proprio rumore in esso si armonizzano, ma può anche portare al delirio...

Questa idea di musica è quella che ci ha dato un solco da seguire  (lira), intrecciato le nostre individualità, poi ci ha fatto riconoscere che se una parte del gruppo si ferma e un'altra rimana il suono continua a tenere vivo il ritmo e nello stesso tempo definisce la proprio individualità
Il singolo delirio, la fuori uscita dal solco, è riconosciuto e sostenuto dal gruppo che si arricchisce di questo spettacolo individuale e poi lo accoglie di nuovo.

Oggi abbiamo raccolto parti sonore dell'universo, le abbiamo poi organizzate in ritmi vari e molteplici, fatti scendere nel nostro organico e poi restituito all'universo. La traversata del Graal si è compiuta... Se così fosse la vita?... E il cerchio si è chiuso. 


Enrico

lunedì 28 novembre 2011

Villa Terronia (FG), giovedì 24 novembre 2011. PROGETTO DELLA FONDAZIONE NUOVA SPECIE. DODICESIMO GIORNO.

 
 
FONDAZIONE NUOVA SPECIE ONLUS

Presidente: Dr. Mariano Loiacono




PROGETTO "RAINBOW".
DODICESIMO GIORNO 

DI NAVIGAZIONE...



 
Ultima giornata attiva di progetto "Rainbow" prima di ammainare le vele. L’attraversamento continua e anche se al mattino tutto sembra iniziare tranquillamente spunta l’embrione Nicola che movimenta la giornata. Gli altri naviganti preoccupati per lui partono per andare a ripescarlo. L’allarme rientra.

Come deciso dal coordinamento la sera prima sono sei le scialuppe che scendono per  sponde diverse, alcune da visitare e altre da rivisitare. 


La prima scialuppa ospita Silvio, Lara, Massimiliano. Lara  conduttrice devota accompagna Silvio e Massimiliano nell’im-mersione in un sentimento di fratellanza. Silvio e Massimiliano riconoscono l’uno nell’altro i propri fratelli biologici. Questo scambio prosegue distesi in un abbraccio affettuoso. Lara, la devota accompagnatrice, rimbocca loro le coperte facendo da utero devoto per questi due fratelli. Silvio accompagna Massimiliano a rivisitare l’angoscia di vivere e a trovare la spinta a partire dal negativo riscoprendo così la preziosità di questa parte oscura. Nel pomeriggio fanno un bilancio della dinamica a Parco S. Felice durante il quale il gruppo si è proposto di ripetere più volte questo tipo di dinamiche

La seconda scialuppa, con a bordo Michele, Raffaele, Luigi C., Ripalta e Marilisa, raggiunge il cimitero di S. Severo con l’intento di accompagnare Luigi C. sulla tomba di suo padre. Gli accompagnatori devoti sono a loro volta privi di un padre: questa morte li accomuna ed è per loro una condivisione. Michele, rimasto orfano da pochi giorni, ha compreso il valore del lasciare andare il proprio padre e del salutarlo aiutando così Luigi a fare lo stesso. In Luigi il senso di colpa è notevole: lo ha accompagnato per tutti questi anni; si è sentito lui l’artefice della morte del padre, si è sentito un figlio cattivo. Luigi parla davanti alla tomba del padre: gli dice che non è un malato, che intorno a lui ci sono tante persone che gli vogliono bene; riferendosi al padre dice che egli non lo ha mai difeso quando gli amici lo prendevano in giro. Luigi spiega le sue ragioni al padre e Raffaele e Marilisa lo aiutano ad espiare il senso di colpa nei confronti del padre. Luigi parla e dice che non è stato presente alla sepoltura di suo padre. Luigi rassicura il padre dicendogli che ora c’è Silvio a prendersi cura di lui. Ognuno degli accompagnatori ha parlato di come hanno sentito e vissuto il proprio padre e delle tante povertà che questi padri portavano con sé. Alla fine ognuno di loro ha lasciato un fiore sulla lapide; Luigi con molta grazia ha offerto un fiore al padre in segno di perdono. Tutti insieme per chiudere hanno espresso il proprio negativo e hanno recitato un eterno riposo. Luigi in segno di ringraziamento e gratitudine ha baciato più e più volte gli accompagnatori.
 
La terza scialuppa con equipaggio Enrico e Luigi T. conduce l’embrione Luigi S. in immersione in una vasca dove una calda acqua lo accoglie come fosse in un utero. Nella dinamica due corpi maschili accolgono il corpo di Luigi S. e a questo punto inizia una fase fusionale. Luigi S. chiede ai suoi accompagnatori di spalmargli del balsamo sul petto perché ricordava che lo faceva il padre con dolcezza. Inizia così una serie di massaggi e di abbracci, e uno sfiorare del viso di luigi S. lo fanno sprofondare in un  sonno tranquillo proprio come accade quando un neonato si nutre e poi tocca il viso di sua madre. Quanto è importante questo piccolo ma significativo gesto. Luigi T. accompagnatore devoto e discreto accarezzava loro la testa e con la sua presenza li rassicurava.
 
