lunedì 28 marzo 2011

COMUNICATO STAMPA del 27 marzo 2011. "Seminari e conferenze del Dr. Loiacono in Marche, Emilia-Romagna, Lombardia, Veneto, Abruzzo [...]".


FONDAZIONE NUOVA SPECIE ONLUS

Presidente Dr. Mariano Loiacono


COMUNICATO STAMPA
DEL 27 MARZO 2011



SEMINARI E CONFERENZE DEL DR. LOIACONO
IN
MARCHE, EMILIA-ROMAGNA,
LOMBARDIA, VENETO,
ABRUZZO
PER FAR CONOSCERE
IL “METODO ALLA
SALUTE”
E IL VILLAGGIO QUADRIMENSIONALE



Da giovedì 31 marzo a lunedì 11 aprile il dr. Mariano Loiacono sarà impegnato in cinque regioni italiane per una serie di iniziative inerenti il “metodo alla salute” e le prospettive della Fondazione Nuova Specie. Cresce l’interesse e il consenso per l’esperienza foggiana che, da più di 40 anni, ha anticipato a livello internazionale una nuova lettura del “disagio diffuso” e un trattamento globale di nuova specie.

La nascita della Fondazione Nuova Specie, avvenuta il 25 febbraio u. s., ha fatto crescere le richieste, provenienti da altre regioni, di conoscere il “metodo alla salute” e le innovative prospettive del “Progetto Nuova Specie”, nate dalla ricerca quarantennale del dr. Mariano Loiacono, epistemologo globale e fondatore-sperimentatore del “metodo alla salute”.

Giovedì 31 marzo ore 16.30, c/o Scuole "Marconi" di Ancona, ci sarà un bilancio di chiusura e di prospettive riguardanti il “Progetto Cohabitat”, una interessante sperimentazione di incontro tra diverse religioni portata avanti dal Comune di Ancona, dall’Associazione alla Salute Marche, dall’I. C. “Grazie-Tavernelle” e dal C.T.P. per l’EDA.

Venerdì 01 aprile alle ore 15.30, c/o la Sala Einaudi di Cesena, ci sarà il Convegno “Perché oggi si sta male? Come si cresce. Esperienze a confronto”. Sempre a Cesena, il 02 aprile ore 9.30, ci sarà la supervisione dell’Associazione Alla Salute Romagna.

Domenica 03 e lunedì 04 aprile a Bergamo c/o la sala civica di Torre Boldone, organizzati dall’Associazione di Bergamo “Piccoli passi per”, si svolgeranno: un seminario di studi, un gruppo alla salute, testimonianze, bilanci e prospettive.

Martedì 05 aprile, ore 15.30, seminario di studi c/o la sede dell’Associazione Alla salute Lombardia a Cinisello Balsamo (MI).

Mercoledì 06, giovedì 07, venerdì 08 aprile tregiorni sul Lago d’Iseo, a Sarnico, in collaborazione col G.A.T. e il Centro Famiglia diretti dallo psicologo don Giuliano Volpi.

Sabato 09 aprile ore 15.30, seminario di studi a Bassano (VI) in collaborazione con l’Associazione Alla Salute Veneto.

Domenica 10 aprile a Jesi, ore 16.30, conferenza sul tema “Psicofarmaci, economia finanziaria e medicaliz-zazione del disagio. L’alternativa del metodo alla salute.

Lunedì 11 aprile a Pescara, ore 16.00 c/o la domus Fanesi-Rosica, supervisione dell’Associazione alla Salute Abruzzo.


Fondazione Nuova Specie ONLUS
viale Kennedy 58/D - 71029, Troia (FG)
C.F. 94084660714 - Tel. 0881/379289 – fondazione@nuovaspecie.com
www.nuovaspecie.com – www.metodoallasalute.blogspot.com

domenica 27 marzo 2011

Cesena, venerdì 01/04/2011. CONVEGNO "Perché oggi si sta male? Come si cresce. Esperienze a confronto" (Sala Einaudi - Galleria Einaudi 6 - ore 15:30)


CONVEGNO A CESENA

Sala Einaudi
Galleria Einaudi 6
Ore 15:30

"Perché oggi si sta male?
Come si cresce.
Esperienze a confronto".

"E' un tempo il nostro in cui le coscienze si manifestano evanescenti, disagiate, vicine alla frammentazione di vita e prossime all'annullamento esistenziale.
E' tempo questo che le diversità, pur distinte, si intreccino strettamente in un armonioso intero di simboli cosmici, culturali e religiosi.
E' tempo di scoprire che ognuna di queste diversità è ugualmente contenuta nell'intero della vita, in quelle cose comuni a tutti che dinamizzano e articolano, ogni specificità è ricchezza".

Mariano Loiacono


Programma:
  • Ore 15:30 - saluti istituzionali;
  • Ore 15:50 - intervento di Mariagrazia Zamagni (Presidente dell'Associazione alla Salute Romagna e moderatore);
  • Ore 16:15 - intervento di Silvio Boldrini (Sociologo e Referente del Progetto "L. I. F. E") & intervento di Sandra Recchia (Presidente dell'Associazione alla Salute ONLUS Marche e Referente del Progetto "CoHabitat");
  • Ore 16:45 - intervento di Don Ciani Dario (Psicologo, Fondatore e Coordinatore Gruppo 6 Sadurano Dovadola Forlì);
  • Ore 17:15 - intervento di Cicognani Graziano e Arianna (Coppia responsabile regionale di "Retrouvaille - Italia");
  • Ore 17:45 - intervento di Mariano Loiacono (Psichiatra, Psicoterapeuta, Direttore del Centro di Medicina Sociale di Foggia, Ideatore del Metodo alla Salute, Presidente della Fondazione Nuova Specie ONLUS).
DIBATTITO FINALE

Nota Bene:
  • Ai partecipanti è previsto un attestato di partecipazione.
  • Per informazioni, chiamare Davide Morri (Vice-Presidente dell'Associazione alla Salute Romagna) al 348-8560373.

venerdì 25 marzo 2011

Foggia, giovedì 24 marzo 2011. RESOCONTO della quarta giornata di corso: "Mettersi in relazione e comunicare: le diverse modalità e opportunità".

