Carissimi,
come sapete,
in genere ascolto e do senso agli eventi forti della mia vita. Uno me n’è capitato la notte tra il 6 e sette gennaio u.s. a conclusione di una serie di impegni presi nei giorni precedenti: domenica pomeriggio 2 gennaio supervisione di Gabriella e Giuseppe a Barletta; lunedì 3 pomeriggio incontro per il contratto di Gianni; martedì 4 pomeriggio supervisione a Villa Terronia; mercoledì 5 pomeriggio supervisione di Lara.
Giovedì 6 avevamo passato una bella mattinata io e Giovanna sulla spiaggia di Campomarino raccontandoci anche gli attuali punti di arrivo del rispettivo percorso, iniziato quando ci siamo conosciuti nel 1968. Abbiamo pranzato in un locale del posto e di pomeriggio siamo tornati a casa. La sera siamo andati a vedere una commedia in dialetto troiano del nostro amico Giovanni Guadagno dal titolo “A mort nen serv a nend” (La morte non serve a niente).
La notte, verso mezzanotte,
è cominciata una colica addominale molto forte con intensa nausea senza però riuscire a vomitare nonostante mi stimolassi io attivamente. Pur affidandomi alla mia proverbiale resistenza al dolore senza lamentarmi, questa volta non ce l’ho fatta. Mi sono svegliato, alzato e, assistito continuativamente da Giovanna, ho girato la casa senza trovar giovamento nemmeno dall’iniezione di un antispastico. Alle 4.00, superando le mie solite resistenze, ho chiesto a Giovanna e Andrea di portarmi al Pronto Soccorso, accettando umilmente che avevo bisogno di aiuto e che dovevo affidarmi alle cure del caso.
Sono rimasto al Pronto Soccorso fino alle 6.20. Mi ha aiutato il vomito spontaneo e poi le tre flebo di farmaci antispastici-antidolorifici che mi hanno somministrato. Tornato a casa, mi sono riposato fino alle cinque del pomeriggio. Stanotte ho dormito fino alle 10 di stamattina 8 gennaio e, al risveglio, ho pensato di scrivervi questa lettera, per me, importante.
Ieri sera, 7 gennaio, ho preso questa decisione che vi comunico per aiutarmi anche voi a metterla in pratica.Come ho detto, eventi così forti e non spiegati da fatti ordinari (Giovanna ha mangiato le stesse cose che ho mangiato io) per me sono interventi della metastoria che mi spinge verso dove mi sto attardando ad andare, impelagato ancora in comportamenti che adesso non sono più buoni per la mia vita.
Ho avuto chiaro che
il mio percorso attivo, iniziato nel 1966,
è giunto a un punto in cui necessita un altro “salto quantico”. Riferendomi al
GRAAL, è come se finora avessi attraversato in senso discendente i seguenti livelli quantici:

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Dal 1966 al 1976 è come se avessi attraversato il
livello simbolico impegnandomi prevalentemente nella definizione del
“metodo alla salute”, sperimentato su di me, e del Progetto Nuova Specie, alla luce di un punto di vista più globale (“Quadrimensionalismo”);
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Fino al 2006 è come se avessi attraversato il
livello analogico impegnandomi prevalentemente nella sperimentazione del “metodo alla salute” sulle persone che afferivano al Centro di Medicina Sociale di Foggia, facendo man mano crescere la formazione teorico-prassica globale e una rete di Comunità Globale;
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Fino al Natale 2010 è come se avessi attraversato il
livello bioorganico impegnandomi prevalentemente nel sanare in profondità i miei nodi karmici legati alla mia famiglia d’origine e alle altre istituzioni che ho vissuto sostitutivamente come famiglie.
Nel febbraio del
2010 ho anche iniziato il mio impegno attivo come
Presidente del Comitato Promotore della Fondazione Nuova Specie, e nella tregiorni natalizia pescarese ho delineato le linee di indirizzo riguardo all’appartenenza alla Fondazione e al farne parte come organizzazione. In quella stessa occasione ho anticipato che sarò Presidente della Fondazione stessa che dovrebbe nascere proprio il giorno del mio 63° compleanno (tre volte tre).