La quarta scialuppa con a bordo Daniela, Luca, Eka, Nicola e Ruggero salpano per raggiungere Orsara: lo spirito leggero li accompagna e come tanti tredicenni si apprestano ad esplorare un’abbazia. Immaginate un po’ le scene di questi ‘cosiddetti‘  tredicenni un po’ cresciuti che si arrampicano e scavalcano le mura di cinta per raggiungere l’abbazia. L’embrione Nicola continuava a dire ai compagni di gioco che la situazione era pericolosa: era il più saggio. Daniela ha esclamato: “Le tante peripezie invece di farci arrivare all’abbazia ci hanno fatto arrivare alla pazzia”. I tredicenni perdendosi nelle campagne si sono imbattuti nella presenza inquietante della proprietaria del terreno che si dimenava in maniera schizofrenica gridando contro i ragazzi come una cornacchia. Immaginate ora le varie imprecazioni della signora cosa hanno potuto scatenare nei cosiddetti "tredicenni", i quali nel vedere la signora scoppiavano in risate fragorose. A questo la punto la signora, spaventata dalla loro presenza, ha sequestrato i ragazzi. I ragazzi si sono presentati ma la signora non li ha presi in considerazione, anzi li ha screditati. Risultato finale: arriva un carabiniere il quale si appresta a prendere i nominativi dei cosiddetti. I ragazzi sono stati nominati: hanno lasciato il segno. 


La quinta scialuppa con a bordo Flavio, Maria Antonietta e Marinella parte alla volta dell’esplorazione del codice analogico. L’artista Flavio con i colori in mano si avvicina a Marinella non solo colorandole il viso ma usando i colori che rispecchiavano i toni che lui vedeva in lei:  il nero per la rabbia, il blu per la rappresentazione dell’infinito, il rosso per la passione, il giallo come una punta di colore. Marinella lo ha poi esortato a dipingere con le mani: dopo qualche resistenza Flavio ha accettato. In tutto questo Flavio si è raccontato, ha parlato a lungo del suo passato e delle sue paure a proposito del rapporto con le donne e il loro corpo. Il tutto è stato contornato da musica lieve e incenso. Dopo il colorare ognuno è giunto ad un bagno caldo con contorno di oli, musica e candele.
 
Sesta e ultima scialuppa con a bordo Dina, Marta e l’embrione Alberto. L’esplorazione è stata nel mondo materno: Alberto si è potuto vivere attraverso queste dinamiche il rapporto lasciato in sospeso nell’ultimo periodo di malattia della madre. La madre di Alberto ha riconosciuto in lui la capacità di amare; Alberto fa una lunga immersione: racconta di Elda sua madre di professione medico. Parla dei vari rapporti vissuti all’interno della famiglia, di questa donna rimasta incastrata nel rapporto di coppia. Elda muore dopo una lunga agonia durante la quale sente di poter lasciare i propri figli perché li sente pronti a vivere senza la sua presenza. Una donna di grande spessore, un esempio per i figli. Dina e Marta lo accompagnano devotamente in questa dolorosa immersione. La sera, dopo il bilancio, Alberto si abbandona finalmente ad un pianto profondo prendendo consapevolezza forse per la prima volta della reale morte della madre e del vuoto che gli ha lasciato dentro: solo ora può lasciarla andare.

Dopo tutte queste esplorazioni le varie scialuppe rientrano sulla nave. La giornata è stata di un buon pescato nell’oceano della vita. I vari accompagnatori sono soddisfatti, provati e felici di essere in continua immersione in questo grande oceano della vita.


I cosiddetti
Angela
Massimiliano

domenica 27 novembre 2011

Villa Terronia (FG), mercoledì 23 novembre 2011. PROGETTO RAINBOW DELLA FONDAZIONE NUOVA SPECIE. UNDICESIMO GIORNO.

 
FONDAZIONE NUOVA SPECIE ONLUS

Presidente: Dr. Mariano Loiacono



 

PROGETTO "RAINBOW" 
UNDICESIMO GIORNO 
DI NAVIGAZIONE...

  

Oggi ci siamo alzati e come tutti i giorni e abbiamo fatto colazione un pò tutti sparpagliati, chi prima e chi dopo… I programmi erano che avremmo fatto il Teatro della Fortuna proposto da Luigi S. ma come succede nella vita, che l’uomo propone e la metastoria dispone, c’è stato uno stravolgimento. Di colpo è successo un black-out, forse metafisico, forse metastorico, non si sa, sta di fatto che si è tolta la corrente e insieme pure l’acqua, per cui siamo stati al buio e all’asciutto

Questa cosa però ci ha permesso di ascoltarci meglio nelle nostre parti buie, accompagnati dal buio che c’era in casa.
 