FONDAZIONE NUOVA SPECIE ONLUS

Presidente Dr. Mariano Loiacono


APPUNTI RELATIVI
ALLA QUARTA GIORNATA
DEL CORSO FORMATIVO
"METTERSI IN RELAZIONE
E COMUNICARE:
LE DIVERSE MODALITA'
E OPPORTUNITA'"

Giovedì, quarta giornata. Calda a sufficienza per dimostrare sul campo che teoria e prassi si alimentano a vicenda: la teoria di oggi è stata generata dalle dinamiche di ieri, che a loro volta sono state generate dalla teoria di due giorni fa.

Oggi si comincia teorizzando sulla importante dinamica con N. di mercoledì pomeriggio, che, tanto per cominciare, si è dimostrata ricca di strascichi positivi nella serata. N. ha permesso ad altri di avvicinarsi a lui e ha accettato di interagire condividendo momenti e azioni con le altre ragazze della casa. Non è un dettaglio di poco conto. Una dinamica metastorica non si esaurisce in sé, perché rompe un equilibrio e apre la strada a comportamenti nuovi, passi piccoli, ma visibili.


Torna all’attenzione uno dei problemi maggiori del mettersi in relazione: la decodifica dei comportamenti altrui, che paradossalmente si intensificano quando chi li vive intravvede un’opportunità di cambiamento. I cosiddetti comportamenti psicotici lo mostrano chiaramente: in quei casi aumenta la fame, e anche la delusione per non aver ricevuto il cibo adatto a tempo debito. E anche perché quando si crea una relazione uno vuole essere cercato, perché non ci crede. Per queste ragioni l’ambiente più adatto affinchè venga recuperata la capacità di mettersi in relazione è l’utero, cioè il gruppo di lavoro, poiché dispone di energie sufficienti per accogliere la notevolissima richiesta di attenzione che in queste circostanze viene messa in atto.

Il gruppo di lavoro è fatto di specificità diverse che si coordinano e cercano modalità per mettersi in relazione con chi non riesce più a farlo, mettendo in campo competenze già acquisite, ma anche sperimentando per sviluppare nuove competenze, che hanno valore anche qualora il tentativo fallisse.


Affinchè si realizzi una dinamica metastorica che ci reintroduca in una dimensione relazionale è necessario intervenire su tutti e tre i codici, e implica che chi intende attivarla si predisponga ad attraversare tutte le profondità della vita, anche il rapporto con il corpo. Se infatti una condizione di psicoticità è generata da fallimenti del o con il corpo, come sarebbe possibile sanarli se non tornando ad esso?

Ciascuno di noi può sviluppare la competenza di fare teoria sulle dinamiche di vita. Oggi Francesca L. fa teoria sulla dinamica di N. e sottolinea l’importanza di affidarsi al femminile di chi ha percorso più strada di noi, di sforzarsi di farlo, anche qualora questo significhi convivere con la paura del contatto con persone che ci mandano segnali poco decifrabili. Il dottor Loiacono aggiunge che il fenomeno in questione è particolarmente complesso, e per capirlo è necessario rappresentarci le cose accadute; vita e conoscenza dovrebbero procedere di pari passo, se si vuole crescere. La conoscenza di un fenomeno complesso inoltre è lenta, e la si può meglio acquisire avvalendosi dell’osservazione delle immagini filmate di quell’esperienza. Essa serve a riconoscere in se stessi le potenzialità per diventare competenti e anche per interrogarci su come diventarlo.

Ma tutti sono in grado di gestire dinamiche metastoriche? No, anzi sì, purché utilizzino il proprio femminile, che in realtà non tutti hanno sufficientemente allenato e lasciato emergere. Se infatti si è ancora impegnati a soddisfare il proprio maschile non si riesce ad agire utilizzando il femminile, perché si ha bisogno del femminile per sé e non lo si può mettere in campo per qualcun altro. Quando si possiede un femminile ben sviluppato non si ha più bisogno di essere stimolati a intervenire per entrare in una dinamica, ma si diventa in grado di decidere da soli quando farlo e soprattutto di sentirlo; (non è detto che se si hanno le condizioni si sia anche in grado di sentirle). Potremmo dire che la vera crescita sta nell’acquisire autonomia nel combinare maschile e femminile e nel lasciarsi guidare da essi.

Per fare dinamiche metastoriche bisogna essere una mamma che sta dentro un organismo vivo, di cui deve percepire modi, tempi e situazioni; il maschile serve come selettore per gestire le riserve che permettono al femminile di uscire e agire, ma non a gestire la dinamica, che non può alimentarsi sulla ripetitività e la prevedibilità. Ciò che so è soltanto che il soggetto in questione ‘vuole’ risalire, ma vive nell’ambivalenza e sarà il mio modo di propormi a fare la differenza. Quanto è solidale, quanto io ci credo.
Questa mattinata è accaduto.

Ma abbiamo proprio bisogno di relazioni? Eh sì, perché il mondo oggi è complesso, e nessuno riesce ad affrontarlo e dipanarlo da sé; serve l’incontro e soprattutto il crossing over che può conseguirne.

Per esempio gli equilibri di una relazione di coppia possono mantenersi privi di un effettivo incontro anche negandosi il diritto di esprimere i propri bisogni, che è più un sopravvivere che un vivere, una vita da monastero, appartata dalla vita. Vivere dunque può anche significare esprimere il proprio maschile e non farlo – se si sono capite le opportunità e non le si colgono – è un peccato contro lo spirito.