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Cosa manca ora al mio percorso di vita, che sta nella sua ultima fase? Ho capito che ora, a cominciare da questo anno, devo rendere prevalente il
livello metastorico che , come ho detto più volte nel passato, è il livello che sento
più vicino alla mia specificità.
“Metastorico”, come sapete, significa per me
contemplare e vedere in profondità la matrice ultima di ogni cosa che sperimentiamo nella storia personale e collettiva. Finora mi sono accontentato di occasioni marginali rappresentate dal fondo comune nelle settimane ordinarie, dalla teoria globale nelle settimane intensive, dai corsi e dalle settimane di formazione. Si è trattato di teoria cotta e mangiata e quasi sempre con poco tempo per prepararla e sempre mista a dinamiche metastoriche complicate dalla presenza di tutte le variabili possibili.
Adesso, sento il
bisogno che questo livello metastorico diventi prevalente e prenda la gran parte del mio tempo nelle più adatte e opportune condizioni. La teoria globale o quadrimensionale, che posso provare a espandere, è una novità nel campo della storia della conoscenza e da essa dipende anche la possibilità di individuare, progettare e realizzare il salto di nuova specie. Se non andassi in avanti nella profondità metastorica,
vi lascerei un buon ma limitato patrimonio. Sento che ora deve venire fuori la mia specificità metastorica che ritengo assai particolare, come del resto ognuno di voi ha potuto sperimentare in alcune o diverse occasioni.
Oltre al nuovo e più profondo materiale, necessita
sistematizzare tantissimo materiale che è venuto fuori in tutti questi anni e che, pur chiedendolo, nessuno ha saputo-voluto-potuto lavorare per evidenziarne lo spessore e l’utilità per arricchire il percorso di ognuno di voi. Siete stati soprattutto neonati che si lasciano allattare ma che non vogliono ancora entrare in merito al come si forma e si dà il latte.
Infine, dal 25 febbraio p.v., divento il Presidente della Fondazione Nuova Specie e devo mettere su e sostenere una modalità di accompagnare questa istituzione, farla conoscere-crescere-espandere.
Che cosa cambierà quest’anno, da oggi in poi, nel nostro rapporto.Innanzitutto, da parte mia l’uscire di scena come presenza attiva all’interno delle iniziative legate al “metodo alla salute”.
Manterrò solo i seguenti momenti formativi:
supervisione periodica del gruppo dei conduttori e delle Associazioni Alla salute, le
settimane intensive a Foggia ed extraregionali, i
corsi di epistemologia globale che aprirò ad altri conduttori, i
corsi di quadrimensionalismo, le settimane di formazione, specifiche
sperimentazioni di dinamiche metastoriche avanzate.
Escluderò drasticamente gli accompagnamenti individuali sia sotto forma di supervisioni,
colloqui individuali, sia attraverso
telefonate, sms, e-mail. Questo obiettivo è per me difficile sia perché mi piace fare quello che ho fatto finora, sia perché sono portato a mettere prima la sofferenza e le richieste di aiuto da parte degli altri. L’ho voluto comunicare perché mi impegno a non rispondere e interagire alle vostre richieste, emergenti e pressanti che siano.
Penso che questa
decisione sia
BUONA perché ormai la
rete del “metodo alla salute” è
diffusa a livello nazionale e ognuno, se lo vuole, può chiedere accompagnamento a chiunque voglia, a partire dalle
tre referenti del “metodo alla salute”: Giovanna mia moglie, Dina e Marilisa.
Tagliare un tronco delle mie dimensioni significa, però,
far nascere altri robusti e splendidi rami e, in questo modo, dare discendenza a un albero che rischia di inaridirsi su un tronco ormai senile.
In definitiva, il mio orientamento è questo, e sento che è una cosa molto buona che
non tarderà a portare frutti buoni a ognuno di voi… dopo le coliche iniziali.
Spero lunedì mattina 10 gennaio di iniziare in questa nuova prospettiva il corso di epistemologia globale.
Saluto tutti e gioiosamente mi licenzio… almeno per il 2011.