Marinella ci ha raccontato dell’incontro avuto ieri insieme a Raffaele con i genitori dei sei ragazzi "embrioni", come si sono vissuti questi giorni separati dai loro figli, “di studio e clausura” nel monastero di Mila Donati a San Severo.
 
Poi mentre stavamo al buio Silvio è arrivato dalla stanza dove dorme anche Luigi C. chiedendo a tutti noi se qualcuno voleva stare un po’ con Luigi che aveva bisogno di aiuto e si sono offerte Lara e Angela. Dopo un po’ ritornano tutti e tre nella saletta dove eravamo tutti quanti noi, si sono seduti sul divano e Luigi ha appoggiato la testa sul petto di Lara. Silvio che osservava la scena, vedendo in Luigi un bambino piccolo, ha proposto a Lara di fargli rivivere una dinamica di allattamento.
 
Il gruppo è iniziato all’insegna di qualcosa che poteva essere allo stesso tempo arcaico e attuale, quali possono essere le necessità di un bambino e si è creato un clima ascendente sempre più forte assieme a tutto il gruppo arrivando alla fine a creare nelle persone una piccola crisi che poi ha permesso di sradicare le nostre dismaturità infantili come si sradicano i brutti sogni.
 
C’era Eka che ha sentito la necessità di vivere un momento di abbandono, infilandosi dentro una coperta distesa sul pavimento abbracciata a Marinella e a Marta, rivivendo parti fanciulle; invece quando il gruppo ha cercato di avvicinare Eka ad Angela, Eka si è sentita di rispettarsi mantenendo la distanza che si è creata nel tempo. Enrico e Raffaele hanno raccontato della dinamica avuta poco prima con Flavio che li ha portati a rivivere alcuni momenti della propria vita intima e delle radici nella loro adolescenza; anche Ripalta ci ha raccontato  di un episodio di quando è nata legato alla sofferenza di sua madre ed è straordinario come Ripalta così lucidamente ricordi tanto i suoi primi giorni di vita; e poi ascoltando la ninna nanna (che ci ha fatto conoscere Letizia, la moglie di Nicola durante il corso "Approccio globale alla sessualità") Marilisa ha abbracciato Maria Antonietta e piangendo le ha detto quali sono ancora le sue paure come madre. Ripalta dice che Marilisa ha detto a sua figlia “metti fuori la pancia e non dentro”. Con la ninna nanna c’è stato un momento di abbandono e rilassamento ai ricordi dell’infanzia e dei nodi che tuttora sussistono.
 
Poiché ci sono state tante dinamiche forti, Silvio ha proposto di fare teoria in merito a quanto successo, nel momento della teoria, la luce è tornata e una volta finita ci siamo sentiti più alleggeriti e abbiamo pranzato.
 
Per separarci da quanto avvenuto durante la mattinata passata abbiamo chiesto a Mariano di intervenire alle 16.00 anziché alle 15.30. Mariano tramite il Communitometro ha ripreso la dinamica storica sulla morte di Franco ricollegandolo a una lettera datata 2009 che Michele gli ha scritto.


Dopo una ricostruzione di alcuni avvenimenti raccontata da Ripalta la nostra capitano della nave, Mariano, sempre rispetto al ciclo vita-morte ha detto che è un tutt’uno e non va scisso ma va tenuto insieme perché se no si rischierebbero psicoticamente gli antipodi tra questi due poli morte e vita; poi ha dato valore al gruppo che nonostante questo evento così forte che ci ha catapultati nell’anello sottostante siamo riusciti a non farci travolgere e a non abortire. Siamo andati avanti, quindi, sia accogliendo Michele sia non perdendo di vista il senso del progetto.
 
Quindi Mariano ci ha fatto vedere come questo evento forte ci ha fatti scendere tutti nel livello del codice bio-organico vivendo tutto il ciclo vita-morte, dall’eden-spettacolo alla morte. Il gruppo ne è risultato rafforzato.
 
Il resto dell’incontro è stato dedicato ad indicazioni su come organizzarci nei prossimi ultimi giorni del progetto, per aiutarci a decomprimerci progressivamente in modo da arrivare sabato, giornata di bilancio aperta a tutti, sufficientemente alleggeriti e cercare piano piano di rientrare nel nostro quotidiano.
 
Dopo che Mariano e Giovanna se ne sono andati ci siamo divertiti tanto facendo festa tra balli, recitazioni di Luigi S. e dopo cena dolci per tutti… 


Saluti a tutti dai Rainbownauti,


i cosiddetti
Ripalta,
Marilisa,
Alberto,
Ruggero
e
Daniela



Villa Terronia (FG), martedì 22 novembre 2011. PROGETTO RAINBOW DELLA FONDAZIONE NUOVA SPECIE. DECIMO GIORNO.