Tuttavia la ricerca del proprio maschile non è efficace se la si persegue stando con un altro che, come me, sta cercando il proprio maschile. Sarebbe in questi casi buona cosa elaborarlo in solitudine – o meglio, in compagnia di chi può accompagnarci a capire quando e come lo si è perso. Ognuno dovrebbe farlo con qualcuno che ha già un buon maschile e sia in grado di aiutarci a riconoscere il nostro. ‘Sposarsi’, ‘fare discendenza’, presuppongono che prima ci siamo ricontattati con noi stessi.


No, senza relazioni la vita non cresce e non viaggia. Per sentire la vita e la sua profondità devo spingermi in avanti, affrontare la mia odissea e tornare indietro con il mio bagaglio nuovo, che è ogni volta ricco e più ricco. In qualsiasi caso, sia che l’esito sia uno spettacolo, una conferma, o una mutilazione.

La relazione-comunicazione può varcare limiti temporali e spaziali? Cioè, si limita a me e la persona coinvolta direttamente qui e ora o può estendersi aldilà di questo tempo e questo spazio?
Dipende
. La relazione-comunicazione che utilizza prevalentemente il codice simbolico – cioè le parole – ha enorme espansibilità e può entrare ovunque attraverso internet. Quella che usa il codice analogico fa leva sulla vista oltre che sull’udito e identifica dunque anche un territorio. Essa si trasmette in altri spazi se impiego strumenti tecnologici, che sono anche necessari per conservarne la memoria nel tempo.
Anche la relazione-comunicazione basata sul codice bio-organico – cioè sulle emozioni – è in grado di superare i confini dello spazio e del tempo, ma lo fa utilizzando la profondità: se viviamo cose profonde, cioè se siamo collegati con noi stessi in profondità siamo in grado di raggiungere chiunque sia sintonizzato, anche a distanza geografica, anche a distanza temporale. La relazione-comunicazione profonda, allora, dura per sempre? Accade, se attraverso il crossing over una persona entra in altre entità organiche, se è stata così forte che la persona è riuscita a far passare i suoi pezzi ad altri. E questo può farlo solo il nostro femminile. E questo è la vera paternità e maternità, questo è il vero fare discendenza.

Ma quello che io sono, qui e ora, può andare aldilà dello spazio e del tempo, e possono comunicare con gli antenati della vita? Anche questo è possibile, se lo si vuole, se si riesce a sentire gli antenati più antichi, il sole, il vento, come accompagnatori degli eventi della nostra vita e in grado di andare oltre lo spazio della nostra vita.

Questa è la complessità della comunicazione-relazione come la intende Mariano Loiacono… ma cosa intendiamo comunemente per comunicazione? E cosa insegnano gli atenei sulla comunicazione? Poco più che contenuti soltanto teorici relativi a definizioni, ruoli e speculazioni astratte. E chi dalle maglie della formazione accademica esce nella vita per comunicare e trasmettere cosa sia comunicare, fosse anche soltanto verbalmente, come i giornalisti, tende a banalizzare le questioni, e a colorare eventi e situazioni di tinte utili all’obbiettivo che egli si pone, di rado soltanto a dar conto dei fatti.
Ciò accade perché i media mediano tra la relazione-comunicazione che è avvenuta e chi ad essa non ha partecipato e vuole conoscerla. Chi la riferisce ne fa una sua rappresentazione, in cui il codice bio-organico agisce secondo le sue emozioni e tende a preservare i suoi nuclei psicotici.
Di conseguenza nella rappresentazione non c’è alcuna aderenza ai livelli descritti e alla loro complessità, poiché ciò che conta è l’evento mediatico che se ne vuol fare, che generalmente distorce i fatti e può essere perciò pericoloso.

Per tutelarsi da comunicazioni-relazioni di questo genere, ma anche per consegnare al futuro il nostro comunicare-relazionarci in tutte le sue modalità è bello conservare la memoria storica di ciò che oggi accade, di come accade, perché domani possiamo noi stessi osservarci come comunicavamo in passato, e anche, e soprattutto consegnare i nostri strumenti a spazi altri e tempi futuri, perché comunicando, comunichino. Con le parole, con il corpo a cominciare dalla voce.


Dott.ssa Giovanna Mancini

giovedì 24 marzo 2011

Foggia, mercoledì 23 marzo 2011. RESOCONTO della terza giornata del corso: "Mettersi in relazione e comunicare: le diverse modalità e opportunità".

FONDAZIONE NUOVA SPECIE ONLUS

Presidente Dr. Mariano Loiacono


APPUNTI RELATIVI
ALLA TERZA GIORNATA
DEL CORSO FORMATIVO
"METTERSI IN RELAZIONE
E COMUNICARE:
LE DIVERSE MODALITA'
E OPPORTUNITA'"


Il dottor Mariano Loiacono ha completato e concluso il seminario sul femminile e maschile che ha preceduto il corso vero e proprio e ne ha costituito un’ importante premessa e introduzione. L’aver dedicato oltre due giorni a trattare questo tema indica quanto esso sia importante per la crescita di ogni singolo individuo.


Soprattutto nel mondo d’oggi, sempre più globalizzato e governato da logiche economiche e maschili ormai inadeguate, diventa fondamentale interrogarci su quel che ciascuno di noi può fare per cambiare i punti di vista dominanti, cioè quelli con i quali ordinariamente ci confrontiamo e per gettare così le premesse di un possibile e migliore futuro.

Recuperare la capacità di far crescere un femminile adeguato a far fronte a un maschile insoddisfatto nei propri bisogni, e che quindi tende sempre più a generare aborti, è quanto mai necessario.


Anche un seminario e un corso possono aiutare a far questo, se permettono di acquisire migliore consapevolezza e maturare maggiore coscienza di quelli che sono i meccanismi propri della Vita e di verificare quanto ormai ce ne siamo allontanati.

Certo non possono essere esaustivi di un percorso che è lungo e impegnativo e che, oltre ai momenti di teoria, prevede anche insostituibili momenti di prassi per chi si sente di voler sperimentare e crescere nei propri livelli.