 
FONDAZIONE NUOVA SPECIE ONLUS
Presidente: Dr. Mariano Loiacono





PROGETTO "RAINBOW"
 
DECIMO GIORNO 
DI NAVIGAZIONE...
 


 
Caro diario di bordo,
 

siamo giunti al decimo giorno di navigazione. La giornata è iniziata con lo scambio di pensieri e comunicazioni di tutto l’equipaggio. Questa fase ci ha permesso di ascoltare il nostro stato-quiete e di prepararci  per i funerali del padre di Michele, che al pomeriggio si sono svolti al cimitero di Cerignola.

Durante  la mattinata abbiamo cercato di attraversare il dolore per questa perdita inaspettata che ha colpito tutti e ci ha permesso  di vivere emozioni profonde.  La morte di Franco  ci ha permesso di scendere ulteriormente nel codice bio-organico e sentire la tristezza e la paura della morte e a riviverci i dolori antichi delle perdite dei nostri cari.

Alle 14.00 siamo partiti per la chiesa del cimitero di Cerignola dove si è svolta la funzione. Noi Rainbownauti eravamo tutti presenti per accompagnare e supportare il nostro compagno di viaggio Michele in questo difficile e doloroso giorno. Michele si è dimostrato maturo ed è riuscito in maniera molto armonica e profonda a salutare il padre proprio ricordandolo attraverso i racconti delle persone a cui ha chiesto di intervenire evidenziando sia le sue parti di luce che le parti d’ombra. L’intervento che ha fatto commuovere tutti è stato quello di Titta, la mamma di Michele. A partire dal primo bacio che si sono scambiati coinciso con la stessa data dell’ultimo saluto, lei ha ricostruito  la storia con suo marito: come si sono conosciuti, quanto siano stati felici ma anche come e quanto si siano allontananti nel momento in cui Franco, un po’ alla volta ha cominciato a farsi prendere dalle paure non riuscendo più ad ascoltarla e a guardarla negli occhi. Il suo non riuscire a fermarsi l’ha portato  a iniziare a correre non solo nella vita ma anche con le moto, pur avendo già avuto altri incidenti quasi mortali. Un altro intervento commovente e spontaneo è stato quello del nostro capitano di viaggio Ripalta. Alla fine della funzione Marta ha cantato l’"Hallelujah" di Jeff Buckley facendo commuovere tutti e insieme abbiamo cantato "Over the rainbow", canzoni che Michele aveva scelto pensando al padre. Il gruppo anche in questa occasione si è dimostrato unito e armonico.  

Alla fine della funzione noi Rainbownauti ci siamo presi un momento di stand-by e tornando a Villa Terronia ognuno si è gestito gli spazi e i momenti liberamente.

Io (Marinella) e Raffaele siamo stati a San Severo a casa di Mila per riferire dell’andamento del progetto. Ad aspettarci c’erano Mila, Marino, Annamaria, Elisa e Paola. All’inizio abbiamo ascoltato il loro stato d’animo e cosa si sono vissuti in questi dieci giorni di separazione dai loro familiari.
 
Successivamente abbiamo raccontato dei territori sconosciuti esplorati durante questi dieci giorni di navigazione. Facendoci supportare da due unità didattiche (il Graal delle Profondità della vita e la Homelife) abbiamo cercato di dare il senso del viaggio fin qui compiuto. Mettendo in evidenza la progressione di scesa da parte del gruppo dal codice simbolico dei primi giorni,  al codice analogico e bio-organico dei giorni successivi.  Per dare il senso della metodologia sperimentata nelle dinamiche che abbiamo proposto ci siamo serviti dell’Homelife. Finito il nostro bilancio abbiamo cenato tutti insieme con tanta abbondanza di pietanze Calabresi dalla carne, frutta (i mandarini dell’orto di zio Enrico) e i dolci squisiti di Agatha.

Ci siamo calorosamente salutati dandoci appuntamento tutti insieme al CMS di Foggia alle ore 10:00 di sabato 26 novembre.


I cosiddetti
Marinella
e
Raffaele

sabato 26 novembre 2011

Villa Terronia (FG), lunedì 21 novembre 2011. PROGETTO RAINBOW DELLA FONDAZIONE NUOVA SPECIE. NONO GIORNO.

 
FONDAZIONE NUOVA SPECIE ONLUS

Presidente: Dr. Mariano Loiacono






PROGETTO "RAINBOW" 
NONO GIORNO 
DI NAVIGAZIONE...



 
Il risveglio di lunedì mattina non è stato semplice in quanto ognuno di noi si sentiva ancora coinvolto nel forte evento della morte del padre di Michele. Alle confusioni interiori si è aggiunta quella causata dalla fuga mattutina di Nicola, che poi è stato ritrovato prontamente da Silvio, Raffaele e Ripalta nei pressi della stazione. Rientrati a “Villa Terronia”, il gruppo capitanato da Ripalta ha aiutato Nicola, utilizzando anche il codice analogico, a separarsi più in profondità dalla propria famiglia d’origine per affidarsi alla famiglia molteplice dei “Rainbownauti”. Dopo una prima fase, durante la quale Nicola è stato aiutato da Ripalta e dal  gruppo ad accogliere i rimproveri per il suo comportamento infantile, è emerso il suo bisogno di essere accolto da un gruppo più ristretto con il quale poter giocare. Raffaele e Marinella si sono quindi si sono spostati con Nicola in una calda camera della casa, dentro la quale, dopo le prime difficoltà, si è abbandonato al corpo di Marinella che lo ha accolto come un bambino. Durante la dinamica Raffaele ha svolto il ruolo di accompagnatore per entrambi, guidando l’immersione in profondità, riuscendo a riportare Nicola a vivere le proprie emozioni profonde, manifestate attraverso un forte batticuore nello stare vicino a Marinella. Nel pomeriggio, questa  prima caravella ha navigato verso il lungomare di Manfredonia, dove Nicola ha manifestato inaspettatamente la sua riconoscenza per le dinamiche avvenute, facendo dono a Raffaele e Marinella di un gelato e di un pacco biscotti per se stesso.
 
Il resto del gruppo si è riunito per poi dividersi in varie caravelle che si sono avventurate per  mare con la speranza di andare oltre le “colonne d’Ercole”.
 
Alberto, Ruggero, Enrico e Davide si sono proposti di esplorare il rapporto con il proprio maschile, tornando a rivivere i nodi profondi delle loro vite. La dinamica è iniziata con l’immersione di Enrico che ha stimolato l’immersione degli altri, favorendo un intreccio dei vissuti profondi di ciascuno, che poi sono stati  teorizzati. Ruggero è riuscito a raccontare parti della propria infanzia facendo emergere come si sia fatto carico dei vuoti trasmessigli dai genitori, che lo hanno spinto alla ricerca di colmare i propri bisogni attraverso una sessualità confusa. Allo stesso modo è emersa la confusione di Alberto legata alla forte influenza del nonno. Dopo le lunghe e profonde immersioni, la caravella ha sentito l’esigenza di alleggerirsi e  si è diretta al bowling per trascorrere un divertente pomeriggio.
 
La caravella di Flavio, Ripalta, Ekaterina e Lara, dopo aver fatto, su richiesta di Flavio, una pantagruelica scorpacciata di pasticcini, sono andati all’avventura ed il fato li ha condotti all’ interno di un piccolo cimitero, nel quale, ispirati da un loculo aperto, hanno accompagnato giocosamente Flavio ad entrarvi, per poi aiutarlo a vivere un rito di passaggio nel quale ha potuto esprimere il suo senso di morte. Dopo di questo, Flavio ha proposto di andare al mare, dove, dopo avere voluto sconfiggere le proprie paure buttandosi nell’acqua fredda insieme a Ekaterina, ha compiuto un rito di passaggio nel quale ha promesso al mare della vita di voler andare oltre la propria morte interiore. Nel viaggio di ritorno è stato accolto dalla affettuosissima Ripalta che, orgogliosa di lui, lo ha ricoperto di baci e abbracci.
 
Luigi C., Marta e Silvio hanno iniziato il loro viaggio cominciando dall’ascolto dello stato quiete di ciascuno. Questo ha significato che ognuno ha potuto esprimere le proprie condizioni di partenza e le eventuali difese-resistenze. Dopo essersi ascoltati la dinamica è proseguita con una doccia tra Luigi e Marta, nella quale Luigi è stato accompagnato da Marta a giocare e sperimentarsi, lasciandosi lavare il proprio corpo con molto dolcezza. Usciti dalla doccia la dinamica è proseguita nella stanza da letto, nella quale Silvio ha accompagnato Luigi a soddisfare i propri bisogni più antichi, attraverso il materno di Marta. Luigi è riuscito ad interagire attivamente cominciando ad esprimere il proprio codice analogico in modo più armonico. Terminata la dinamica mattutina, prima del pranzo, Silvio e Marta hanno raccolto gli aspetti fondamentali della dinamica e poi, nel pomeriggio, la caravella si è spostata nel lungomare di Siponto, dove Luigi, aiutato dai suoi accompagnatori, è riuscito a gridare in modo adulto il negativo legato al proprio passato.
 
Luigi S., Angela e Marilisa hanno iniziato la loro dinamica facilitando Luigi S. a raccontare parti dolorose del proprio vissuto legato a un abuso sessuale subito appena adolescente. Questo ha spinto Marilisa a fare emergere il suo grande dolore per una violenza sessuale subita da un proprio familiare, riuscendo a raccontare, in modo distinto, ogni specifico particolare. Durante la dinamica Luigi ha ascoltato con un atteggiamento devoto il racconto, mentre Angela ha svolto la funzione di accompagnatrice per entrambi. Questo ha permesso a Luigi S. di esprimere le proprie confusioni rispetto ai propri rapporti forti, che lo hanno portato a vivere dei grandi sensi di colpa. Conseguentemente Luigi è  andato oltre alle sue ricorrenti difese-resistenze abbandonandosi alle carezze delle due accompagnatrici fino ad addormentarsi profondamente.
 