Il banco di prova più difficile, e quindi il migliore possibile, è senz’altro quello di impegnarci e cimentarci nelle situazioni cosiddette psicotiche, nelle quali spesso ci si trova dinanzi a un maschile indispettito che non serve più alla Vita. Un maschile che magari non ha vissuto l’esperienza di un buon femminile materno, che non si fida né si affida ad altri se non a se stesso, e che perciò genera situazioni statiche e incastrate dalle quali è poi molto difficile uscire.
Ecco perché assume particolare importanza l’impegno di un gruppo di volontari che ha scelto di vivere un’esperienza di crescita personale attraverso l’accompagnamento attivo di Luigi, un ragazzo dalla sensibilità eccezionale che è anche un cosiddetto psicotico. E’ proprio nella prassi che si concretizza quello che la teoria ci fa vedere, ma che ancora non riusciamo o non sappiamo fare bene. E’ evidente che cercare di approntare un femminile adeguato a situazioni così complesse non è cosa da poco e perciò l’impegno di chi si vuole cimentare in questa esperienza non è monetizzabile. Questa sperimentazione sarà un momento importante di crescita per tutti quelli che vi partecipano con convinzione, quali che siano i risultati.


Il dottor Loiacono ha quindi chiuso il seminario sul femminile e maschile dando appuntamento a tutti i presenti per il prossimo 21 marzo 2012 per vivere insieme una nuova giornata sul tema.

Per cominciare il corso “Mettersi in relazione e comunicare: le diverse modalità e opportunità”, la dott.ssa Marinella Santi ha celebrato un rito iniziale, dopo il quale il dottor Loiacono ha voluto soffermarsi sull’etimologia delle parole contenute nel titolo perché il significato etimologico di una parola ci può già dare quello che è il suo significato più vero.


Ci ha poi condotti in un viaggio attraverso le varie unità didattiche, il Graal, il Cummunitometro, il Crossingover, l’Home life, il Quadrangolare, gli Spiriti Creatori, utilizzandole di volta in volta per evidenziare quali tipi di relazione ci possono essere nella Vita.
Ogni relazione, in quanto tale, è come una transumanza che attraversa infinite terre e di tutte si sporca portando via con sé qualcosa, quindi è mutevole e non può avere carattere assoluto o dare certezza di prevedibilità.

Se la Vita si fonda sulle relazioni, allora essa stessa è relativa perché le relazioni sono relative. E ciò vale per le famiglie, le coppie o anche le istituzionali.

Nell’ambito della relatività delle relazioni istituzionali comunico a quanti ci leggono che l’azienda ospedaliera di Foggia nella delibera n.ro 100 del 18 marzo 2011 ha stabilito di sopprimere i 3 posti letto di cui dispone attualmente il CMS.

Questa scelta sarebbe conseguente a una
razionalizzazione dei costi dovuta alle diminuite risorse di cassa frutto dei tagli alla sanità che un po’ dovunque ci sono, ma alcune riflessioni sono doverose e pongono interrogativi.

Tale delibera va in palese contraddizione con le recenti proposte dell’azienda ospedaliera per fornire un servizio migliore ai cittadini utenti.

Infatti che senso ha offrirsi di spostare il CMS dall’attuale sede ad una migliore e con locali più ampi e idonei alla sua funzione, cioè l’ospedale D’Avanzo, se poi lo si priva dei posti letto? E’ evidente che tale scelta va a totale discapito del cittadino utente soprattutto di quelli che da fuori regione fanno riferimento a questo servizio pubblico d’eccellenza.

Nei prossimi giorni acquisiremo ulteriori informazioni che vi verranno prontamente comunicate attraverso il blog.

Giuseppe Bardi,
Operatore del Metodo alla Salute

mercoledì 23 marzo 2011

Martedì 22 marzo 2011. RESOCONTO della seconda giornata del corso di formazione "Mettere in relazione e comunicare le divere modalità e opportunità".

FONDAZIONE NUOVA SPECIE ONLUS

Presidente Dr. Mariano Loiacono


APPUNTI RELATIVI
ALLA SECONDA GIORNATA

DEL CORSO FORMATIVO

"METTERSI IN RELAZIONE
E COMUNICARE:

LE DIVERSE MODALITA'
E OPPORTUNITA'"



Cari lettori,

il secondo giorno del corso “Mettersi in relazione e comunicare: le diverse modalità e opportunità” è sicuramente stato molto ricco, sia per le preziose teorie presentateci dal dottor Mariano Loiacono, sia per le emozioni profondi provate dentro di me.



E' per me difficile riuscire a trasmettere in un post tutti i saperi emersi durante questa impegnativa seconda giornata. Voglio perciò provare a soffermarmi non tanto dalle informazioni che mi sono arrivate, ma da ciò che in me hanno suscitato.

Partendo dal parallelismo tra l'insieme "madre-neonato" e l'insieme "femminile-maschile", Mariano ha accompagnato i presenti a riconoscere passo dopo passo tutte le riserve che caratterizzano il maschile, il quale non va inteso come "il maschio" ma come "una parte" che ognuno di noi ha dentro di sé. La parte maschile ci serve a mettere in movimento e a far crescere ciò che nella nostra storia già c'è.

Quando il neonato (o maschile) esce dal suo stato di "sonno-sogno", inizia ad aprire gli occhi: è questa la prima riserva che utilizza e utilizziamo noi per vedere la realtà che ci circonda; il maschile viene a contatto con il mondo esterno e prova anche un certo dolore, essenziale tuttavia, per iniziare il proprio ciclo vitale.

Una volta che il neonato esce da questo "sonno-sogno", ha bisogno di soddisfare i propri bisogni, di viversi i propri desideri, di attraversare anche la delusione relativa al bisogno insoddisfatto, di provare dolore per il non essere stato accolto e sentire conseguentemente crescere la rabbia. Tale rabbia, se vissuta e accompagnamenta, può ripercorrere al contrario il suo "ciclo infinito di karma morte" ritornando così a ciò che ritiene più essenziale per se stesso.