Oltre a Luigi S., Angela ha accompagnato anche Massimiliano a una dinamica attraverso il codice analogico, nella quale sono riusciti a scambiarsi delle parti profonde in modo reciproco, ed Angela ha percepito come Massimiliano sia riuscito ad esprimersi in modo diverso dalle sue modalità usuali.

Gli altri tre Rainbonauti, Michele, Maria Antonietta e Luca, si sono staccati dal gruppo per dirigersi insieme a Giancarlo e Titta a Cerignola e poi Manfredonia dove hanno trovato tanta storia e pochissima metastoria. Hanno dovuto avere a che fare con tutti i conti aperti lasciati da Franco cercando con difficoltà di mediare tra il dolore per la perdita e il bisogno di essere adulti in mezzo a tanti adulti bambini, Michele anche se con sofferenza ha dovuto cercare soluzioni a tutti i problemi causati dai rapporti sospesi di un  padre adolescente, ma per fortuna entro la fine della giornata la metastoria ha fatto breccia in questo gruppo psicotico troppo impegnato a difendere il proprio pezzettino e il proprio ruolo togliendo dalle mani di tutti il pomo della discordia, Giancarlo e Maria Antonietta hanno cercato ognuno sia di accompagnare gli altri e sia di chiudere i propri conti sospesi con la morte. Giancarlo ha rivissuto la morte di suo padre avvenuta troppo precocemente nella sua vita mentre Maria Antonietta ha cercato di riaprire quel senso di colpa mescolato a paura che ancora la lega a suo padre.
 
Nella serata ci siamo ritrovati tutti insieme nella sala mentre davanti al caminetto e ognuno di noi ha potuto fare il bilancio delle dinamiche avvenute. Gli elementi teorici più fondamentali che sono emersi sono che prima di iniziare le dinamiche è fondamentale ascoltare lo stato-quiete di ciascuno e, in particolare, di chi si vuole accompagnare ad andare in profondità, per evitare che durante la dinamica emergano confusione tra i vari partecipanti. Altro aspetto importante è che per potere mettere a disposizione un accompagnamento globale, uno o due persone svolgano il ruolo dei conduttori del gruppo rimanendo distinti dall’immersione. Inoltre il contesto nel quale si svolgono le dinamiche deve essere accogliente e silenzioso. I conduttori devono sapere intervenire durante la dinamica con molta gradualità ma sapendo essere determinati di fronte ai molti tentativi abortivi che possono emergere quando si entra in relazione con situazioni cosiddette "psicotiche". Il conduttore deve sapere prendere delle pause e dare anche i tempi della dinamica che potrebbe diventare ridondante e sapere chiuderla al momento opportuno senza volere raggiungere a tutti costi degli obbiettivi specifici, ma sapendosi accontentare e riconoscere anche gli aspetti più sottili. Terminata la dinamica di immersione è importante avere una pausa in cui il gruppo si può separare e ascoltare i propri specifici bisogni. E’ opportuno chiudere la dinamica in modo leggero, cercando di rielaborare insieme, attraverso la teoria, le dinamiche avvenute.

Insomma, la ricerca va avanti e strada facendo il progetto “Rainbow” sta crescendo e armonizzandosi attraverso le infinite sfumature dei suoi colori! Ci facciamo un applauso di incoraggiamento e vediamo cosa ci riserveranno i prossimi giorni. 

I cosiddetti 
Enrico
e
Silvio

venerdì 25 novembre 2011

Villa Terronia (FG), domenica 20 novembre 2011. PROGETTO RAINBOW DELLA FONDAZIONE NUOVA SPECIE. OTTAVO GIORNO.

 

FONDAZIONE NUOVA SPECIE ONLUS


Presidente: Dr. Mariano Loiacono
 





PROGETTO "RAINBOW"  

OTTAVO GIORNO 
DI NAVIGAZIONE...





Si è pensato di vivere una giornata di ozio nel boschetto dell’Incoronata… Nicola ha espresso il desiderio di andare al mare. Marilisa ha offerto il suo territorio sul lago, vicinissimo al mare, con l’oliveto e la stradina che porta alla casetta.

Ci siamo avviati insieme e non. L’appuntamento è a Torre Mileto di fronte al mare. Ognuno è giunto con rotte differenti; puntuali e serrati ci siamo rincamminati per il lago. Nell’attesa Nicola ha sfidato Luca a duello con le armi che il mare regala alle spiagge. Maria Antonietta ci ha promesso di raccontarci la storia del lago di Varano.


La navigazione non ha incontrato né tempesta né bonaccia, il tutto è andato secondo le previsioni.

L’esperto Enrico ha acceso il fuoco sulle pietre di dissodo. Marilisa, con grande disinvoltura ha raccolto la legna secca per la brace e olive mature da passare in padella. Quasi tutti aiutavano per organizzare il resto, qualcuno esplorava il territorio fumando, Nicola e Gino si regalavano la terra e le alghe da lanciare nell’acqua. Nel frattempo mentre il cielo cominciava ad annuvolarsi è sopraggiunto il messaggio della morte di Franco, per incidente stradale.


Tutti abbiamo convogliato il nostro pensiero!... Michele, il respiro del tempo per un attimo si è bloccato in attesa di Michele e dei temerari che erano andati al mare, erano in acqua quando a loro è giunta la notizia. 

La stradina si è trasformata in utero a cielo aperto. E’ Michele che ci ha accolti e Giancarlo gli è stato vicinissimo, per Michele e per elaborare il dolore latente negatogli alla morte di suo padre, è stato a dir poco bravo. Anche il cane Numa piangeva straziata. Michele ha chiesto che riaccendessimo i fuochi e continuare la festa della giornata. Abbiamo continuato a vivere senza finzione.

Siamo ritornati a Villa Terronia dove abbiamo atteso il ritorno di Michele accompagnato da Silvio, Raffaele e Maria Antonietta. A villa Terronia, accompagnato dal gruppo Michele è riuscito a dar sfogo al suo dolore accolto da un grande abbraccio come una catasta in attesa del rogo e il caldo pianto. 


Il cosiddetto 
"Lugi T."


giovedì 24 novembre 2011

Romano d'Ezzelino (VI), domenica 20 novembre 2011. UNA DOMENICA IN VIAGGIO PER L'ASSOCIAZIONE ALLA SALUTE VENETO






UNA CAMMINATA IMMERSI
NEI COLORI DELL’AUTUNNO
ACCOMPAGNATI DAGLI ASINELLI...



Scarponcini e zaino in spalla, domenica mattina alle 10 ritrovo a casa di Isaia e Nadia per fare un’uscita  fra la campagna e i boschi di Romano con gli asini. La proposta è nata venerdì sera al G. A. S. e accolta da circa una decina di persone.

Dopo vari preparativi, la carovana è pronta a partire, Isaia con Artù, Giacomo con Gina e Franco con Lola gli asini che ci accompagnano lungo il tragitto.


Ci avviamo attraverso la campagna accompagnati dal sole che comincia a riscaldare la fredda mattinata.
 
Giacomo si lascia accompagnare dall’asina Gina attraverso i sentieri. Il contatto con la natura, con gli animali lo fa stare bene, il suo viso si rilassa e i movimenti sono molto più liberi.
 
Franco deve tenere a bada la giovane asina Lola che vorrebbe andare sempre dove vuole, però anche lui si sente responsabile di accompagnarla e le sta sempre vicino, guidandola molto bene.


Lungo il tragitto troviamo un rigagnolo d’acqua da superare e mentre gli altri sono abituati, per Lola non è così, si impaurisce e si blocca proprio da non voler più muoversi.
 
Dopo vari tentativi di farla passare da sola abbiamo dovuto fare tornare indietro Gina e farle superare “l’ostacolo” insieme altrimenti non c’era verso di proseguire. Questo ci è servito anche per fare teoria sulla vita. Proprio  per vedere che anche noi  quando ci troviamo ad affrontare delle cose che non conosciamo ci può fare paura e ci blocchiamo, ma se siamo accompagnati e ci fidiamo di chi abbiamo vicino si possono superare e una volta superate non ci sembrano più così difficili o insuperabili.
 

Dopo questa avventura abbiamo raggiunto una vecchia cava di marmo dove abbiamo condiviso il pranzo al sacco. Franco ha fatto fare dei giri a tutti  in groppa ad Artù mentre Giacomo seduto su un trono di marmo ci ha accompagnato con il suono dell’organetto.
 
Poco dopo Renato si è aggiunto con il clarinetto e la vecchia cava si è trasformata in un suggestivo anfiteatro.


È stato bello stare insieme con semplicità e condividere anche la fatica del cammino, il piacere di stare a contatto con molti antenati, rallentare il ritmo della giornata. Ascoltare della bella musica ci ha fatto stare bene e ci ha aiutato ad alleggerire la stanchezza accumulata durante la settimana.


Arrivederci... alla prossima!
 
Nadia

mercoledì 23 novembre 2011

Villa Terronia (FG), sabato 19 novembre 2011. PROGETTO RAINBOW DELLA FONDAZIONE NUOVA SPECIE. SETTIMO GIORNO.