Il neonato, lo sappiamo, non può fare nulla da solo; è fondamentale perciò la presenza della madre (femminile) che sappia riconoscere e accogliere i suoi bisogni; infatti il pianto è una modalità che serve a far capire alla madre che ad esempio ha fame... Tale bisogno non soddisfatto porterà sicuramente il neonato allo smarrimento fino ad arrivare all’angoscia. Da questo capiamo che il motore del maschile è proprio quello del dolore; in mancanza di questo, non avrebbe bisogno di entrare in relazione con il femminile.

Quindi si potrebbe aggiungere che il maschile non è qualcosa da cui scappare, da cui difenderci o da distruggere, ma deve essere inteso come quel richiamo, quella spinta a cambiare: quel imput per creare un nuovo ordine nella nostra storia, sapendo che ogni ordine è transitorio e fa parte di un ciclo da concludere. Perché si possa compiere il viaggio è necessario chel'intervento del femminile.

Oggi purtroppo viviamo in mondo fortemente maschile, dove la parte femminile si sta perdendo perché, pur volendo vivere, fa fatica a congiungersi con il suo maschile. Oggi le stesse istituzioni non danno più spazio alla parte che accoglie; siamo continuamente bombardati da verità indiscutibili che tendono a distruggere ciò che la vita vorrebbe esprimere.

Il progetto "Nuova Specie", che Mariano Loiacono porta avanti da più di quaranta anni, intende anche far fare un salto evolutivo al maschile che rischia sempre più di affondare. E’ importante perciò che la "storia" (ovvero il visibile) possa incontrarsi, unirsi e scambiarsi con la "metastoria" (la profondità della vita, l'aldilà della storia). La metastoria ci fa dunque andare oltre il visibile, ciò che già sappiamo e conosciamo; ci può inoltre aiutare a risolvere ciò che la storia da sola non sarebbe in grado di fare.

Con questa introduzione alla metastoria sento di aggiungere alcuni elementi in merito al femminile. Come già accennato, il femminile non ha bisogno di "schierarsi" (di esserci), ma si mette a servizio del maschile senza dover entrare in competizione con quest’ultimo.

Il femminile, così come il maschile, è dentro ognuno di noi: maschi e femmine, istituzioni quali la famiglia, la scuola, la religione, la scienza... Ciò che conta è che entrambi gli aspetti del femminile e del maschile si intreccino e si scambino da "uguali nella diversità".

Il femminile ha una forte predisposizione a coinvolgersi nelle dinamiche, non le teme e viene richiamato dalle risorse che mette in campo il maschile.

Essere femminili non significa essere perfetti, bensì diventare una mamma “sufficientemente buona”: che sappia regolamentare bene il proprio maschile (che faccia passare in secondo piano i suoi bisogni), ma che riesca a conservare un minimo di energie per sé. E' indispensabile che il femminile non diventi una madre onnipotente, ma che continui a viversi quel tanto di maschile di cui ha bisogno per esprimere i propri desideri.

Il femminile gode nel poter far crescere il proprio neonato, di poterlo accompagnare a diventare un adulto, un intero.

Il femminile per compiere il suo ciclo ha bisogno di rendersi affidabile in tutte le fasi che il maschile gli proporrà, anche quando questo invierà messaggi ambivalenti. Per far questo necessita di grande sensibilità nei confronti del messaggio mandato dal bambino: occorre che sappia decodificare tale messaggio ed infine sia in grado di trovare le modalità per soddisfare il suo bisogno.

Il neonato dimostra attraveso l'espressione di compiacimento che la dinamica è giunta a buon fine; infatti una volta cessato il pianto, perché ha soddisfato il suo bisogno, il neonato si trova in uno stato quiete nel quale gode di autonomia. Esso viene anche chiamato "sonno-sogno".

L’accompagnamento del femminile non può durare tutta la vita, è importante che si arrivi sempre ad un'autonomia, perché più si è autonomi, più il femminile compie il suo processo metastorico. La madre, tra l'altro, dopo aver saziato il neonato, ha bisogno di sospendere il suo accompagnamento per ritornare ai suoi bisogni (al suo maschile).

Questo è ciò che si fa anche nel Metodo alla Salute: le persone vengono accompagnate il più possibile autonome e portatori di processi metastorici.

Benedetta Palmieri,
Operatrice del Metodo alla Salute

martedì 22 marzo 2011

Foggia, lunedì 21 marzo. RESOCONTO della prima giornata di corso di formazione "Mettere in relazione e comunicare le diverse modalità e opportunità".

FONDAZIONE NUOVA SPECIE ONLUS

Presidente Dr. Mariano Loiacono



NEL GIORNO DI PRIMAVERA
LA PRIMA FESTA
DELL’INSIEME
“FEMMINILE-MASCHILE”



La neonata Fondazione Nuova Specie ha dato il via, presso il Centro di Medicina Sociale di Foggia, alla settimana di corso di formazione “Mettere in relazione e comunicare: le diverse modalità e opportunità”. L’attualità del tema è tale che ha richiamato gente da tutta Italia e il corso risulta essere il più numeroso in assoluto – circa 150 persone – segno delle difficoltà che tutti noi incontriamo nel metterci in relazione e comunicare. Come sempre, il gruppo risulta essere variegato per età, formazione, professionalità, provenienza ed include anche le situazioni cosiddette psicotiche che, come sappiamo, presso questo innovativo C. M. S. non vengono trattate con psicofarmaci, ma con dinamiche di vita. L’esperienza del dottor Loiacono nel lavorare con gruppi eterogenei e complessi, le competenze maturate dal nostro webmaster Cristian Ceglie, la professionalità e sensibilità del personale infermieristico e dei volontari stanno permettendo a tutti di seguire il corso senza troppe difficoltà in un ambiente che senz’altro non è mai stato favorito dalle istituzioni.



Il corso è iniziato con la I^ Festa dell’Insieme Femminile – Maschile, inserita in questo contesto proprio perché tale insieme rappresenta il primo esempio di difficoltà nel mettersi in relazione: la maggior parte di noi, infatti, proveniamo da situazioni familiari in cui maschile e femminile non si sono incontrati e non si è creato un utero capace di generarci e farci crescere secondo le esigenze del mondo di oggi.

L’inizio dei lavori è stato “bene-detto” da tre donne incinte (Michela, Rosanna e la sottoscritta!) a simboleggiare il laboratorio metastorico che la gravidanza consente alla donna di portare avanti.


È per questo motivo che il femminile è una delle finalità più importanti che intende perseguire la Fondazione Nuova Specie, come ci ha spiegato la dott.ssa Giovanna Velluto, sociologa ed esperta del Metodo alla Salute, delegata all’interno della Fondazione alle problematiche del femminile. Nella relazione che ci ha presentato, partendo dall’esperienza personale, ci ha parlato della concezione confusa e dominante di un maschile e femminile che non hanno alcuna relazione tra di loro per cui lei stessa ha molto subito il maschile fino a provare momenti di depressione, estenuata dalle continue lotte con questo maschile, e a desiderare lei stessa di diventare maschio. Grazie al Metodo ha compreso l’importanza e la bellezza del mettere insieme maschile e femminile e che in realtà il maschile che combatteva era proprio dentro di sé. Ha quindi proposto anche un simbolo da associare a tale insieme da qui in poi, la calla, fiore bianco delicato che ben sintetizza le caratteristiche maschili e femminili e il superamento della logica degli opposti.


La divisione tra maschio e femmina è infatti irreale e proprio per questo motivo la relazione del dottor Mariano Loiacono è stata improntata essenzialmente a farci comprendere che femminile e maschile sono un insieme ed entrambe le forze sono dentro ciascuno di noi, a livello individuale, di coppia, di gruppo. Per far ciò, ha utilizzato l’Epistemologia Globale che parte dallo studio della cosa più universale, cioè l’insieme madre – neonato di cui per la prima volta ne parlò nel libro “L’uomo a quattro dimensioni”. Perché proprio tale insieme? Perché durante la gravidanza non è distinguibile la madre dal neonato, si tratta quindi di un esempio di massima fusionalità in cui la relazione non è obbligatoria, la relazione diventa infatti una conseguenza della rottura della fusionalità. Possiamo quindi parlare di femminile per indicare ciò che garantisce una gravidanza, un viaggio e di maschile (cioè il neonato) per indicare il viaggio, la fusionalità è ciò che permette di vivere relazioni di crescita.


Nella società attuale viviamo continuamente situazioni maschili che vogliono solo far consumare, non crescere per cui diventa sempre più diffuso il problema delle dismaturità che, nei casi estremi, portano le persone alla frantumazione fino alle forme estreme di psicosi per far crescere le quali occorrerebbe proprio riproporre la fusionalità simile a quella che tutti abbiamo sperimentato nell’utero. La situazione ottimale per crescere è infatti quella in cui femminile e maschile stanno insieme, il femminile ha il piacere di trasmettere e il maschile quello di ricevere, come la Vita stessa ci insegna. La nostra società, purtroppo, non si pone affatto il problema della crescita delle persone e di fronte a situazioni cosiddette psicotiche si rivolge alle comunità terapeutiche che propongono piani farmacologici, ma non di crescita. In tal senso, invece, il Metodo alla Salute è proprio una opportunità di crescita, difficile sicuramente perché quando si affrontano situazioni di giovani “a pezzi”, i genitori dovrebbero coinvolgersi per accelerare il processo di crescita, ma spesso gli stessi genitori hanno parti “maschili” che devono ancora crescere, che sono state silenti per tanto tempo e che improvvisamente si risvegliano e reclamano di essere soddisfatte. Come il neonato, infatti, il maschile presenta continuamente dei cicli e quando dorme, apparentemente non ha alcuna esigenza visibile, la persona ci sembra autonoma e non vediamo tutte le parti maschili che ha e che sono solo transitoriamente silenti. Comunemente, invece, ci accorgiamo del maschile delle persone solo quando creano problemi ed è per questo che anche nelle famiglie con figli apparentemente perfetti spesso succedono eventi scandalosi.

Proseguendo nel parallelismo con il rapporto madre – neonato nei primi giorni di vita di questo e nell’analisi di ciò che avviene nella fase di sonno – sogno, il dottor Loiacono ci ha mostrato come oggi il femminile non sia ancora ben espresso perché ci sono ancora molte parti maschili che hanno bisogno di essere sanate e che per affrontare realmente i problemi, il maschile dovrebbe allearsi in maniera stabile con il femminile. Questo tipo di lettura ci ha permesso di interpretare in un nuovo modo non solo le situazioni cosiddette psicotiche, ma tutti gli aspetti della nostra vita, anche la politica o l’economia e tutti abbiamo condiviso il suo messaggio “Oggi l’umanità ha bisogno di donne con un buon maschile e di uomini con un buon femminile”!


Dott.ssa Gabriella Napolitano



sabato 19 marzo 2011

Ordona, mercoledì 16 marzo 2011. "IL MIO CERCHIO MAGICO... BILANCIO DEL GRUPPO ALLA SALUTE", by Sabrina Cela.

IL MIO CERCHIO MAGICO...

BILANCIO DEL GRUPPO ALLA SALUTE

Ordona - 16/03/2011



Ieri presso la mia scuola di Ordona si è tenuto un Gruppo alla Salute molto intenso.

Sentivo già dal giorno prima che sarebbe stato un pomeriggio importante forse perché avevo seminato tanto durante le settimane di pausa tra un gruppo e l’altro e percepivo che i tempi fossero maturi per un salto qualitativo. Avevo paura.