FONDAZIONE NUOVA SPECIE ONLUS
Presidente: Dr. Mariano Loiacono





PROGETTO "RAINBOW"  
SETTIMO GIORNO 
DI NAVIGAZIONE...




La giornata si apre con l'assenza gli esercizi di risveglio corporeo della compagna di viaggio Daniela. Questa mancanza ci porta a iniziare diversamente. L’equipaggio si dedica più alla nave che alla pesca. I mozzi armati di scope, palette, mappine, iniziano ognuno a suo modo a lucidare gli ottoni della coperta della nave ormai in mare aperto. Lasciate alle spalle le colonne d’Ercole, siamo arrivati a metà viaggio in cui si fa presente il bisogno di smaltire cio’ che ora e’ diventato superfluo ma che alla partenza era necessario. Tutto questo si è espresso con le pulizie a ritmo di musica che spingeva l’andare della nave senza il bisogno di controllare la rotta! Questa musica ha allietato anche i pigroni della ciurma che hanno coinvolto il pigrone dei pigroni Luigi C. a lasciarsi andare al rap degli Assalti Frontali. Per non rischiare invece di rimanere assaliti troppo frontalmente dalla stanchezza che man mano sta emergendo, ricavare energia dal cibo non è sufficiente. Ed e’ per questo che sono state più nutrienti le provviste teoriche e le rotte future di viaggio del lupo di Mar-jano (Mariano e "Giano bifronte... del mare") che desidera far luce non tanto su ciò che è successo, ma sul senso del percorso che ormai da sette giorni stiamo condividendo. È così che Mar-jano regala all’equipaggio il Graal delle Profondità della Vita, indicandocelo a mò di bussola per consegnarci a un orientamento teorico che si rischia di smarrire fra le onde degli opposti che possono sballottare la navigazione: all’inizio tutti siamo partiti da un livello simbolico in cui ciascuno ha rappresentato una parte attiva del progetto; grazie alle dritte di Silvio e Raffaele che hanno canalizzato per ciascuno embrione un lavoro di gruppo specifico si e’ passato al livello analogico o del territorio dove ognuno ha espresso la propria specificità. All’orizzonte ci ha fatto intravedere il livello metastorico, in cui ciascuno è uguale nella diversità, a cui ciascuno ora puo’ tendere. Addirittura da questa fase in poi i sei embrioni possono essere attivi nei confronti dell’utero. Prima di andarsene Mar-jano ha poi voluto ricevere degli aggiornamenti sul rapporto Marta-Eka-Ruggero, Eka-Ruggero-Massimiliano e Dina-Angela. Relativamente al rapporto Eka-Ru, sulle parole di Eka e le sue difficoltà rispetto all’innamoramento e la paura di ledere l’amicizia in mancanza di delicati passaggi ancora da fare, Mariano aiuta a fare luce su aspetti che se non chiariti potevano diventare causa di sofferenti confusioni. In nuce, si può dire come tutto ciò ha fatto emergere il valore dell’onestà di Ruggero che in questo momento non riuscirebbe a vivere un innamoramento per le energie che ha ancora bisogno di dedicare alla sua crescita su altri livelli; entrambi sono come reduci di una guerra e in questo momento la fatica più grande che devono affrontare è quella di riappacificarsi col territorio, “come  giovani senza terra.” Distinguersi in questa relazione significherebbe finalmente morire a questa storia per entrare nella metastoria e tornare nella storia più risanati: la farfalla deve attraversare tutte le fasi, nel caso degli embrioni tutti i codici, senza saltare nessun passaggio. La fretta di vederla uscire dal bozzolo prima del tempo bloccherebbe un armonioso processo di crescita. Una paziente e fiduciosa attesa invece le permetterebbe di aprire le ali che simbolicamente rappresentano la metastoria. Alla propria metastoria è importante arrivare nudi e soli… poi… se son rose fioriranno e la metastoria non è fatta di colpi di fulmine. Rispetto all’ex trio Eka-Ru-Massimiliano invece Mariano ha aiutato a ricostruire le origini dell’incontro, ma anche le motivazioni per cui la relazione si è sciolta, invitando Ruggero a fare uno sforzo nei confronti di Massimiliano, recuperando il saluto, prendendo spunto da Dina e Angela che in maniera adulta e responsabile decidono di viversi nel progetto sospendendo le questioni personali.

 

L’incontro si conclude con Mar-jano che consiglia a ciascun rainbownauta di trascorrere la serata e la giornata successiva in libertà anche rispetto al gruppo. “Fare un percorso in profondità è sfiancante perché emergono anche le nostre parti non ancora cresciute (parti embrione). Attingere energia da queste libertà significherebbe riprendere il giusto ossigeno per poter affrontare le future immersioni con più spirito creatore”! E ciò rispetto al progetto "Rainbow" significa segnare il passaggio da ciò che fino a oggi è successo per poi riprendere.  


Marta,
Lara,
Eka
e
Luca