C’erano con me Francesco, mio marito, Gianni, Titta e Luca di Senigallia.

C’erano Mirella che sta frequentando i gruppi alla salute a Foggia e che stiamo accompagnando con amore e devozione a fidarsi e a lasciarsi andare, c’era Erika, ricercatrice universitaria bloccata e ossessionata da mille perché, c’era lo zio di Giuseppe - il bambino orfano di padre e di madre morti tragicamente - ; c’era Sabrina che ieri ha mangiato un po’ e lo ha comunicato con gioia... C’era Anna mamma capricciosa e insoddisfatta, delusa e arrabbiata... C'erano... C’era Graziella sofferente per un marito che l’ha abbandonata, c’era Rosa che ha pianto tutto il tempo perché suo padre è stato malvagio… C’era.. C’era la vita.

Una vita intrecciata, problematica ma desiderosa di crescere e di ascoltare. Si è sentito lo spirito del Metodo alla Salute, lo stesso spirito che sentivo quando sdraiata sul letto sentivo Mariano, la sua voce, ma non capivo e lui mi diceva: “Ma che stai a fare, se non senti”? E io rispondevo: “Respiro la vita e rimango”. Una vita che non ho mai respirato e che ora respiro accanto a Francesco e ai miei animali, al mio giardino e alla mia scuola.

Una dinamica importante, innescata da me, sostenuta da Titta, completata da Francesco e stoppata giustamente da Gianni, ha portato ad uno scoppio di Titta teorizzato alla fine per accompagnare la gente incredula che si chiedeva come fosse possibile che un conduttore potesse stare tanto male. Stamattina ho rassicurato Titta, le ho detto che è la vita, un atto adulto è accoglierla così com’è, se la gente non lo capirà, pazienza. Il gruppo alla salute è questo. E' vita...

Francesco nella dinamica ha fatto il padre morto di Ilaria. Francesco lo conosceva da sempre; Francesco è stato bravissimo. Nelle sue teorie, nel suo accompagnamento è un uomo di fede. Alcune volte mi ha bloccato davanti a tutti. Io mi sono fermata ma poi nel bilancio ho detto che non andava fatto, perché mi screditava davanti alle persone anche se le sue intenzioni erano più che sane. Ma poi ho capito, Francesco si sta conquistando il suo territorio; Francesco ora mi fa anche stare male quando sa che per me è crescita. Tutela anche se stesso e nel gruppo c’è voluto stare rispettandosi.

Sono finalmente riuscita a dire a Gianni che molte volte, nelle passate conduzioni, mi sono sentita bloccare da lui. Incredulo mi ha guardato e mi ha detto che avrei dovuto dirglielo prima. “Avrei” ma io non l’ho fatto per paura di perderlo, perché in questo ambiente la figura medica è ancora una garanzia e perché in fondo gli voglio anche molto bene.

Sono stata una brava conduttrice, ho sempre tenuto presente il globale della situazione, cercando di dare valore a tutto e a tutti.

C’è stato Vincenzo, il professore di religione, che bene-dicendo il gruppo ha dato un segno di sacralità all’incontro.

Alla fine, verso le sei e mezza, nessuno voleva andare via, ho visto Francesco tenere per mano Gerarda, Agnese, accompagnare con lo sguardo l’irritazione e la delusione di Luana, arrabbiata contro il mondo. Allora Francesco è uscito e ha chiesto le chiavi della scuola ai bidelli. A quel punto è intervenuto Pietro, lo "scemo del villaggio", custode della scuola a tempo pieno che ha accettato di prolungare il suo orario di lavoro senza essere pagato: “Tanto a casa che devo fare”?

C’è stata Simona, la baby sitter, insicura e volenterosa che ha tenuto così bene i bambini da meritarsi l’applauso di tutti. Simona oggi mi ha detto: “Non ho mai visto qualcosa di così diretto e semplice” e lo ha detto a sua madre e alle sue migliori amiche.

Stamattina tanti messaggi mi hanno ringraziata di esistere e Nicoletta, a cui ho tenuto il cane per tre mesi per vedere i suoi figli felici, ha detto che andrà in giro con il “megafono” per sensibilizzare la gente perché a Ordona Patrizia è rimasta incinta a 15 anni e perché ieri sono scappate due ragazzine stanche di madri ossessive. “Dobbiamo continuare con questi gruppi” ha detto anche perché suo padre non beve più da anni grazie al Metodo alla Salute. È spaventata per il futuro dei suoi figli.

Mirella da ieri sera, come me, vuole proseguire i gruppi anche in estate e farli più spesso. Vorrei avere la forza di fare tanto...

Prof.ssa Sabrina CELA

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- Messaggi mandati a Sabrin
a -


"Il l tuo bilancio mi ha commosso" (da Serena, 17-3-2011).

"Il Punto di Ascolto è stato un pieno di emozioni davvero fortissime per me! Grazie Sabrina per quello che stai facendo per gli altri! Sei speciale! E ieri ho scoperto che anche Franco lo è! Puoi ritenerti fortunata di avere un marito così e, lui di avere te come moglie! Grazie ancora Sabrina! Un Bacio e buona giornata" (da Agnese, 17-3-2011).

"Felice di gioia… volevo dirti grazie di esistere… anche se ti confido che tutto ciò fa paura…" (da Ilaria, 17-3-2011).


venerdì 18 marzo 2011

Mercoledì 16 marzo 2011. "Punto di Ascolto: Metodo alla Salute", articolo pubblicato sulla rivista on-line "Primaria News".



Edizione settimanale
Numero 18 del 16 marzo 2011

Cari Lettori,

eccovi un articolo apparso circa due giorni fa sulla rivista "Primaria News" alla quale la Prof.ssa Sabrina CELA ha mandato un resoconto scritto dai suoi alunni, inerente l'attività di Cerchio Magico alla quale partecipano da più di quattro mesi.

La rivista "Primaria News - il giornalino delle elementari" nasce dal progetto "Giovani domani" (diregiovani.it); si tratta del primo settimanale on-line interamente dedicato ai giovanissimi cronisti di tutta Italia.

Un caro saluto a tutti,

Cindy Recchia
Amministratore del Blog

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"Punto di Ascolto: Metodo alla Salute"

famiglia

"Ogni quindici giorni faccciamo un incontro con le mamme chiamato 'Punto di Ascolto'. L'ultimo incontro è stato bello perché noi bambini siamo usciti fuori a giocare ma all'inizio la nostra maestra ha fatto vedere il 'graal alla salute' e ci ha spiegato che questi incontri sono basati sul 'Metodo alla Salute' di Mariano Loiacono uno medico che abita in un paese vicino al nostro ma che ora è conosciuto in tutta Italia e anche fuori Italia.

Noi bambini di seconda siamo interessati alla prima fase dell'incontro che si chiama "I pensieri" dove ognuno può fare un pensiero. Vi mandiamo alcuni disegni fatti da noi perché abbiamo capito che tutto può essere pensiero anche esprimere una cosa negativa. Antonio, infatti, ha avuto il coraggio di dire alla nostra maestra che ci faceva lavorare troppo a scuola sopratutto in Italiano. La nostra maetra invece di arrabbiarsi è stata pronta a diminuire il nostro lavoro perché ha capito che era vero. Ora ci fa disegnare di più!

Anche la seconda fase del 'Metodo' è bella: è quella delle comunicazioni. Ognuno di noi può dire da quanti giorni abbiamo migliorato qualcosa, cioè abbiamo cambiato stili di vita. Marco bara sempre. Dice che i giorni sono più di dieci per avere un applauso sonoro e non si accontenta di essere incoraggiato solo.

Poi nella fase delle immersioni noi usciamo fuori perché è un momento un pò pesante. Gli adulti dicono che si "svuotano" parlando di alcune palline che sono rimaste nei loro cuori. Anche noi possiamo fare le immersioni ma ci piace di più farle in classe quanco c'è solo la nostra maestra Sabrina.

Poi nella fase della teoria, che è l'ultima, Gianni, il neuropsichiatra infantile che è sempre presente, fa il "fondo comune". Vi spiegheremo meglio mano mano che lo capiamo. Comunque si cerca di trovare alcuni elementi per migliorare e crescere".

Gli alunni di Seconda B
Scuola Elementare "Pier Giorgio Frassati" (Ordona Foggia)

Insegnante Sabrina Cela


martedì 15 marzo 2011

COMUNICATO STAMPA del 14 marzo 2011. NEL GIORNO DI PRIMAVERA LA PRIMA FESTA DELL'INSIEME "FEMMINILE-MASCHILE".


FONDAZIONE NUOVA SPECIE ONLUS

Presidente Dr. Mariano Loiacono


COMUNICATO STAMPA
DEL 14 MARZO 2011


NEL GIORNO DI PRIMAVERA LA PRIMA FESTA DELL’INSIEME “FEMMINILE-MASCHILE”


Lunedì 21 marzo 2011, a Foggia presso i locali del Centro di Medicina Sociale, si terrà un seminario di studi e iniziative varie per celebrare la prima festa dell’insieme “Femminile-Maschile”, presente e operante in ogni individuo. Parteciperanno 150 persone provenienti da tutte le regioni d’Italia e dal Belgio.

Il nuovo punto di vista globale, teorizzato dall’epistemologo Mariano Loiacono e adottato dalla Fondazione Nuova Specie, apre nuove e feconde prospettive nella relazione maschio-femmina. Se ne discuterà a Foggia in largo Civitella presso i locali del Centro di Medicina Sociale in un seminario di studi che inizierà alle ore 9.30 di lunedì 21 marzo e intenderà celebrare la prima festa di una ritrovata “primavera” tra il Femminile e Maschile che ogni individuo possiede e che permette di andare al di là delle tradizionali relazioni conflittuali e oppositive tra i due sessi.

Il seminario sarà introdotto dalla sociologa Velluto Giovanna con una relazione su “Le radici storiche del conflitto maschi-femmine e la nuova prospettiva globale della Fondazione Nuova Specie”. Seguirà la relazione del dr. Mariano Loiacono su “Ruolo storico e metastorico dell’insieme Femminile-Maschile: la relazione possibile nel terzo millennio”.

Il seminario, che prevede gruppi di approfondimento e di rivisitazione storica, è inserito all’interno di una settimana di formazione globale sul tema “Mettersi in relazione e comunicare: le diverse modalità e opportunità”. Si sono iscritte 150 persone provenienti da tutte le Regioni italiane e da Bastogne (Belgio).

La Fondazione Nuova Specie, nata il 25 febbraio u. s., ha tra i suoi scopi statutari quello di dare risalto alla risorsa del “Femminile”, presente in ogni individuo e particolarmente adatta ad affrontare il “disagio diffuso” e generare prospettive di nuova specie.

Trattandosi di una nuova proposta, la Fondazione Nuova Specie intende celebrare ogni anno, nel giorno di primavera, “La festa dell’insieme Femminile-Maschile”, individuando specifici aspetti teorici ed esperienziali che aiutino ad affrontare i mutamenti epocali in atto e a sperimentare nuove relazioni tra individui e nuove comunicazioni all’interno della coppia, famiglia, scuola, ambiti religiosi, ambiti della salute, politica, ecc.

La ricerca teorico-prassica della Fondazione Nuova Specie ha la peculiarità di avvalersi del “Quadrimensionalismo”, un codice globale introdotto dal dr. Mariano Loiacono nel 1988 con la pubblicazione de “L’Uomo a quattro dimensioni” e presentato periodicamente in un corso intensivo di due settimane.


Fondazione Nuova Specie ONLUS
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C.F. 94084660714 - Tel. 0881/379289
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